Peperoni arrostiti: un metodo rapido per prepararli

Peperoni arrostiti: un metodo rapido

I peperoni rossi: sono dappertutto in questi giorni. Bellissimi, coloratissimi e carnosi tanto che a vederli sembrano quasi finti, ma la cosa che attira la mia attenzione sono i prezzi relativamente bassi visto che ancora non siamo nella ‘alta stagione’ tradizionale. Difatti, vengono dal Messico i nostri bei peperoni, dove sono cresciuti in serre per mantenerli carnosi e succosi… altrettanto buoni di quelli olandesi, ma ad una frazione del loro costo.

Il modo migliore per preparare i peperoni arrostiti, è sicuramente sulla brace, all’aperto, girandoli uno per uno finchè non si bruciacchia ogni angolo. Poi si arrotolano nella carta da giornale e si lasciano intiepidire. Dopo di che ci si munisce di ’scafandri’ per pelarli e togliere tutti i semi; se non prendete precauzioni, invariabilmente, pellicine e semini si incollano dappertutto, dai capelli agli abiti ed invariabilmente per terra… per non contare le mani che diventano arancioni per 2 giorni come minimo.

La vera storia della pizza surgelata


Quest’oggi non siamo qui a darvi la ricetta della pizza surgelata, anche perché il bello della pizza fatta in casa è farla fresca e assaporarla croccante e appena sfornata. Certo quando non abbiamo il tempo di metterci a preparare né la pasta e né tutto il condimento, l’ideale è una pizza al volo presa dal congelatore. Devo essere sincera molte sono le marche provate e nessuna uguaglia minimamente una pizza fatta in casa anche solo con mozzarella e pomodoro.

Tuttavia se proprio non volete rinunciare ad una pizzetta veloce provate le pizze della Coop, della Conad, della Buitoni insomma grandi marche che mettono ingredienti di prima qualità, rispetto a marche discount in cui il sapore lascia proprio a desiderare. Era il 1945 quando la prima pizza surgelata nel mondo fu messa a punto proprio per una spedizione aerea. Era in corso la seconda guerra mondiale Francis Ferrari, italo-americano di Newark, ricevette una lettera del fratello Fred che combatteva nel corpo dei marines a Iwo-Jima.

Sarde a Beccafico, simbolo Siciliano

Oggi sono ben lieto di descrivervi la preparazione di uno dei piatti più tipici della Sicilia ed in particolare della mia città, Palermo. Un piatto a base di un pesce “povero”, molto comune nelle antiche famiglie di pescatori, le sarde.

Le sarde sono una delle varietà di pesce che forse più delle altre si identifica con la Sicilia. Pesce molto economico, da sempre, è stato per lungo tempo il pesce che le famiglie meno facoltose mangiavano con una certa regolarità. È per questo che tra le ricette della tradizione popolare siciliana si trovano molte portate a base di sarde.

Quella che vado a descrivere è la preparazione delle sarde a beccafico, un piatto frequentemente usato come secondo, ma dai più voraci, talvolta viene ordinato come antipasto. Il curioso nome di questa pietanza si deve ad un uccelletto che popola i campi dell’isola chiamato, appunto, Beccafico, in quanto ghiotto di fichi. Per quanto riguarda la preparazione, è semplicissima!

Insalata al pompelmo, fresca e nutriente

Periodo di insalate, colorate, leggere semplici da preparare e allo stesso tempo nutrienti. Per tutti coloro che hanno deciso di iniziare la famosa dieta pre-mare e che non mangiano altro che insalata, e per tutti quelli che della linea se ne infischiano e l’insalata è un contorno obbligatorio per pulire la bocca dopo il secondo.

Mille varianti e tanti altri consigli per preparare delle ottime insalate li abbiamo già dati, ma guai a non dispensare sempre nuove ricette da gustare, virtualmente, insieme.

Visto che ormai l’estate è alle porte, eccovi una ricetta per preparare un insalata molto ricca e nutriente, dissetante grazie all’acidità che le conferisce il pompelmo e … cosa dire di più: l’Insalata al pompelmo.

‘Les oeufs à la neige’ o meringhe soffici in crema inglese

‘Les oeufs à la neige’ o meringhe soffici in crema inglese

Per anni ho creduto che ‘Les oeufs à la neige’ (tradotto: ‘le uova alla neve‘) fossero una creazione di mia nonna, perchè non ho mai trovato questo dolce in nessun ristorante… non in Italia ma neppure in Francia nè in Belgio… poi, un giorno, verso la fine degli anni 90, in un ristorante tipico francese qui a Montreal, vidi sul menu, tra i desserts, L’ île flottante (l’ isola galleggiante)e chiedendo di cosa si trattasse, scoprii con sorpresa che si trattava del dolce di mia nonna, anche se fatto in modo leggermente diverso.

Lo chef del ristorante, diventato amico di famiglia, mi racconto’ che questo dessert aveva origini molto antiche in Francia e che era rimasto per generazioni nel dimenticatoio. Veniva sistematicamente ignorato dai ristoranti perchè considerato troppo semplice e troppo ‘povero’ per essere presentato ai loro clienti.

Fortunatamente, dopo il successo della ‘nouvelle cuisine’, c’è stato un ritorno alla tradizione e con questo un desiderio di riprendere vecchie ricette e rivederle con un pizzico di modernismo nella loro presentazione
E con questo ritorno, l’ Île flottante è tornata sui menu di grandi ristoranti francesi in tutto il mondo con piccoli cambiamenti che contraddistinguono i grandi Chefs tra di loro, ma mantenendo intatta l’anima della tradizione francese.

Il suo successo era garantito dal desiderio tutto moderno di avere dei desserts leggeri e saporiti, più proteici che calorici… sicuramente l’ondata della dieta Montignac ha contribuito al ritorno di questo ed altri tipici desserts originali come la Mousse al cioccolato nero.
La ricetta che vi offro oggi è quella originale di mia nonna e perdonatemi se sono approssimativa nelle quantità, in realtà non ho mai visto mia nonna misurare o pesare nulla e mi fido dunque unicamente della mia memoria per riprodurre i suoi capolavori.

Spiedini di frutta: un’ idea diversa al posto della macedonia

Far mangiare la frutta ai vostri bambini è sempre una lotta? Non sapete come sostituire la classica macedonia a fine pasto con qualcosa di diverso e di insolito? Provate con gli spiedini di frutta che, oltre ad essere decisamente invitanti, sono facilissimi da realizzare. La frutta è molto importante per i suoi sali minerali e per le vitamine. Le attuali ricerche nel campo degli oligoelementi hanno evidenziato l’importanza di questi elementi per il mantenimento del nostro stato di salute. In particolare è indicata d’estate quando aumenta la sudorazione o si ha un’intensa attività fisica. In questo caso la frutta reintegrerà sia l’acqua che i sali minerali.
Per ultimo diciamo che la frutta contiene sostanze aromatiche, esteri ed acidi organici che, oltre a conferire profumo e caratteristiche aromatiche esercitano spesso una favorevole azione fisiologica sull’organismo. Agiscono, ad esempio, come lievi diuretici e stimolano le funzioni digestive. Gli acidi organici, in particolare, svolgono un’azione alcalinizzante, atta quindi a neutralizzare l’azione acidificante di altri alimenti come ad esempio la carne. È cosi spiegata, su basi scientifiche l’importanza della frutta per il nostro equilibrio nutrizionale. Proprio per questo è importate mangiare frutta ed un modo carino e divertente di presentarla vi aiuterà anche con i vostri bambini.
Spiedini di frutta (ingredienti per 6 persone)
  • 1 kiwi
  • 12 fragole
  • 12 acini di uva nera
  • 1 piccolo ananas
  • la buccia di ½ limone non trattato
  • 1 bicchierino di kirsch
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 6 spiedini di legno lunghi

Gli Strozzapreti al radicchio, un piatto che unisce gusto e leggerezza

Con l’arrivo del caldo, amo trovare dei modi nuovi per condire la pasta, utilizzando condimenti leggeri e a base di verdure.

Cerco di scoprire delle ricette nuove e gustose, che uniscano al piacere della buona tavola un po’ di freschezza e soprattutto mi preoccupo di cucinare dei piatti che ben si possano coniugare con le alte temperature che si raggiungono d’estate.

Un piatto molto gustoso, e abbastanza leggero, ma comunque adattissimo per una deliziosa cenetta estiva che ho sperimentato più volte sono gli Strozzapreti al radicchio.
Nella ricetta che mi accingo a darvi, faccio un moderatissimo uso di panna, ingrediente che uso molto raramente, se volete rendere il piatto più leggero potete benissimo eliminare questo ingrediente.

La pasta fillo: dall’antica Grecia alla Cina

Immergete per un attimo la vostra mente tra le antiche strade di Atene, al sole dei grandi Partenoni e di una storia millenaria che ha portato fino a noi magnificenze architettoniche! La civiltà greca tuttavia non ci portato solamente una maestosità culturale ma anche una grande influenza in campo gastronomico. La stessa influenza si è poi diffusa in gran parte del mondo orientale e in Italia meridionale. La pasta fillo, chiamata anche philo, letteralmente significa sfoglia ed è assimilabile alla nostra pasta sfoglia anche se molto più sottile. E’ un impasto che si adatta sia a preparazioni dolci che salate ed è costituito da farina, acqua e sale per le ricette salate mentre invece per quelle dolci è consigliata l’aggiunta di un po’ d’olio d’oliva.
La sottigliezza della sfoglia è una vera e propria arte, la stessa che può ricordarci un tempio partenopeo. Molte sono le ricette della pasta fillo che insegnano a creare sfoglie sottilissime a mano, io però consiglio il più classico mattarello e sfogliatrice. La pasta fillo oltre ad essersi diffusa in medio oriente è utilizzata anche come base per i famosi involtini cinesi, segno evidente dell’ampio percorso fatto dalla cucina greca nel mondo.

Torta al limone: un overture d’estate


Se avete sempre pensato che spremere e condire sia tutto quello che si può fare con un limone, vi invitiamo a realizzare questa squisita torta al limone, forse tra le più buone che abbia mai mangiato. Fresca e genuina questa torta fatta con tutto il buono dei limoni maturati al sole può essere fatta sia in inverno che in estate, certamente la bella stagione rende il gusto degli agrumi sicuramente più appetitoso.
Torta al limone (ingredienti per 6 persone)
Per la pasta
per la crema
  • 3 uova
  • 150gr di zucchero
  • 2 cucchiai di farina
  • ½ cucchiaino di lievito in polvere
  • 8 cucchiai di succo di limone
per la tortiera
  • 1 noce di burro
  • 1 cucchiaio di farina

Cordon Bleu ai funghi, il petto di pollo dal cuore tenero

In alternativa alle, ormai, consuete scaloppine, vi propongo un’altra ricetta per cucina il petto di pollo. Ricordano un po’ i fagottini di pollo, ma questo piatto è più conosciuto e più apprezzato, sicuramente dai bambini, perlomeno, sto parlando dei Cordon Bleu.

Non fraintendetemi, non parlo dei cordon bleu industriali, ma di quelli buoni e genuini, fatti in casa da mani sapienti. I cordon bleu tradizionali sono farciti con prosciutto e formaggio, mi in un ristorante una volta mi è capitato di assaggiare dei cordon bleu che in più, rispetto ai soliti ingredienti, avevano anche i funghi.

Non vi dico che bontà! Ho provato a rifarli a casa e l’esperimento non è andato affatto male. Ecco la ricetta che ho usato per fare: i Cordon bleu ai funghi.

Il kiwi: un pieno di energia senza calorie!


Un piccolo frutto dalle molteplici proprietà. Nella verde polpa del kiwi sono racchiusi preziosi nutrienti, prima fra tutti la vitamina C, in grado di fornire al nostro organismo l’aiuto necessario per difendersi da virus e batteri e per combattere la fragilità capillare. E’ sufficiente mangiare un kiwi al giorno per superare la quantità giornaliera raccomandata dalle tabelle ufficiali. Il kiwi contiene anche vitamina E (potente antiossidante), B1, B2, PP, nonché fibra alimentare, sali minerali e oligoelementi come fosforo, potassio, magnesio, calcio, rame e zinco.

Un ottimo e salutare spuntino per chi ci tiene a restare in forma, per chi pratica sport (fornisce energia immediata), per le donne in gravidanza (contiene acido folico), per gli anziani (per l’alto contenuto di flavonoidi, dal potere antiossidante) e per chi vuole perdere peso (la pectina dà senso di sazietà e con poche calorie: da 44 a 52 ogni 100 g). I primi ad apprezzare la succosa polpa del kiwi sono stati i cinesi. Oltre 700 anni fa il frutto era considerato una prelibatezza dagli imperatori, che gli attribuirono il nome di Yangtao, in onore del fiume che scorreva lungo la valle in cui erano coltivati, lo Yang-Tse.

Chicken Wings BBQ

Ci sono ricette che in Canada (dove vivo io) sono considerate ideali per gli sportivi. Parlo ovviamente degli sportivi da televisione. Quelli che si riuniscono tra loro per guardare gli altri faticare e che non mancano di esercitare, per coesione sportiva, una discreta selezione di muscoli, come per esempio quelli del braccio (il bicchiere di birra) e delle mascelle.
Faccio parte anch’io di quei coraggiosi fans che farebbero di tutto per sostenere i propri eroi preferendo all’emozione di una partita dal vivo, la fatica di festeggiare tra amici davanti al televisore.

Da noi, sempre in Canada, l’hockey su ghiaccio è lo sport nazionale. Una passione che prende i canadesi con la stessa intensità del calcio in Italia. In questo momento stiamo vivendo le emozioni della Stanley Cup e gruppi di fans si riuniscono per le eliminatorie organizzando quello che ormai è considerato il classico ‘Hockey night dinner’: chicken wings, spare ribs, nachos, tortilla chips con salsa messicana e guacamole e tante, tante bottiglie di birra .
Per darvi un’idea della quantità di birra consumata in quelle serate, vi basti sapere che ogni coppia arriva col suo cartone da 24 bottiglie…dire che ai canadesi piace la birra è una grossolana sottovalutazione della realtà, anche se negli ultimi anni si stanno aprendo tantissimo a nuove esperienze dissetanti.

Le ‘wings’ (ali di pollo), originariamente una specialità del centro-sud degli Stati Uniti, vengono riproposte da noi in una panoplia di ricette che vanno dall’agrodolce al dolce-piccante e fino al super-piccante tipico delle ‘Wings Buffalo Style’. Possono essere fritte in olio bollente e tuffate in seguito nella loro salsina, oppure cotte al forno o sul barbecue a fuoco moderato e pennellate di salsa durante la cottura o ancora marinate 24 ore e semplicemente grigliate.

Milkshake alla fragola, alla vaniglia e alla nutella fatti in casa!

Nonostante sia un’amante della buona tavola e soprattutto salutare, molto di rado mi concedo una scappata dal Mc Donald! Devo dire che la cosa a cui non so proprio resistere non sono né i mega panini imbottiti, né tantomeno le patatine fritte con ketchup e maionese ma i deliziosi milkshake! E si lo ammetto ad un milkshake non so proprio resistere e soprattutto quello al gusto fragola.
Tuttavia se non avete un McDonald vicino casa, potete preparare ottimi milkshake anche da soli! mi sono documentata e dopo vari esperimenti sono riuscita a trovare le ricette per fare il milkshake da me. I tre gusti canonici che trovate al Mc sono fragola, vaniglia e cioccolato; io, quest’ultimo gusto l’ho reso ancora più godurioso facendolo con la nutella. Sperimentateli, ci vogliono davvero 5 minuti, sono freschi e leggeri, per un pomeriggio con i bambini o come dessert serale, saranno sicuramente graditi anche da chi è a dieta.
Milkshake alla fragola (ingredienti per circa 4 persone)
  • 1 lt di latte o ½ kg di gelato alla fragola
  • ½ vasetto di marmellata di fragole
  • 2hg di fragoline
Preparazione:
Mettete nel frullatore il latte o il gelato alla fragola, la marmellata e azionate il mix per circa 3-4 minuti. Versate il milkshake in bicchieri dal bordo alto, guarnite con qualche fragolina e buon appetito!