Limoncello e crema di limoni: il bello dei liquori fatti in casa

Chi non resiste a fine pasto ad un bicchierino di limoncello fresco? Di tradizione campana, questo liquore si è diffuso in tutta Italia e non solo, riscuotendo successo e soprattutto imitazioni. E’ di facile realizzazione, tuttavia, ciò a cui si deve porre attenzione è il giusto rapporto tra alcool e zucchero. Non deve infatti eccedere né nel sapore zuccherino né tanto meno deve contenere delle note troppo alcoliche.

Una variante del limoncello, amata in pari misura, è la crema di limoni, caratterizzata da un buon contenuto di latte o panna. Vi presentiamo di seguito entrambe le ricette sia del limoncello che della crema di limoni, con l’avvertenza di adoperare i migliori limoni di grandezza medio/grande così che il liquore ottenuto possa sprigionare quegli olii essenziali che lo caratterizzano e che conferiscono delle note molto decise.

Limoncello (Ingredienti per circa 1lt)
  • 700gr di alcool
  • 1kg di limoni
  • 1lt di acqua
  • 750gr di zucchero

Secondo appuntamento con il Brunch

Eccoci di nuovo con il consueto appuntamento con il Brunch, questa volta di sabato.
Stavolta non starò a perdermi in chiacchiere ma vi proporrò un intero menù di tre portate, e poi, sono sicura che ormai siate abbastanza ferrati sull’argomento.
Le ricette che seguiranno prevedono ingredienti facilmente reperibili nella stagione fredda ed anche piuttosto “agili” nell’esecuzione.
Ma non fateci l’abitudine perchè man mano che andremo avanti diventeranno sempre più complesse e voi diventerete dei perfetti padroni di casa!

Maionese

Siamo probabilmente tutti talmente abituati alla maionese già pronta che troviamo nei supermercati che forse nemmeno ci ricordiamo che sapore ha la maionese fatta in casa, quella vera. Io mi ricordo che quando ero piccola tutte le volte che mia nonna cucinava il pesce, il ché succedeva spesso visto che abito sul mare, preparava la maionese: puntualmente io ricoprivo due bocconcini di pesce con almeno sette-otto cucchiai di salsa.
Controverse sono le teorie sulle origini di questa salsa conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. Una delle più accreditate sostiene che il nome “maionese” derivi da “Mahon“, il nome della città fortificata sull’isola di Minorca, dove si preparava una salsa molto simile alla moderna maionese. In alternativa è possibile che il nome abbia derivi dal francese “moyeau“, che significa uovo, appunto l’ingrediente principale della salsa.
Purtroppo la maionese, a dispetto della sua semplicità, non è assolutamente semplice da preparare! Innanzitutto è necessario scegliere accuratamente gli ingredienti: l’olio dovrebbe essere di oliva ma se volete un sapore più delicato potete usarne anche uno di semi, e le uova, rigorosamente freschissime, devono essere tolte dal frigo in anticipo in modo che al momento dell’utilizzo siano a temperatura ambiente, altrimenti il composto non si amalgama.
Non saremmo arrivati fin qui se non intendessimo prepararla, allora:

Coniglio al cioccolato: tra leggenda e verità

In tazza, in tavolette, in barrette, ripieno; come base per la preparazione di dolci, soprattutto, ma anche ingrediente di piatti salati, il cioccolato unisce in un magico unicum profumi e gusti che sanno ad un tempo inebriare, addolcire e affascinare.

A sviluppare la coltivazione dell’albero del cacao furono, intorno all’anno Mille, i Toltechi, successori dei Maya. Di nuovo il mito vuole che ad insegnare al popolo tolteco le raffinatezze dell’utilizzo del cacao, sia stato il re-sacerdote Quetzalcoatl.

Venerato e amato per questo, Quetzacoatl era però odiato dall’invidioso e potente stregone Tezcatlipoca. Costui riuscì a far bere al re un filtro, che lo rese pazzo. In preda alla follia, Quetzacoatl fuggì in mare su di un’imbarcazione che altro non era che un groviglio di serpenti.

Una mela al giorno… (Granny Smith, Annurca, Fuji, Renetta, Golden, ecc.)

Le mele sono un’ottima fonte di acqua, fibra e micronutrienti, sono ricche di vitamine e sali minerali. Ideali come conclusione dei pasti o come spuntino o merenda, perché saziano senza però appesantire. Sono facili da conservare e da consumare, hanno un costo moderato e si riescono a trovare tutto l’anno.

Si possono usare in mille modi, come ingrediente per i dolci o per le insalate. Sono buone e gustose e come dice un vecchio proverbio: una mela al giorno leva il medico di torno.

Ma le conosciamo realmente? Sappiamo quanti tipi ne esistono e che caratteristiche hanno? Cerchiamo di individuare alcune delle varietà che vediamo giornalmente sul bancone del nostro fruttivendolo.

Polpo in insalata

Il polpo vive a cento metri di profondità marina, nascosto tra le rocce, da dove tende agguati a piccoli pesci e crostacei, ai quali rompe col piccolo becco il carapace.
E’ uno dei più grandi molluschi cefalopodi: può arrivare a misurare tre metri di lunghezza.
Di colore grigio-rosato, ha otto tentacoli ognuno con due file di ventose e una carne gustosa dalla consistenza compatta.

La qualità di polpo ritenuta la migliore è quella di scoglio, soprattutto se il polpo non è di grandi dimensioni.
La sua carne è adatta anche a chi segue regimi dietetici poichè 100 gr apportano solo 57 calorie.

Zuppa di cipolle alla francese (soupe a’ l’onion)

L’ultima volta che sono stata a contemplare Parigi, in novembre, ho avuto modo di cenare in piccoli ristoranti dove era possibile gustare la cucina francese. Con mia grande sorpresa, devo ammetterlo, uno dei piatti che più frequentemente trovavo nella “carte” non erano “les escargots” o la ratatouille di verdure, ma la zuppa di cipolle. Sapevo ovviamente che questo fosse uno dei capisaldi della cucina d’oltralpe, ma averla trovata in maniera così massiccia mi ha spiazzato, davvero.
Ho dovuto superare quindi una certa ritrosia iniziale, lo confesso, ma con mio grande piacere, ho scoperto un piatto gustosissimo e non assolutamente non impegnativo per la pancia di una giovane turista. Una volta tornata a casa ho cercato più volte di replicarla e dopo diversi insuccessi e ricette messe alla prova, sono riuscita a trovare quella che più si avvicinava alla zuppa di cipolle che avevo tanto gradito a Parigi.
E’ un piatto prevalentemente invernale, come si può immaginare, ed è perfetto nelle fredde serate invernali. In alcune parti d’Italia si comincia già a sentire profumo di primavera, ma secondo me siete ancora in tempo per sperimentarla.

Il soufflè: “mai farlo aspettare, si potrebbe smontare…”

Dolce o salato che sia è sempre pieno d’arie, ma in realtà ha un cuore generoso nell’offrire sapore e fantasia, che cos’è? Ma sua maestà il soufflè naturalmente! Il segreto per un buon soufflè sta tutto nel montare il bianco d’uovo. Il trucco sta nel prepararlo in un recipiente freddo, aggiungere agli albumi qualche goccia di limone ed un pizzico di sale.

Una volta che il composto è bello bianco e spumoso, capovolgere il recipiente e se non si muove è perfetto! Qui di seguito vi suggerisco due ricette di soufflé, una salata e l’altra dolce, facili da preparare e soprattutto veloci; iniziamo con il

Soufflè alle Fave (ingredienti per sei persone):

  • 80gr di prosciutto cotto
  • 80gr di fave sbollentate e pelate
  • 60gr di pecorino grattugiato
  • 3 albumi
  • 4 tuorli
  • sale q.b.
  • burro e semolino per gli stampini

Succo di barbabietole, un rimedio all’ipertensione

Chissà perché i rimedi migliori per curare le malattie sono sempre quelli naturali.
Da una serie di giorni mi capita di leggere di una ricerca fatta dal Barts and The London School of Medicine e dalla Peninsula Medical School a proposito dell’ipertensione.

L’ipertensione, l’aumento della pressione sanguigne che causa un aumento dei valori della pressione arteriosa minima e massima, è un fenomeno che coinvolge il 25% della popolazione mondiale.
Trenta persone su cento soffrono di ipertensione. I rimedi più semplici per evitare l’insorgere di questo problema sono di fare molto moto e cercare di mangiare con poco sale.

Ma dalla ricerca è emerso che è possibile curarsi in modo semplice e naturale, come? Facendo ricorso ai frutti della natura ed in particolar modo alle barbabietole.

Esistono i cibi afrodisiaci?

C’è chi ci spera come ultima chance di ritrovare il vigore perduto, chi è mosso unicamente da sete di conoscenza e chi, come me, ha una semplice e sana curiosità ma tutti ci siamo domandati almeno una volta se esistano o meno particolari cibi che una volta assaggiati possano liberarci da tutte le inibizioni e che permettano alle passioni di travolgerci totalmente.

In realtà nessuno ha mai dimostrato che far mangiare un gambero al proprio amore assicuri una nottata di fuoco nè si è mai sentito di terapisti che per salvare la vita sotto le lenzuola di coppie annoiate abbia consigliato loro di fare scorpacciate di ostriche… Allora perchè dopo tanti secoli continuiamo a crederci ciecamente?
Cerchiamo di conoscere meglio questi fantomatici cibi afrodisiaci.

Afrodisiaco si dice di sostanze che hanno il potere di stimolare e potenziare desiderio e carica sessuale.
Tale termine deriva dal nome della dea greca Afrodite, dea dell’amore, della fertilità e della bellezza, la stessa dea che sarà conosciuta con il nome di Venere dai latini.

Nasce IsayBlog! | start-up

isayblog_logo.jpg

E’ nato il network IsayBlog!, di cui questo contenitore fa parte. Da oggi è disponibile la nuova grafica che abbiamo in comune con gli altri “fratelli” del gruppo.

Venerdì 15 febbraio, in occasione del MiniBar Italy, in programma presso la Triennale di Milano alle ore 18.30, David Di Tivoli, uno degli ideatori di IsayBlog!, presenterà il nuovo network italiano di nanopublishing: 15 blog monotematici, dalla veste grafica curatissima, impegnati su temi di ampio interesse (tra cui molti inediti nel mondo dei blogging network come politica, medicina, risparmio energetico e lifestyle), che raggiungeranno entro il 2008 il numero di 30 unità e di 60 entro l’anno successivo.

Questo progetto di microeditoria non nasce certo dal nulla: nella sua squadra IsayBlog! annovera infatti Geekissimo, realtà stabilmente indicata tra i migliori blog italiani ed europei – 600mila visitatori a Gennaio 2008 con una media di 1,3 milioni di pagine al mese – e Dissacration, leader in materia di video-blogging, – 900mila pagine viste al mese – . Tra le nuove testate appena lanciate, significativa è la straordinaria parabola di successo di The Apple Lounge nato appena da 5 mesi e già al top nelle classifiche di settore.

San Valentino: ostriche al gorgonzola per accendere i vostri sensi

ostriche

Da sempre gli uomini hanno avuto l’istinto di cercare cibi afrodisiaci. Possiamo quasi dire che attraverso i secoli e le civiltà praticamente ad ogni alimento sono state attribuite proprietà afrodisiache ed è stato considerato “il cibo dell’amore“. Il problema è che raramente la scienza ha potuto confermare con prove la veridicità di questo loro potere.

I Romani ad esempio ritenevano che il tartufo fosse uno di questi alimenti. Si narra che l’imperatore Claudio, legato in matrimonio alla celebre Messalina, si rinforzasse mangiando tartufi così da potere tenere testa alla giovane moglie nelle notti d’amore.

Ancora oggi, alla faccia di pillole blu e stimolanti vari, il cibo afrodisiaco resta una costante. Tra questi ci sono alcune verdure che ricordano i genitali maschili, come il sedano e l’asparago.

San Valentino a Roma

Li chiamano locali mutanti e si stanno diffondendo in tutta Italia. All’estero già li conoscono da tempo mentre da noi è solamente da qualche anno che in città come Milano e Roma si sono affacciati. Chiamateli solamente caffetterie oppure ristoranti e sbaglierete di grosso!
Li chiamiamo in questo modo in quanto cambiano destinazione d’uso nel corso della giornata. Sono, in genere, locali aperti dalla mattina fino a notte fonda; intorno alle nove offrono deliziose colazioni sia internazionali che italiane, durante la mattinata è poi possibile prendere un aperitivo oppure verso mezzogiorno un lunch sedendosi comodamente ad un tavolino con offerte molto variegate nel menù.
Dalle 18.00 poi si comincia con degli aperitivi aspettando la cena che, di certo, non deluderà anche i palati più raffinati. E poi? Pensate che sia finita? Vi sbagliate di nuovo in quanto i locali mutanti rimangono aperti fino a notte fonda accompagnando i loro ospiti a ritmo di danze e musica dal vivo.

Il Guacamole, per condire con un pò di brio

Cosa farete per la sera di San Valentino? Nessuna idea, non vi va di uscire ed andare in qualche bel locale alla moda, poca intimità e molta confusione?
No, meglio non uscire, è una serata speciale, ci si può lasciare andare, magari si fa un brindisi in più, così per sciogliere un po’ le inibizioni e poi chissà …

Allora sorprendetevi e sorprendete il vostro partner organizzando una romanticissima cenetta a due, uno di fronte l’altro occhi negli occhi.

La prima cosa da fare è curare tutto nei minimi particolari, la casa, le luci, la musica e la tavola. Cercate di essere ricercati ma non troppo, nel modo di apparecchiare, la semplicità è sempre premiata.