L’ultimo pasto sul Titanic

Era il 14 aprile 1912, ben 96 anni fa, quando l’ultimo pasto è stato servito in prima classe, nella sala da pranzo RMS del lussuosissimo transatlantico Titanic. Come ormai tutti sappiamo quella stessa notte il Titanic entrò in collisione con un iceberg ed affondò inesorabilmente portando con se oltre 1500 vite umane, per lo più appartenenti alle terze classi. Ma sapete che cosa è stato servito per l’ultima cena sul Titanic? Ecco a voi il menù!

Prima portata:
Antipasti
Ostriche

Seconda portata:
Consommè di Olga
Crema di orzo

Il consommè di Olga è fatto con del brodo caldo, di solito di carne, raramente vegetale, e del buon vino, di solito il Porto. Si aggiunge poi del sedano tagliato a julienne, del porro, 1 carotina e si fa ammorbidire il tutto con un po’ di burro. Aggiungere a poco a poco il consommè, fino a quando le verdure non siano cotte a puntino. Servite il tutto in una zuppiera unendo le verdure, il brodo caldo e il buon vino.

Ricette Criminali: le eggs benedict di Agatha Christie

Ricette e crimini. Mi sembra che esista un curioso legame tra libri gialli e cibo. Agatha Christie per esempio amava la vita e le cose buone ed infarcì la propria opera di allusioni nient’affatto innocenti a una tradizione culinaria, quella anglosassone, troppo spesso trascurata. Eggs Benedict e Stufato d’agnello oggi, per deliziare gli amanti del genere che non disdegnano colte escursioni culinarie.

Ingiustamente maltrattata perché pur differenziandosi molto dalla cucina italiana o francese, la gastronomia della terra d’Albione ha comunque riti affascinanti ed un approccio eccentrico, che quindi le permette di non avere troppo da invidiare alle sue ben più blasonate vicine. Se non aveste la fortuna di poterle gustare in qualche deliziosa breakfast room, iniziamo dunque col preparare delle tradizionali (per i paesi anglosassoni):

Uova benedettine (Eggs Benedict)

Ingredienti per 4 persone

4 uova, 4 fette di pane, 4 fette di bacon, 1 cucchiaio di aceto di vino bianco, olio d’oliva, sale e pepe

Per la salsa olandese: 100 gr di burro, 1 cucchiaio di farina, 2 tuorli succo di 1 limone, 1 bicchiere d’acqua bollente, sale e paprika.

Ogni epoca ha il suo materiale e le sue forme a tavola

La nostra idea di figura e di forma delle porcellane, delle posate e dei bicchieri nell’odierna casa si forma il più delle volte nel nostro subcosciente. Solo pochi saprebbero, con una risposta esatta e ben fondata, rispondere alla domanda diretta perchè questo o quello su una tavola ben apparecchiata piaccia o dispiaccia. Le persone più giovani tendono alla generalizzazione di rifiutare l’antico e di accettare il moderno, e persone più anziane sono attaccate al bello e negano l’astratto.

 Ma, nè gli uni, nè gli altri, colgono nel segno i criteri con cui oggi noi diamo forma e figura alle nostre suppellettili in porcellana, vetro e metallo. La natura delle cose attorno a noi dovrebbe, come molti secoli fa, decidere la forma e la figura degli stessi. Quelle forme che hanno conservato il loro valore per secoli perché rispondenti alla loro funzione, vengono definite semplicemente «classiche». Quelle forme sono sempre moderne ma non alla moda. Ciò che è alla moda non durerà mai più di una epoca: verrà e passerà come le stagioni a cui nessuno negherà il particolare fascino temporaneo.

Il piacere della tavola nella storia: il 600 e il rococò

Sia molti anni fa, quando seduti intorno al fuoco si mangiava con le mani la carne di canguro appena cacciata ed arrostita nella brace ardente, sia oggi, in uno dei moderni locali rinomati del grande mondo davanti ad una tavola apparecchiata con cura, si assaggino i cibi scelti preparati da capicuochi ben remunerati, un’abitudine accomuna i due tempi: durante i pasti si riuniscono gli uomini che il lavoro divide nell’indifferenza quotidiana.

Dall’epoca dei nostri antenati ci è giunto il concetto della riunione intorno al fuoco per mangiare; nei tempi più recenti la tavolata è l’espressione usata per la riunione di molti convitati intorno alla tavola per pranzare insieme. E più grande è la tavolata, maggiore è la diversità delle persone riunite, così che sorge il problema dell’associazione delle vivande, dell’apparecchiatura della tavola e — perchè non parlarne? — delle abitudini a tavola.

Risotto con la zucca, la tavola si colora d’arancio

TEMPO: 1 ora| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Risotto con la zucca. Finalmente è arrivata la stagione delle zucche! Che non sempre vale la pena di utilizzare per farei addobbi e teste decorate per la festa delle streghe americana, ma la useremo in cucina, per deliziare palati e occhi, con il suo inconfondibile sapore ed il suo caldissimo colore arancione.

Cugina molto stretta della zucchina, la zucca, ha origini Sud Americane, quindi dobbiamo rendere merito ai fratelli d’oltreoceano che ci hanno fatto conoscere questo tipo di verdura dalle doti eccezionali. Infatti, la particolare dolcezza di alcune varietà di zucca la rendono un ingrediente prezioso per la preparazione di dolci, ma si presta altrettanto, se non meglio, alla preparazione di piatti salati, come ad esempio il Risotto alla zucca.

Impariamo ad apparecchiare bene la tavola in ogni occasione

Anche se non vogliamo rendercene conto, la tavola da pranzo diviene sempre più il centro della nostra famiglia. Ora, in molti casi la televisione ruba ogni occasione per uno scambio di vedute in famiglia perchè nessuno osa disturbare gli altri durante la «loro trasmissione»: il pasto in comune rimane l’unica occasione per la conversazione necessaria alla comprensione. In concomitanza cresce quindi il bisogno avvertito da ogni familiare di poter prendere posto attorno ad una tavola ben curata.

Per un coperto davanti a cui sedere comodamente si ha bisogno di una larghezza di 70-80 cm. La distanza tra il bordo della tavola e la parete della stanza deve essere sufficiente per potersi muovere liberamente perchè il pranzo non deve essere una rigida greppia. Sulla tavola della prima colazione ci vogliono cucchiaini da caffè e coltello e se si mangiano le uova anche i cucchiaini per le uova. Anche se, come avviene in molte famiglie, a colazione si mangia dell’affettato si può rinunciare alle forchette. Si mette sull’affettato una forchetta di portata con la quale tutti si servono. Pane e panini vengono spalmati con il coltello.

Risotto farcito al forno

TEMPO: 50 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Ecco qui una ricetta facile e abbastanza veloce! Si può preparare in anticipo e raddoppiando le dosi è possibile congelarne una parte. Al momento opportuno avremo, giusto il tempo dello scongelamente, avere a portata di mano un piatto unico leggero e sostanzioso.

Anguille alla fiorentina, riscopriamo la cucina popolare

TEMPO: 3 ore| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: NO


La ricetta che vi proponiamo oggi, viene fatta con una varietà di pesce che è molto presente nei mercati italiani soprattutto nei giorni in prossimità della vigilia di Natale, il capitone o anguilla. L’anguilla è un pesce serpentiforme, molto resistente alle avversità e capace ci compiere degli spostamenti anche fuori dall’acqua, queste caratteristiche fanno si che le anguille si possano trovare ancora vive e guizzanti nei banconi dei pescivendoli.

In tal modo, sicuramente, non si potranno avere dubbi sulla freschezza. L’anguilla è un pesce dalla carne molto grassa, per questo si presta molto a cotture che tendono ad eliminarlo, come alla griglia, allo spiedo o fritta. Mentre in passato le anguille erano un cibo molto popolare, oggi la cucina light, attenta al consumo di grassi, le ha emarginate dalla tavola. Ma a noi fa piacere conoscere tutti gli aspetti della cucina ed è per questo che vi proponiamo le Anguille alla fiorentina.

Come servire in modo pratico e giusto: regole di bon ton a tavola

Anche se a tavola non si canta nè si fischia, pur tuttavia una vivace conversazione durante il pasto fa parte delle sfumature gradite. Ma se una discussione appassionata non deve turbare il pasto, i commensali non devono sentirsi disturbati da un servizio troppo invadente, anche se a debiti intervalli deve aver luogo la distribuzione delle nuove vivande. Se l’ospite si accorgerà con un nuovo boccone che è stata servita un’altra portata ne trarrà giovamento l’armonia della cucina e del servizio.

Se si dispone tutto quanto serve su un carrello o un tavolino sistemato vicino alla tavola, non ci sarà necessità che alcun membro della famiglia debba restare accanto ai fornelli o debba continuare ad alzarsi: qui troveranno posto i piatti di portata che si faranno passare da sinistra a destra. La padrona di casa è la persona che dà il via alla nuova portata, solo dopo che tutti avranno vuotato i loro piatti si procederà a raccoglierli e posarli sul carrello o tavolino.

Triglie e riso alla tedesca, piatto unico a base di pesce

TEMPO: 1 ora e 20 minuti| COSTO: medio-alto| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: NO


Come è successo per altre ricette, non so perché questa che vi descrivo oggi abbia questo nome, ma nome a parte è un autentica delizia e vale proprio la pena indicarvi la ricetta: Triglie e riso alla tedesca.

Con le triglie si possono preparare dei piatti saporitissimi, come le triglie alla vernaccia, l’unico inconveniente di questi piccoli pesciolini rossi è che sono abbastanza difficili da spinare. Ecco perché ho trovato particolarmente allettante la ricetta delle Triglie e riso alla tedesca, in cui le triglie vengono pulite prima della cottura, e una volta nel piatto possono esser mangiate senza troppi problemi.

Torta della nonna: una variante con le pesche

TEMPO: 30 minuti + 1 ora per far riposare la pasta + 35 minuti di cottura | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Proprio l’altro ieri vi abbiamo parlato della torta della nonna, accennandovi anche all’esistenza di possibili varianti. Ho cercato a lungo in giro e tra i miei numerosi ricettari ho trovato diverse varianti; quella più diffusa è senza dubbio con il cioccolato nell’impasto della pasta frolla ma, in tutta sincerità, non mi sembrava poi una grande suggerimento da darvi (penso che ci sareste arrivati benissimo da soli!).

Invece ho trovato questa variante che prevede sempre l’uso della pasta frolla e della crema pasticcera ma con in più il tocco gustoso della frutta sciroppata! Un trionfo di pinoli (immancabili nella versione base), presenti nella morbida crema della guarnizione che riveste le fettine di pesche al vino. E’ una variante senza dubbio più lunga della versione originale ma ne vale davvero la pena!

Uova alla spuma verde, un antipasto stuzzicante

TEMPO: 20 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Una simpatica idea per un secondo o uno stuzzichino finger food, per gli amici vegetariani e simpatico anche per i più piccoli. Le Uova alla spuma verde, una ricetta molto semplice e abbastanza rapida, da poter preparare all’ultimo momento, quando avrete degli ospiti a sorpresa.

Le Uova alla spuma verde sono molto coreografiche, e potrete prepararle anche per imbandire una tavola per una festa. Anche se il nome non è troppo accattivante, pensare alle uova e legarle al colore verde non richiama certamente a qualcosa di bello, non dubitate sulla bontà del risultato!