Sono finiti i tempi in cui il microonde veniva usato solo per scaldare la pasta fredda o scongelare la carne: oggi il piccolo forno ormai presente in ogni casa è diventato di fondamentale importanza. Io ad esempio per motivi di spazio e costi quando ho arredato la cucina ho rinunciato, pensavo temporaneamente, ad un normale forno, mentre ho acquistato immediatamente un forno a microonde all’avanguardia. Ho optato per un microonde della Whirlpool, dotato di tutte le funzioni, come ad esempio, il sesto senso, utilissimo per le patatine fritte, la funzione crisp e la cottura a vapore.
Dopo tentativi andati male e prove riuscite per metà ho capito quali sono le regole per cucinare ottimamente con il microonde e soprattutto ho capito che se nonc’è la necessità di cucinare grandi quantità (io ad esempio cucino per due) il forno a microonde, o perlomeno questo, può sostituire in tutto e per tutto il forno classico.
Innanzitutto come funzionano le microonde: sono onde elettromagnetiche ad alta frequenza come quelle che producono ad esempio le radio o i televisori. Queste onde hanno la capacità di attraversare materiali come vetro, carta o porcellana per essere poi assorbite dall’acqua, dall’olio e dai grassi. Le microonde in pratica eccitano le molecole presenti in queste sostanze producendo una frizione che genera calore, come quando vi strofinate le mani una contro l’altra. Nella cottura tradizionale il calore si propaga dal recipiente all’alimento, mentre nella cottura a microonde il calore è prodotto direttamente dall’interno dell’alimento e continua a cuocere anche dopo che viene tolto dal forno.