Mazzancolle al tegame

 

Da noi a Roma è facile trovare nei molti ristoranti che offrono piatti di pesce le mazzancolle al tegame. Le mazzancolle sono dei crostacei, chiamati anche “Gamberi imperiali” per le loro striature marroni su di un fondo sabbia/verde. Vivono in un fondale sabbioso dai 10 agli 80 m. di profondità. Vengono pescati prevalentemente con reti a strascico e “rapidi“.

 La comparsa sulla testa e lungo il corpo di zone scure, indica che è iniziato un processo di invecchiamento e perciò il pesce non è più fresco. La pesca in questi ultimi anni si è molto sviluppata; precedentemente non si raggiungevano le attuali quantità. Prima di essere cucinato deve essere tolta, nella parte edibile, la sacca di sabbia che lo attraversa che rappresenta lo scarico dello stomaco. Si può cucinare arrosto, fritto, bollito, in teglia con succo di arancia, pompelmo. Noi oggi ve lo presentiamo in tegame!

Crostatine con marmellata di carote

Quando ho letto la ricetta di questa interessante preparazione, insolita per il tipo della marmellata ho detto:” Oibò, allora si può fare la marmellata anche con le verdure!”

E così ho provato a prepararla , modificando però un poco la ricetta, perchè mi sembrava troppo ricca di zucchero. Le carote infatti sono già dolci per conto loro.

In una ricetta ho letto che le carote si possono aggiungere nella misura del 50% nella preparazione di marmellate la cui frutta di base non risulti particolarmente dolce.

Insalata di zampi:una delizia della cucina romana

In questi giorni cominceremo a deliziarvi con un po’ di cucina romana e per cominciare inizierei proprio da un tipico antipasto romano a base di carne: l’insalata di zampi. Gli zampi altro non sono che gli zampetti di vitello, una sorta di zampone che si mangia per capodanno, solo che molto più magri. Unica accortezza nel preparare questa insalata è pulire molto bene le zampette, eliminando eventuale peluria e callosità. Provatela è una vera delizia!

Insalata di zampi (ingredienti per 4 persone)

2 zampetti di vitello
1 costa di sedano
1 carota
1 cipolla
chiodi di garofano
100gr di fagioli secchi,
olive senza nocciolo
cuori di sedano
scaglie di carote crude
olio extra-vergine di oliva
1 spruzzo di aceto
1 cuccchiaio abbondante di salsa verde
una manciatina di sale

Banderillos con gamberetti e prosciutto cotto

Iniziamo la settimana con una ricetta per preparare degli antipasti molto pratici e divertenti da comporre e da mangiare. Prendendo spunto dalla cucina Spagnola diamoci da fare per realizzare degli ottimi Banderillos.

Le Banderillos sono dei piccoli spiedini, del tutto simili ai nostri stuzzichini, che prendono il loro nome dalle banderilla, delle bacchette a sezione tonda, “rallegrate” da una copertura di carta colorata, con una punta in acciaio usate nella corrida. Le banderillos possono essere degli ottimi antipasti o delle portate finger food. Provate le Banderillos con gamberetti e prosciutto cotto.

Sugo con uova e basilico

Il sugo con uova e basilico nasce dall’esigenza di trovare un condimento, adatto sia alla pasta che alla carne, da sostituire al solito sugo di pomodoro. Tra le molte salse che utilizzo in cucina, quella con uova e basilico si presenta ottima per un condimento veloce per pastasciuute, ma ancor di più sapiente per condire la carne. Unico requisito irrinunciabile è la freschezza del basilico, a voi la scelta poi di unire parmigiano o pecorino a seconda se amiate o meno i gusti forti.

Sugo con uova e basilico (ingredienti per 4 persone)

2 uova
una ventina di foglie di basilico freschissimo
1/2 bicchiere di olio
50 g di grana o pecorino, grattugiato
1 spicchio di aglio
un pizzico di sale
pepe

Crostini di provatura al burro di alici, antipasto alla romana

Oggi proverò a deliziarvi, virtualmente purtroppo, con un antipasto tipico della cucina laziale, un piatto di antica tradizione che però si adegua in modo straordinario alle nuove tendenze ed ai più recenti usi gastronomici come il finger food.

Trattasi dei Crostini di Provatura al burro di alici, una versione ricca delle bruschette, anch’esse tipico piatto della cucina romanesca. Per chi, come me prima che me ne documentassi, non conoscesse la Provatura, deve sapere che la Provatura, come suggerisce lo stesso nome, è una parte della massa del formaggio, usata per provare la filatura della pasta. In parole povere la Provatura è l’antenata della mozzarella.

Rotolo al crescione

Sul rotolo al crescione che vi presento oggi mi aspetto molti commenti. Magari non sarà una preparazione così tanto dietetica, ma sicuramente è talmente goduriosa da far capitolare anche la più ferrea delle signore a dieta stretta! A parte che da buona amante dei formaggi qualsiasi ricetta a base di latticini è apprezzata dalla sottoscritta, ma questa di oggi, a parere mio, è insuperabile. L’ho preparata in occasione di una cena in famiglia ed è andato alla grande. Provatelo anche voi e mi raccomando fatemi sapere com’ è andata!

Rotolo al crescione (ingredienti per 6 persone)

60gr di burro
40gr di farina bianca
250ml di latte
50 gr di Parmigiano grattugiato
200gr di crescione fresco tritato
4 tuorli e 4 albumi d’uovo

per il ripieno:

100gr di formaggini cremosi alla panna
60ml di panna acida
2 fette di pancetta affumicata, tritate finemente
100gr di champignons tritati finemente

per la salsa al limone:

4 tuorli d’uovo
30gr di burro
1 cucchiaino di scorza di limone grattugiata
un pizzico di zafferano
125 ml di panna
2 cucchiaini di succo di limone

Un piatto unico dalla terra del Don, il Coulibiac di salmone

Di torte salate abbiamo già parlato in precedenza, vi abbiamo suggerito le ricette per preparare la torta al radicchio o la torta di spinaci e crescenza, ma oggi ci buttiamo sulla cucina esotica, e prendiamo spunto dalla terra degli zar, descrivendo una ricetta tipica della cucina russa.

La Coulibiac, come è chiamata nella cucina internazionale, o Koulebiak, il nome russo, è una torta salata che si prepara tradizionalmente chiudendo in una crosta di pasta sfoglia delle verdure o del riso cotti precedentemente. L’alta cucina propone delle versioni del Coulibiac con del salmone fresco, e visto che ormai noi siamo diventati dei cuochi provetti faremo il Coulibiac di salmone.

Fricassea di carne e melanzane alla tunisina

La Fricassea può essere considerate un parente molto stretto dello spezzatino. Come il gulasch e lo spezzatino, infatti, anche la fricassea è un piatto a base di tocchetti di carne, che vengono cotti insieme al proprio condimento.

Le origini del nome si perdono nella storia, la radice di origine latina frixùra vuol arrostire, friggere da cui poi la parola francese fricasseé che indica la preparazione delle carne tagliata a tocchetti e fatta cuocere in una salsa.

Seppure il nome fa intendere che la fricassea abbia delle origine francesi, nel 1739 lo scrittore Charles de Brosses la descrive come un specialità della cucina ligure, in particola di Savona. Tra le ricette più moderne figura come una pietanza tipica della cucina Nordafricana. Oggi noi vi proponiamo la ricetta della Fricassea di carne e melanzane alla tunisina.

New England Clam Chowder, ovvero zuppa di vongole d’oltre oceano

Clam Chowder

Un classico del nord-est degli Stati Uniti, la New England Clam Chowder ha in effetti origini nel Canada atlantico, anticamente la Nouvelle France. Il nome stesso, Chowder, deriva da Chaudrée, che in francese vuol dire qualcosa cotto nella Chaudière, che era il classico pentolone di rame che si appendeva sul fuoco. La cultura e le abitudini culinarie di questa zona sono ancora oggi caratterizzate dalla storica guerra tra gli Inglesi ed i Francesi del nuovo mondo, rivalità e patriottismi che col passare dei secoli sono risultate in fusioni interessanti e diversità altrettanto mitiche. Si pensi che la cucina Cajun tipica della Nouvelle Orléans (oggi New Orleans) in realtà è la cucina degli Acadiens (o Acadjans come erano chiamati dagli Inglesi) che, una volta l’Acadia conquistata, erano stati esiliati dal loro territorio, verso la Louisiana che allora apparteneva ancora alla Francia. L’Acadia che era per l’appunto nella zona Atlantica canadese, oggi sarebbe divisa tra il Québec atlantico ed il New Brunswick.

La Clam Chowder è dunque una zuppa di vongole, che erano e sono ancora un alimento di base sulla costa atlantica, come lo sono il merluzzo, l’astice ed il granchio. Era, all’origine un piatto povero, il piatto unico delle famiglie dei pescatori e non è un caso quindi ritrovare in questa zuppa pure qualche pezzetto di merluzzo, le immancabili patate ed il mais. Oggi, nei bei ristoranti le Chowders si fanno più nobili con carne di granchio ed astice, dentice e lupo di mare… ma i vecchi sapori, quelli più semplici, sono quelli che parlano della storia dei primi coloni e qui in Canada vengono conservati gelosamente.

Rotolini di spinaci e peperoni: un antipasto elegante

Siamo stufi dei soliti antipasti mari e monti? Abbiamo una cena con degli amici e vogliamo stupirli con qualcosa di particolare senza però appesantirli prima delle altre portate? I rotolini di spinaci e peperoni sono l’antipasto giusto per aprire le danze prima delle portate più sostanziose. Coreografica può essere anche la presentazione alternando in maniera carina i rotolini verdi a base di spinaci e quelli rossi con i peperoni. Il mio consiglio è poi quello di servirli su un bel vassoio in argento luminoso così da dare un tocco maggiore di regalità e di benvenuto ai vostri ospiti.

Rotolini di spinaci e peperoni (per 60 rotolini)
Per i rotolini di spinaci

650gr di spinaci
60gr di burro
3 scalogni verdi
40gr di farina
250ml di latte
3 uova
10 fette di salmone affumicato
60ml di panna acida
aneto fresco
per i rotolini di peperone rosso:

1 peperone rosso di media grandezza
60gr di burro
40gr di farina
250ml di latte
3 uova
2 cucchiai di Parmigiano grattugiato
1 cucchiaio e 1/2 di pasta di olive