Baccalà al forno, il pesce per tutte le stagioni

TEMPO: 50 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: NO


Una varietà di pesce che si può acquistare tutto l’anno e di cui non ci dobbiamo preoccupare troppo della freschezza, e quindi dover saper riconoscere bene la qualità del pesce, è il baccalà. Grazie ai differenti metodi di conservazione, sotto sale o essiccato, il baccalà è quasi sempre presente nelle pescherie.

Non è la prima volta che ci dedichiamo alla preparazione di piatti a base di baccalà, ricordiamo che la cucina portoghese è ricchissima di ricette a base di questo pesce. Ma vogliamo proporvi un’altro modo per cucinare il baccalà, da inserire nel vostro libro di cucina: il Baccalà al forno.

Come tagliare le verdure

Sulla base della nostra dieta mediterranea è sempre raccomandato e, caldamente consigliato, mangiare durante il giorno almeno cinque porzioni fra frutta e verdura. Difficile convincere i più piccoli che quegli ortaggi che guardano con tanto disprezzo ci fanno diventare più belli e in più forma. Allora ecco la soluzione: tagliandoli nei modi più disparati potremo incuriosire anche i più scettici, compresi i nostri piccoli.

Come potremo sorprendere i nostri ospiti? Per la verità abbiamo così tante possibilità che possiamo davvero sbizzarrirci a creare piatti simpatici e graziosi.

  • Impossibile non conoscere il metodo alla julienne, ovvero tagliare a bastoncini lunghi circa 3 centimetri e larghi pochi millimetri. L’uso del normale coltello da cucina è, a mio parere, la soluzione migliore, ma il mercato ormai in continua innovazione ha previsto grattugie in grado di svolgere questa mansione – per i meno esperti e per un risparmio di tempo –
  • Non mancano naturalmente le patate tagliate a brunoise, procedendo con dei bastoncini tagliati alla julienne per poi tagliare dalla parte opposta ottenendo così dei dadini.
  • Alle insalate è riservato il taglio alla chiffonade, ovvero sbizzarrendoci a tagliare la nostra lattuga a strisce più o meno fini.
  • Che dire inoltre del taglio a mezzaluna usato soprattutto per le cipolle? Prima si taglia a metà l’ortaggio procedendo poi lateralmente.

Strudel di uva

Passeggiando tra le strade della città vecchia ho visto nella vetrina di una piccolissima pasticceria ungherese una magnifica serie di strudel, tutti spolverati di zucchero a velo… la tentazione è durata una frazione di secondo e sono subito entrata a comprarne uno da portarmi a casa. Ecco il dessert perfetto per la cena di stasera e, magari, pure un piccolo spuntino pomeridiano…

Seduta sulla sdraio in terrazza, una fettina di strudel, un thè ghiacciato, assaporando gli ultimi raggi di sole della stagione, mi è venuto in mente di quanto i piccoli piaceri della vita abbiano il potere di farci stare bene, riconfortati, in pace, direi quasi… appagati. E poco importa quello che mangiamo in quei momenti, a volte i sapori più semplici sono quelli che più ci rimangono impressi.
Non vi è mai capitato di notare che spesso un sapore o un profumo riaccendono in noi ricordi lontani? Avete mai notato che cibo e memoria sono due cose talmente intrinseche tra loro da rendere impossibile vedere quando una finisce e l’altra incomincia.

Il cibo è memoria. Cosi come il sapore delle ‘madeleines’ ha riportato Proust alla sua più tenera infanzia nel suo celeberrimo ‘Alla ricerca del tempo perduto’, cosi noi abbiamo impressi nella mente i sapori ed i profumi che hanno accompagnato, mano a mano, i momenti più particolari della nostra vita.
Lo strudel è sempre stata la specialità di mia zia, nessuno lo riesce mai come lei e non solo per gli ingredienti che usa, ma per l’amore con cui lo serve, sempre a temperatura perfetta, mai troppo caldo nè troppo freddo, con la cucchiaiata di gelato alla vaniglia che si scioglie accanto. Grande!
Lei usa cinque o sei fogli di pasta fillo imburrati e sovrapposti per fare la sfoglia e questo lo rende particolarmente leggero e croccante, ma potete pure usare una pasta sfoglia normale che comprate congelata oppure usare la sfoglia nella ricetta qui sotto, prendendo cura di lasciarla riposare un’oretta prima di ‘tirarla’.

La barbera: tutto il buono di un vino del Piemonte

La Barbera (che molti chiamano erroneamente «il» Barbera) è uno dei vini rossi più conosciuti in Italia, ed è sinonimo di bere sano e robusto. Le si dà spesso l’etichetta di vino proletario, ma annate particolari smentiscono questa voce esibendo un bouquet somigliante a quello del Barolo. Purtroppo la Barbera ha la sfortuna di nascere in una regione, il Piemonte, che è patria di altri vini più nobili, come appunto il Barolo, il Barbaresco, il Carema, ma rimane pur sempre un prodotto generoso e da valorizzare in tutta la sua «vinosità» coi cibi giusti.

Il poeta Giosuè Carducci ha scritto questi brevi versi:

«Generosa barbera / bevendola ci pare / d’essere soli in mare / sfidanti una bufera.»

I grappoli di uva barbera sono grandi come un pugno d’uomo, con acini ovali e neri, e maturano alle nebbie di ottobre. Il vino, ancora giovane, può reggere con sicurezza il trasporto in altre regioni e sopportare senza difficoltà i cambiamenti di clima.

Laganelle con salsa alla Sangiovanniello, un tocco di Puglia

TEMPO: 40 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

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Andiamo ad esplorare la cucina pugliese, e vediamo un pò cosa ci offre per preparare un piatto di pasta da leccarsi i baffi. Tra le tante ricette offerte dalla cucina salentina ho scovato una ricetta meno famosa, delle più celebri orecchiette alle cime di rapa, ma altrettanto gustosa: le Laganelle con salsa alla Sangiovanniello.

Il gusto delle terre pugliesi si inizia ad assaporare dalle laganelle, un formato di pasta simile alle tagliatelle ma più larghe. Poi si passa alla salsa a base di pomodori, frutto molto comune delle terre battute dal sole, acciughe sotto sale, pesce povero ed nobile allo stesso tempo da conservare sotto sale per l’inverno, capperi, pecorino ed un pizzico di vivacità dato dal peperoncino. Laganelle con salsa alla Sangiovanniello, eccovi la ricetta.

Intaglio dei vegetali e pasticceria creativa al salone del mondo creativo di Bologna

Il salone del mondo creativo, giunto ormai alla sesta edizione, presso la fiera di Bologna anche quest’anno celebrerà il talento di artigiani che presenteranno la creatività sotto infinite forme.

Non mancano i talenti legati al mondo della cucina: il calendario di eventi prevede infatti corsi di intaglio di vegetali a cura di Gian Franco Capitani e la pasticceria creativa di Romana Gardani.

Con Gian Franco Capitani i partecipanti potranno assistere alla creazione di vere e proprie sculture, capolavori floreali che nasceranno direttamente da semplici verdure e un kit di coltellini da intaglio; il corso sarà utile per poter imparare qualche trucco per portare in tavola piatti spettacolari nella presentazione. Imparare questa tecnica permette inoltre, di abbellire non solo le pietanze, ma anche di preparare dei centri tavola, dei ferma posto e in generale per dare un aspetto più “festoso” alla tavola.

L’evento che però mi sta forse più a cuore è quello tenuto da Romana Gardani che da diversi anni si occupa di progettare e realizzare torte creative. Nei mini-corsi che terrà a Bologna insegnerà alcune tecniche di decorazione dei dolci (glasse, pasta da zucchero, marzapane…) su soggetti naturali (fiori, funghi, animali) ma, visto che l’evento di terrà verso l’inizio di Novembre, anche natalizi; alla fine le allieve (o gli allievi), porteranno a casa le loro creazioni.

Tasca di vitello ripiena

TEMPO: 60 minuti| COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

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L’ho appena cucinata , ha avuto successo, ce la siamo mangiata quasi tutta e le fette avanzate sono state gustate il giorno dopo scaldate nel microonde nell’ufficio di mia figlia.

Premetto subito che è un piatto un pò costoso, un pò lungo da preparare ma ne vale la pena.

Si prepara qualche volta durante l’anno ed è indicato per un pranzo importante.

Crocchette al pesto

TEMPO: 1 ora| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Dato che, in passato, abbiamo parlato tanto di come friggere le diverse pietanze, voglio darvi la ricetta delle Crocchette al pesto, così che possiate sfruttare al massimo i nostri consigli.

La ricetta di questo antipasto mi è particolarmente cara, perché è un piatto che prendo sempre quando esco con la mia ragazza ed andiamo a cena in un determinato ristorante. Le Crocchette al pesto, sono un ottimo connubio tra il profumo del pesto e la delicata frittura delle crocchette, un modo squisito per iniziare una cena.

Vellutata light alle mandorle

TEMPO: 15 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


La vellutata alle mandorle ha un origine decisamente orientale, il suo gusto esotico con un tocco di italiano però la farà apprezzare anche da chi non ama molto i sapori esotici. La parola “vellutata” viene dal verbo “vellutare“, cioè “rendere morbido come il velluto“. In realtà, per avere una consistenza ancora più morbida e gustosa al palato potete aggiungere alla ricetta qualche cucchiaio di panna liquida: l’effetto sarà un po’ più raffinato anche se il piatto un po’ più calorico.

In Italia la varietà di minestre e zuppe è davvero impressionante rispetto ad altri paesi europei, forse perché la cena degli italiani prevede quasi sempre un primo di questo tipo, mentre si preferisce in genere riservare la pasta al pranzo. La vellutata di mandorle è comunque adatta per il pranzo ma anche per la cena, a vostra scelta!

Vellutata light alle mandorle (ingredienti per 4 persone)

 200gr di mandorle spellate
6 cucchiai di farina di riso
40gr di zucchero
sale

Mele caramellate al forno

È arrivata la stagione delle mele anche da noi in Quebec! Orde di giovani, famiglie numerose e scuole intere invadono i frutteti che i coltivatori aprono volentieri al pubblico con la formula “scegli e raccogli le tue mele, paga il tuo raccolto all’uscita”.

Divertentissimo per i piccolini che corrono subito a raccogliere tutte le mele ammaccate che cadono a terra, mentre i più grandicelli si arrampicano sui rami bassi di questi alberi relativamente piccoli, ma tozzi.
Una giornata trascorsa all’aria aperta, quando già comincia a fare freschetto, spesso sottoforma di pic-nic nel frutteto, anche se alcuni coltivatori offrono la possibilità di assaggiare i prodotti locali pranzando o cenando sul posto. Meno divertente per le madri che, al ritorno della gita, si ritrovano a dover smaltire 10-15 kg di mele in poco tempo.

Si fanno subito le conserve di mele cotte, le torte di mele, le mele al forno, il burro di mele, la gelatina di mele, le crêpes ripiene di mele ecc., ecc. Le mele sotto tutte le forme, purchè siano sempre abbinate al nostro fenomenale sciroppo di acero! Ah! che buone le nostre sottilissime crêpes ripiene di mele e formaggio cheddar che si fondono delicatamente insieme e ricoperte di un ricchissimo sciroppo di acero

Ristorante PARIS, Roma | Recensione

  • Nome: Ristorante Paris, Roma. P.za San Callisto, 7/a – 06 5815378
  • Chiusura: Lunedì, Domenica sera
  • Coperti: 100+50 all’esterno – Ambiente: Classico
  • Cucina: Tradizionale, Giudaico-romanesca
  • Target: Turisti, buongustai, pranzi di lavoro

In un secentesco palazzo a due passi dalla celebre chiesa (e Piazza) Santa Maria in Trastevere, i figli di Dario Cappellanti raccolgono in modo sublime l’eredità del padre, cucina ad indirizzo romano-giudaico, con carciofi, carni tradizionali e specialità di pesce.

Eccellente la pasta e ceci (preparata sapientemente dalla cuoca Iole, moglie del proprietario, una signora dai modi gentili) i gnocchetti con la fontina, gli agnolotti al ragout, gli affettati di manzo (la carne secca su tutte) e il brasato al Barolo. Piatti stagionali (come il tartufo di Alba) e fritture leggerissime precedono un carrello dei dolci ricco di sorprese: da citare le “palle del nonno” (dolce di pastella fritta con l’interno di ricotta e cioccolato) e la zuppa inglese, preparati, ovviamente, espressi.

Rambutan, frutto stella, mangosteen, jackfruit : dieci incredibili frutti esotici

Exotic Fruits

Mai assaggiato un Rambutan, o uno Star-fruit? Mai osservate le forme incredibili del Durian, o i colori sensuali e cangianti di un Lychee? I frutti esotici sorprendono per la loro imprevedibilità, incuriosiscono, ed essendo spesso molto difficili da trovare sono quel genere di rarità che gustiamo con particolare piacere. Se riuscite a trovarli nelle drogherie esotiche delle vostre città (sempre più piene di prelibatezze di terre lontane) o se doveste icontrarli durante un viaggio, vi consigliamo di provarli. Sono tutti imperdibili.

1. Rambutan

Proviene dall’arcipelago malese e Sud-est asiatico

Nonostante la buccia molto pittoresca il Rambutan ha un sapore simile al lychee e molto dolce e anche questo frutto sta benissimo nel tè. Basta strizzare la polpa e dolcificare la bevanda, che deve essere servita molto fredda, e servirla in dei bicchieri trasparenti con all’interno un frutto intero.

Rambutan

Prepara e surgela le polpette di agnello e aglio

Le polpette sono un classico della cucina italiana ed hanno un grande vantaggio: si possono preparare surgelare e all’occorrenza tirare fuori dal freezer ed utilizzare come arricchimento per una zuppa di pomodoro, per condire il couscous o come semplice secondo da accompagnare ad un’insalata fresca o a delle patate se preferite. Sono un perfetto jolly da scongelare all’occorrenza. Questa preparazione è un pochino diversa dalla ricetta tradizionale perché prevede l’uso della carne d’agnello, vi consiglio di provarla, il sapore che si ottiene è davvero sensazionale.

Polpette di agnello e aglio

Ingredienti per 40 polpette

1 kg di macinato di agnello | 1 uovo intero | abbondante prezzemolo tritato | 2 spicchi d’aglio tritati | sale | pepe nero macinato | noce moscata | olio per friggere

Preparazione: mescolate insieme il macinato, l’uovo, il prezzemolo, l’aglio, il sale ed il pepe in una ciotola. Poi formate delle palline piuttosto piccole – da un sol boccone – e friggetele in una padella a fuoco medio alto. Poi fatele freddare bene, mettetele in una bustina cuki facendo uscire più aria possibile e riponetele nel reparto surgelati del vostro frigorifero per non più di tre mesi.

Tagliatelle funghi e melanzane

TEMPO: 30 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: SI | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


L’autunno ha il sapore dei funghi. Le tagliatelle con funghi e melanzane sono un piatto che di solito preparo la domenica, elaborato ma che piace a tutti. Quando arrivano le giornate un po’ più tristi, mi piace ritrovarmi in cucina a creare manicaretti gustosi da offrire poi ai miei cari. Esistono moltissime varietà di funghi di bosco, dal prezzo molto più elevato: i più noti sono i porcini, gli ovoli, le spungole, le russole, i finferli, i gallinacci. Quelli invece più abbordabili ed ugualmente buoni sono il Prataiolo o Champignon, il Plerotus Ostreatus , l’Agaricus e il Pioppino. ma ora bando alle ciance e andiamo a preparare queste gustose tagliatelle!

Tagliatelle funghi e melanzane (ingredienti per 4 persone)

350gr di tagliatelle
150gr di funghi di bosco
1/2 melanzana
3 spicchi d’aglio
un ciuffetto di prezzemolo
olio extravergine d’oliva
peperoncino rosso
sale