Cucine a scomparsa, soluzioni avveniristiche e semplici pannelli scorrevoli

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Cucine a scomparsa. Il mio sogno, come quello di tutti coloro che amano cucinare, è avere una di quelle mega cucine con una grossa penisola, dei bei banchi da lavoro e tanti, tantissimi pensili. Purtroppo però è molto difficile avere abbastanza spazio, o abbastanza risparmi, per ottenerla. Da qualche anno a questa parte in compenso si sono moltiplicate le soluzioni di minicucine altrettanto efficienti per arredare monolocali e mansarde.

Un altro problema legato allo spazio è quello di arredare ambienti e stanze multifunzionali: una cucina ed un soggiorno nella medesima stanza devono avere determinate caratteristiche. Una soluzione perfetta? Cucine che scompaiono!

Una minicucina che appare quando ne abbiamo bisogno e che scompare quando arrivano ospiti inattesi e non abbiamo ancora finito di sistemare: no, non è magia, sono pannelli e sipari montati su meccanismi scorrevoli che permettono di nascondere tutta la cucina o parte di essa, rendendo la stanza perfettamente armonizzata.

La piadina romagnola: come realizzarla stando a casa

Andando in Romagna le strade sono piene di caratteristici chioschi che offrono, condita in tutte le salse, sua maestà la piadina. Sia calda che fredda non ammette rifiuti, di fronte ad un ottima piadina nessuno sa resistere. Di tradizione contadina, come poi molti cibi che oggi abbiamo imparato a valorizzare, anticamente era un valido sostituto del pane, se non addirittura del pasto principale.

Se avete da sempre assaggiato piadine salate da non disdegnare quelle farcite con miele, nutella o marmellata. E’ vero il detto: “Dove non c’è piadina non c’è Romagna”. Tuttavia per chi, come me, non abita in Romagna è possibile ugualmente fare a casa delle ottime piadine.

La ricetta è molto semplice ed il suggerimento per la farcitura è soltanto indicativo, in cucina, si sa, la fantasia ha un ruolo fondamentale! Per la realizzazione l’unica cosa importante da ricordarsi è non aggiungere lievito.
Piadina alle melanzane e funghi ( ingredienti per quattro persone):
  • 1Kg di farina
  • 1lt di acqua calda
  • 20gr di sale
  • 100gr di strutto
  • 300gr di funghi champignon
  • 200gr di prosciutto cotto
  • 200gr di formaggio dolce tipo galbanino
  • 3 o 4 melanzane (a seconda della grandezza)

Un’idea simpatica che mette tutti d’accordo, le polpette vegetariane

Sono sempre di più le persone che diventano vegetariane per una propria scelta di vita, e capita spesso che invitando degli amici a cena ci possa essere qualche vegetariano. In queste occasioni servono sempre delle ricette nuove e un po’ originali per non proporre sempre i soliti piatti.

È altrettanto vero che spesso per necessità o per il semplice gusto di cambiare desideriamo allontanarci un po’ dalla carne e cercare di spostare la nostra dieta su verdure e pesce.

Per tutte le diverse esigenze e necessità è possibile sostituire la carne con le verdure, facendo attenzione però a consumare tutti i vari tipi di vegetali e simili per garantire al nostro organismo tutte le sostanze di cui ha bisogno.

Minestrone alla ligure: un aiuto per restare in linea con gusto

Personalmente faccio parte di quella cerchia assai numerosa di persone che non sono mai riuscite a portare a termine una dieta anche se, fortunatamente, nel mio caso non è mai diventato un problema. Mi sono però fatta un’idea sul perchè sia molto spesso difficile seguire un regime alimentare ferreo e la risposta che mi sono data è quanto mai banale:i piatti proposti sono a dir poco insipidi e non tengono conto delle stagioni!

Normalmente è più difficile stare a dieta in inverno perchè le temperature da brividi ci fanno preferire un bel piatto di pasta fumante piuttosto che un’insalatina scondita con pomodori al sapore d’acqua e qualche carotina ghiacciata… non che non piaccia una bella insalata mista, ma quando la verdura ha il sapore della verdura e fuori ci sono più di 2°!

Non c’è bisogno di mangiare come in ospedale per dare un freno all’ago della bilancia, basta dosare con criterio e non eccedere con i condimenti, magari trovando dei validi ma soprattutto gustosi sostituti: ci sono alcuni dolci, ad esempio, dove il burro può essere sostituito con lo yogurt lasciando inalterato il gusto.
Ma come si può arrivare al dolce senza aver già occupato le 1200 kcl previste? Ecco che entra in gioco il minestrone, eccezionale alleato della linea e validissimo aiuto contro il freddo invernale.

Frappuccino all’italiana (vagamente ispirato a Starbuck’s)

frappuccino

Forse non tutti lo conoscono perchè in Italia non è ancora arrivato e forse non arriverà mai, ma chi è stato all’estero ed è passato davanti all’insegna Starbucks ha certamente varcato la soglia, anche solo per ritrovare l’atmosfera celebrata nei film e nelle serie televisive americane, e senza dubbio se ne è uscito con il bicchierone “usa e getta” carico di frappuccino.

starbucks

Il frappuccino, una specie di frappè al cappuccino, costituisce il prodotto di spicco della catena di caffetteria. Secondo quanto ha rivelato la multinazionale il frappuccino è nato nel 1995 dall’idea di un assistente manager. Ne esiste anche una versione light, messa in vendita dal 2004 con il 54% delle calorie del normale frappuccino, ed una decaffeinata.

Il Frappuccino è uno dei simboli della globalizzazione e lo bevono in 43 paesi del mondo, dalla Russia all’Egitto, mentre in Italia per motivi che già noi di Ginger&Tomato abbiamo approfondito, gli appassionati di Starbuck’s si sono dovuti rassegnare. Ma se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto, no?

Minestra di mattoncini di ricotta

Una volta si diceva che la minestra era la biada dell’uomo; oggi i medici consigliano di mangiarne in giuste porzioni per non dilatare troppo le stomaco e lasciare la prevalenza al nutrimento di proteine di carne, le quali rinforzano la fibra, mentre i farinacei, di cui le minestre ordinariamente si compongono, risolvendosi in tessuto adiposo, la rilassano. ( Fonte Artusi)

A questa teoria non contraddico mi riservo però di esprimere questo parere: una buona minestra può valere da piatto unico, essere molto gradita al palato e riscaldare anche serate un po’ troppo fredde. A questo riguardo la ricetta che presentiamo è estremamente ipocalorica, ricca di proteine e di lipidi e carente di glucidi. Queste caratteristiche, assieme alla ricchezza di amminoacidi essenziali, calcio, fosforo e vitamine del gruppo B la rendono ottima in caso di dieta ipocalorica- ipoglucidica.
Minestra di mattoncini di ricotta (ingredientio per sei persone)
  • 200gr di ricotta fresca vaccina
  • 30gr di parmigiano
  • 2 uova
  • q.b. di noce moscata e scorza di limone
  • 1,5lt di brodo di pollo

Merluzzo, cipolle, olive e polenta gli ingredienti per chi ama mangiare pesce anche in inverno

Prendendo spunto dai commenti scritti su un articolo precedente e vista la grande passione per i piatti a base di pesce che mi lega ai lettori di Ginger & Tomato, mi sembra doveroso suggerire una ricetta adatta anche ai mesi invernali.

Si realizza con ingredienti che si possono reperire abbastanza facilmente durante tutti i mesi dell’anno, ed anche se non riuscite in nessun modo a trovare il pesce fresco potete usare quello surgelato, senza compromettere troppo il risultato del vostro sforzo ai fornelli.

La ricetta che vi propongo è un miscuglio tra prodotti di due realtà completamente differenti per storia, cultura e paesaggi naturali.

Come preparare i crostoni di polenta con i finferli

I finferli sono, con i porcini, tra i funghi più amati e possono essere preparati in svariati modi. La raccolta di questa delizia del sottobosco avviene da giugno ad ottobre. Qualora vogliate dilettarvi nella ricerca dei finferli, dovete tenere presente che questi funghi si trovano non al di sotto dei 2000 metri di altitudine, sia nei boschi di conifere che in quelli di latifoglie.

Il colore del cappello dei finferli è giallo, più o meno intenso, destinato a cambiare verso tonalità rossastre una volta che è stato toccato. Fa piacere notare che questi funghi sono considerati tra i più digeribili, e sebbene si sposino perfettamente con panna e besciamella e siano dunque ottimi, ad esempio, con le lasagne, tuttavia possono essere presentati anche in versioni più leggere, attraverso le quali è possibile inoltre apprezzarne al meglio il sapore più delicato di quello del porcino.

La ricetta proposta quest’oggi è di origine trentina, ed abbina ai finferli polenta e fontina, unite a creare un grande equilibrio di sapori in cui il dolce della fontina s’armonizza col fungo delicatamente amaro. In abbinamento si consiglia un vino rosso, il Marzemino su tutti.

Dolci pasquali: la schiacciata toscana

schiacciata di pasqua

Pasqua si avvicina e con la festa arrivano tutti i dolci tipici, dal classico uovo di cioccolata, alla tradizionale colomba, fino a tutte quelle ricette regionali. Una di queste è la schiacciata di Pasqua, un dolce pasquale tipicamente toscano. In genere la parola “schiacciata” indica una focaccia salata, mentre in questo caso è un vero e proprio dessert.

Nasce nelle province di Pisa e Livorno come dolce povero, da mangiare nel periodo che va dall’inizio della Quaresima fino alla Pentecoste. E’ un vero e proprio pan dolce, aromatizzato con aromi, perfetto per la prima colazione.

La ricetta antica della schiacciata toscana è lunga e complicata e prevede ben tre lievitazioni, mentre quella che vi proporremo è un po’ accorciata e semplificata, ma non toglie niente al gusto.

Cucinare alla giudia: polpette con carne e spinaci

Ormai avrete capito il mio interesse per la cucina orientale ed in particolare quella ebraica. C’è qualcosa che mi unisce a questa cucina fatta di antichi legami familiari, di storie che si tramandano oralmente, di tradizioni forti e durature. La cucina ebraica è un pourpury di elementi mescolati sapientemente tra loro: religione, regole alimentari e tradizioni.

Inoltre molti piatti della tradizione ebraica sono entrati nella cucina romana come i carciofi alla giudia, lo stracotto di manzo, la concia di zucchine, i carciofi con l’indivia, i “pezzetti” fritti (una frittura mista, fatta con gli avanzi). La matrice popolare, gli alimenti poveri sono spessi condivisi da due culture che hanno vissuto a braccetto per tanti anni (il vecchio ghetto di Roma, è nell’area dell’Isola Tiberina – portico d’Ottavia – e i mercati in cui trasteverini ed ebrei si servivano erano spesso gli stessi).

La frittura secondo la tradizione giudaico-romanesca è infatti un modo di dorare i carciofi immergendoli completamente in una padella d’olio bollente, per farli aprire come un fiore e colorare di un rame intenso. La ricetta che Ginger presenta è una variante della cucina ebraica romana, molto gustosa e facile da preparare.

Polpette alla giudia (ingredienti per 4 persone)
  • 200gr di carne di manzo tritata
  • 200gr di spinaci
  • 200gr di passato di pomodoro
  • 50gr di pane all’olio raffermo
  • 1 tazza di brodo
  • 1 uovo
  • 1 presina di noce moscata
  • sale

Per gli amanti della linea, l’hamburger light

Versione americana delle nostre più antiche polpette, l’hamburger è uno dei cibi che ha fatto il giro del mondo e che ormai è conosciuto fin negli angoli più sperduti del globo.

Gustoso e nutriente, perché la carne macinata viene mescolata con aromi e spezie di vario genere, la fama conquistata dall’hamburger è indubbiamente legata alla praticità e alla facilità di preparazione di questo alimento.

Si può comodamente cucinare in padella o in piastra, e messo tra due fette di pane si può consumare in modo veloce, senza perder troppo tempo in tavola.

Come preparare degli ottimi Fagioli all’Uccelletto

Uno dei classici della tradizione fiorentina, che nella sua semplicità svela un magistrale connubio di sapori sono i fagioli all’uccelletto.
L’origine delle definizione “all’uccelletto” è, come per molte ricette della tradizione, avvolta nel mistero…

L’ipotesi più verosimile vuole che si riferisca alla presenza nella ricetta della salvia, un ingrediente d’obbligo per preparare i fagioli all’uccelletto.
Il nostro beneamato Pellegrino Artusi era convinto che questo nome insolito fosse dovuto agli aromi usati nella ricetta, i quali sarebbero gli stessi con cui si insaporiscono anche gli “uccelletti”.