Un primo di stagione: paccheri con crema ai funghi porcini

In questa stagione una ricca produzione di funghi porcini affolla i nostri boschi. Nascosti sotto alberi di castagno e di cerro in questi mesi, e poi sotto la fresca quercia verso agosto e settembre, il fungo porcino resta una delle muffe più prelibate.

Molteplici sono i modi per cucinarlo. Lo so bene perchè il mio compagno in questi giorni appena ha un pomeriggio libero scappa, con altri tre temerari amici, in boschi d’alta montagna alla sfrenata ricerca di terreni porcini. Devo dire che sono diventata quasi gelosa di queste sue fughe porcine, in cui non c’è più spazio per stare un pò insieme, magari per andare al mare. Ma, il prelibato bottino con cui ritorna a casa ogni volta diventa un’ottima ricompensa alle mie attese.

Ormai sono quasi imbattibile nel preparare piatti a base di funghi porcini, mentre il mio compagno si affanna a trovarne sempre di più, io mi diletto nello sbizzarire la mia fantasia nell’elaborazione di tante ricette diverse. Adoro quell’odore intenso e selvatico che pervade la cucina. I paccheri con crema ai funghi porcini sono nati una di queste sere, avevo i funghi e voglia di pasta. Una ricetta semplice ma molto gustosa che potrete sfruttare per una cena con amici o anche solo come piatto unico.

Zucchine ripiene: un classico della cucina degli avanzi


Le zucchine ripiene sono uno di quei piatti che in casa non mancano mai! Esistono numerose ricette per la realizzazione di questo piatto, dalla versione vegetariana (di cui vi abbiamo già parlato in passato) alla versione con pesce. Ma la migliore, secondo me, rimane quella con la carne! Le zucchine ripiene, di estrazione ligure, trovano però spazio in molte cucine sparse su tutto il territorio italiano. Consiglio però di cucinarle un giorno prima, di assaporarle fresche, magari cucinatele di sera e lasciatele riposare in frigorifero tutta la notte per poi servirle a pranzo il giorno seguente!
Zucchine ripiene (ingredienti per 4 persone)
  • 8 zucchine
  • 100gr di carne di maiale macinata
  • 100gr di salsiccia sgranata
  • 40gr di prosciutto cotto tritato
  • 370gr di mollica di pane
  • 1 uovo
  • 50gr di grana grattugiato
  • burro
  • timo o prezzemolo
  • aglio tritato
  • sale, pepe

Spiedini di carne: un secondo gustoso per gli amanti della carne


Se vi trovate a passare per le spendite terre della Valdorcia non esitate a degustare dei deliziosi piatti a base di carne: tagliate di manzo cotte a puntino, maialino arrosto croccante ma morbido, salsiccette al finocchietto da leccarsi i baffi, capocollo di suino accompagnato da salsette di ogni tipo.

Sono da poco tornata da uno dei miei viaggi nella splendita terra toscana, ed in particolare il mio pensiero va in Valdorcia, nei pressi di Radicofani. Non troverete solo il famoso ed esportatissimo pecorino di Pienza ( di cui vi abbiamo già parlato!) ma anche tante succulente specialità di carne. Per ricreare un po’ quell’atmosfera vi suggerisco questi spiedini di carne, buoni e saporiti ma anche molto semplici nella realizzazione!
Spiedini di carne (ingredienti per 4 persone)
  • 8 salsiccette piccole
  • 400gr di fesa di tacchino
  • salsa Worcester
  • aglio tritato + alloro
  • sale, pepe

Pesce spada alla ghiotta, un mix di sapori siciliani

Una ricetta tutta sicula per cucinare in modo, a dir poco, saporitissimo il pescespada. Un mix di molti dei prodotti tipici della trinacria usati per preparare un piatto che tutti, turisti per primi, apprezzano e ne vanno “ghiotti”!

Infatti, si tratta di una ricetta per veri ghiotti, che unisce sapori decisi come quelli dei capperi e delle olive a gusti più tenui e delicati come quello del pesce spada e dei pomodorini. Il nome della ricetta ne rivela la bontà: Pesce spada alla ghiotta.

Questa ricetta è comune in tutta la Sicilia, ma per antonomasia, la preparazione alla ghiotta, o agghiotta, cioè con un sughetto di capperi olive e pomodoro, è tipica della cucina messine, che con maestria antica cucina in questo modo, oltre al pesce spada, il pesce stocco, o baccalà.

Organizzare una cena estiva velocemente

 

Cena estiva.

Il tempo, per gran parte di noi, è un bene prezioso. E’ la ragione per cui, anche se amiamo tutti un buon pasto preparato in casa, non vogliamo passare ore e ore in cucina – cercando di metterne insieme uno – . La soluzione potrebbe essere quella di avere a portata di mano una serie di ricette innovative tra cui scegliere, che si tratti di preparare una cena veloce per sé alla fine di una lunga giornata di lavoro o un pranzo speciale per la famiglia e gli amici. “Cosa c’è per cena?” con questa selezione di ricette, consigli ed indicazioni, sarete in grado di preparare piatti memorabili in pochissimo tempo. Per cui cominciamo con un menù estivo che va bene per ogni occasione, dalla cena in famiglia ad un compleanno informale con gli amici:

  • Panzanella toscana
  • Calamarata con melanzane e provola dolce
  • Involtini di salmone su insalatina gentile ed avocado
  • Semifreddo alla frutta

Macedonia di melone e anguria


Anche se fa un caldo terribile io non mi lamento, amo il mare, il caldo e il sole e proprio per questo, quando queste giornate ci accompagnano, la voglia di mangiare delizie fresche supera sicuramente quella di metterci davanti a delle pietanze troppo elaborate e soprattutto calde.

Dalle mie parti è consuetudine vedere intere famiglie che vengono al mare, in spiaggia libera, portandosi termos e borse refrigeranti, ma troppo spesso vedo anche i bambini mangiare troppa pizza, panini e merendine che sicuramente appagano il palato ma appesantiscono anche molto la figura. Perché invece non portare delle belle macedonie già preparate, ricche di vitamine, sali minerali e soprattutto zuccheri?

Del melone vi abbiamo già parlato qualche articolo fa mentre invece dell’anguria, o cocomero come lo chiamiamo noi a Roma, che dire? è il frutto principe dell’estate essendo un frutto fresco, dissetante ed aromatico. Quando fa caldo è in grado di assicurare un apporto idrico prezioso, essendo composta per il 95.3% del suo peso da acqua. Inoltre ha solo lo 0.2% di fibre, che la rende accessibile a tutti senza provocare rischi all’intestino, neanche per i più delicati; mentre sono presenti in buone quantità le vitamine: A (betacarotene), C, B1 e B6, ma anche minerali come il potassio e il magnesio, molto utili per sconfiggere la stanchezza dovuta al caldo, e in quantità minori anche calcio, fosforo ed altri oligoelementi essenziali come ferro, zinco e manganese.

Baccalà in insalata: un piatto della cucina romana

Delizia romana ma anche forte segno di identità della nostra cucina, il baccalà oltre a poter essere degustato nella classica versione alla romana, fritto con capperi e olive, potete provarlo nella versione che oggi ginger&tomato vi consiglia cioè in insalata.

Ricordo che il baccalà altro non è che merluzzo conservato sotto sale e in seguito essiccato naturalmente o artificialmente. Il baccalà si differenzia dallo stoccafisso che invece richiede solo un lungo periodo di essiccamento senza aggiunta di sale. Il baccalà è un alimento ricco di proteine ad elevato valore nutrizionale, ma con poche calorie. Pensate soltanto 131 calorie ogni 100 grammi. Allora che aspettate, correte in cucina e fateci sapere!

Cozze ripiene, un piatto dal sapore d’estate

Vi ho già espresso il mio parere sui frutti di mare e su quanto possa essere gradevole assaporarli a crudo o con una leggera marinatura, oggi parlerò sempre di frutti di mare, ed esattamente delle cozze, ma questa volta cotti!

Eh si, l’estate non è tale se non si assapora un piatto di cozze, non crude, ma scoppiate o ancor meglio pepate, o, se siete degli amanti della pasta, un bel piatto di spaghetti con le cozze ed un ricordo di pomodoro.

Un altro modo molto gustoso per consumare le cozze è quello di prepararle al graten, cospargendole con del pangrattato condito in modi differenti. Cucinate in questo modo le cozze sono un ottimo antipasto, ma possono esser consumate come secondo o magari come finger food. Eccovi una delle tante ricette per fare le Cozze ripiene.

Sofficini fatti in casa

Da bambini è sempre difficile farci piacere alcuni alimenti. Sono molte le mamme che in preda alla disperazione pur di far mangiare i loro piccoli propinano sempre gli stessi menù settimana dopo settimana, senza riuscire ad apportare nessuna modifica.

E’ ormai dimostrato che spesso l’avversione verso alcuni alimenti nasce dal rifiuto di uno dei genitori per lo stesso o dall’assenza di una determinata pietanza nella dieta abituale della famiglia. Il concetto è quindi logico: se una cosa non la mangi tu, non la mangio neanch’io.

Si può, però, provare ad offrire delle alternative raccontando delle storie fantastiche legate ad una determinata ricetta o cercando di imitare qualcosa di già noto, o magari in voga tra i più piccoli.

Da bambina, mi impressionava molto la pubblicità. Credevo che il cibo che vedevi in tv fosse certamente il migliore, in assoluto il più buono e gustoso. Avevo solo sette anni e non conoscevo ancora le tecniche di fascinazione base di ogni buon spot televisivo. Ma, fatto sta, che a me piaceva proprio tanto pensare che il cibo che vedevo lì in quella scatola animata potesse poi arrivare in casa mia, nel mio piatto.

Uno dei piatti che preferivo erano i sofficini Findus. Sembravano sempre enormi e imbottiti di un ripieno fantastico. Non potevo certo immaginare che fossero surgelati, e con ripieni tutt’altro che freschi.

Come togliere la pelle del pesce


Una delle operazioni che sembra facile ma lo è tutt’altro è togliere la pelle del pesce. Già nei giorni passati vi abbiamo delucidato dulla pulizia del pesce, ma oggi ci sembrava nostro dovere darvi delle indicazioni su questa procedura.

Certi pesci, come le sogliole, non presentano troppe difficoltà per questa operazione, a patto però che siano freschissime. Con l’unghia del pollice sollevate l’estremità della coda del pesce: in questo modo la pelle scura si alzerà di un paio di centimetri. Dopo di che, tenendo ben ferma la coda con la mano destra, afferrate questo pezzetto di pelle con la mano sinistra e asportatela completamente tirandola verso la testa.

I Peperoni alla Calabrese, un ottimo condimento per le bruschette

La cucina calabrese è una cucina molto robusta e corposa, con piatti e pietanze ricche di sapori decisi e vivaci. Il peperoncino, che accompagna la maggior parte delle pietanze calabre, è uno dei condimenti più presenti nella regione.

Da questa regione prendiamo spunto per darvi la ricetta di oggi, i Peperoni alla calabrese. La preparazione di questo piatto è molto differente da quello di una classica peperonata, ma il risultato è ugualmente ottimo, se non migliore!

Provate i Peperoni alla Calabrese come semplice contorno oppure usateli per fare delle sostanziose bruschette da servire come antipasto, per iniziare al meglio una serata in compagnia.

Torte salate: perfette anche d’estate

Fa caldissimo. Non si respira, ma nonostante di giorno sembra quasi possibile evitare di mangiare, la sera la fame si fa sentire.

Quello che può aiutare, senza appesantire troppo sono delle torte salate. Perfette da gustare anche fredde, sono ideali per un aperitivo, una serata tra amici o anche come piatto unico per una cena veloce.

Ho vissuto per un periodo a Torino, e lì ho scoperto l’arte di cucinare queste deliziose torte salate. Il grande vantaggio è che aldilà delle ricette base per prepararle potete spaziare con la vostra fantasia condendole come meglio credete, con gli ingredienti che preferite.

I piemontesi nelle loro torte salate, che amano chiamare quiche per la stretta vicinanza alla Francia, mettono sempre come ingredienti base il burro, i formaggi e il pepe. Per la pasta di base invece utilizzano indistintamente la sfoglia o la briseè, quest’ultima però se comprata già fatta ha quasi sempre una forte componente zuccherina che la rende perfetta per dolci e crostate.

Una cosa che mi ha sempre colpito molto del periodo torinese è la stupefacente abilità di questa città di essere così elegante, ma anche così fortemente legata alle tradizioni. Due sono i luoghi dove si respira ancora la vecchia Torino, quella più popolare: le balere e le bocciofile. Nelle prime si svolgono serate danzanti a base di liscio, le seconde invece sono dei vecchi club delle bocce, dove oltre a praticare questo sport si poteva, pagando delle quote annuali di associazione, mangiare discretamente a prezzi politici delle ottime pietanze della tradizione culinaria piemontese. Oggi queste bocciofile la sera sono aperte a tutti e offrono ancora a prezzi modici succulenti piatti tradizionali.

La ricetta della torta salata che sto per spiegare mi è stata data proprio dalla proprietaria di una di queste bocciofile, che mi ha raccomandato di dire sempre che non è una quiche ma una torta salata alla piemontese.

Come pulire il pesce: metodi e tecniche


Un pò di scuola di cucina a volte non fa male! Troppe volte ci siamo affidate alle mani esperte del nostro pescivendolo per pulire il pesce ma quando ciò non è possibile ginger vi viene in aiuto! Prima di essere sviscerato, il pesce a scaglie va grattato con il coltello (trattenendolo per la coda con una salvietta piegata) dalla coda alla testa in senso contrario alle stesse scaglie. Durante questa operazione pulite frequentemente il coltello indicato per eliminare le scaglie che saranno rimaste aderenti.

Tagliate via le pinne, le branchie, la coda e, se necessario, la testa con l’aiuto di un grosso paio di forbici da cucina. Asportate gli intestini praticando una incisione lungo tutto l’addome, dalle branchie alla coda, togliete ogni traccia di sangue con un foglio di carta assorbente inumidito. Soffregate infine tutto il pesce con un po’ di sale grosso per poter più facilmente togliere la pelle nera che lo ricopre.