La panna acida: che cos’è, come si utilizza e vari modi per realizzarla

La panna acida è una crema di origine francese chiamata creme fraiche. Dal sapore acidulo molto gradevole è diffusissima sia in nord Europa che in molti piatti e preparazioni orientali (come in un classico bortsch, la zuppa ucraina) e in ricette greche. Da noi in Italia è molto difficile reperirla ma è altrettanto semplice farla a casa. Questa salsa si accompagna molto bene a secondi piatti, a contorni a base di verdure e patate e soprattutto il matrimonio più riuscito è con il salmone in mille varianti diverse.

Diversi sono i modi per cucinarla, qui di seguito ve ne suggeriamo tre:
Panna acida (primo metodo)

  • ½ lt di panna liquida
  • 1 vasetto di yogurt, se è greco meglio oppure dei fermenti lattici vivi
  • il succo di mezzo limone
Preparazione:
Unite la panna al vasetto di yogurt e al succo di limone. Amalgamate bene gli ingredienti. Lasciate riposare la panna acida per 24 ore a temperatura ambiente.

L’antico rito dell’insalata di polpo

Una vecchia abitudine, comune in quasi tutte le località di mare, è quella di trovarsi, o prima di pranzo o al calar del sole, riuniti attorno ad un tavolo mangiando insalata di polpo e bevendo un generoso bicchiere di vino bianco ben freddo.

Qui a Palermo, l’insalata di polpo, rientra tra le usanze ben radicate tra la popolazione. Nei mesi più caldi, il polpo bollito si trova dovunque, dai ristoranti più blasonati alle bancarelle improvvisate agli angoli delle strade.

Qualche anno fa, ai tempi del pittore Guttuso, il polpo bollito si mangiava direttamente al mercato della Vucciria, l’antico mercato della città, un tempo cuore pulsante del centro e tabernacolo di storia e tradizione.

Il pesce persico e un modo per cucinarlo

Molto conosciuto dalle mie parti, il pesce persico è un pesce di acqua dolce. E’ molto diffuso nei laghi, lo ritroviamo spesso nel Lazio e in molte zone della Sicilia. E’ un pesce molto pregiato, ha una carne bianca e soda molto saporita. Di solito non raggiunge delle grandi dimensioni al max 60cm di lunghezza ma la media è intorno ai 20/35cm di lunghezza. Può essere facilmente tagliato a filetti e per questo molte ricette vedono come ingrediente principale i filetti di pesce persico. Le molte preparazioni a cui il persico si presta somigliano a quelle della trota o più semplicemente fritti o ripassati nel burro.
Quest’oggi vi suggeriamo una variante per preparare il pesce persico

Ravioli al vapore cinesi.

Dim SumI ravioli al vapore sono dei dim-sum, cioè gli spuntini preferiti dai cinesi: si acquistano per strada dai venditori ambulanti, oppure si consumano nelle sale da thè, dove la gente, di solito a metà mattina ed a metà pomeriggio, ama ristorarsi con infinite varietà di snacks, sorbendo una tazza di thè caldo.

I ravioli più conosciuti sono quelli di pasta di riso, tipici della cucina cantonese, ma ne esistono molte varianti locali, come quella del Nord della Cina che presentiamo qui. Sono d’altronde i cinesi ad avere inventato la cottura al vapore, che permette ai cibi di non disperdere nulla del loro sapore e delle loro sostanze nutritive.

Fra gli ingredienti di questa ricetta, i ravioli al vapore, si segnala il cavolo cinese, chiamato anche cavolo di Pechino o cavolo sedano per la forma allungata e le foglie bianco-giallastre: è acquistabile nei negozi di alimenti orientali o in quelli di frutta e verdura specializzati.

Cucinare con i fiori, per mandare un messaggio o per preparare un aperitivo glamour

Cucinare con i fiori, per mandare un messaggio o per preparare un aperitivo glamour

I fiori sono tradizionalmente usati in diverse cucine: europea, asiatica e orientale. I nativi americani e anche i primi “immigrati” americani usavano i fiori come cibo. Oggi i fiori in cucina hanno suscitato un rinnovato interesse per il loro profumo, colore e sapore. I fiori possono essere aggiunti ad un’insalata, fritti, congelati in cubetto di ghiaccio e aggiunti ai cocktail o stufati.

Ma non tutti i fiori sono commestibili e prima di cucinarli è necessario essere sicuri che lo siano, comunque della maggior parte dei casi ne vanno usati solo i petali (questo è il caso ad esempio delle rose e dei tulipani). Dopotutto ci sono anche fiori che fanno abitualmente parte delle nostre abitudini alimentari: non ditemi che non avete mai mangiato i fiori di zucchina fritti o i carciofi?

I fiori hanno anche un loro linguaggio e se regalare un mazzo di fiori è come mandare un messaggio, perchè non dovrebbe esserlo anche cucinarli? A seconda del vostro umore o di quello che vorreste dire al vostro compagno potreste usare dei fiori diversi.

Lo Stilton: il Gorgonzola inglese

Lo Stilton è un formaggio inglese erborinato prodotto in due varietà: la più conosciuta è la variante blu (si chiama infatti blu Stilton) e la meno conosciuta è versione bianca. Lo Stilton per chiamarsi tale deve essere prodotto solamente in una delle seguenti regioni Derbyshire, Nottingam e Leicestershire e seguire un rigoroso codice di produzione. Se rispecchia questi rigorosissimi requisiti allora è lo Stilton originale con relativo marchio DOP ( denominazione di origine protetta).

Le origini dello Stilton sono da ricondursi ad un certo Cooper Thornhill il quale scoprì il famoso blu Stilton e lo uni al formaggio. Era il 1730. Ancora oggi per essere chiamato Blu Stilton il formaggio deve rispecchiare le seguenti caratteristiche:
  • Essere prodotto solamente in una delle tre contee sopra citate e con latte pastorizzato
  • Essere fatto in contenitori esclusivamente di forma cilindrica e con bordi alti
  • Si deve formare la tipica crosticina chiamata anche mantello
  • Essere pressato
  • Le caratteristiche venature blu devono irradiarsi dal centro
  • Avere il tipico sapore Stilton

Moscardini in salsa, ricetta a suon di musica

Mi sembra di sentire il rumore delle onde unito al vocio del mercato, esplodere in una festa di colori e musiche, di profumi e di sapori … no, non sto vaneggiando, non preoccupatevi! Mi sono lasciato trasportare dalle note di Creuza de mä, la bellissima canzone di De Andrè, che ho messo come sottofondo per scrivere.

La scelta del brano non è affatto casuale, visto che oggi ho intenzione di parlarvi dei moscardini.
Per chi non li conoscesse, con il nome moscardini, tipicamente ligure, ma oggi molto diffuso in tutto lo stivale, si indicano quei polipetti molto piccoli e teneri, che possono essere utilizzati per preparare deliziosi antipasti o primi piatti.

I moscardini, cucinati in modi differenti, sono molto presenti nelle ricette della cucina ligure, ed in questa regione è abitudine mangiarli come antipasto, magari, seduti con il mare all’orizzonte ed un buon bicchiere di vino bianco in mano.

Prepariamo le sogliole alla mugnaia

La sogliola è uno dei pesci più ricercati ed apprezzati per la bontà e la qualità della sua carne. E’ un pesce di mare che vive in fondali profondi, di forma appiattita, ed ha gli occhi sul lato in cui la pelle è di colore bruno-verdastro. Può raggiungere i 45 cm di lunghezza e la parte inferiore del corpo è di colore biancastro poichè solitamente è la parte che la sogliola adagia sui fondali.

La sogliola infatti vive a profondità variabili sino a 70-80 metri sui fondali fangosi e arenosi: si cattura con reti a strascico, con particolari reti radenti (sfogliere) o particolari reti da posta (tramaglio). E’ specie comune sulle coste dei nostri mari e nell’Atlantico nord-orientale ed è variamente diffusa nel Mediterraneo.

Durante l’acquisto controllate l’aderenza della pelle al corpo: quando la sogliola è fresca la pelle risulta essere molto aderente alla carne; fate inoltre attenzione a che la sogliola non presenti colorazione giallognola, soprattutto lungo i bordi del corpo. La carne della sogliola è magra e ricca di proteine, molto digeribile ed adatta ai bambini, mentre è da evitare per chi soffre di insufficienza renale.

Leggende metropolitane e miti sul cibo: vero o falso?

Leggende metropolitane e miti sul cibo: vero o falso?

Sul cibo le leggende metropolitane ed i miti sono tantissimi, ma non tutti sono veri; oggi proveremo a fare luce su alcuni di questi, o meglio ci proverete voi: nella prima parte dell’articolo vi elencherò una serie di luoghi comuni, più o meno seri, nella seconda vi dirò quali sono quelli veri e quelli falsi, così potrete mettervi alla prova.
  • 1. In Cina si mangiano i cani
  • 2. Esiste un liquore fatto con il veleno della vipera
  • 3. Gli alimenti integrali sono meno calorici di quelli tradizionali
  • 4. E’ stato creato e coltivato un cocomero (anguria) quadrato
  • 5. Le mucche allevate per gli hamburger di Mc Donald sono geneticamente modificate in modo da avere zampe cortissime e corpo molto grosso così da evitare gli sprechi
  • 6. C’è un formaggio che stagiona con i vermi dentro
  • 7. La Coca Cola Light e le caramelle Mentos insieme reagiscono ed esplodono
Avete capito quali sono solo leggende metropolitane e quali invece sono vere?

Il Branzino: qualità, tipologia e …un modo per cucinarlo

Il branzino conosciuto anche come spigola è un pesce dei nostri mari: lo troviamo infatti nel Mediterraneo o nell’Atlantico a profondità limitate. Si presenta in due varietà: quella di allevamento dal sapore più delicato e meno deciso e la variante selvaggia dal colore anche più marcato. Il suo sapore è molto apprezzato avendo una carne soda e saporita data anche dal fatto che è un pesce non troppo magro: contiene infatti il 7% di grassi, i quali però sono salutari in quanto ricchi di Omega 3 e quindi protettivi per arterie e cuore.

Quali sono i segni distintivi del branzino? Lo riconosciamo dal dorso bianco, il ventre si presenta argenteo e con pinne grigie. Ha carne bianca, soda e profumata che resiste molto bene alla cottura, per questo motivo risulta essere uno dei pesci più apprezzati. La cottura più idonea sembrerebbe essere la lessatura, ma anche arrosto dà risultati eccezionali. Tra le molte ricette a cui la spigola si presta maggiormente abbiamo scelto la più semplice, capace di esaltarne completamente il gusto
Branzino al cartoccio (ingredienti per 4 persone)

Dalla Puglia: ciceri e trii

I ceci occuparono un posto d’onore sulle tavole mediterranee fino all’arrivo dei fagioli dalle Americhe: il cece coltivato deriva da forme selvatiche del genere Cicer, originate probabilmente in Turchia. Questo legume è oggi terzo per produzione mondiale, dopo la soia e il fagiolo; la coltivazione avviene principalmente in India e Pakistan.

Trii è voce dialettale pugliese, derivata dall’arabo itryia, che indica qualsiasi tipo di pasta fresca: sono detti anche laganelli. La ricetta che presento oggi è apparentemente semplice ma presenta delle particolarità gastronomiche di tutto rispetto: i ceci infatti vengono cotti con cure particolari, così da renderli eccezionalmente teneri; il piatto nel suo insieme viene poi aromatizzato con ingredienti che gli impartiscono un aroma garbato ed inconfondibile.