Penne ai fiori di zucca e calamaretti, un primo dal gusto delicato

Che bellezza, finalmente è arrivato il periodo dei fiori di zucca, o meglio di zucchina! Delicati e saporiti, questi squisiti fiori color arancio che adornano le nostre tavole per piccoli periodi dell’anno.

I fiori di zucca sono fra i pochi alimenti che vanno assaporati freschissimi, quando ancora i petali sono ben turgidi e colorati. Quando li trovate al mercato, potete esser certi della loro freschezza, infatti, vanno colti e mangiati, la loro longevità non dura più di un paio di giorni al massimo.

Fritti in pastella, ripieni alla ligure, o in qualsiasi altro modo, i fiori di zucca sono sempre un ottimo ingrediente per preparare mille piatti deliziosi. Provate ad usarli come condimento per la pasta e sperimentate le Penne ai fiori di zucca e calamaretti.

Baci di dama: antica pasticceria piemontese


Si narra che i baci di dama nacquero dalla fantasia e dall’abilità di un cuoco di Casa Savoia. In una sera di novembre dell’autunno 1852 Vittorio Emanuele II, desideroso d’assaporare qualcosa di nuovo, sollecitò il cuoco in questione a creare un dolce. Mandorle, nocciole, armelline, burro, cioccolata e zucchero: questi gli ingredienti che riuscì a trovare. Gli servirono per confezionare i “baci di dama”, da allora sempre presenti sulle tavole reali d’Italia e d’Europa. I baci di dama si presentano come due delizie accoppiate da una goccia di cioccolato e finemente incartati uno ad uno. Come un delizioso bacio di signora, mai volgare e sempre soave, ti accarezza le labbra in un morbido abbraccio facendotene desiderare altri, altri e altri ancora. La ricetta di oggi ovviamente non è l’originale, depositata gelosamente, ma rispetta ugualmente il gusto, unendo la semplicità nella preparazione.
Baci di dama (ingredienti per quattro persone)
  • 16 amaretti morbidi
  • 100gr di cioccolato fondente
  • 1 dl di panna fresca

Insalata o Contorno … ma che comunque sia “alla paesana”

Anche se il nome che hanno dato a questo piatto fa pensare ad un contorno, per me assomiglia di più ad una buna insalata completa e molto colorata, composta da pochi ingredienti, ma molto nutrienti.

Non può di certo esser paragonata ad una normale insalata, composta per lo più da verdure crude, ma dove sta scritto che un’insalata non possa esser fatta anche di verdure cotte? Io, personalmente, amo molto comporre delle ricche insalate aggiungendo molto spesso delle patate bollite o dei fagiolini al vapore.

Certo, anche, l’insalata è un contorno, giusto! Ma se ci limitiamo a chiamarlo contorno resta sempre l’idea che si tratta di un piatto che serve semplicemente ad accompagnarne un altro, e non di una pietanza che possa avere una propria identità! E che quindi, di per sé, possa essere un piatto vero e proprio, che possa sostituire un secondo, ad esempio.

Comunque, è inutile perdersi in discussioni, prima di sederci a tavola, quindi passiamo alla preparazione del: Contorno alla paesana.

La storia del Pane

Ho preparato tanti tipi di pani, per i vari impasti mi sono stati di aiuto la fantasia, gli ingredienti a disposizione, i consigli e le ricette scovate su giornali e pubblicazioni varie.

Non ho avuto bisogno delle varie macchine del pane, impastatrici e di tutto quello che la tecnologia moderna mette a disposizione delle intrepide casalinghe.

Non ho voluto la macchina del pane (anche se un pensierino l’ho fatto) solamente perché in cucina ho uno spazio ridotto per cui, spesso, devo fare i salti mortali per l’ottimizzazione dei piani di lavoro.

E poi ho visto la fine che ha fatto quella di mia figlia che, dopo gli ululati di gioia per i primi pani appena sfornati, è stata relegata nel dimenticatoio che viste, le dimensioni della stessa richiede un bel po’ di spazio.

Desidero parlare un po’ della storia di questo prezioso alimento che spesso viene additato come colpevole del “grasso superfluo”, salvo scoprire poi che chi si lamenta dei maniglioni antipanico ne mangia, senza quasi accorgersene, fette su fette, fa la scarpetta, ci aggiunge formaggi vari, moquette di burro e marmellata, fiumi d’olio e sale perché tanto l’olio extra fa bene .

Io dico sempre che sono le quantità che devono essere limitate e che ci si deve far aiutare dal buon senso.

Non male come pistolotto iniziale, vero?

L’origine del pane, il cui nome deriva dal latino “panis” secondo alcune fonti da me consultate, risalirebbe a 10.000 anni fa e ne sono state trovate tracce in Mesopotamia.

La tutela della cucina italiana e il culmine della parodia del mangiare italiano


Una gran veduta della campagna senese, una torre medievale si riflette nell’insegna di un ristorante, cesti di verdura all’aria aperta in un mercato di paese, le mani sapienti di un cuoco versano olio d’oliva…
Ecco, tutti gli ingredienti tipici che nell’immaginario mondiale veicolano qualità e produzione tipica dell’Italia, della Toscana. Il riassunto del viver bene “all’Italiana”.
A vederli così accostati pensiamo subito ad uno spot, ad una pubblicità. E’ vero. Siamo così avvezzi alle operazioni di marketing che accostano con disinvoltura questi simboli dello stile enogastronomico italiano ad una zuppa pronta, ad un vino in cartone, ad un condimento liofilizzato, da fare per primi l’associazione. Fin qui niente di nuovo.
Segno dei tempi, si dice. La massaia del XXI secolo deve trovare prodotti compatibili con la velocità della vita modernamente intesa. Poco importa se una delle principali lezioni della cucina è proprio quella di avere più tempo, di rallentare, di prendersela comoda. La massaia ci si rispecchia, in quell’immagine, che accosta un prodotto fresco, ad un surrogato in polvere. E anche noi, in fondo, ci siamo (quasi) arresi a trovarlo normale.
Che c’è di nuovo dunque, in questa riflessione? Mica penserete di rubarci l’attenzione con una trita discussione sulla liceità di sfruttare le immagini cardine della tradizione del belpaese come strumento di marketing? E’ roba vecchia, questa. E avete ragione, datemi solo il tempo di spostare la nostra riflessione sui limiti, di questa disinvolta comunicazione.

Visi rugosi di un antico villaggio di pescatori per promuovere un tubetto di pasta d’alici?

Banale, come sorprenderci per una lezione pubblicitaria degli anni 60′.

Famiglie contadine immerse in campi di grano che mangiano merendine in pacchetti di plastica?

Così ovvio da sembrare consuetudine…
Fin dove può spingersi dunque, la pubblicità per svegliare finalmente la nostra incredulità?
Basterà, per dire, usare una riproduzione bucolica di “campagna senese, cesti di verdure e torri medievali” per pubblicizzare una scatola di cibo per cani? Potrebbe questa eventualità scuoterci fino a provocare una reazione?
L’immenso patrimonio di sapori millenari, di antiche famiglie, di segreti tramandati per “spingere” dei bocconcini marroni in una bava unta che emanano un odore da svenire?
Non c’è bisogno di immaginarlo, perchè questo è quello che è già successo. La foto in apertura (strappata da una rivista americana al volo da una nostra lettrice) pubblicizza proprio CIBO PER GATTI.

Frittelle salate allo speck: un fast food tutto italiano

Molte sono le persone che, per lavoro o per studio, sono costrette a mangiare fuori casa e che quindi si rivolgono ai fast food mangiando panini veloci ma troppo spesso ricchi di calorie. Un buon mangiare non sempre è detto che debba essere lento, l’importante è che sia composto da ingredienti genuini e di qualità. Senza nulla togliere a validissime rosticcerie, bar, fast food e quant’altro, credo che, quando ne abbiamo la possibilità, sia meglio prepararci qualcosa a casa e portarcelo in comodi portapranzi; solo così sappiamo realmente cosa mangiamo!

Proprio per questo oggi vi vogliamo suggerire una ricetta semplicemente sfiziosa, che saprà accattivare i palati non solo dei grandi ma anche dei bimbi. Eh si… perché anche le merende dei bambini, troppo spesso, basate su merendine che non lasciano un completo senso di sazietà, in realtà sono ricche di grassi e prive di nutrienti essenziali per la loro crescita. Le frittelle salate allo speck sono una valida alternativa ad un pranzo in ufficio, ad uno spuntino nella pausa dallo studio e una buona merendina per i nostri bambini.

Pizzette integrali agli spinaci e … la festa può cominciare

La scorsa sera ero alla ricerca di una ricetta interessante per preparare qualcosa di sfizioso in occasione di una piccola festicciola che avevo organizzato con pochi amici, e per caso mi sono imbattuto nel piatto che mi appresto a descrivervi.

La mattina, gironzolando per il mercato, avevo trovato degli spinaci freschi, e così li avevo acquistati con l’idea di preparare qualcosa per la serata. Pensavo di fare una semplice, ma sempre buona, frittata di spinaci, o magari una sfoglia.

Ma sfogliando per caso un libro di cucina ho trovato una ricetta molto interessante: le Pizzette integrali di spinaci. Perfetto! Proprio l’idea che mi serviva per cucinare qualcosa di ideale per una festa.

Polpettone alla rucola……..buono, fresco e a lunga consevazione


Per troppo tempo si è attribuito al termine polpettone un senso dispregiativo, come di un qualcosa di indigeribile e che rimane sullo stomaco. Anche nel linguaggio comune quando si vuole dire di una persona che è pesante spesso lo si definisce un gran polpettone. Questo tuttavia è ingiusto in quanto in cucina molte sono le varianti di questo piatto decisamente appetitoso e, tra l’altro, non dimentichiamoci che alla base del cosiddetto polpettone vi sono i deliziosi hamburger, saporite polpettine variegate anche con le verdure. Il polpettone in definitiva è carne macinata in cui sempre più spesso gli aromi trovano una loro giusta collocazione. Dopo avervi parlato del polpettone alle prugne, buono ma decisamente invernale, oggi vi proponiamo una ricetta più estiva e che potrà essere conservato in frigorifero per alcuni giorni.
Polpettone alla rucola (ingredienti per quattro persone)

Fagiolini e peperoni al formaggio, un’allegro contorno

Sempre alla ricerca di nuovi contorni, che possano, nelle sere in cui l’appetito scarseggia, fungere anche da gustoso piatto unico e leggero. Contorni a base di verdure di stagione che possano valorizzare i secondi a base di pesce o di carne , da una semplice fettina ai ferri a delle più laboriose scaloppine.

I contorni sono dei piatti molto versatili, nel senso che, oltre ad essere degli ottimi accompagnamenti per altre portate, se per caso, avendo degli ospiti, non sappiamo che uno di loro è vegetariano, ci salviamo in calcio d’angolo avendo pronto un piatto che sicuramente sarà di suo gradimento!

Un contorno che potrete preparare dedicando poco tempo ai fornelli, composto esclusivamente da verdure che si iniziano a trovare in questo periodo sono i Fagiolini e peperoni al formaggio un piatto molto allegro e saporito.

Prepariamo un piatto unico estivo: lasagne alle melanzane


Nei mesi scorsi vi abbiamo suggerito i vari modi per preparare le lasagne: con gli spinaci, in maniera classica, agli asparagi e ai carciofi. In questo periodo cominciamo a sentire l’esigenza di un piatto unico fresco e saporito e le melanzane si accostano molto bene all’abbinamento con le lasagne. Accompagnate il fine pasto con degli ottimi spiedini di frutta e vedrete che non avrete bisogno di cucinare altro.
Lasagne alle melanzane (ingredienti per 4 persone)

Torta di ricotta e pere: un raggio di sole dalla bella Amalfi


Dalle mie parti si usa dire: “Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere” e questa la torta di pere e ricotta, molto diffusa in costiera amalfinata, rispecchia in pieno questo detto popolare. La ricetta che vi presentiamo oggi non è certamente l’originale ma è degna ugualmente di grandi chef che l’hanno preparata come Salvatore di Riso. Può essere una deliziosa torta di compleanno, per le grandi ricorrenze soprattutto in questo periodo in cui l’aria estiva comincia a farsi sentire.
Torta di ricotta e pere (ingredienti per 8 persone)
Per la pasta
  • 500gr di farina
  • 150gr di zucchero
  • 250gr di burro
  • 3 uova
  • 1 pizzico di sale
  • il succo di un arancia
  • 1 bustina di lievito
per il ripieno
  • 400gr di ricotta
  • 250gr di panna
  • 200gr di zucchero
  • 3 tuorli d’uovo
  • 100gr di uva passa
  • 200gr di pere
  • 1 bustina di vanillina

Il “Radicale”, una ricetta inventata…da un uomo!

Quando convivi con due uomini non pensi mai che un giorno mangerai qualcosa di eccezionale. La vecchia leggenda metropolitana vuole che ai fornelli sia sempre la donna a cavarsela, mentre l’uomo lupo famelico non sappia far altro che mangiare.

Per mia fortuna non è sempre così. Durante la mia bella e lunga convivenza torinese, una sera in preda alla fame più disarmante uno dei miei coinquilini s’inventa un piatto niente male, che da allora sia per la preparazione che per la sua scelta di ingredienti abbiamo denominato “il radicale”. Oggi ve la propongo.

Il Radicale
Ingredienti per quattro persone:

  • 600gr di carne tritata
  • 2 uova
  • formaggio grana grattugiato
  • 200gr fontina
  • 6 zucchine
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • Olio extravergine d’oliva
  • aglio
  • latte
  • pan grattato
  • sale e pepe

Un bicchiere di vino, il fresco della sera e … la Focaccia con le olive

Una ricette poco complessa è molto allettante per passare una serata comodamente seduti in terrazza o, per chi ha più fortuna, in un giardino a pochi passi dal mare, godendo della brezza della sera e sorseggiando un bicchiere di vino bianco.

Il piatto di oggi non è molto complicato da preparare, e, se non vogliamo affaticarci a preparare la pasta che serve come base per la preparazione, possiamo comodamente acquistarla dal panificio sotto casa. Il resto della preparazione si fa quasi da sé.

La Focaccia con le olive, che vi propongo oggi, è un saporito e originale accompagnamento per gli aperitivi o un ottimo piatto unico. Tagliata a quadratini o a triangoli e ben disposta su un piatto di portata fa una certa figura, ed è molto buona gustata sia calda che fredda, quindi se ne rimane un po’ e l’indomani siete a lavoro, potrete comodamente consumarla come pranzo.