Serra de’ Conti, medievale borgo appenninico in provincia di Ancona, celebra nel week-end dal 28 al 30 novembre un piatto povero eppure ricco di storia come la cicerchia.
Questo legume (nome scientifico Lathyrus sativus), appartenente all’ordine delle febacee al pari di piselli arachidi e soia, ha ottenuto dal Ministero delle Politiche Agricole il riconoscimento di “prodotto agroalimentare tradizionale” per essere stato a lungo alla base dell’alimentazione delle popolazioni dell’Italia centrale, che lo hanno apprezzato per l’elevato apporto nutrizionale e l’ottima resistenza alla siccità.
Ad ogni Natale si ripresenta il solito problema (se di problema possiamo parlare): che cosa fare del panettone avanzato? Certamente molti di voi mi potrebbero suggerire di mangiarlo, tuttavia oltre a trovarlo un po’ scontato come consiglio il panettone, una volta aperto, perde la sua fragranza e si indurisce un pochino. Così di solito, qualche giorno dopo le feste di natale, preparo il budino di panettone ed in men che non si dica tutto il panettone che era avanzato dai giorni precedenti termina. Volete sapere come si prepara? Eccovi accontentati!
Budino di panettone
Ingredienti per 4 persone:
200gr di panettone leggermente secco | 200gr di zucchero | 4 uova | 1lt di latte intero | 4 cucchiai di rum | 1 pezzetto di cannella | la scorza di 1/2 limone | 20gr di burro
Nei vecchi frantoi il gusto sorprende la memoria: all’insegna dei sapori di una volta si svolge a Seneghe – cittadina nella provincia di Oristano caratterizzata da pascoli e seminati, vigne e oliveti – nel week end tra il 29 e il 30 novembre.
E’ proprio vero: una mela al giorno toglie il medico di torno. Secondo molte ricerche le mele sono nutrienti, toniche e digestive. Ottima è anche la bevanda che se ne ricava (sidro o vino di mele particolarmente diffusa dove non è possibile coltivare la vite. La mela cotta è di facilissima digestione, adatta per le persone convalescenti; cotta nel vino con zucchero è anche ricostituente. Le mele, cotte nell’acqua con miele, sono lassative, utili a chi soffre di stitichezza e emorroidi, è utile anche contro l’acidità di stomaco e nei disturbi delle vie urinarie, contro l’obesità e contro la gotta (uricemia).
Si conoscono circa 2000 varietà di mele, e fra esse, la mela cotogna è dotata di proprietà astringenti (in caso di dissenteria). Accorgimenti: una volta sbucciata, mai lavarla o lasciarla in acqua. Quando è necessario tagliarla, va fatta in grossi pezzi. In caso si cucini, meglio al forno, cioè al calore secco. Una ricetta alternativa alle classiche mele al forno semplici, con zucchero o cannella? Le mele cotte al sesamo.
Mele cotte al sesamo
Ingredienti per 4 persone:
2 mele | 150gr di farina | un uovo | olio di semi | 200gr di zucchero | 2 cucchiai di semi di sesamo | sale
Ormai è proprio arrivato il freddo! E quale modo migliore e più piacevole di combatterlo se non di sedersi in tavola e scaldarsi con una buona minestra calda e rifocillante. In alternativa si può sempre scegliere una zuppa di zucca o una zuppa di piselli, ma se vogliamo fare le cose in modo giusto non possiamo omettere la pasta.
Un piatto che mi ricorda le sere fredde degli inverni di quando ero piccolo è la famosa Pasta con le patate, ricetta di tutte le nonne che premurose si prendono cura dei loro nipotini. Ogni famiglia a la sua ricetta, tutte buone e tradizionali, ma oggi voglio proporvi la mia. Questa ricetta della Pasta con le patate è una versione a cui sono arrivato dopo varie prove, sviluppate negli anni. Provate e ditemi cosa ve ne pare.
Certe cose non si possono modificare, devono restare immutabili anno dopo anno a rischio di passare feste natalizie coi musi lughi. Nella mia famiglia la cena di Natale deve assolutamente includere il Tacchino ai Marroni, essere preceduto da Foie Grase seguito da una Mousse al Cioccolatoal Gran Marnier. Impossibile cambiare menu e, se posso al limite fare innovazioni nei piattini di contorni, stuzzichini ed insalatine varie, guai a sostituire uno dei tre elementi principali del menu di Natale!
Ad Ossimo Superiore si oltrepassa il clima natalizio attraverso la riproposizione delle antiche e mai dimenticate tradizioni culinarie. Il 27 e il 28 dicembre, infatti, trascorreranno all’insegna della creazione dell’ambiente rurale di un tempo con i riti della civiltà contadina e le usanze di una volta.
A organizzare l’evento la Pro loco “Per Osèm”, capace nel corso degli anni di coinvolgere le comunità locali e limitrofe.
VEGETARIANA:SI|PICCANTE: NO |GLUTINE: SI|BAMBINI:SI
Avevo adocchiato la ricetta, vista su un vecchio numero di Donna Moderna, da parecchio tempo.
Poi l’ho smarrita ma è evidente che alla fine la mia tenacia nel cercala in quel mare magno di carte e appunti ha avuto la meglio.
Ho preparato questi biscotti perché la tavoletta di cioccolato bianco, acquistato per un’altra preparazione e non adoperato, mi fissava minacciosa dalla mia dispensa.
Comunque ci vuole più tempo a scrivere la ricetta che a farli.
Torniamo a parlare di un piatto di cui abbiamo scritto in passato e di cui scriveremo sicuramente ancora, vista la semplicità di preparazione e l’ottimo risultato finale: la frittata; un piatto che non stanca mai e che esiste in mille ed una varianti, che poco alla volta cercheremo di svelarvi.
Dopo aver imparato le regole per friggere, e per preparare delle ottime frittate, vi abbiamo suggerito le ricette della frittata alla trentina, o del rotolo di frittata, o ancora la frittata di patate al basilico, oggi tocca alla Frittata rustica.
La ricetta della Frittata rustica che vi proponiamo prevede delle dosi tali che questo piatto possa essere utilizzato come piatto unico, unito ad una semplice insalata, che rinfrescherà la bocca dopo la frittura.
Il fantastico mandorlato di Cologna Veneta: frutto di ispiraziobni culinarie, ricette e testi letterari di notevole successo, questo alimento – che nasce nel 1840 grazie all’intuizione di Rocco Garzotto, il quale decise di amalgamere tra di loro miele, uova e mandorle – ha fatto la fortuna di un intero paese, preso d’assalto nel corso della festa del mandorato.
Ho trascorso di recente qualche giorno in Francia, in modo più specifico nel sud della Francia in Provenza, ed ho avuto modo di assaggiare diversi piatti tra cui quello che vi propongo ovvero il Branzino alla Provenzale. La mia amica Sylvie mi raccontava che per la vigilia di Natale anche loro si dedicano al pesce, e lei propone spesso questo profumatissimo piatto alla sua famiglia ed ai suoi amici. Il punto di forza della ricetta del branzino alla provenzale è il suo odore esplosivo, dovuto proprio al misto di erbe aromatiche che proliferano in quella magnifica regione. Lei ce lo ha proposto una sera in cui ancora non era molto freddo e così i profumi delle erbe utilizzate nella cottura del pesce si mescolavano con quelli provenienti dai cespugli del giardino, sembrava davvero di essere dentro un film.
Parliamo del Natale: tante tradizioni cristiane che cambiano da regione a regione. C’è chi fa il cenone alla vigilia, chi, per tradizione, la vigilia mangia ‘magro’ e conserva le leccornie più ricche per il pranzo del 25, chi festeggia entrambi e poi c’è chi, per far contenti tutti quanti, amici e famiglie, parla di ‘feste natalizie’… quelle che cominciano a metà dicembre e si protraggono fino al primo dell’anno.
Diciamocelo francamente, questo è il periodo più impegnativo dell’anno, quello dove siamo travolti dalla voglia di superare noi stessi e dallo stress di pensare di non poterlo fare quest’anno… La crisi economica tocca molti di noi ed è vero che dovremo forse aguzzare la nostra fantasia un po’ più del solito per riuscire a fare tutti contenti senza dover rompere il salvadanaio. Ma come possiamo contenere i costi senza fare brutta figura con amici e membri di famiglia? Eccovi qualche idea per darvi lo spunto ed aiutarvi a controllare lo stress che immancabilmente ci colpisce quando vorremmo dare ‘tutto di più’:
Tra tutti i santi, San Nicola è di certo uno dei più amati al mondo, in ricordo degli innumerevoli atti e gesti di carità e generosità verso gli ultimi e i più umili.
A Guardiaregia, piccola località molisana in provincia di Campobasso, in occasione della ricorrenza della festa in onore del santo – che viene ricordato ogni 6 dicembre – è prevista la tradizionale Sagra dei fagioli, programmata per venerdì 5 dicembre.
Terra di grandi ricette culinarie a base di legumi, il Molise viene associato al fagiolo per la grande varietà coltivata e per l’utilizzo assai frequente nelle cucine locali.
Il bello di un primo piatto è che spesso non ho bisogno di aggiungerci altro se non un po’ di frutta per completare il pasto. E i fusilli agli spinaci pinolati rappresentano molto bene la mia idea di piatto unico: pasta, spinaci, ricotta e una spruzzata di pinoli che arricchiscono il piatto con la loro fragranza e il loro aroma.
Questo piatto inoltre rappresenta un’altra variante della pasta con la ricotta che alcuni giorni fa vi ho presentato. Amo molto aggiungere ai miei primi piatti pinoli, mandorle, uva passa e qualche volta qualche gheriglio di noce: sanno dare quel tocco in più a piatti che, diversamente, sarebbero alquanto banali.
Fusilli agli spinaci pinolati
Ingredienti per 4 persone:
350gr di fusilli corti | 1 confezione da 450gr di spinaci surgelati | 1 manciata di pinoli | 200gr di ricotta | 2 falde di peperone sott’olio abbrustolite in scatola (opzionali) | 1 manciatina di foglie di prezzemolo tritate | 30gr di burro | 1 spicchio d’aglio | grana grattugiato | latte |sale e pepe
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