Pane, amore e…. fantasia. Fatti in casa
Il titolo del post ricorda certamente un film del 1956 o giù di lì che vide protagonista la Lollobrigida e Vittorio De Sica. Sicuramente l’accostamento sembra forse un po’ ardito ma, nella preparazione di questo prezioso alimento c’è proprio l’amore, la passione e la fantasia che si esprime nelle forme che con il pane si possono realizzare.
Il pane che ho confezionato è commestibile ma alcuni panettiere che si “divertono” come me a preparare forme insolite per decorare le loro vetrine, danno una consistenza diversa all’impasto con l’aggiunta di grandi quantità di sale per allungare la “vita” delle loro creazioni.
E’ facile intuire che preparo il pane con l’ausilio del mio fedele mixer e successivamente a mano e non con il supporto della macchina del pane certamente utile per una preparazione programmata e “quasi” senza sorprese. Le forme che si ottengono con questo elettrodomestico sono però tutte uguali mentre a mano ci si può sbizzarrire a volontà come ampiamente dimostrerò in seguito.
Squisito Blog Cafè 2008: la rete e il food and wine, a che punto siamo?
Due o tre perle da Squisito e dal Blog Cafè che non ho avuto umanamente il tempo di pubbicare e
Bonnet Gilmert Champagne Cuvée de Réserve Brut Grand Cru (video degustazione)
Scusate la lunga pausa ma ho girovagato un pò per l’Europa a parlare e discutere di vino e informatica e
Flan di carote, antipasto un pò “ricercato”
Aspic di aragosta: un secondo regale ed importante
- 500gr di polpa di aragosta, pulita e lessata (anche in scatola)
- 150gr di salsa maionese pronta
- 500gr di gelatina di brodo, molto limpida e collosa (ottenuta con il preparato in pacchetti)
- 2 piccoli tartufi neri (facoltativi)
- qualche pezzettino di peperone rosso
- 3 cetriolini sott’aceto
- 1 uovo sodo affettato a dischetti
- 200gr di insalata russa
Penne ai fiori di zucca e calamaretti, un primo dal gusto delicato
Baci di dama: antica pasticceria piemontese
- 16 amaretti morbidi
- 100gr di cioccolato fondente
- 1 dl di panna fresca
Insalata o Contorno … ma che comunque sia “alla paesana”
La storia del Pane
Ho preparato tanti tipi di pani, per i vari impasti mi sono stati di aiuto la fantasia, gli ingredienti a disposizione, i consigli e le ricette scovate su giornali e pubblicazioni varie.
Non ho avuto bisogno delle varie macchine del pane, impastatrici e di tutto quello che la tecnologia moderna mette a disposizione delle intrepide casalinghe.
Non ho voluto la macchina del pane (anche se un pensierino l’ho fatto) solamente perché in cucina ho uno spazio ridotto per cui, spesso, devo fare i salti mortali per l’ottimizzazione dei piani di lavoro.
E poi ho visto la fine che ha fatto quella di mia figlia che, dopo gli ululati di gioia per i primi pani appena sfornati, è stata relegata nel dimenticatoio che viste, le dimensioni della stessa richiede un bel po’ di spazio.
Desidero parlare un po’ della storia di questo prezioso alimento che spesso viene additato come colpevole del “grasso superfluo”, salvo scoprire poi che chi si lamenta dei maniglioni antipanico ne mangia, senza quasi accorgersene, fette su fette, fa la scarpetta, ci aggiunge formaggi vari, moquette di burro e marmellata, fiumi d’olio e sale perché tanto l’olio extra fa bene .
Io dico sempre che sono le quantità che devono essere limitate e che ci si deve far aiutare dal buon senso.
Non male come pistolotto iniziale, vero?
L’origine del pane, il cui nome deriva dal latino “panis” secondo alcune fonti da me consultate, risalirebbe a 10.000 anni fa e ne sono state trovate tracce in Mesopotamia.
La tutela della cucina italiana e il culmine della parodia del mangiare italiano
Una gran veduta della campagna senese, una torre medievale si riflette nell’insegna di un ristorante, cesti di verdura all’aria aperta in un mercato di paese, le mani sapienti di un cuoco versano olio d’oliva…
A vederli così accostati pensiamo subito ad uno spot, ad una pubblicità. E’ vero. Siamo così avvezzi alle operazioni di marketing che accostano con disinvoltura questi simboli dello stile enogastronomico italiano ad una zuppa pronta, ad un vino in cartone, ad un condimento liofilizzato, da fare per primi l’associazione. Fin qui niente di nuovo.
Visi rugosi di un antico villaggio di pescatori per promuovere un tubetto di pasta d’alici?
Famiglie contadine immerse in campi di grano che mangiano merendine in pacchetti di plastica?
Frittelle salate allo speck: un fast food tutto italiano
Pizzette integrali agli spinaci e … la festa può cominciare
Polpettone alla rucola……..buono, fresco e a lunga consevazione
- 500gr di polpa di vitello tritata
- 100gr di prosciutto cotto
- 100gr di prosciutto crudo
- 1 mazzetto di rucola
- 80gr di grana grattugiato
- 2 uova
- 2 fette di pancarrè
- 1/2 bicchiere di latte
- olio extravergine d’oliva
- sale e pepe