Se, fino a pochi anni fa, il tutto integrato e la linearità erano le caratteristiche più apprezzate nell’arredo della cucina, oggi si assiste ad una inversione di tendenza. Si preferisce l’accostamento di moduli e blocchi realizzati con materiali diversi, spesso rispondenti a filosofie progettuali anche antitetiche, ma che riflettono specifiche esigenze di personalizzazione. In questa logica si deve leggere la proposta di molte aziende per soluzioni e tipologie volumetriche differenziate a seconda delle diverse aree funzionali.
Le zone di contenimento, per esempio, richiamano la cucina più tradizionale, con basi e pensili rivisitati attraverso l’utilizzo di materiali attuali come il noce, il ciliegio, il faggio, i laminali “post forming“, gli opachi goffrati e dogati. Il blocco elettrodomestici, invece, si rifà al linguaggio high-tech, mentre altri elementi, come i blocchi modulari portaoggetti, si qualificano come contenitori neutri. Nel modello “Brera” (Ernestomeda) molte le possibilità espressive: per esempio le maniglie possono essere scelte in una serie di opzioni che vanno dall’acciaio alla resina.