Milkshake alla fragola, alla vaniglia e alla nutella fatti in casa!

Nonostante sia un’amante della buona tavola e soprattutto salutare, molto di rado mi concedo una scappata dal Mc Donald! Devo dire che la cosa a cui non so proprio resistere non sono né i mega panini imbottiti, né tantomeno le patatine fritte con ketchup e maionese ma i deliziosi milkshake! E si lo ammetto ad un milkshake non so proprio resistere e soprattutto quello al gusto fragola.
Tuttavia se non avete un McDonald vicino casa, potete preparare ottimi milkshake anche da soli! mi sono documentata e dopo vari esperimenti sono riuscita a trovare le ricette per fare il milkshake da me. I tre gusti canonici che trovate al Mc sono fragola, vaniglia e cioccolato; io, quest’ultimo gusto l’ho reso ancora più godurioso facendolo con la nutella. Sperimentateli, ci vogliono davvero 5 minuti, sono freschi e leggeri, per un pomeriggio con i bambini o come dessert serale, saranno sicuramente graditi anche da chi è a dieta.
Milkshake alla fragola (ingredienti per circa 4 persone)
  • 1 lt di latte o ½ kg di gelato alla fragola
  • ½ vasetto di marmellata di fragole
  • 2hg di fragoline
Preparazione:
Mettete nel frullatore il latte o il gelato alla fragola, la marmellata e azionate il mix per circa 3-4 minuti. Versate il milkshake in bicchieri dal bordo alto, guarnite con qualche fragolina e buon appetito!

Alici marinate, un piatto al sapore di mare

Quando, andando al mercato, riesco a trovare del pesce azzurro di piccole dimensioni, come le acciughe o le sarde, veramente fresco, non riesco a far a meno di prepararlo marinato.
La marinatura è un tipo di preparazione che si divide a metà tra la cottura e il crudo, infatti, se pure la carne non viene cotta scaldandosi sopra una fonte di calore, si cuoce grazie agli acidi naturali, contenuti nel liquido di marinatura. Gli acidi, per loro natura, scompongono le proteine presenti negli alimenti, rendendoli più teneri, in questo modo la carne del pesce subisce una lieve cottura, che però fa mantenere al pesce o alla carne il suo sapore originale. Per chi ama il sapore del mare non credo che possa esistere un tipo di preparazione migliore!

Cucinare con il pancarrè: crostini con prosciutto e mozzarella


Il nome Pan Carrè deriva dal francese Pan (pane) e Carrè (quadrato) e si riferisce al tipo di cottura. Nello specifico il pane è cotto in stampi metallici chiusi con un coperchio, ciò conferisce al pane la caratteristica forma di parallelepipedo a sezione quadrata. Secondo me il pancarrè è uno di quegli alimenti che non dovrebbe mai mancare in una dispensa. Primo perché è una valida alternativa a quando abbiamo terminato il pane fresco, poi perché un tramezzino preparato al volo è sempre gradito e, per ultimo motivo, il pancarrè può essere utilizzato anche per la realizzazione di valide ricettine veloci e sfiziose, come la ricetta che vi presentiamo di seguito!
Crostini con prosciutto cotto e mozzarella (ingredienti per circa 4 persone)

Rotolini di sardine al cetriolo, stuzzichini originali e leggeri

Una simpatica idea per le feste estive che da qui a poco saranno sempre più frequenti, qualcosa di poco impegnativa da preparare ma molto originale da presentare sulle tavole per uno stuzzichino pre-pasto o come secondo di pesce leggero e delicato.

Ideale per preparare degli stuzzichini o delle porzioni finger food, a base di pesce, pesce economico e molto nutriente, visto che si tratta di pesce azzurro. Ok, credo di avervi incuriosito sufficientemente, ora vi svelo di cosa si tratta: Rotolini di sardine al cetriolo.

Una piatto tutto mediterraneo, le Melanzane a funghetto

Parliamo di contorni gustosi e dal sapore estivo, e cosa c’è di più estivo delle melanzane? La bella stagione per me si intreccia con il gusto delle melanzane, cucinate in mille modi per deliziare il palato nelle sere di calura.

La melanzana è uno di quegli ingredienti più usato nella cucina delle regioni del sud Italia, ma in genere è quasi un simbolo della cucina di tutti i paesi europei bagnati dalle coste del mediterraneo, e forse, è proprio per questo motivo che parlando di melanzane viene subito da pensare alle spiagge Greche o alle coste Siciliane.

Tantissime ricette per cucinare le melanzane, alcune ve le abbiamo già date, ma a noi piace offrirvi sempre nuovi spunti per stupire i vostri ospiti ed allenare il vostro palato. Oggi proponiamo le Melanzane a funghetto.

La frittura/3: I grassi e i consigli per una frittura perfetta


Nella frittura il grasso ha tre funzioni: scaldandosi a temperatura quasi doppia rispetto all’acqua in ebollizione, crea una caramellizzazione superficiale, cioè la tipica crosta dorata; lubrifica l’alimento impedendogli di attaccare; infine, lo insaporisce in qualche misura. Per quest’ultima ragione, i grassi da frittura differiscono tra loro non solo per le caratteristiche fisiche, ma anche per l’aroma che sviluppano durante la cottura. I grassi di origine vegetale, soprattutto gli oli di oliva, ma anche quelli di arachide, sono i più indicati per la frittura, in base alla loro composizione chimica: infatti, l’olio extravergine di oliva contiene i tocoferoli (vitamina E), che proteggono in parte gli acidi grassi dall’ossidazione.

L’olio di mais e quello di girasole non sono consigliati per la frittura. L’olio di soia e quello di semi vari sono da evitare decisamente. Le margarine e il burro hanno un utilizzo molto limitato, perché ad alte temperature si alterano e producono una sostanza tossica e di odore sgradevole (l’acroleina). Lo strutto in passato era il grasso più utilizzato per la frittura, poi fu abbandonato perché viene in parte assorbito dall’alimento, aumentandone il contenuto in grassi. Oggi è stato rivalutato dai nutrizionisti perché povero di grassi insaturi.

Tarte Tatin, la torta di mele francese

Tarte Tatin, la torta di mele francese
Immaginate il Nord della Francia, la Normandia, lungo le coste bagnate da un mare che anche quando è calmo mantiene un colore minaccioso, lunghe spiagge di sabbia che sembrano mangiare il mare a bassa marea, per poi scomparire quasi del tutto prima di sera. A tratti, un bagnasciuga fatto di prati regolarmente bagnati dal mare; qui si allevano le pecore che daranno nascita ai prelibatissimi agnelli ‘dei prati salati’.
Dall’altro lato della strada, che scorre come un nastro lungo la costa, un paesaggio totalmente diverso: immense pianure verdeggianti, disseminate da meli e gruppi di mucche a chiazze bianche e nere che formano un quadro bucolico ed estemporaneo. Siamo nella patria delle mele e, ovviamente, del sidro e del Calvados, un’acquavite potentissima ricavata dalla loro fermentazione.
Questa è pure la patria della Tarte Tatin, un’invenzione, si dice, fatta per sbaglio da una delle sorelle Tatin nel loro alberghetto. Sembrerebbe che, avendo ‘dimenticato’ di foderare la teglia di frolla mentre faceva la sua crostata di mele, questa decise di “aggiustare il guaio” posando la frolla sopra le mele e rovesciandola poi nel piatto di portata una volta cotta.
Il risultato è spettacolare e, con questo in mente, vorrei indirizzarmi particolarmente a coloro che ‘non favoreggiano’ la crostata di mele, o la torta di mele, tanto sono convinta che la Tarte Tatin li convertirà ad amare pure le “mele cotte” !

La frittura/2: le varie pastelle per frittura


Ad ogni alimento la sua pastella. Molte e diverse sono infatti, le pastelle che possiamo preparare per la frittura. Qui di seguito vi presentiamo quelle più comuni.

Pastella semplice: si può usare con pesci non piccolissimi e verdura saporita, come carciofi e melanzane.

Preparazione
Stemperare la farina nell’acqua e ricavare una pastella della consistenza di una crema.

Pastella con olio: questo tipo di pastella è adatto per frattaglie, piccoli pezzi di carne e funghi.
  • 250gr di farina
  • 30gr di olio di oliva leggero
  • 3 bicchieri di acqua tiepida
  • 2 albumi

Paella vegetariana, un piatto spagnolo dall’aria italiana

La preparazione ricorda un po’ quella di un nostro comune riso con le verdure, ma questo piatto ha un origine differente, è un piatto unico Spagnolo, precisamente Valenciano, ed è un specialità molto saporita e molto conosciuta in gran parte del mondo, la Paella.

Il nome di questo ricco piatto spagnolo deriva dalla padella in cui viene preparato abitualmente, la paella come si dice in valenciano, tale parola deriva dal francese paele, che a sua volta deriva dal latino patella. Tutti suoni molto vicini alla parola italiana padella, beh perlomeno in cucina siamo tutti simili!

Tante varianti nelle diversi ricette per fare la paella, quella valenciana unisce pollo, pesce e verdure, ma tutte le ricette hanno come fattor comune gli ingredienti indispensabili per la paella: riso, olio d’oliva e zafferano. La nostra proposta di oggi è la Paella vegetariana.

Scaloppine di pollo ai funghi

Gli affezionati di Ginger & Tomato ormai avranno capito che sono un appassionato delle scaloppine. In passato ho già proposto altre ricette per preparare questo particolare taglio di carne, ma oggi mi butto un po’ sul tradizionale.

Eh si , perché parlerò delle classiche scaloppine ai funghi, piatto molto comune in quasi tutte le nostre case. Ho apportato, però, qualche piccola variante, che mi fa piacere rivelarvi, per conoscere la vostra opinione.

Come prima cosa, anziché utilizzare le scaloppine di vitello ho pensato di cucinare le scaloppine di pollo, visto che per adesso non si tratta del pollo alla varechina che l’unione europea sta pensando di importare dagli USA, e in secondo luogo ho sperimentato una piccola macerazione che rende più gustosa la carne del pollo.

Guida ad un ottima frittura/1

La frittura è un metodo di cottura che consiste nell’immergere un alimento in un grasso portato a temperatura elevata. Pur essendo considerata una tecnica difficile, diventa automatica una volta che se ne sono compresi bene i semplici principi basilari e si è fatta un po’ di esperienza. Esistono due tipi principali di frittura: quella “in pastella” e quella “a immersione” che richiede l’uso di un padellino profondo o di una friggitrice, casalinga o professionale. Entrambe le tecniche si basano su alcuni principi: il grasso in cui si immerge l’alimento deve essere abbastanza caldo da far rapprendere rapidamente la superficie esterna.

La temperatura del grasso non deve essere tale da bruciare l’esterno dell’alimento prima che l’interno
sia cotto. L’interno dell’alimento sprigiona vapore man mano che cuoce, formando delle bollicine in superficie; questo vapore, uscendo, ostacola la penetrazione del grasso. Quindi un buon fritto è quello che presenta ancora una traccia di umidità all’interno, poiché il grasso è penetrato in quantità minore. In ogni caso, per ottenere un fritto leggero e croccante, bisogna usare abbondante olio e alimenti poco umidi all’interno, e soprattutto fare attenzione alla temperatura dell’olio, che dovrà essere più o meno caldo, a seconda della qualità e della dimensione del prodotto che si vuole friggere.