Irish Stew: Il vero sapore della cucina irlandese
In linea con la dieta Weight Watchers?
L’origine di questo regime dietetico risale agli anni ’60 quando la signora Jean Nidetch, talmente preoccupata per la sua linea, sentì il bisogno non solo di stare a stecchetto ma persino di un appoggio psicologico delle sue amiche, con le quali si incontrava periodicamente per scambiarsi opinioni, consigli e rimedi per mantenersi in forma.
Certamente stare in compagnia era importante ma lo è altrettanto farsi aiutare da un medico che faccia da Cicerone nel mondo confusionario delle diete; decise così di farsi seguire da una schiera di dottori.
Questi, se da un lato elaborarono per lei una dieta su misura, dall’altro concentrarono la loro attenzione sull’importanza della complicità e del reciproco aiuto tra persone con lo stesso problema: nacquero così le riunioni Weight Watchers.
Risotto alla crema di scampi
Falafel, tabboulé e datteri farciti: guida ai migliori ristoranti di Roma e Milano
- Kabir Fast Food: rosticceria e take-away indiano in via Mamiani; molta simpatia.
- Hamasei: storico giapponese in via della Mercede ha aperto da poco anche il sushi-bar. Costoso, ma vale la visita.
- Zenobia: ristorante arabo, piazza Dante: divertente sedersi a terra e nel weekend danza del ventre.
- Città in fiore: cinese veloce ed economico in via Cavour 273; preziosa la cortesia di Giada che saluta tutti con un regalino.
- Tra i negozi: Castroni offre un buon assortimento di ingredienti da tutto il mondo
- Se volete scoprire l’ebbrezza di curiosare per le varie botteghe di spezie, mercato più fornito è a Piazza Vittorio. Alimenti che provengono da tutto il mondo.
Tutti i sapori della Liguria in un unico luogo, al Salone dell’Agroalimentare Ligure
Dal 14 al 16 marzo 2008, avrete l’occasione di poter passare a rassegna i prodotti migliori del settore agro-alimentare Ligure.
Cosa portare ad una cena tra amici?
Cucina Kasher (o kosher) Conosciamo le principali regole alimentari ebraiche
I Prodotti Kasher (o Kosher, secondo la dizione Yiddish) sono per definizione quei prodotti che, in seguito a lunghi processi di controllo, possono essere consumati oltre che dai buongustai di tutto il mondo, anche dagli esponenti delle Comunità Ebraiche e da quelle Musulmane (Halal è l’equivalente in arabo di kosher). Kashèr significa valido, adatto, buono. Un cibo è kasher quando è stato preparato nel rispetto delle norme alimentari ebraiche, e kasherut è l’insieme di queste norme.
Oltre a garantire i requisiti fondamentali necessari ai principi religiosi dell’ebraismo, tali prodotti e tali norme offrono un livello di controllo qualitativo superiore, e non a caso negli Stati Uniti la maggior parte delle industrie alimentari si propongono sul mercato contraddistinte da tale marchio (una “K” o una “U”, che sta per “Union of Orthodox Congregation of America“). Gli alimenti permessi costituiscono la base fondamentale della cucina ebraica, le cui pietanze, per un pubblico di non ebrei possono essere preparate anche con alimenti non a norma (non disperatevi quindi, se non riusciste a reperire della carne kasher nella vostra città, potete cucinare anche con quella normale).
Vediamo quali sono le principali norme della kasherut, allora. Le norme alimentari ebraiche andrebbero inserite in un contesto più ampio delle regole che permeano la vita spesa secondo i precetti dell’ebraismo. Cercheremo di riassumerle nella maniera più sintetica possibile, consapevoli del fatto che non potremo essere esaustivi, data la complessità della materia. Per chi volesse approfondire maggiormente la tematica della cucina kasher, rimandiamo alla fine di questo articolo. La Torah (il principale testo religioso per l’ebraismo) classifica gli animali in vari gruppi (quadrupedi, acquatici, volatili, insetti, ecc.) e distingue nell’ambito di ogni gruppo le specie permesse e quelle proibite.
Zuppa di miso per riequilibrarsi
L’eno-gastronomia piemontese in scena per la “Rassegna dei vini e dei sapori dell’Alto Monferrato”
Per osservare, e non solo,un’assortita vetrina dei sapori dell’Alto Monferrato, non perdete la “Rassegna dei vini e dei sapori dell’Alto
Il bortsch: tra cosacchi e colbacchi la vera zuppa ucraina
Bortsch (ingredienti per quattro persone)
Festa di San Giuseppe e Sagra della Frittella di Riso
La festa, che in realtà cade il 19 marzo ma che è stata spostata alla prima domenica utile per permettere a tutti di parteciparvi, è collegata a due particolari festività che coinvolgono quasi tutta l’Italia: i Falò e le Zeppole.
Infatti, dato che la ricorrenza della festa del protettore dei falegnami e delle coppie coincide con la fine dell’inverno, si è sovrapposta ai passati riti pagani di purificazione agraria che consistono nel bruciare i residui del raccolto sui campi e nel bruciare legna in falò posizionati ai margini delle piazze; prima che l fuoco si spenga, alcuni impavidi li scavalcano con grandi salti mentre i più devoti canticchiano canzoni in onore del santo.