Lo spumante per il brindisi di Capodanno!

Si avvicinano le ore magiche della vigilia di Natale e del veglione di Capodanno. Gioia, intimità, sorrisi, fiducia. Nulla deve mancare in queste occasioni che sono il rito sociale con cui, ancora oggi, si marca il momento di passaggio più importante dell’anno: il solstizio d’inverno che da tempi immemorabili scandisce la fine di un ciclo passato e l’inizio – o il ritorno – del nuovo.

 Ovviamente non deve mancare nemmeno la tradizionale bevanda alcolica con cui allegramente ci si unisce nel brindisi, e cioè lo spumante. Ma come nascono le bollicine? La caratterizzazione di questo singolare prodotto è data dall’anidride carbonica disciolta nel liquido e che conferisce ad esso la nota pressione che fa scappare via il tappo e il successivo risalire delle bollicine. Non vi è nulla di misterioso in tutto questo.

 Lo spumante si ottiene facendo rifermentare un vino, aggiungendovi altro mosto o degli zuccheri, poi trattenendo i gas prodotti dai lieviti; infatti, nel processo di fermentazione, sono i funghi unicellulari (lieviti) che degradano lo zucchero producendo l’alcool etilico e l’anidride carbonica. Quanto più le bollicine saranno a gran sottile, tanto più sarà delicato il perlage e maggiore il valore dello spumante.

La ricetta di un classico della nostra cucina: la Frittata di patate

TEMPO: 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Frittatona di patate! Classicissima e ghiottissima, il piatto preferito da tutti fin dalla giovane età. Ah, quante volte alla fatidica domanda: “cosa vorresti mangiare?”, da piccolo ho risposto: la Frittata di patate. Come non si può amare questo piatto semplicissimo? Una fettina di Frittata di patate, abbracciata da due pezzi di pane è una merenda o un pranzo eccezionale.

Ricordo di avervi dato una volta la ricetta della Frittata di patate al basilico, una ricetta alternativa rispetto alla tradizionale Frittata di patate. Aggiungete alla lista delle ricette già scritte, vi rammento quella della frittata al tonno o quella della frittata rustica, la ricetta della Frittata di patate.

Sagra delle pettole nelle gnostre e cioccolato a Noci il week end del 13 e 14 dicembre

Nel week-and del 13 e 14 dicembre Noci (Ba) sarà allietata dalla IX° edizione della “sagra delle pettole nelle gnostre e cioccolato” in un atmosfera incantata e ricca di sapori antichi. Dopo aver recentemente ospitato altre rassegne enogastronomiche ed in particolare quella dei migliori vini novelli di produzione pugliese, le gnostre di Noci si preparano ad accogliere la magica atmosfera regalata dalle tradizioni e dalla bontà dei dolci tradizionali delle festività natalizie.

L’evento, organizzato dal Parco Letterario Formiche di Puglia, con il patrocinio del Ministero alla Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, la Regione Puglia Assessorato alle Risorse Agroalimentari e la Provincia di Bari, e in collaborazione con il Comune di Noci, l’AIS Puglia e Dulciar, sarà ricco di sapori, profumi e colori che ci porteranno nell’atmosfera gioiosa e incantevole delle feste natalizie.

Biscotti di Natale, storia del panettone e quella del pandoro!

 
TEMPO: 1 ora circa | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Il panettone milanese è carico di leggende e racchiude nella sua storia la suggestione della cerimonia del ‘ciocco‘, celebrata nella notte di Natale: il padre, riunita la famiglia intorno al camino, dopo essersi fatto il segno della croce, poneva sul fuoco (simbolo di redenzione), un tronco di quercia, ornato con rami di ginepro e di alloro (allegoria dell’albero del bene e del male); versava del vino in una coppa (metafora del mistero eucaristico) e con gesti solenni ne spruzzava alcune gocce sul fuoco.

 Dopo averne bevuto un sorso, lo offriva a tutti i congiunti; gettava una moneta nel fuoco e ne regalava una ad ogni familiare. La madre preparava tre pagnotte di pane, a forma di cupola, dalle quali il padre spezzava, con le mani, altrettanti tozzi, che venivano conservati fino al Natale successivo. A questi pezzi si dava un significato taumaturgico e venivano mangiati, a briciole, in occasione di malattie o di gravi problemi famigliari. Secondo alcuni, verso la fine del 1600 un fornaio di nome Toni ebbe l’idea di aggiungere alla pasta lievita, tutti gli ingredienti dell’attuale dolce: era nato il ‘pan del Toni’!

Più banale è la storia del pandoro di Verona, il cui nome deriva dalla copertura del dolce, eseguita con sottili fogli d’oro. Le nocciole o le mandorle sono protagoniste dei biscotti di pasta friabile che in tutto il centro Italia sono l’emblema del Natale. Inzuppati nel vino dolce rappresentavano la degna conclusione dei pranzi delle feste. Fra le numerose ricette ho scelto quella che sembra incontrare i consensi maggiori. Quì la ricetta!

Desserts veloci: Gelato d’inverno

  

L’inverno canadese è difficilmente immaginabile quando si vive in Italia. Quest’aria frizzante e cristallina quasi totalmente priva di umidità quando il termometro scende a picco sotto zero. Questa finissima polvere bianca che svolazza a mezz’aria e si posa leggermente come se fosse talco: come immaginare che tra breve una pesante coltre bianca ricoprirà tutto, facendo scomparire anche i rumori della città?
Questo silenzio quasi irreale che viene rotto solo dagli attrezzi pesanti che lavorano tutta la notte per rimuovere, un camion per volta, tutta la neve che si è accumulata per strada durante la giornata.
È il momento dell’anno in cui ci si ritrova tra amici a casa dell’uno o dell’altro a passare coi relativi figli un fine settimana completo; i bimbi giocheranno tutto il giorno nella neve e la sera, dopo una cena luculliana che avremo preparato facendo a gara tra di noi, ci ritroveremo a socializzare, grandi e piccoli insieme, intorno ad un camino acceso.
È questo il momento forte della serata, il dessert che tutti aspettano e al quale nessuno rinuncia mai: il Gelato d’inverno.
Questa mia ricettina è riservata ai golosoni e se non avete paura di essere popolari, mantenete sempre in riserva questi semplicissimi ingredienti in fondo al congelatore, perchè avrete richieste a ripetizione.
Mirtilli, more, lamponi e fragoline di bosco: tutta frutta ricchissima in antiossidanti che, oltre ad essere coloratissima e profumatissima, crea inesorabilmente una pericolosa dipendenza .
Frutta che è facilissimo comprare tutto l’inverno surgelata a prezzi relativamente ridotti, ma che possiamo anche surgelare noi stessi ad alta stagione.
L’ho chiamato Gelato d’Inverno, perchè lo riservo appunto a questa stagione in cui la frutta fresca è più limitata, ma anche perchè si serve ‘caldo’ a grande sorpresa di tutti.

V sagra dell’anguilla a Lesina di Foggia il 12, 13 e 14 dicembre

Nei giorni 12 ,13 e 14 dicembre si svolgerà a Lesina in provincia di Foggia, la V° edizione della Sagra dell’Anguilla. Ad allietare l’evento ci saranno 13 stand gastronomici, 3000 piatti tipici e tanta musica per tre giorni di storia, tradizioni, musica, folkore e gastronomia di un popolo di pescatori. Per l’occasione sarà inaugurato un museo del pescatore e saranno proiettati video storici.

La manifestazione si aprirà il 12 dicembre alle 18 con la conferenza stampa presso la sala consiliare, durante la quale verrà offerto ai partecipanti un buffet a base di prodotti tipici locali; poi ci si sposterà in piazza Attilio Lombardi per la sagra dell’anguilla con tanti piatti tipici come i troccoli al sugo d’anguilla, i lampascioli con patate ed anguilla, la tradizionale anguilla spaccata alla brace, anguilla e latterini fritti e tante altre delizie. Ad accompagnare la manifestazione gastronomica musica da vivo con il gruppo “Amici di Panna” con la partecipazione della tradizionale zampogna di Panni (Foggia).

La cucina come arte: Marchesi, Colonna e Marretti

La cucina è un’arte? Chi propone (e apprezza) quella creativa non ha dubbi. Chi non ama le fantasie, le originalità, i voli pindarici tra i fornelli continua a reputare i cuochi solo dei professionisti, più o meno bravi. Diatriba (eterna) a parte, il rapporto esiste e si sta sviluppando in modo articolato. Non sorprende in questo senso che il maestro della cucina italiana, Gualtiero Marchesi (grande appassionato di arte), abbia stilato un “codice“, cercando di riassumere

 “L’intero universo che ruota intorno alla cucina, considerata una forma d’arte fondata sul sapere e sulla saggezza gastronomica”

 Il Codice Marchesi vuole illustrare concetti e idee abbinandoli ad una ricetta che li rappresenti al meglio. Così il Dripping di pesce (nella foto), chiaro omaggio alla tecnica pittorica di Jackson Pollock, è sinonimo di Colore mentre le Quattro Paste, ispirate a uno dei classici di Andy Warhol, rappresentano il Genio. La tendenza attuale è però quella di portare la grande cucina dentro i musei: un esempio tra i più spettacolari è rappresentato dall’Open Colonna, ristorante-bar su due livelli all’interno del nuovo Palazzo delle Esposizioni a Roma.

Ricette veloci: Salsicce e verza

TEMPO: 30 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: NO


Oggi voglio darvi una ricetta semplice e veloce per cucinare un piatto unico completo di carne e condimento a base di verdure, caratterizzato da un tocco di originalità che vi svelerò più avanti. Ogni tanto, infatti, risulta molto comodo preparare un piatto unico, cuocendo in una sola soluzione carne e verdure, come le Salsicce e verza.

Le Salsicce e verza sono una portata molto semplice ed allo stesso tempo estremamente gustosa, se preparate con l’aggiunta di mele ed un pizzico di aceto di mele, che gli conferiscono un sapore tutto particolare. Non resta che cucinare le Salsicce e verza e scoprire cosa ne pensate.

Sagra dell´olio “Olio e non s´olio” 2008

Nel week-and del 13 e 14 dicembre a partire dalla sera di sabato e per tutta la giornata di domenica 14 dicembre fino alle 23 si svolgerà la tradizionale sagra dell´olio di Chiaramonte Gulfi , in provincia di Ragusa, “olio e nons´olio” 2008.

Un´ evento che prevede la partecipazione di produttori, oleifici, imbottigliatori e consumatori che, come è avvenuto negli anni passati, faranno un viaggio nell´intrigante mondo dell´olio extravergine di oliva, sempre più consigliato da nutrizionisti ed esperti nella prevenzione di numerose patologie. Saranno messe in mostra le bottiglie di olio vincitrici di concorsi nazionali ed internazionali che hanno accreditato Chiaramonte Gulfi come la cittadina più famosa in Italia per il numero di premi e riconoscimenti vinti.