Cultura culinaria: un libro di ricette casertane
Assoluto protagonista è stavolta il Casertano, di cui l’enogastronoma raccoglie ricette raccontate dagli chef dei migliori ristoranti ed agriturismi, ricostruendo l’identità a tavola del comprensorio attraverso la tradizione secolare e la ricerca degli ultimi anni.
Per dare un’idea della mole del lavoro, così imponente da meritarsi una recensione su Ginger&Tomato, basterà citare le 520 ricette: 50 zuppe ed altrettante verdure, 100 tra pasta e sughi, altrettante tra carni e formaggi, 15 tra uova e frittate, 70 dolci e 40 varie, oltre ad un ricco capitolo sulla cucina delle stagioni che contiene ben 95 piatti.
Bento, mangiare divertendosi in ufficio, a scuola o ad un pic-nic
Birra e cibo: ecco i giusti abbinamenti
Non tutte le torte sono dolci… provate la Torta al Radicchio
Maarka bel-Lubia, dalla cucina marocchina
A volte sostituiscono altri legumi- specialmente le fave– in ricette già esistenti, altre volte invece divennero l’ingrediente base di piatti totalmente nuovi. Ma le sostituzioni furono spesso così ben eseguite da cancellare completamente il ricordo delle versioni precedenti, tanto che molte volte è difficile riuscire a capire se si sia di fronte ad una nuova ricetta o al rifacimento di una preesistente.
Uno dei casi in cui i fagioli hanno sostituito le lenticchie è quello di un aromaticissimo stufato di fagioli arricchito, anche cromaticamente, dall’aggiunta di uova il cui colore splendente fa a gara con lo zafferano per dare al piatto una sorprendente luminosità solare, tutta mediterranea. La versione riportata di questa zuppa di fagioli allo zafferano ed al comino è quella marocchina, ma la ricetta è diffusa, sia pur con qualche variante, nelle aree sud-orientali del bacino del mediterraneo.
Conoscere il Porto: stili e denominazione (in video)
Il Porto è un antico (1678) vino liquoroso ottenuto aggiungendo ad un vino rosso base alcol puro fino ad una gradazione circa del 20%. Il vino rosso “base” è ottenuto da diverse uve autoctone portoghesi della Alta valle del Fiume Douro di cui la più importante è la Touirga Nacional. Fu ideato quasi per sbaglio da due mercanti vinicoli Inglesi che cercando di aggirare il divieto di importazione del vino francese in Inghilterra durante la guerra dei cento anni assaggiarono il vino prodotto appunto nella Valle del Douro e trovatolo buonissimo decisero di inviarlo in Inghilterra aggiungendoci del brandy locale per proteggerlo durante il viaggio. Ma non sapevano che il vino rosso combinatosi con l’alcool di protezione avrebbe modificato in meglio le caratteristiche del vino fino a trasformarlo in un prodotto nuovo e subito apprezzatissimo.
Infatti, arrivato a Londra il vino mostrò tutto il suo calore e il suo travolgente aroma agli allibiti nobili inglesi che ne cominciarono una importazione massiccia che tuttora continua facendo dell’Inghilterra il primo paese al mondo consumatore di questo vino. Gran parte delle sue vendite dipendono dal fatto che si usa per ogni figlio in una casa inglese di acquistare una cassa di Porto di quell’annata per consumarlo poi nelle occasioni importanti (cresima, fidanzamento, compleanni “tondi”, matrimonio).
Come utilizzare gli avanzi delle grigliate: polpette al sapore di barbecue
Le frattaglie: tra ritorno alla tradizione e ricerca di emozioni gastronomiche
Fettuccine pistacchi e ricotta, un connubio perfetto
Biancaneve e la torta di uva spina
Torta di uva spina (ingredienti per 4/5 persone)
- 1kg di uva spina (ribes) fresca,congelata o in scatola
- 150gr di farina
- 400gr di zucchero
- ½ panetto di burro o margarina vegetale
- 2 dischi di pasta frolla pronta da infornare
Halwa bi Tamar, tortino di datteri, fichi e noci ai fiori d’arancio
Così il miele faceva parte – anche se saltuariamente – dell’alimentazione umana già in tempi estremamente remoti. Veniva mescolato a frutta ed a bacche per preparare, a crudo, dei semplici dolci arricchiti forse con erbe aromatiche e spezie.
Nella cucina mediterranea tradizionale – davvero tradizionale – sopravvivono ancora ricette di questo genere.
Ve n’è una, ricetta tipica di tutto il Nord Africa, in cui il gusto dolce dei datteri e dei fichi secchi è sottolineato dal contrasto con il retrogusto amarognolo delle noci mentre l’aroma rotondo e persistente del miele viene ravvivato da quello pungente dell’anice. Una ricetta le cui origini si perdono nel tempo e che si ritrova – con modifiche puramente formali – in molti altri dolci mediterranei quali i mostaccioli del meridione d’Italia o il panforte toscano: si tratta del nordafricano Halwa bi Tamar, tortino crudo di datteri, fichi e noci ai fiori d’arancio.
Cucina vietnamita: un dolce assaggio allo sciroppo di zenzero
“Rompi le uova e crea”. Semplici idee per le uova di Pasqua avanzate
Uova all’arancia – Idea veloce per le uova di pasqua avanzate
- 2 uova di cioccolato di circa 100gr ciascuna
- 200gr di ricotta cremosa
- 250gr di colomba
- 100 g di panna fresca
- 2 cucchiai di zucchero a velo vanigliato
- 1/2 cucchiaio di zucchero
- 1 arancia non trattata i bicchierino di liquore all’arancia
- 30gr di scorza d’arancia candita a cubetti
- 50gr di cioccolato fondente
- 70gr di caramello liquido