Da oggi ha inizio la 39° Sagra del fungo 2008, il prelibato prodotto del sottobosco che condisce e impreziosisce molte portate della nostra cucina.
Nello splendido contesto della Sila, si svolgeranno 3 giornate all’insegna della buona gastronomia e della vita all’aria aperta. Un ricchissimo programma di assaggi, degustazioni, spettacoli ed escursioni per conoscere i funghi ed i luoghi in cui si raccolgono, infatti, al contesto gastronomico si accosta anche l’aspetto naturalistico, con una serie di passeggiate a cavallo, in bicicletta, a piedi o in fuoristrada per visitare alcuni scorci dei suggestivi parchi della Sila.
Tanti stand di prodotti tipici e prelibatezze della saporitissima cucina calabrese.
Ottobre è il mese delle castagne. Il primo freddo inizia ad arrivare e cosa ci può essere di meglio per riscaldarsi le mani, mentre si passeggia per le vie del centro, di acquistare un cartoccio di caldarroste? Se volete entrare nel pieno dell’atmosfera autunnale vi suggerisco di fare un salto ad Arpaise, in provincia di Benevento, dove Pro-Loco e Comune hanno organizzato la XIV Sagra della Castagna, un’iniziativa molto suggestiva per promuovere il territorio tramite la gastronomia. La castagna, ovviamente, sarà la reginetta della festa, da gustare arrustuta, arrostita; n’furnata, infornata; e varola e vallena, metodi di preparazione da scoprire nel corso della sagra. Il piatto forte? Le Pendette al sugo di castagne!
Parliamo di un bel contorno, che accompagna ricette di pesce o ricette di carnesenza compromettere il sapore delle pietanze. Contorno vegetariano, leggero ed economico, i cui ingredienti si trovano ancora con facilità in questo periodo, molto duttile, infatti se vorrete potrete usarlo anche come condimento per un buon piatto di pasta.
Si tratta dei Fagiolini al pomodoro, una ricetta molto semplice da preparare, che ben si coniuga alle diverse esigenze dei diversi membri della famiglia. È ottimo per chi sta seguendo una diete, si adatta a chi ha scelto di essere vegetariano ed è pratico da poter portare a lavoro per chi non ha mai tempo di pranzare in casa. I Fagiolini al pomodoro accontentano tutti.
Questo strudel, un pò particolare, può accompagnare l’aperitivo, servire come antipasto oppure, volendo, essere mangiato al posto del pane.
E’ veloce da fare, economico e con i suggerimenti che darò sarà di grande effetto.
Si parte dalla pasta di pane confezionata in casa o acquistata già pronta al banco frigo del supermercato.
Mi hanno detto però che quella già pronta è piuttosto “nervosa” e difficile da stendere.
Una tra le marche più celebri di birra, soprattutto tra i più giovani, la Ceres, presenta delle nuove ed accattivanti confezioni per auto promuoversi. Due speciali box, dai colori vivissimi e dal contenuto molto invitante, che riprendono l’inconfondibile stile delle pubblicità televisive della nota casa produttrice.
I nuovi special packs si chiamano The Fan Box e Confezione Speciale Degustazione. C’è ne proprio per tutti i gusti, dai più spensierati ai più fanatici. La casa danese ha studiato un packaging di sicuro impatto sul consumatore, perché … non si vive di soli sapori ed anche lo stile vuole la sua parte.
Una varietà di pesce che si può acquistare tutto l’anno e di cui non ci dobbiamo preoccupare troppo della freschezza, e quindi dover saper riconoscere bene la qualità del pesce, è il baccalà. Grazie ai differenti metodi di conservazione, sotto sale o essiccato, il baccalàè quasi sempre presente nelle pescherie.
Non è la prima volta che ci dedichiamo alla preparazione di piatti a base di baccalà, ricordiamo che la cucina portoghese è ricchissima di ricette a base di questo pesce. Ma vogliamo proporvi un’altro modo per cucinare il baccalà, da inserire nel vostro libro di cucina: il Baccalà al forno.
Sulla base della nostra dieta mediterranea è sempre raccomandato e, caldamente consigliato, mangiare durante il giorno almeno cinque porzioni fra frutta e verdura. Difficile convincere i più piccoli che quegli ortaggi che guardano con tanto disprezzo ci fanno diventare più belli e in più forma. Allora ecco la soluzione: tagliandoli nei modi più disparati potremo incuriosire anche i più scettici, compresi i nostri piccoli.
Come potremo sorprendere i nostri ospiti? Per la verità abbiamo così tante possibilità che possiamo davvero sbizzarrirci a creare piatti simpatici e graziosi.
Impossibile non conoscere il metodo alla julienne, ovvero tagliare a bastoncini lunghi circa 3 centimetri e larghi pochi millimetri. L’uso del normale coltello da cucina è, a mio parere, la soluzione migliore, ma il mercato ormai in continua innovazione ha previsto grattugie in grado di svolgere questa mansione – per i meno esperti e per un risparmio di tempo –
Non mancano naturalmente le patate tagliate a brunoise, procedendo con dei bastoncini tagliati alla julienne per poi tagliare dalla parte opposta ottenendo così dei dadini.
Alle insalate è riservato il taglio alla chiffonade, ovvero sbizzarrendoci a tagliare la nostra lattuga a strisce più o meno fini.
Che dire inoltre del taglio a mezzaluna usato soprattutto per le cipolle? Prima si taglia a metà l’ortaggio procedendo poi lateralmente.
Passeggiando tra le strade della città vecchia ho visto nella vetrina di una piccolissima pasticceria ungherese una magnifica serie di strudel, tutti spolverati di zucchero a velo… la tentazione è durata una frazione di secondo e sono subito entrata a comprarne uno da portarmi a casa. Ecco il dessert perfetto per la cena di stasera e, magari, pure un piccolo spuntino pomeridiano…
Seduta sulla sdraio in terrazza, una fettina di strudel, un thè ghiacciato, assaporando gli ultimi raggi di sole della stagione, mi è venuto in mente di quanto i piccoli piaceri della vita abbiano il potere di farci stare bene, riconfortati, in pace, direi quasi… appagati. E poco importa quello che mangiamo in quei momenti, a volte i sapori più semplici sono quelli che più ci rimangono impressi.
Non vi è mai capitato di notare che spesso un sapore o un profumo riaccendono in noi ricordi lontani? Avete mai notato che cibo e memoria sono due cose talmente intrinseche tra loro da rendere impossibile vedere quando una finisce e l’altra incomincia.
Il cibo è memoria. Cosi come il sapore delle ‘madeleines’ ha riportato Proust alla sua più tenera infanzia nel suo celeberrimo ‘Alla ricerca del tempo perduto’, cosi noi abbiamo impressi nella mente i sapori ed i profumi che hanno accompagnato, mano a mano, i momenti più particolari della nostra vita.
Lo strudel è sempre stata la specialità di mia zia, nessuno lo riesce mai come lei e non solo per gli ingredienti che usa, ma per l’amore con cui lo serve, sempre a temperatura perfetta, mai troppo caldo nè troppo freddo, con la cucchiaiata di gelato alla vaniglia che si scioglie accanto. Grande!
Lei usa cinque o sei fogli di pasta fillo imburrati e sovrapposti per fare la sfoglia e questo lo rende particolarmente leggero e croccante, ma potete pure usare una pasta sfoglia normale che comprate congelata oppure usare la sfoglia nella ricetta qui sotto, prendendo cura di lasciarla riposare un’oretta prima di ‘tirarla’.
La Barbera (che molti chiamano erroneamente «il» Barbera) è uno dei vini rossi più conosciuti in Italia, ed è sinonimo di bere sano e robusto. Le si dà spesso l’etichetta di vino proletario, ma annate particolari smentiscono questa voce esibendo un bouquet somigliante a quello del Barolo. Purtroppo la Barbera ha la sfortuna di nascere in una regione, il Piemonte, che è patria di altri vini più nobili, come appunto il Barolo, il Barbaresco, il Carema, ma rimane pur sempre un prodotto generoso e da valorizzare in tutta la sua «vinosità» coi cibi giusti.
Il poeta Giosuè Carducci ha scritto questi brevi versi:
«Generosa barbera / bevendola ci pare / d’essere soli in mare / sfidanti una bufera.»
I grappoli di uva barbera sono grandi come un pugno d’uomo, con acini ovali e neri, e maturano alle nebbie di ottobre. Il vino, ancora giovane, può reggere con sicurezza il trasporto in altre regioni e sopportare senza difficoltà i cambiamenti di clima.
Andiamo ad esplorare la cucina pugliese, e vediamo un pò cosa ci offre per preparare un piatto di pasta da leccarsi i baffi. Tra le tante ricette offerte dalla cucina salentina ho scovato una ricetta meno famosa, delle più celebriorecchiette alle cime di rapa, ma altrettanto gustosa: le Laganelle con salsa alla Sangiovanniello.
Il gusto delle terre pugliesi si inizia ad assaporare dalle laganelle, un formato di pasta simile alle tagliatelle ma più larghe. Poi si passa alla salsa a base di pomodori, frutto molto comune delle terre battute dal sole, acciughe sotto sale, pesce povero ed nobile allo stesso tempo da conservare sotto sale per l’inverno, capperi, pecorino ed un pizzico di vivacità dato dal peperoncino. Laganelle con salsa alla Sangiovanniello, eccovi la ricetta.
Il salone del mondo creativo, giunto ormai alla sesta edizione, presso la fiera di Bologna anche quest’anno celebrerà il talento di artigiani che presenteranno la creatività sotto infinite forme.
Non mancano i talenti legati al mondo della cucina: il calendario di eventi prevede infatti corsi di intaglio di vegetali a cura di Gian Franco Capitani e la pasticceria creativa di Romana Gardani.
Con Gian Franco Capitani i partecipanti potranno assistere alla creazione di vere e proprie sculture, capolavori floreali che nasceranno direttamente da semplici verdure e un kit di coltellini da intaglio; il corso sarà utile per poter imparare qualche trucco per portare in tavola piatti spettacolari nella presentazione. Imparare questa tecnica permette inoltre, di abbellire non solo le pietanze, ma anche di preparare dei centri tavola, dei ferma posto e in generale per dare un aspetto più “festoso” alla tavola.
L’evento che però mi sta forse più a cuore è quello tenuto da Romana Gardani che da diversi anni si occupa di progettare e realizzare torte creative. Nei mini-corsi che terrà a Bologna insegnerà alcune tecniche di decorazione dei dolci (glasse, pasta da zucchero, marzapane…) su soggetti naturali (fiori, funghi, animali) ma, visto che l’evento di terrà verso l’inizio di Novembre, anche natalizi; alla fine le allieve (o gli allievi), porteranno a casa le loro creazioni.
L’ho appena cucinata , ha avuto successo, ce la siamo mangiata quasi tutta e le fette avanzate sono state gustate il giorno dopo scaldate nel microonde nell’ufficio di mia figlia.
Premetto subito che è un piatto un pò costoso, un pò lungo da preparare ma ne vale la pena.
Si prepara qualche volta durante l’anno ed è indicato per un pranzo importante.
Dato che, in passato, abbiamo parlato tanto di come friggere le diverse pietanze, voglio darvi la ricetta delle Crocchette al pesto, così che possiate sfruttare al massimo i nostri consigli.
La ricetta di questo antipasto mi è particolarmente cara, perché è un piatto che prendo sempre quando esco con la mia ragazza ed andiamo a cena in un determinato ristorante. Le Crocchette al pesto, sono un ottimo connubio tra il profumo del pesto e la delicata frittura delle crocchette, un modo squisito per iniziare una cena.
La vellutata alle mandorle ha un origine decisamente orientale, il suo gusto esotico con un tocco di italiano però la farà apprezzare anche da chi non ama molto i sapori esotici. La parola “vellutata” viene dal verbo “vellutare“, cioè “rendere morbido come il velluto“. In realtà, per avere una consistenza ancora più morbida e gustosa al palato potete aggiungere alla ricetta qualche cucchiaio di panna liquida: l’effetto sarà un po’ più raffinato anche se il piatto un po’ più calorico.
In Italia la varietà di minestre e zuppe è davvero impressionante rispetto ad altri paesi europei, forse perché la cena degli italiani prevede quasi sempre un primo di questo tipo, mentre si preferisce in genere riservare la pasta al pranzo. La vellutata di mandorle è comunque adatta per il pranzo ma anche per la cena, a vostra scelta!
Vellutata light alle mandorle (ingredienti per 4 persone)
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