La carne di manzo: i vari tagli


Quest’oggi invece di presentarvi la consueta ricetta vogliamo fare un pò di scuola di cucina parlandovi di una tipologia di carne molto diffusa: la carne di manzo. La carne di manzo ha colore rosso vivace, grana consistente e abbondanti striature di colore bianco o giallo chiaro secondo la varietà. Questa carne si ottiene macellando le bestie comprese tra i due e i cinque anni di età. Si tratta di carne molto saporita, sostanziosa e nutriente.

Più che nel vitello bisogna selezionare attentamente la qualità per non ottenere risultati deludenti da carni troppo dure, generalmente di animali mal allevati e mal nutriti o adibiti al lavoro dei campi per diverso tempo. Il manzo una volta macellato, viene privato della pelle, della testa, della coda e delle frattaglie e tagliato prima longitudinalmente e poi in quarti tra l’ottava e la decima vertebra: dai quarti così ottenuti si ricavano i vari tagli tenendo presente che i quarti posteriori sono più pregiati di quelli anteriori. Eccovi i principali tagli di manzo ed i loro impieghi ideali:

  • Filetto: carne molto tenera e assai pregiata, ottima ai ferri, alla griglia e in padella o anche cruda.
  • Roast-beef: può essere a costata o a lombata. La costata può essere cucinata alla griglia, ai ferri o in padella (ricordiamo la famosa costata alla fiorentina). La lombata si cucina a fette, ai ferri, alla griglia o in padella; oppure arrotolata, al tegame o al forno.
  • Noce: è costituita dalla parte muscolosa della coscia; la sua polpa tenerissima e gustosa è l’ideale per le bistecche ma si può mangiare anche cruda.
  • Scamone: è quel taglio di carne muscolosa situata posteriormente rispetto al roast-beef. Adatto per arrosti e prelibati bolliti.
  • Fetta di manzo: comprende il magatello o girello e il pesce, è costituita dalla parte esterna della coscia. Particolarmente indicata per brasati.
  • Rosa: è la parte più esterna della coscia. E’ ottima brasata o arrosto, ma più comunemente viene usata per bistecche, cotolette o scaloppine.
  • Sottospalla: appartiene al quarto anteriore dell’animale, cioè alla spalla, e comprende il fondo del cappello da prete e la parte del fusillo, divise da una sottile lamina ossea. Intera è adattissima per i bolliti, tagliata se ne può ottenere un ottimo ed economico spezzatino.

Polpettine di miglio, buone … per tutti

Dalla mia riserva personale di ricette vegetariane ho tirato fuori una divertente e simpatica idea per preparare un piatto dai mille usi: dall’antipasto al contorno, dal secondo al finger food!

Si tratta di semplici polpettine, abbiamo già parlato di polpette vegetariane, ma la particolarità della ricetta di oggi consiste nell’ingrediente principale che è usato come base per preparare le polpette: il miglio. Il miglio è un cereale di origine Asiatica, già conosciuto dagli egizi, è usato principalmente nella dieta dei paesi africani.

Una particolarità che ho letto sul miglio è che, pur essendo un cereale, non contiene glutine, quindi sembra essere particolarmente indicato per le persone affette da morbo celiaco, ma in ogni caso è sempre meglio consultare il proprio medico di fiducia prima di compiere passi azzardati!
Una volta che vi sarete accertati che il miglio è un cereale adatto alla vostra dieta potrete divertirvi a preparare le Polpettine di miglio.

Cassata alla siciliana: la sua storia e la sua ricetta

La cassata siciliana è un dolce la cui origine viene fatta risalire all’epoca della dominazione araba. Il suo nome deriva dall’arabo “Quas’at“, cioè “ciotola rotonda“. E’ nota in tutto il mondo, come la Regina della pasticceria Siciliana. Un vero capolavoro di sapori, aromi e colori le cui festose decorazioni riconducono alla policromia degli, altrettanto celebri, carretti siciliani.

Si racconta che intorno all’anno mille, al culmine della dominazione musulmana, nel palazzo dell’Emiro, alla Kalsa di Palermo, i cuochi di corte si sbizzarrissero ad unire sapori e colori e che dal miscuglio di vari ingredienti propri della cucina saracena sia nata la Cassata alla Siciliana. Suore dei monasteri e cuochi dei nobili casati sono stati per molti secoli gli unici depositari dei segreti della cassata siciliana. Da dolce tipico delle feste pasquali e prettamente palermitano, definito addirittura “indispensabile” in un documento approvato durante il Sinodo di Mazara del 1575, la cassata siciliana è man mano divenuta un dolce tipico della pasticceria siciliana. Ve ne sono moltissime versioni e quella che vi presento è una delle tante!
Cassata alla siciliana (ingredienti per 6 persone)

per la pasta margherita:

  • 120gr di fecola di patate
  • 120gr di zucchero a velo
  • 4 uova
  • 1 limone
  • burro per lo stampo

per il ripieno:

  • 250gr di ricotta romana
  • 100gr di zucchero
  • 130gr di canditi vari (albicocche, cedro e pere)
  • 50gr di cioccolato al latte
  • 1/2 bustina di vaniglia
  • 1 bicchierino di scherry

Bavarese alla vaniglia

Nonostante il nome, le bavaresi sono di origine francese, e sono diventate presto un classico della cucina internazionale perché di facile esecuzione. La base è sempre una crema alla quale si aggiunge colla di pesce per aumentarne la consistenza. Per conferire delicatezza al composto si aggiunge panna montata, altro ingrediente di base. Come i budini, le bavaresi prendono forma dagli stampi in cui sono poste a solidificare e vanno tenute al freddo fino al momento di servire. Si toglieranno più facilmente dallo stampo se questo verrà immerso per alcuni secondi in acqua bollente. Capovolte sul piatto di portata si potranno infine decorare con frutta candita o creme di diversi colori.

La colla di pesce si trova in commercio in fogli trasparenti che, messi a bagno per dieci minuti in acqua fredda, e strizzati, si uniscono agli altri ingredienti se questi devono ancora subire cottura, oppure si sciolgono prima a calore moderato con acqua o altro liquido di base nel caso di preparati a freddo. E ora andiamo a preparare la bavarese alla vaniglia!
Bavarese alla vaniglia (ingredienti per 6 persone)

  • 1/2 l di latte
  • 1/2 stecca di vaniglia
  • 150 g di zucchero
  • 4 tuorli
  • 2 fogli di colla di pesce
  • 2 cucchiai di olio di mandorle dolci
  • 2 dl di panna montata

Pancotto alla tedesca e dolce di pane: due ricette per il pane che avanza

 In estate, almeno a casa mia, il pane viene mangiato pochissimo ed ecco che troppo spesso mi ritrovo con del pane avanzato da dover riciclare con le idee più diverse. La mia mamma di solito ripiega preparando delle eccellenti bruschette con il pomodoro fresco, io invece quest’oggi vi volevo suggerire due ricette gustose e saporite fatte con l’ingrediente forse più antico al mondo. La prima ricetta è la seguente!
Pancotto alla tedesca (ingredienti per 4 persone)

  • 400gr di pane raffermo
  • 4 spicchi di aglio
  • 2 cucchiai di olio
  • un litro e mezzo di brodo
  • 100gr di pancetta affumicata
  • un ciuffetto di prezzemolo
  • grana
  • sale, pepe

Preparazione:
Tagliate la pancetta a dadini e fatela dorare nell’olio a fuoco medio. Aggiungete il pane sbriciolato e gli spicchi di aglio sbucciati e mescolate per qualche minuto a fuoco basso, bagnando con un mestolo di brodo. Quando il pane si sarà ben insaporito, versate il brodo bollente rimasto, regolate di sale e fate sobbollire, coperto, per un’ora circa. Nel frattempo grattugiate 30 g di grana e tritate finemente
il prezzemolo, dopo averlo lavato e mondato. Versate la minestra in una zuppiera, insaporitela con una abbondante macinata di pepe, con il prezzemolo e con il grana grattugiato. Servitela calda.

Insalata di fagioli con salsa d’acciughe, piatto fresco per l’estate

Insalate per l’estate, fresche e leggere, alimenti ottimi per quando il caldo si fa opprimente e magiare diventa faticoso! Uno degli ingredienti che preferisco per preparare le insalate estive sono i fagioli.

Non so perché ma il più delle volte le persone sentendo parlare di fagioli pensano a piatti fumanti di zuppe o simili, condite con cotica o alti parti grasse del maiale, porzioni piene di brodo da raccogliere con dei crostini di pane abbrustolito.

Ok, questi sono piatti perfetti per le fredde sere d’inverno, ma i fagioli si possono fare anche in altro modo! Usiamoli come ingrediente per insalate, dal contesto più estivo. Provate ad esempio l’Insalata di fagioli con salsa d’acciughe.

Gnocchi con sugo al lardo sprint

Questa ricetta, di una semplicità disarmante, è dedicate alle mie giovani amiche e alle amiche di mia figlia che hanno poco tempo per cucinare e poche idee.

Dopo aver starnazzato nel mercato in lungo e in largo e con scarsi risultati, a parte l’acquisto di preziosi utensili per la cucina, che non vedo l’ora di utilizzare, in una bancherella che aveva rilevato il frutto della chiusura di un negozio di casalinghi, sono tornata a casa tardi.

Crema di cavolfiore: il buono delle verdure vellutate

Le creme di verdure oltre ad essere uno dei piatti preferiti dai vegetariani (e non solo..) rappresentano un eccellente modo per far assaporare anche ai bambini i vegetali. Inoltre se siete tornati dalle vacanze come me e avete dimenticato un po’ troppo i decani di una sana e corretta alimentazione questa ricettina light fa proprio al caso nostro! Un consiglio: per evitare che l’odore piuttosto forte del cavolfiore durante la cottura si propaghi per tutta la casa, mettete all’interno della pentola di cottura della mollica di pane imbevuta di aceto. A questo punto prepariamo la crema di cavolfiore!
Crema di cavolfiore (ingredienti per 4 persone)

  • Un cavolfiore di circa 1 kg
  • 100gr di prosciutto (o spalla cotta) tagliato in una sola fetta
  • 4 cucchiai di farina
  • 50gr di burro
  • una cipolla
  • una costola di sedano
  • qualche ciuffetto di prezzemolo
  • 2 tuorli
  • tre quarti di brodo
  • un bicchiere di panna
  • un po’ di noce moscata
  • sale, pepe

Involtini saporiti … saporiti di nome e di fatto

Nuove proposte per preparare piccole porzioni stuzzicanti da poter servire come antipasto o per accompagnare un aperitivo, o più semplicemente da presentare come piatti nelle feste, sono, a parer mio, sempre molto ricercate.

Non si può certamente offrire sempre la solita cosa, ma le idee dopo un po’ vengono meno, ed allora cerchiamo aiuto! Ecco perché avere sempre qualche asso nella manica può essere comodo e conveniente.

Per arricchire il vostro ricettario alla pagina stuzzichini e antipasti, vi suggerisco la ricetta degli Involtini saporiti, fatta in occasione di un pasto finger food e considerata un’idea molto valida dai miei invitati.

La pasta base per i bignè

La pasta di base di questi dolcetti è abbastanza semplice da preparare, tuttavia richiede una certa attenzione, soprattutto nel momento in cui si aggiungono le uova: vi spiegheremo poi il perché. Vorremmo inoltre fare subito una precisazione: la pasta per bignè si chiama generalmente pasta «da choux» e può venire cotta in forno ma anche fritta.

 Sempre nel linguaggio del pasticciere, con la pasta cotta in forno si ottengono le «bignole» mentre da quella fritta i «bignè». Tuttavia ormai, nell’uso corrente, vengono chiamati bigné anche quelli preparati in forno. Gli ingredienti sono: acqua, farina, burro (questi ultimi 2 in dose dimezzata rispetto all’acqua), uova e un pizzico di sale.

Mettete in una casseruolina 300gr di acqua con un pizzico di sale e 150gr di burro, che deve essere un po’ morbido: toglietelo quindi dal frigo almeno un’ora prima di utilizzarlo (infatti se il burro fosse troppo duro impiegherebbe più tempo a sciogliersi causando così una maggiore evaporazione dell’ acqua). Mettete la casseruolina sul fuoco e lasciate che il liquido raggiunga il bollore, poi levatelo dal fuoco e unitevi, tutta in una volta, la farina, meglio se setacciata , mescolando energicamente. Rimettete su fuoco basso e, sempre mescolando con un cucchiaio di legno, lasciate asciugare la pasta finché formerà una palla che si staccherà, sfrigolando, dalle pareti del recipiente .

Nasi goreng, l’Insalata di riso all’Indonesiana

 

Una simpatica idea per preparare un piatto unico freddo, da poter conservare per un paio di giorni in frigorifero e da poter comodamente portare per un picnic o come spuntino da mare. Si tratta di un’insalata di riso, ma dall’aria un po’ più esotica.

 

Prendendo spunto dalla cucina indonesiana, ho letto di una ricetta che mi è sembrata molto interessante e che voglio proporre ai nostri lettori, ho l’idea che potrebbe tornavi utile per una delle occasioni che vi ho elencato o più semplicemente per la cena di stasera!

 

Si tratta dell’Insalata di riso all’Indonesiana, almeno così l’ho ribattezzata, visto che il nome originale, Nasi goreng, mi sembrava un po’ complicato. Eccovi ingredienti e modalità di preparazione.

 

La finta pizza: un variante più veloce

 

 

Preparare la pizza è forse uno dei divertimenti a cui i miei familiari molto spesso mi sottopongono. La pizza poi è un piatto decisamente eterno: piace a tutti, in ogni occasione e va bene sia servita calda che fredda. C’è da dire però che non sempre abbiamo il tempo per preparare la base della pizza, per il tempo della lievitazione e così, troppo spesso, si ripiega su pizze già pronte o addirittura congelate. Invece c’è un modo per ricreare un sapore simile a quello della pizza diminuendo di gran lunga i tempi di preparazione, mi riferisco ad una finta pizza. Si può infatti preparare una base con delle ottime patate e vi assicuro che il risultato sarà comunque ottimo. Questa la ricetta:
Finta pizza (ingredienti per 4 persone)

  • 1 kg di patate medie
  • una scatola di pelati da 450 g
  • qualche filetto di acciuga
  • 1 grossa mozzarella
  • origano
  • 70gr di burro
  • 2 uova
  • qualche foglia di basilico
  • olio d’oliva
  • sale e pepe

Filetti di pesce persico impanati con pomodorini … siete tutti invitati a cena

Oggi pesce! Siete invitati tutti a cena, virtualmente purtroppo. Ma cerchiamo di stare in compagnia anche se tramite lo schermo di un computer, superiamo le distanze ed incontriamoci in cucina, se cuciniamo lo stesso piatto e poi ne discutiamo un po’, sarà come aver trascorso del piacevole tempo insieme.

Ok, chi pensa al vino? E al dolce? Ehi Liulai, che ne diresti di preparare il tuo biscotto arrotolato con gelato? Perfetto, tutto è apposto, ogni cosa è organizzata. Visto che non c’è altro a cui pensare possiamo passare a preparare il pesce.

Mi son buttato sul pesce d’acqua dolce, sempre facile da trovare e soprattutto lo servono già pulito e tagliato a filetti, ma è possibile ripetere la ricetta con lo sgombro o con lo spatola. La ricetta è molto semplice, ma l’accostamento della sensazione calda che dà il del pesce fritto e quella rinfrescante dei pomodorini con il limone è veramente sensazionale.

Impariamo a conoscere l’acquavite


Per “acquavite” si intende il prodotto derivato dalla distillazione del vino e, per estensione, i vari distillati ottenuti dai mosti fermentati di frutta o cereali. Ogni nazione ha distillazioni tipiche. Italia e Francia, ricche di uva, producono cognac e grappa (da graspo). I paesi dell’Est, dove si coltivano in abbondanza frumento e patate, ci offrono la vodka, deliziosa bevuta oleosa dopo averla tenuta in freezer (sembra che i polacchi siano i maggiori consumatori di superalcoolici di tutto il mondo).

Gli scozzesi hanno prodotto whisky forse grazie alla loro proverbiale taccagneria, poiché invece di usare legna per distillare l’orzo, impiegarono la torba ed ecco quel sapore particolare, oggi apprezzato e noto in tutto il mondo. L’acquavite è preziosa anche in cucina; con brandy e grappa si preparano varie leccornie «alla fiamma»: banane, crépes, gelati. Bisogna proprio essere astemi inveterati per non aver mai provato a conservare «spiritosamente» uva, ciliege o altro.

Esistono disegni di alambicchi già nell’antica Grecia e V«al-ambici- (parola araba) sembra essere stato inventato da Maria di Giudea, sorella di Mosè; ma l’arte della distillazione ci è pervenuta nel Medio Evo, dagli Arabi. Fino ad allora l’unico alcool disponibile era quello contenuto nella birra e nel vino. Solo intorno al ‘300 si cominciò a conoscere l’acquavite con risultati tali da meritarle la definizione di “Acqua divina et mirabilis”.