Insalata di fagioli con salsa d’acciughe, piatto fresco per l’estate

Insalate per l’estate, fresche e leggere, alimenti ottimi per quando il caldo si fa opprimente e magiare diventa faticoso! Uno degli ingredienti che preferisco per preparare le insalate estive sono i fagioli.

Non so perché ma il più delle volte le persone sentendo parlare di fagioli pensano a piatti fumanti di zuppe o simili, condite con cotica o alti parti grasse del maiale, porzioni piene di brodo da raccogliere con dei crostini di pane abbrustolito.

Ok, questi sono piatti perfetti per le fredde sere d’inverno, ma i fagioli si possono fare anche in altro modo! Usiamoli come ingrediente per insalate, dal contesto più estivo. Provate ad esempio l’Insalata di fagioli con salsa d’acciughe.

Gnocchi con sugo al lardo sprint

Questa ricetta, di una semplicità disarmante, è dedicate alle mie giovani amiche e alle amiche di mia figlia che hanno poco tempo per cucinare e poche idee.

Dopo aver starnazzato nel mercato in lungo e in largo e con scarsi risultati, a parte l’acquisto di preziosi utensili per la cucina, che non vedo l’ora di utilizzare, in una bancherella che aveva rilevato il frutto della chiusura di un negozio di casalinghi, sono tornata a casa tardi.

Crema di cavolfiore: il buono delle verdure vellutate

Le creme di verdure oltre ad essere uno dei piatti preferiti dai vegetariani (e non solo..) rappresentano un eccellente modo per far assaporare anche ai bambini i vegetali. Inoltre se siete tornati dalle vacanze come me e avete dimenticato un po’ troppo i decani di una sana e corretta alimentazione questa ricettina light fa proprio al caso nostro! Un consiglio: per evitare che l’odore piuttosto forte del cavolfiore durante la cottura si propaghi per tutta la casa, mettete all’interno della pentola di cottura della mollica di pane imbevuta di aceto. A questo punto prepariamo la crema di cavolfiore!
Crema di cavolfiore (ingredienti per 4 persone)

  • Un cavolfiore di circa 1 kg
  • 100gr di prosciutto (o spalla cotta) tagliato in una sola fetta
  • 4 cucchiai di farina
  • 50gr di burro
  • una cipolla
  • una costola di sedano
  • qualche ciuffetto di prezzemolo
  • 2 tuorli
  • tre quarti di brodo
  • un bicchiere di panna
  • un po’ di noce moscata
  • sale, pepe

Involtini saporiti … saporiti di nome e di fatto

Nuove proposte per preparare piccole porzioni stuzzicanti da poter servire come antipasto o per accompagnare un aperitivo, o più semplicemente da presentare come piatti nelle feste, sono, a parer mio, sempre molto ricercate.

Non si può certamente offrire sempre la solita cosa, ma le idee dopo un po’ vengono meno, ed allora cerchiamo aiuto! Ecco perché avere sempre qualche asso nella manica può essere comodo e conveniente.

Per arricchire il vostro ricettario alla pagina stuzzichini e antipasti, vi suggerisco la ricetta degli Involtini saporiti, fatta in occasione di un pasto finger food e considerata un’idea molto valida dai miei invitati.

La pasta base per i bignè

La pasta di base di questi dolcetti è abbastanza semplice da preparare, tuttavia richiede una certa attenzione, soprattutto nel momento in cui si aggiungono le uova: vi spiegheremo poi il perché. Vorremmo inoltre fare subito una precisazione: la pasta per bignè si chiama generalmente pasta «da choux» e può venire cotta in forno ma anche fritta.

 Sempre nel linguaggio del pasticciere, con la pasta cotta in forno si ottengono le «bignole» mentre da quella fritta i «bignè». Tuttavia ormai, nell’uso corrente, vengono chiamati bigné anche quelli preparati in forno. Gli ingredienti sono: acqua, farina, burro (questi ultimi 2 in dose dimezzata rispetto all’acqua), uova e un pizzico di sale.

Mettete in una casseruolina 300gr di acqua con un pizzico di sale e 150gr di burro, che deve essere un po’ morbido: toglietelo quindi dal frigo almeno un’ora prima di utilizzarlo (infatti se il burro fosse troppo duro impiegherebbe più tempo a sciogliersi causando così una maggiore evaporazione dell’ acqua). Mettete la casseruolina sul fuoco e lasciate che il liquido raggiunga il bollore, poi levatelo dal fuoco e unitevi, tutta in una volta, la farina, meglio se setacciata , mescolando energicamente. Rimettete su fuoco basso e, sempre mescolando con un cucchiaio di legno, lasciate asciugare la pasta finché formerà una palla che si staccherà, sfrigolando, dalle pareti del recipiente .

Nasi goreng, l’Insalata di riso all’Indonesiana

 

Una simpatica idea per preparare un piatto unico freddo, da poter conservare per un paio di giorni in frigorifero e da poter comodamente portare per un picnic o come spuntino da mare. Si tratta di un’insalata di riso, ma dall’aria un po’ più esotica.

 

Prendendo spunto dalla cucina indonesiana, ho letto di una ricetta che mi è sembrata molto interessante e che voglio proporre ai nostri lettori, ho l’idea che potrebbe tornavi utile per una delle occasioni che vi ho elencato o più semplicemente per la cena di stasera!

 

Si tratta dell’Insalata di riso all’Indonesiana, almeno così l’ho ribattezzata, visto che il nome originale, Nasi goreng, mi sembrava un po’ complicato. Eccovi ingredienti e modalità di preparazione.

 

La finta pizza: un variante più veloce

 

 

Preparare la pizza è forse uno dei divertimenti a cui i miei familiari molto spesso mi sottopongono. La pizza poi è un piatto decisamente eterno: piace a tutti, in ogni occasione e va bene sia servita calda che fredda. C’è da dire però che non sempre abbiamo il tempo per preparare la base della pizza, per il tempo della lievitazione e così, troppo spesso, si ripiega su pizze già pronte o addirittura congelate. Invece c’è un modo per ricreare un sapore simile a quello della pizza diminuendo di gran lunga i tempi di preparazione, mi riferisco ad una finta pizza. Si può infatti preparare una base con delle ottime patate e vi assicuro che il risultato sarà comunque ottimo. Questa la ricetta:
Finta pizza (ingredienti per 4 persone)

  • 1 kg di patate medie
  • una scatola di pelati da 450 g
  • qualche filetto di acciuga
  • 1 grossa mozzarella
  • origano
  • 70gr di burro
  • 2 uova
  • qualche foglia di basilico
  • olio d’oliva
  • sale e pepe

Filetti di pesce persico impanati con pomodorini … siete tutti invitati a cena

Oggi pesce! Siete invitati tutti a cena, virtualmente purtroppo. Ma cerchiamo di stare in compagnia anche se tramite lo schermo di un computer, superiamo le distanze ed incontriamoci in cucina, se cuciniamo lo stesso piatto e poi ne discutiamo un po’, sarà come aver trascorso del piacevole tempo insieme.

Ok, chi pensa al vino? E al dolce? Ehi Liulai, che ne diresti di preparare il tuo biscotto arrotolato con gelato? Perfetto, tutto è apposto, ogni cosa è organizzata. Visto che non c’è altro a cui pensare possiamo passare a preparare il pesce.

Mi son buttato sul pesce d’acqua dolce, sempre facile da trovare e soprattutto lo servono già pulito e tagliato a filetti, ma è possibile ripetere la ricetta con lo sgombro o con lo spatola. La ricetta è molto semplice, ma l’accostamento della sensazione calda che dà il del pesce fritto e quella rinfrescante dei pomodorini con il limone è veramente sensazionale.

Impariamo a conoscere l’acquavite


Per “acquavite” si intende il prodotto derivato dalla distillazione del vino e, per estensione, i vari distillati ottenuti dai mosti fermentati di frutta o cereali. Ogni nazione ha distillazioni tipiche. Italia e Francia, ricche di uva, producono cognac e grappa (da graspo). I paesi dell’Est, dove si coltivano in abbondanza frumento e patate, ci offrono la vodka, deliziosa bevuta oleosa dopo averla tenuta in freezer (sembra che i polacchi siano i maggiori consumatori di superalcoolici di tutto il mondo).

Gli scozzesi hanno prodotto whisky forse grazie alla loro proverbiale taccagneria, poiché invece di usare legna per distillare l’orzo, impiegarono la torba ed ecco quel sapore particolare, oggi apprezzato e noto in tutto il mondo. L’acquavite è preziosa anche in cucina; con brandy e grappa si preparano varie leccornie «alla fiamma»: banane, crépes, gelati. Bisogna proprio essere astemi inveterati per non aver mai provato a conservare «spiritosamente» uva, ciliege o altro.

Esistono disegni di alambicchi già nell’antica Grecia e V«al-ambici- (parola araba) sembra essere stato inventato da Maria di Giudea, sorella di Mosè; ma l’arte della distillazione ci è pervenuta nel Medio Evo, dagli Arabi. Fino ad allora l’unico alcool disponibile era quello contenuto nella birra e nel vino. Solo intorno al ‘300 si cominciò a conoscere l’acquavite con risultati tali da meritarle la definizione di “Acqua divina et mirabilis”.

Calzoni di verdura, il gusto da scoprire

Siete a caccia di un’idea per un piatto “informale” da preparare come piatto unico per una cena con una coppia di amici? Volete qualche consiglio per preparare qualcosa da poter servire in una festa, che vada bene per tutti, compresi i vegetariani? O più semplicemente avete voglia di preparare qualcosa di diverso per stupire la vostra famiglia?

Bene, forse, ho quello che fa per voi! Ogni tanto mi piace preparare in casa pizze e calzoni, ma non sempre ho il tempo e soprattutto la voglia di fare la pasta. In questo caso, non rinuncio all’idea, ma scendo al panificio sotto casa ed acquisto dell’impasto per pane già bello e pronto!

Qualche sera fa, è stata proprio una di queste occasioni e con la mia ragazza, ci siamo sforzati di trovare delle nuove combinazioni per condire i calzoni, alla fine abbiamo trovato una ricetta che ci è sembrata interessante e l’abbiamo messa in pratica! I Calzoni di verdura.

Piccoli soufflées a tema

L’idea di questo piatto è scaturita da qualche cucchiaiata di besciamella avanzata da una precedente preparazione. Avevo anche della verdura brasata che languiva in frigo, ancora ottima, ma insufficiente per un contorno per almeno due persone. Perché allora non unire il tutto con un pizzico di fantasia?

Io sono partita da avanzi da utilizzare ma di seguito darò indicazioni per preparare il piatto dalle fasi iniziali, con suggerimenti per farlo diventare un entrée (leggi antipasto) importante o un buon secondo piatto.

Tempo di preparazione:
15 ‘ per la besciamella e circa 30’ per la verdura che si vorrà utilizzare; (se si usano formaggi, wurstel o altro questo tempo non va considerato).

Fiera di essere … patata brava

Le patate sono il piatto che tutti amano, dai bambini alle persone più anziane, è veramente difficile trovare qualcuno che dica di no alle patate! Si possono cucinare in tutti i modi ed è sempre sicuro che non ne rimarrà neanche una nel piatto.
Tantissimi condimenti per accompagnare le patate, cosa sarebbe una patatina fritta senza ketchup? O le patate bollite senza maionese? Esistono un infinità di salse, salsine ed affini per insaporire e condire patate e non solo. La proposta di oggi è la Patatas bravas, patate accompagnate da una salsa che è … tutto un pepe!
Le patatas bravas, le patate “fiere”, e hanno proprio motivo di esserne! Vista la bontà con cui stupiscono il palato. Questa ricetta della cucina Spagnola, è usata soprattutto come tapas, il nostro stuzzichino da aperitivo, e viene servita in delle ciotoline di terracotta che vengono disposte al centro del tavolo e dalle quali ogni commensale attinge liberamente.

Le Pesche ripiene, un dolce di frutta da fare in estate

La frutta è uno degli alimenti più consumati in estate. Nei mesi di calura, infatti, un bel frutto succoso e fresco e dissetante è un ottimo toccasana per colmare il languorino che viene a mare dopo una bella nuotata, non appesantisce, reintegra i sali minerali e ci consente di fare subito un’altra nuotata.

I frutti per che al solo vederli fanno immediatamente pensare all’estate sono due: il cocomero e la pesca. Entrambi dai colori vivi e solari a dalla polpa ricca di liquidi. Facili da portare a mare, tagliati a tocchetti e messi in un contenitore ermetico, si infilano in una borsa frigo e quando si ha voglia di uno spuntino si toglie il coperchio ed il gioco è fatto!

Ma la sera si può preparare qualcosa di più goloso! Pur non essendo un grande estimatore della frutta e dei dolci, poco tempo fa ho provato questa ricetta e vi devo confessare che le papille gustative sono andate in estasi: le Pesche ripiene.

Cucinare vegetariano: Cavolini di Bruxelles ripieni

Personalmente sono un grande amante delle verdure, e talvolta, in realtà molto spesso, cucino dei piatti completamente vegetariani, senza neanche rendermene conto. Molte persone che si dilettano in cucina, al contrario, amano metter sempre quel tocco di carne per insaporire i propri piatti.

A mio modestissimo parere, visto che rispetto quasi con fede religiosa il motto latino: de gustibus non disputandum est, molte volte l’aggiunta di qualcosa che abbia a che fare con la carne in pietanze a base di verdure è superflua e tende a coprire il sapore dei vegetali.

Con questo non voglio dire di rinunciare ai “piaceri della carne”, tutt’altro, ma spesso preparando delle portate a base di vegetali si può omettere del tutto l’uso della carne e accentuare maggiormente il gusto della verdura, facendo un piatto che sia gradito anche ai nostri amici vegetariani. Come ad esempio i Cavolini di Bruxelles ripieni.