Ristorante La Gallina: intorno a Serravalle, un ex fienile elegante ristrutturato a sapiente ristorante

Oggi i giovani cuochi di grandi qualità faticano a mantenere lo standard cui aspirano e rischiano spesso di trovarsi ad un bivio: aprire una pizzeria o lavorare agli ordini di un investitore di vasti mezzi e scarso palato. Fabio Barbaglini, talento riconosciuto che esercitava al Caffè Groppi di Trecate, paesino del Novarese di poche attrattive al di là del suo locale, è stato fortunato.

Oggi è in carica a La Gallina, il ristorante dell’Ostelliere, nel cuore dei vigneti di Villa Spariva, il cui proprietario non solo produce i migliori Gavi oggi sul mercato, ma è anche un goloso di massima taglia. Non ci sono in zona allevatori, produttori, coltivatori con cui non abbia da anni patti d’alleanza che adesso ha messo nelle mani del cuoco. Se è vero che il menu è una promessa che va poi mantenuta, come un vino buono all’olfatto non deve deludere il palato, qui l’assaggio supera l’attesa.

Storia della birra: dal medioevo la Ayinger Ur-Weisse

La Baviera è la patria delle birre di frumento tedesche: le Weizenbier o Weissbier (birre bianche) hanno la più alta percentuale di grano. Per legge non inferiore al 50 per cento del cereale impiegato e non superiore al 70 per cento. Il nome Ur-Weisse (Weizenbier originaria) di questa birra vuole sottolineare la lunga tradizione della tipologia, già nota nel Medioevo.

 Lo suggerisce il colore ambrato opalescente: all’epoca non esisteva un sistema di calore uniforme, per cui anche i malti, responsabili del colore, risultavano eterogenei e più tostati di quelli odierni. Perciò nel Medioevo le birre più chiare erano ambrate.

Ceci e salsicce, alternativa all’insalata per chi pranza in ufficio

TEMPO: 1 ora e 25 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: NO


Un robusto piatto unico, ottimo per i pranzi autunnali, leggermente speziato e ricco di profumi, comodo da portare in ufficio, chiuso in un pratico portavivande, è una valida alternativa al panino o alla solita insalatina, si tratta dei Ceci e salsicce.

Si potrebbe definire quasi un’insalata calda, un po’ atipica, ma non vedo a cos’altro si possa associare. I Ceci e salsicce, sono un piatto molto appetitoso, meno pensante di quanto si possa immaginare!

Torta di compleanno: prepariamo un savarin alle albicocche

TEMPO: 1 ora | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Per le torte di compleanno non c’è che l’imbarazzo della scelta: si possono preparare torte molto scenografiche, come quelle a piani, oppure deliziose torte alla frutta, o ancora una buonissima saint honorè o, l’idea che vogliamo suggerirvi oggi, un delizioso savarin con tanta panna montata e delle albicocche sciroppate anch’esse spruzzate con un ricciolino di panna zuccherata!

E’ un’idea diversa dal solito ma semplicemente goduriosa dal punto di vista del gusto. Savarin in realtà non era un cuoco ma un magistrato con un motto ben preciso: La scoperta d’un nuovo manicaretto giova all’umanità più che la scoperta d’una nuova stella. Vissuto ai tempi della rivoluzione francese, scrisse saggi di diritto, ma il suo nome è rimasto legato alla “Fisiologia del gusto” (1825), non un libro di cucina in senso tecnico, ma una serie di gustose meditazioni sulla civiltà e i piaceri della tavola.

Il dolce diplomatico

TEMPO: 1 ora circa | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: facile

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


E’ un dolce semplice, di facile esecuzione e di grande effetto.
Quando ero piccola, la domenica andavamo, i miei genitori ed io, ad acquistarne tre porzioni in una panetteria in V. Arquata,vicina a corso Dante, a Torino e ricordo ancora l’aspetto e il gusto di quel dolce.
Fantastico.

Risotto al nero di seppie

TEMPO: 40 minuti| COSTO: medio-alto| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: NO


Quanto sono buoni i risotti in questo periodo dell’anno. Come, sicuramente, si saranno accorti i nostri amici lettori, sto scrivendo spesso di ricette di risotti, stimolato dalle temperature più basse e dal piacere di stare al tepore della cucina, mescolando il riso nella pentola, mi sono lasciato ispirare e vi rendo partecipe delle mie prodezze tra i fornelli.

Le ultime ricette che vi ho dato era quelle del risotto alla milanese e del risotto con la zucca, oggi mi butto sul marino e vi propongo il Risotto al nero di seppie. Un piatto che non amano tutti, qualche volta mi è capitato di star seduto a tavola con qualcuno che ha confessato che non prende piatti al nero di seppie perché impressionato dal colore. Beh, non sanno cosa si perdono!

Cavolfiore alla contadina, un contorno “spettacolare”

TEMPO: 40 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: NO


Quest’oggi vi propongo un contorno, tutto vegetariano, dall’aspetto molto scenografico, per il quale però non si dovrà spendere troppo tempo in cucina o fare delle operazioni troppo complicate: il Cavolfiore alla Contadina.

Cavolfiore alla contadina

Ingredienti per 4 persone:

1 cavolfiore di media grandezza | 2 uova | 40gr di pangrattato | 50gr di burro | succo di ½ limone | 1 ciuffetto di prezzemolo | sale q.b. e pepe

Ricette e crimini:il Patè di Campagna e la Vichyssoise di Maigret

Continuando il nostro viaggio attraverso il curioso legame che esiste tra libri gialli e cibo proviamo  ad esplorare la cucina francese facendoci aiutare questa volte da uno degli scrittori più prolifici del 900. Simenon che attraverso il suo alter ego il Commissario Maigret ha creato non solo una figura immortale ma anche e soprattutto un monumento alla gastronomia francese. Maigret è infatti grande buongustaio, ama i cibi autentici e tradizionali così come vengono preparati in casa o al bistrot all’angolo, semplici, gustosi e profondamente legati alla loro regione d’origine. Insieme a Maigret e seguendo la sua ricetta proviamo a preparare il Patè di Campagna e la Vichyssoise

Patè di Campagna:

Ingredienti per una terrina

1 fegato di maiale di grossezza media | 500 gr di carne di maiale magra | 500 gr di lardo fresco | ossa di vitello e pollo | 200 gr di strutto | 1 rete alimentare | 1 cipolla | 1 carota | 3 scalogni | 1 spicchio d’aglio | 15 cl di vino bianco secco | 5 cl di cognac | sale | pepe | 1 mazzetto di aromi.

Preparazione: passare il fegato, la carne di maiale ed il lardo nel tritacarne a sezione grossa, amalgamare bene la carne all’aglio tritato, gli scalogni, il sale ed il pepe, mettere il composto così ottenuto in una rete e chiuderla sollevandone i bordi. Porre la rete in un terrina foderata con le cotenne del maiale, le ossa, le carote, le cipolle tagliate ed il mazzetto aromatico. Versatevi sopra il vino ed il cognac e fate cuocere coperto a fuoco dolce. A cottura ultimata, quando il patè sarà ben dorato, toglierlo dal fuoco dopo averlo sgocciolato. Porlo in uno stampo rettangolare premendo bene perchè stia in forma e fate raffreddare per circa 30 minuti. Infine versate sulla terrina lo strutto fuso e ponete il tutto a raffreddare in frigorifero per almeno 2 ore, sformate e servite il patè tagliato a fette con del pane tostato.

“si può mangiare da voi?” “é naturale che si può….che cosa desidera?”

“inizierei con del bel patè di campagna”       La collera di Maigret

Dolce gelato di castagne

TEMPO: 30 minuti + qualche ora in frizer | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Siamo ad ottobre, periodo di castagne o, come vengono chiamate dalle mie parti, di marroni.  Molte sono le preparazioni che in questo inizio di autunno possono accompagnare questi frutti autunnali ma io, amante della bella stagione, voglio ricordare l’ estate appena trascorsa utilizzando dei prodotti di stagione.

 Ed ecco quindi che il dolce gelato di castagne può diventare davvero un momento di festa in famiglia, un dessert fresco da essere servito sia alla fine di un pranzo che di una cena. Una volta le castagne erano chiamate “pane d’albero“, ed erano una risorsa insostituibile per i contadini del nostro paese perché riuscivano, nei momenti difficili, a risolvere il problema dei pasti giornalieri, rendendoli più saporiti e sostanziosi.

Una volta seccate si pestavano in piccole quantità per volta dentro robusti sacchetti di canapa dalla forma allungata e insaponati alle estremità, che forti giovani battevano ritmicamente su appositi tronchi di legno opportunamente sagomati, i cosiddetti “tacchi“, fino a staccare la pula dai frutti ; questi venivano accuratamente selezionati dalle donne in lunghe, ma allegre ore di lavoro attento e chiusi in ampi cassoni, i “bancà“, in attesa di consumarli o che i mercanti della pianura venissero ad acquistarli.

Risotto alla milanese, tradizione Italiana

TEMPO: 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Più che un classico, dire che si tratta di un piatto fondamentale della cucina Italiana, il padre di tutti i risotti, caratterizzato dalla sua semplicità e dal suo colore oro, dai sapori delicati ed allo stesso tempo intensi che racchiude, è il Risotto alla milanese, una pietanza, che come dice Abatantuono, eccezzziunale… veramente.

La cucina Italiana conquista da sempre i palati dei divi Americani e non, così anche il Risotto alla milanese, sembra aver attirato l’attenzione di Marilyn Manson, il molto discusso cantante statunitense.
Il cuore del Risotto alla milanese è sicuramente lo zafferano, che gli conferisce profumo e soprattutto il magnifico colore oro, ma non in tutte le ricette compare un altro ingrediente molto importante per il sapore del piatto, il midollo di bue. Eccovi la ricetta del Risotto allo zafferano.

Treccine alle olive: lo stuzzichino per l’aperitivo

TEMPO: 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: NO


Le idee per preparare delle portate nuove da stuzzicare durante un aperitivo sono sempre ben accette, non si possono proporre sempre le solite patatine fritte industriali e le noccioline; fastidiosissime, tra le altre cose, per i padroni di casa che a fine serata ritroveranno le briciole delle patatine sparse per tutto il pavimento.

Eccovi un suggerimento che potrà rivelarsi utile in mille occasioni, dall’aperitivo alle feste finger food, o per le cene più ricercate, durante le quali si vuole servire qualcosa di più originale del solito pane: le Treccine alle olive.

Ratatouille all’albanese, un piatto internazionale

TEMPO: 1 ora e 45 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Ratatouille, non è soltanto il nome di un simpatico topolino che si diverte tra i fornelli di una cucina francese, ma è il nome di una pietanza della cucina francese, con esattezza della cucina provenzale. Con il termine ratatouille, no si indica altro che una fricassea di verdure, i cui elementi fondamentali sono i pomodori e le cipolle.

La ratatouille è un piatto che potremmo definire “libero”, poiché nelle cucine dei differenti Paesi, gli ingredienti utilizzati per prepararla variano, in funzione degli usi e delle abitudini locali. Oggi noi vi proponiamo la Ratatouille all’albanese. Chissà, forse potrete provare a fare questa Ratatouille nei cestini di pasta frolla come suggerisce la nostra amica Mammazan.

L’ultimo pasto sul Titanic

Era il 14 aprile 1912, ben 96 anni fa, quando l’ultimo pasto è stato servito in prima classe, nella sala da pranzo RMS del lussuosissimo transatlantico Titanic. Come ormai tutti sappiamo quella stessa notte il Titanic entrò in collisione con un iceberg ed affondò inesorabilmente portando con se oltre 1500 vite umane, per lo più appartenenti alle terze classi. Ma sapete che cosa è stato servito per l’ultima cena sul Titanic? Ecco a voi il menù!

Prima portata:
Antipasti
Ostriche

Seconda portata:
Consommè di Olga
Crema di orzo

Il consommè di Olga è fatto con del brodo caldo, di solito di carne, raramente vegetale, e del buon vino, di solito il Porto. Si aggiunge poi del sedano tagliato a julienne, del porro, 1 carotina e si fa ammorbidire il tutto con un po’ di burro. Aggiungere a poco a poco il consommè, fino a quando le verdure non siano cotte a puntino. Servite il tutto in una zuppiera unendo le verdure, il brodo caldo e il buon vino.

Ricette Criminali: le eggs benedict di Agatha Christie

Ricette e crimini. Mi sembra che esista un curioso legame tra libri gialli e cibo. Agatha Christie per esempio amava la vita e le cose buone ed infarcì la propria opera di allusioni nient’affatto innocenti a una tradizione culinaria, quella anglosassone, troppo spesso trascurata. Eggs Benedict e Stufato d’agnello oggi, per deliziare gli amanti del genere che non disdegnano colte escursioni culinarie.

Ingiustamente maltrattata perché pur differenziandosi molto dalla cucina italiana o francese, la gastronomia della terra d’Albione ha comunque riti affascinanti ed un approccio eccentrico, che quindi le permette di non avere troppo da invidiare alle sue ben più blasonate vicine. Se non aveste la fortuna di poterle gustare in qualche deliziosa breakfast room, iniziamo dunque col preparare delle tradizionali (per i paesi anglosassoni):

Uova benedettine (Eggs Benedict)

Ingredienti per 4 persone

4 uova, 4 fette di pane, 4 fette di bacon, 1 cucchiaio di aceto di vino bianco, olio d’oliva, sale e pepe

Per la salsa olandese: 100 gr di burro, 1 cucchiaio di farina, 2 tuorli succo di 1 limone, 1 bicchiere d’acqua bollente, sale e paprika.