Macedonia di melone e anguria


Anche se fa un caldo terribile io non mi lamento, amo il mare, il caldo e il sole e proprio per questo, quando queste giornate ci accompagnano, la voglia di mangiare delizie fresche supera sicuramente quella di metterci davanti a delle pietanze troppo elaborate e soprattutto calde.

Dalle mie parti è consuetudine vedere intere famiglie che vengono al mare, in spiaggia libera, portandosi termos e borse refrigeranti, ma troppo spesso vedo anche i bambini mangiare troppa pizza, panini e merendine che sicuramente appagano il palato ma appesantiscono anche molto la figura. Perché invece non portare delle belle macedonie già preparate, ricche di vitamine, sali minerali e soprattutto zuccheri?

Del melone vi abbiamo già parlato qualche articolo fa mentre invece dell’anguria, o cocomero come lo chiamiamo noi a Roma, che dire? è il frutto principe dell’estate essendo un frutto fresco, dissetante ed aromatico. Quando fa caldo è in grado di assicurare un apporto idrico prezioso, essendo composta per il 95.3% del suo peso da acqua. Inoltre ha solo lo 0.2% di fibre, che la rende accessibile a tutti senza provocare rischi all’intestino, neanche per i più delicati; mentre sono presenti in buone quantità le vitamine: A (betacarotene), C, B1 e B6, ma anche minerali come il potassio e il magnesio, molto utili per sconfiggere la stanchezza dovuta al caldo, e in quantità minori anche calcio, fosforo ed altri oligoelementi essenziali come ferro, zinco e manganese.

Baccalà in insalata: un piatto della cucina romana

Delizia romana ma anche forte segno di identità della nostra cucina, il baccalà oltre a poter essere degustato nella classica versione alla romana, fritto con capperi e olive, potete provarlo nella versione che oggi ginger&tomato vi consiglia cioè in insalata.

Ricordo che il baccalà altro non è che merluzzo conservato sotto sale e in seguito essiccato naturalmente o artificialmente. Il baccalà si differenzia dallo stoccafisso che invece richiede solo un lungo periodo di essiccamento senza aggiunta di sale. Il baccalà è un alimento ricco di proteine ad elevato valore nutrizionale, ma con poche calorie. Pensate soltanto 131 calorie ogni 100 grammi. Allora che aspettate, correte in cucina e fateci sapere!

Cozze ripiene, un piatto dal sapore d’estate

Vi ho già espresso il mio parere sui frutti di mare e su quanto possa essere gradevole assaporarli a crudo o con una leggera marinatura, oggi parlerò sempre di frutti di mare, ed esattamente delle cozze, ma questa volta cotti!

Eh si, l’estate non è tale se non si assapora un piatto di cozze, non crude, ma scoppiate o ancor meglio pepate, o, se siete degli amanti della pasta, un bel piatto di spaghetti con le cozze ed un ricordo di pomodoro.

Un altro modo molto gustoso per consumare le cozze è quello di prepararle al graten, cospargendole con del pangrattato condito in modi differenti. Cucinate in questo modo le cozze sono un ottimo antipasto, ma possono esser consumate come secondo o magari come finger food. Eccovi una delle tante ricette per fare le Cozze ripiene.

Sofficini fatti in casa

Da bambini è sempre difficile farci piacere alcuni alimenti. Sono molte le mamme che in preda alla disperazione pur di far mangiare i loro piccoli propinano sempre gli stessi menù settimana dopo settimana, senza riuscire ad apportare nessuna modifica.

E’ ormai dimostrato che spesso l’avversione verso alcuni alimenti nasce dal rifiuto di uno dei genitori per lo stesso o dall’assenza di una determinata pietanza nella dieta abituale della famiglia. Il concetto è quindi logico: se una cosa non la mangi tu, non la mangio neanch’io.

Si può, però, provare ad offrire delle alternative raccontando delle storie fantastiche legate ad una determinata ricetta o cercando di imitare qualcosa di già noto, o magari in voga tra i più piccoli.

Da bambina, mi impressionava molto la pubblicità. Credevo che il cibo che vedevi in tv fosse certamente il migliore, in assoluto il più buono e gustoso. Avevo solo sette anni e non conoscevo ancora le tecniche di fascinazione base di ogni buon spot televisivo. Ma, fatto sta, che a me piaceva proprio tanto pensare che il cibo che vedevo lì in quella scatola animata potesse poi arrivare in casa mia, nel mio piatto.

Uno dei piatti che preferivo erano i sofficini Findus. Sembravano sempre enormi e imbottiti di un ripieno fantastico. Non potevo certo immaginare che fossero surgelati, e con ripieni tutt’altro che freschi.

Come togliere la pelle del pesce


Una delle operazioni che sembra facile ma lo è tutt’altro è togliere la pelle del pesce. Già nei giorni passati vi abbiamo delucidato dulla pulizia del pesce, ma oggi ci sembrava nostro dovere darvi delle indicazioni su questa procedura.

Certi pesci, come le sogliole, non presentano troppe difficoltà per questa operazione, a patto però che siano freschissime. Con l’unghia del pollice sollevate l’estremità della coda del pesce: in questo modo la pelle scura si alzerà di un paio di centimetri. Dopo di che, tenendo ben ferma la coda con la mano destra, afferrate questo pezzetto di pelle con la mano sinistra e asportatela completamente tirandola verso la testa.

I Peperoni alla Calabrese, un ottimo condimento per le bruschette

La cucina calabrese è una cucina molto robusta e corposa, con piatti e pietanze ricche di sapori decisi e vivaci. Il peperoncino, che accompagna la maggior parte delle pietanze calabre, è uno dei condimenti più presenti nella regione.

Da questa regione prendiamo spunto per darvi la ricetta di oggi, i Peperoni alla calabrese. La preparazione di questo piatto è molto differente da quello di una classica peperonata, ma il risultato è ugualmente ottimo, se non migliore!

Provate i Peperoni alla Calabrese come semplice contorno oppure usateli per fare delle sostanziose bruschette da servire come antipasto, per iniziare al meglio una serata in compagnia.

Torte salate: perfette anche d’estate

Fa caldissimo. Non si respira, ma nonostante di giorno sembra quasi possibile evitare di mangiare, la sera la fame si fa sentire.

Quello che può aiutare, senza appesantire troppo sono delle torte salate. Perfette da gustare anche fredde, sono ideali per un aperitivo, una serata tra amici o anche come piatto unico per una cena veloce.

Ho vissuto per un periodo a Torino, e lì ho scoperto l’arte di cucinare queste deliziose torte salate. Il grande vantaggio è che aldilà delle ricette base per prepararle potete spaziare con la vostra fantasia condendole come meglio credete, con gli ingredienti che preferite.

I piemontesi nelle loro torte salate, che amano chiamare quiche per la stretta vicinanza alla Francia, mettono sempre come ingredienti base il burro, i formaggi e il pepe. Per la pasta di base invece utilizzano indistintamente la sfoglia o la briseè, quest’ultima però se comprata già fatta ha quasi sempre una forte componente zuccherina che la rende perfetta per dolci e crostate.

Una cosa che mi ha sempre colpito molto del periodo torinese è la stupefacente abilità di questa città di essere così elegante, ma anche così fortemente legata alle tradizioni. Due sono i luoghi dove si respira ancora la vecchia Torino, quella più popolare: le balere e le bocciofile. Nelle prime si svolgono serate danzanti a base di liscio, le seconde invece sono dei vecchi club delle bocce, dove oltre a praticare questo sport si poteva, pagando delle quote annuali di associazione, mangiare discretamente a prezzi politici delle ottime pietanze della tradizione culinaria piemontese. Oggi queste bocciofile la sera sono aperte a tutti e offrono ancora a prezzi modici succulenti piatti tradizionali.

La ricetta della torta salata che sto per spiegare mi è stata data proprio dalla proprietaria di una di queste bocciofile, che mi ha raccomandato di dire sempre che non è una quiche ma una torta salata alla piemontese.

Come pulire il pesce: metodi e tecniche


Un pò di scuola di cucina a volte non fa male! Troppe volte ci siamo affidate alle mani esperte del nostro pescivendolo per pulire il pesce ma quando ciò non è possibile ginger vi viene in aiuto! Prima di essere sviscerato, il pesce a scaglie va grattato con il coltello (trattenendolo per la coda con una salvietta piegata) dalla coda alla testa in senso contrario alle stesse scaglie. Durante questa operazione pulite frequentemente il coltello indicato per eliminare le scaglie che saranno rimaste aderenti.

Tagliate via le pinne, le branchie, la coda e, se necessario, la testa con l’aiuto di un grosso paio di forbici da cucina. Asportate gli intestini praticando una incisione lungo tutto l’addome, dalle branchie alla coda, togliete ogni traccia di sangue con un foglio di carta assorbente inumidito. Soffregate infine tutto il pesce con un po’ di sale grosso per poter più facilmente togliere la pelle nera che lo ricopre.

Una ricetta per cucinare un delizioso pesce rosso: le Triglie alla Livornese

Le triglie, i fantastici pesciolini rossi dal sapore inconfondibile, tanto buoni, quanto difficili da pulire, sembra quasi fatto a posta, le triglie hanno una serie di spine così fitta ed ingarbugliata, come se volessero difendere la propria carne a tutti i costi, che è veramente arduo riuscire a spinarle a dovere!

Nonostante le difficoltà le triglie restano sempre dei pescetti deliziosi, da fare fritti o da utilizzare come ingrediente per le zuppe di pesce, e che dire delle triglie alla vernaccia? Altri modi e tante altre ricette per cucinare questi pesci dal colore così accattivante, che probabilmente vi sveleremo in futuro. Per oggi accontentatevi della ricetta delle Triglie alla Livornese.

Un primo dell’estate: gnocchetti con vongole, asparagi e tartare di scampi

Va bene lo ammetto, mi piace tanto mangiare piatti a base di pesce, ma sono imbranata a prepararli.

Ma, ho anche da sempre una sana abitudine, quando ne assaggio qualcuno che mi piace sul serio mi faccio dare la ricetta, me la faccio spiegare nei minimi particolari e appena posso, armata di santa pazienza cerco di rifarla.

Soprattutto adesso, con questo caldo, andando a cercare tra le ricette che ho raccolto me n’è balzata agli occhi una molto buona, fresca e facile da preparare: gnocchetti con vongole, asparagi e tartare di scampi.

Non so se tutti siate d’accordo, ma io adoro gli scampi, cucinati in ogni modo, accompagnati a qualsiasi cosa o mangiati assoluti. Della stessa famiglia dell’astice, crostaceo però più pregiato e anche più costoso, lo scampo si trova in buona quantità nei nostri mari, in particolare nell’Adriatico e nel Tirreno, ed ha quasi sempre una lunghezza media di 20cm. Attenzione quindi quando li acquistate al colore che hanno che deve essere sempre rosa chiaro e all’odore che se troppo forte indica che il pesce non è fresco.

Comunque, piccoli o grandi sono una bontà, con questa ricetta vi piaceranno ancora di più.

La marmellata di ribes rosso

Ho in giardino pacchie piantine di ribes che puntualmente ogni anno danno i loro frutti.

Due anni fa la quantità di ribes raccolto è stata veramente grande e ho l’ho fatto in 4 riprese per avere poi il tempo di lavare, sgranare i grappolini, cuocerli , passarli al passaverdura onde eliminare i semini, cuocere in tutto ed invasare a caldo.

Un secondo rapido e sfizioso: le Zucchine alla ricotta

Poche mosse per realizzare un piatto davvero stuzzicante da poter preparare in quelle occasioni un po’ “scomode”, quando si fermano a cena degli ospiti improvvisi o si organizzano delle cene all’ultimo momento!

Un contorno da usare anche come secondo piatto, se si aumentano le quantità degli ingredienti, che lascerà tutti concordi da chi vuol magiare leggero ma gustoso, a chi, per scelta, è vegetariano, a chi ama i sapori un po’ decisi.

Inutile perdersi troppo in chiacchiere, gli ospiti stanno per arrivare! Controllate se avete tutti gli ingredienti e poi rimboccatevi le maniche ed andate in cucina a preparare: le Zucchine alla ricotta.

Scaloppe di pescatrice con zucchine e pomodori


La rana pescatrice, detta anche coda di rospo, è uno di quei pesci che piace anche a chi solitamente il pesce non lo gradisce molto. Polposo, saporito, senza spine, cosa vogliamo di più da un pesce? Il sapore della rana pescatrice è diverso a seconda della provenienza: quelle pescate in Adriatico hanno carni sode ed un gusto delicato, quelle pescate in Sicilia per la diversa alimentazione a volte hanno carni con un leggero sapore di fango. Per essere sicuri che sia fresca, la coda di rospo deve essere acquistata intera, con tutta la testa, con la quale fra l’altro si possono cucinare ottime zuppe di pesce. Con il fegato si possono preparare ottimi crostini. Una ricetta buona e saporita per cucinarlo? Eccovi serviti!
Scaloppe di pescatrice con zucchine e pomodori (ingredienti per 4 persone)
  • 500gr di piccoli tranci di pescatrice
  • 4 zucchine
  • 200gr di pomodori piccoli (ciliegia o datterino)
  • ½ spicchio di aglio
  • un ciuffo abbondante di basilico
  • 1/2 cipolla bianca
  • 40gr di olio extra vergine di oliva
  • 1/2 di di vino bianco
  • pepe nero appena macinato

Quattro mosse per una cena veloce e gustosa / IV parte (sorbetto melone e kiwi)

La cena sta per giungere al termine, abbiamo preparato sino ad ora pietanze semplici e di stagione, adesso non si può che concludere con un pò di frutta fresca.

D’estate tutti vorremmo cercare di evitare di magiare molti gelati, che per quanto rinfrescanti, tendono a far aumentare la pancia, soprattutto quando sono a base di creme. E allora perchè non sostituire quella bella sensazione di fresco con qualcosa di simile ma un pò più salutare?

Uno dei frutti che meglio accompagnano la tavola durante l’estate è il melone, mangiato da solo o con il prosciutto come piatto unico è sempre un alimento sano e gustoso. Naturalmente ricco di potassio, è anche fonte di vitamine preziose che in questo periodo, con il gran caldo che inizia ad allietare le giornate, sono fondamentali. Perchè sia davvero buono quando lo comprate ricordate che deve emanare un odore dolce e intenso, la scorza deve essere intatta e se picchiettata con le nocche della mano non deve dare alcun suono.

Un sorbetto di melone e kiwi, mi sembra quindi un giusto modo per completare la nostra cena e gustare il fresco dell’estate con tutte le vitamine della frutta.