Ricetta della torta al formaggio

TEMPO: 1 ora e 15 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

La torta al formaggio è una ricetta tipica della toscana e dell’umbria. Non è molto difficile cucinarla e molte sono le ricette che si trovano in giro. La ricetta che vi do io è di una mia amica umbra la quale usa cucinarla in questo modo. La si può degustare calda, appena sfornata oppure fredda con dei salumi. Tipica del periodo pasquale, appena arriva la bella stagione e mi è permesso fare dei bei pic nik, ne preparo sempre alcune forme, le ripongo in delle buste pane e le porto con me: è sempre un successone!


Torta al formaggio

Ingredienti per 4 persone:

Una confezione di pasta sfoglia o frolla surgelata |350 g di ricotta |150 g di taleggio |100 g di pancetta | | 4 uova | un bicchiere scarso di panna|un cucchiaio di prezzemolo tritato |burro |sale e pepe

Arte in cucina [2]: La Taverna SantoPalato e il Menù Futurista

Ieri ci eravamo lasciati dopo aver scoperto quali erano i concetti teorici sviluppati dalla corrente artistica Futurista sulla cucina e sulla tavola, oggi passeremo alla parte pratica e andremo a sviscerare le pietanze che compongono un Menù futurista.

Nella celebre data dell’8 marzo 1931, in un ristorante torinese chiamato La Taverna del SantoPalato, si è tenuta la prima cena futurista, con un menù completo, che spaziava dall’antipasto al dessert, che seguiva in modo preciso i precetti dettati dal Manifesto della cucina futurista.
Il SantoPalato, era il ristorante, o, come lo ribattezzo Marinetti, la taverna dei Futuristi. Decorata dall’architetto Djulgheroff e da Fillia, la taverna era il luogo degli incontri e dei convivi dei Futuristi.

Gli artisti-autori che misero la firma sul primo menù Futurista furono: il pittore Fillìa e il critico d’arte P.A. Saladin e i cuochi Piccinelli e Burdese. Dalle mani di questi personaggi presero forma dei piatti molto pittoreschi e dai nomi molto evocativi. Eccovi un menù Futurista con una breve descrizione di alcune porzioni. Rispettando il volere degli autori di queste portate, ritengo doveroso citare l’inventore della ricetta, o meglio, formula, come la chiamavano i Futuristi.

La Pastella per la frutta e la Pastella per la carne


 

Eccoci ancora nel mondo delle pastelle, come dicevamo ne esistono di diverse, ognuna adatta a friggere un cibo differente. Nel precedente articolo abbiamo parlato di quelle per le fritture vegetali e di quelle per le fritture di pesce, nel presente articolo affronteremo invece le pastelle per la frutta fritta e quelle per la carne.

Veniamo dunque subito ad elencare quello che ci occorre per preparare la Pastelle per la frutta per 4 pesrone

250 gr di acqua tiepida | 150 gr di farina 00 | 15 gr di lievito di birra | zucchero | sale

Preparazione: per prima cosa sciogliete il lievito nell’acqua aggiungete un pizzico di sale ed una presa di zucchero. Stemperate la farina con il liquido ottenuto, lavorando con la frusta in modo da ottenere un composto omogeneo. Lasciatela riposare per circa 2 ore in modo che il lievito agisca, una volta trascorso il tempo scolate l’acqua depositata trattenendo la pastella con una mano o filtrandola con un colino.

Potete utilizzare questa pastella per fare delle ottime pere fritte, ma anche delle fette di ananas o di mela. Ad esempio: lavate le pere e tagliatele a spicchi, passatele nella pastella e friggetele in abbondante olio a 150 gradi scolatele su carta assorbente e servitele con una spolverata di zucchero o di cannella se preferite.

Il riso, il risone, il riso intergrale e il riso parboiled

Il riso, graminacea come frumento, mais, orzo, segale e avena, è il cereale più diffuso. Solo in Italia ne esistono almeno 50 varietà, diverse per aspetto, tempo e resistenza alla cottura e uso, ma simili dal punto di vista nutrizionale. In Italia si utilizza soprattutto il riso brillato che ha una composizione diversa da quella del riso appena colto. Contiene 80,4 g % di carboidrati (soprattutto amidi), il 6,7 g % di proteine, pochi grassi (0,4) e fibre (1,0) e fornisce 332 Kcal %.

 Dopo la trebbiatura il chicco (detto anche risone, riso vestito, riso greggio) è sottoposto a una serie di lavorazioni. Liberato da impurità e pulito, viene poi “sbramato” cioè separato dalle brattee che circondano il chicco (così si ottiene il riso integrale o bruno), “sbiancato” con opportuni macchinari che eliminano gli strati più superficiali del chicco, poi spazzolato e lucidato con olio di semi o vaselina e trattato con glucosio e talco per ottenere l’aspetto finale brillante. Tali operazioni eliminano gli strati esterni del chicco, più ricchi di proteine, grassi, vitamine, minerali e lo impoveriscono di questi nutrienti.

Arte in cucina [1]: La cucina Futurista

Che la cucina sia una vera e propria Arte (con la A maiuscola), noi di Ginger and Tomato lo abbiamo sempre sostenuto! Ma c’è chi prima di noi ha unito l’arte e la gastronomia, creando dei menù, sia concettualmente che graficamente, veramente fantasiosi e creativi. Molti artisti hanno uno stretto legame con i cibi e la cucina, nei quadri di Salvador Dalì, ad esempio, compaiono spesso dei fagioli, i suoi orologi molli sono ispirati al formaggio fuso e nelle sue opere si può spesso osservare una particolare forma di pane tipicamente spagnola.

Ma sicuramente i più fantasiosi ed estrosi sono stati gli artisti Futuristi, che con la loro idea di stravolgere tutto ciò che riguardava la società convenzionale, hanno voluto lasciare la propria impronta anche nel mondo gastronomico proponendo il Menù Futurista, con piatti e opere interamente ispirate a questa corrente artistica.

Nel gesto più normale e legato alle esigenze quotidiane degli individui, il nutrirsi, i Futuristi hanno individuato l’esprimersi della mentalità e delle idee delle persone. Così: la scelta dei cibi, il modo di stare a tavola o la maniera in cui si mangia diventano indicative della personalità e delle ideologie delle singole persone.

Le Pastelle:la ricetta della pastella per i vegetali e per il pesce

Le pastelle, credevate che ce ne fosse una sola? niente affatto ce ne sono almeno quattro differenti: una per i vegetali, una per il pesce, una per la carne ed una per la frutta e le creme. Sono quattro pastelle diverse tutte adatte a racchiudere in una cornice dorata i nostri cibi, rendendoli così croccanti e succulenti, in una parola irresistibili. Attenzione però alla temperatura dell’olio che é importantissima perché il nostro composto possa rapprendersi subito ed il cibo non assorba grasso in eccesso.

Cominciamo dalla Pastella per i vegetali per 4 persone vi occorrono

100 gr di acqua | 80 gr di farina di riso | 20 gr di farina integrale | 40 gr di tuorli (2 tuorli di uova medie) | un pizzico di sale

Preparazione: raccogliete la farina di riso in una ciotola unitevi il sale, la farina integrale e mescolate bene. Stemperate i tuorli con l’acqua utilizzando la frusta ed aggiungete il composto alle farine lavorando fino ad ottenere una miscela omogenea.

Con questa pastella potete friggere tutte le verdure che volete, dalle cime dei broccoli alle foglie dei spinaci l’importante é che ricordiate che la temperatura dell’olio per la frittura vegetale é di 155 gradi circa.

Arrosto all’arancia: un secondo di carne

TEMPO: 1 ora e 15 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI

Un’idea diversa da alternare alla classicissima anitra all’arancia è l’arrosto all’arancia. Per un pranzo domenicale, un secondo di carne importante in cui l’accostamento con la frutta rende più morbido il sapore dell’arrosto, questa ricetta si adatta benissimo sia a mani esperte che a cuoche alle prime armi. Amo preparare l’arrosto all’arancia anche per delle cene in giorni feriali, come ho più spesso ribadito, credo che la convivialità, l’allegria che possa sprigionarsi attorno ad un ricco piatto possa spesso far dimenticare anche giornate non andate per il verso giusto.


Arrosto all’arancia

Ingredienti per 4 persone:

800gr di lonza di maiale (o noce di vitello) | una cipolla | 2 costole di sedano | 4 arance | un bicchiere di vino bianco secco | 50gr di burro | brodo | sale | pepe

Come fare la pasta con il tonno 3: Pasta con il tonno e olive nere

TEMPO: 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Ben tornati al nostro appuntamento con la pasta con il tonno! Oggi vi invito a sedervi alla mia tavola per offrirvi un bel piatto di Pasta con il tonno e olive nere. Un’altra ricetta di pasta che ho sperimentato in diverse varianti, e di cui, alla fine, ho preferito la ricetta che vi propongo. Per preparare la Pasta con il tonno e olive nere, non vi servono ingredienti particolari, ma per quel poco che vi occorre vi consiglio di scegliere prodotti di buona qualità.

Anche la Pasta con il tonno e le olive nere, come le altre ricette della pasta con il tonno, è una ricetta veloce, che vi permetterà di mangiare un buon piatto di pasta preparato in poco tempo. Ma per ottenere il miglior risultato possibile, vi consiglio di scegliere delle olive carnose e non troppo grosse, una bella cipolla rossa di Tropea e del buon tonno sott’olio.

Cinque Spumanti da acquistare al Supermercato

Spesso siamo invitati a cene e pranzi tra amici e ci chiedono di portare qualcosa da bere, ma su cosa orientarci? io consiglio sempre di presentarsi con delle bollicine, ottime per l’aperitivo ma adatte anche a “tutto pasto“. Inoltre per quanto riguarda gli spumanti devo dire che anche sugli scaffali del supermercato se ne trovano di tutto rispetto, come questi Brut Metodo Classico  che vi riporto di seguito. Ho parlato di supermercato perché é il luogo dove tutti noi andiamo almeno una volta alla settimana, per cui volendo potete anche acquistarne diverse bottiglie in modo da farvi trovare sempre preparati.

Ma veniamo ora alle nostre indicazioni, quelli che seguono sono 5 spumanti i cui prezzi oscillano tra i 10 ed i 15 euro:

Carpenè Malvolti Brut prodotto con uve chardonnay, pinot bianco e pinot nero  vinificato in bianco. Viene prodotto in Trentino ed ha colore giallo paglierino, bollicine continue e profumo tenue e fruttato.

Crocchette di patate e zucchine

TEMPO: 30 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Un ever green della cucina italiana è rappresentato sicuramente dalle crocchette di patate. Chi mi segue da un po’ sa benissimo che non amo mai suggerirvi delle ricette scontate ma, presupponendo che le ricette base siano già nei vostri ricettari, amo suggerirvi delle varianti, proprio come queste crocchette di patate e zucchine. Diverse sono le ricette con le patate che in questi giorni Ginger vi sta proponendo, come il classico gateau di patate, le patate gratinate al formaggio ed arrostite al forno. Oggi invece andiamo su una ricetta che farà sicuramente piacere ai bambini e riesce a trasformare una cena banale in un allegra brigata. Quindi cominciate a procurarvi gli ingredienti e poi, via in cucina per realizzare le crocchette di patate e zucchine.


Crocchette di patate e zucchine

Ingredienti per 4 persone:

250gr di zucchine | 350gr di patate | 1 uovo | 1 cucchiaio di prezzemolo tritato | 1 cucchiaio di pecorino grattugiato | 2 cucchiai di farina 0 | 200gr di pangrattato | olio extravergine d’oliva q.b. | sale e pepe q.b.