Come servire in tavola le diverse portate

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Stabilito il menù, allestita e abbellita la tavola a seconda delle varie occasioni con la più ampia facoltà di predisporre ogni cosa a proprio gusto e con estro personale, ecco dunque arrivato il momento di ricordare come presentare, servire (e mangiare) nelle occasioni impegnative le varie portate, secondo regole codificate da tempo nella tradizione della tavola e a cui è bene cercare di attenersi. Innanzi tutto occorre ricordare che gli antipasti, se sono molti e vari, si presentano in appositi vassoi suddivisi in scomparti o altrimenti in coppette o piccoli piatti di servizio oblunghi, corredati da forchettine o un cucchiaio da dessert. Si servono con il cucchiaio le olive e si mangiano con due dita, escluse quelle farcite che si mangiano con la forchetta. Sardine, acciughe, caviale, uova di pesce vanno serviti con una paletta. Il piatto dei salumi deve essere corredato da una piccola forchetta. I patés si servono con un coltello a spatola, ma si mangiano con la forchetta, senza spalmarli. Il melone si presenta tagliato a fette, privo di semi e completamente ricomposto in emisfero a forma di stella.

 Presentate le ostriche (o altri molluschi) aperte, senza la parte superiore della conchiglia e coricate su un letto di ghiaccio tritato. Accompagnatele con piattini di pane dì segale, spicchi di limone, riccioli di burro e una bottiglia di aceto balsamico. E si mangiano con forchettine speciali munite di un lato tagliente per staccare il mollusco dalla valva. Tartine, crostini, vols-auvents vanno serviti su un grande piatto di portata corredato di tovagliolo o di centrino, vengono presi con le mani e posti sul piatto prima di essere mangiati. Il caviale può essere servito già steso sui crostini imburrati (per l’aperitivo) oppure in una coppa di cristallo con doppiofondo pieno di ghiaccio tritato, accompagnato da piattini di pane tostato e di riccioli di burro ed, eventualmente, da uova sode tritate.

Insalata di asparagi, patate, funghi e piselli

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TEMPO: 30 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: NO


Non so esattamente perché, ma da un po’ di giorni nel mio frigo non mancano mai asparagi bianchi e funghi. Entrambe queste verdure mi piacciono molto, ma di solito amo variare nella spesa e acquistare sempre cose diverse. Ma è un periodo in cui trovo gli asparagi in offerta e non posso fare a meno di approfittarne.

Dopo aver provato numerose ricette a base di asparagi, tra le quali i garganelli asparagi e zafferano ed i rotolini di frittata con asparagi, non sapevo più in che modo cucinarli! Usiamo la testa ed un po’ di fantasia – mi son detto – e vediamo di combinare gli asparagi con gli altri ingredienti che trovo in casa. Così è venuta fuori la ricetta dell’ Insalata di asparagi, patate, funghi e piselli.

Sublimato di passione: cioccolatini in accordo con le emozioni

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Cioccolato dipendenti esultate: gaudio et giubilo! Tutto quello che abbiamo sempre sognato si è avverato, la risposta ad ogni nostra pulsione cioccolatosa è arrivata. Vi presento il Sublimato di Passione.

Magia del cioccolato e dei suoi poteri metafisici.

Ci ha pensato Lorenza Torri con le sue ANTICHE MEDICINE EMOTIVICHE, rimedi per gli affanni dell’anima. Una scatola con 20 cioccolatini in puro cioccolato fondente o bianco, per la serie di Dessert Pret a Manger . “Per assaporare le attese e dolcificare le assenze”.

Dolci emozionali, dolcetti da conforto, dolci leggeri in atmosfere piccanti. Potere del cioccolato unito alle ricette creative di Lorenza Torri. Perchè la particolarità di questi piccoli e carini cioccolatini è il ripieno: ad ogni morso si apre una nuova finestra sui sapori, accostamenti più o meno arditi di spezie e colori, pronti a stimolare le nostre papille e i nostri sensi.

Patate e piselli, un contorno dal sapore antico

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TEMPO: 1 ora e 15 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: facile

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Ci sono dei piatti che ti rimangono nella testa perchè non sono legati solo a un sapore piacevole, a una pura questione di gusto, ma perchè richiamano ricordi lontani, un misto di sensazioni che coinvolge tutti i sensi, e che colpisce il cuore.

Questo contorno è legato alla mia infanzia, se vado indietro con la mente sento ancora il profumo delle patate che cuociono e si insaporiscono nel brodo, il rumore dei piselli, prima un leggero soffritto e poi il ribollire nella pentola, vedo la luce della cappa che è l’unica illuminazione della cucina in quel momento, il tramonto è appena passato, tra non molto sarà pronta la cena.

La mia versione della ricetta si adatta ai tempi moderni, uso i piselli in scatola e il brodo granulare, ma volendo si possono preparare i piselli liberandoli dai baccelli e si può fare un buon brodo di quelli fatti in casa. Una volta, avendo un po’ più di tempo a disposizone, ho reso questa ricetta un vero e proprio rituale, preparando tutto con le mie mani … se altri condividono il ricordo di questo piatto antico so che sicuramente proveranno e capiranno!

Crumble di mele e mirtilli

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Effettivamente il Crumble é un dolce autunnale, ma poiché si tratta di un dolce nato per non gettare via la frutta troppo matura di fine stagione ho pensato di proporvelo anche nella versione primaverile che lo vede arricchito del gusto  e del colore dei mirtilli. Si tratta di un tipo di preparazione ultraveloce ed anche buonissima soprattutto se lo servite tiepido accompagnato da una palla di gelato alla vaniglia, così come la british tradition prevede.

Eccovi dunque gli ingredienti che vi occorrono per un delizioso Crumble da servire come fine pasto della domenica.

Burro a temperatura ambiente per ungere la teglia | 1 kg di mele abbondanza o granny smith | 220 gr di zucchero semolato | 60 ml di acqua | 1 stecca di cannella | 150 gr di mirtilli surgelati  

Per il Crumble topping  55 gr di zucchero di canna | 50 gr di burro non salato a temperatura ambiente | 2 cucchiai di farina | 7 biscotti digestive  | 3 cucchiai di cornflakes | 1 cucchiaio di cocco disidratato.

Prepariamo una cenetta romantica: canapè di radicchio e groviera

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TEMPO: 15 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Può essere un momento magico cucinare per lui — ma anche per lei, certo — in qualche occasione improvvisata, come una serata a due: un incontro romantico che si rinnova anche se si tratta di una coppia abituata a vivere insieme o comunque legata da tempo. Oppure la scoperta di una mattinata di sole, o di neve, in cui ci risvegliamo senza la tortura della sveglia, dell’orario d’ufficio. Non devono essere ricorrenze precise; questo, in ogni caso, è il punto. Vi dev’essere anche, a volte, qualcosa che sboccia all’improvviso, da uno stato d’animo diverso. Ed ecco quindi un suggerimento davvero delizioso e soprattutto che può essere realizzato all’ultimo momento. Prepariamo i canapè di radicchio e groviera!

Canapè di radicchio e groviera

Ingredienti per 2 persone:

2 fette di pane casereccio | 80gr di radicchio rosso | 80gr di emmenthal | 1 spicchio di aglio | olio extravergine d’oliva | mostarda piccante | aceto | pepe in grani | sale 

Cuor di biscotti

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Non so per quale arcano motivo, l’impasto dei biscotti e pastafrolle varie non deve essere lavorato troppo. Almeno così mi hanno sempre detto. Non ho mai fatto domande. Ho seguito sempre le indicazioni materne. Soprattutto ho sempre MANGIATO e ZITTA. Quindi prendetelo come DOGMA DELLA FEDE.

Anche sul fatto che i dolci vadano mangiati il giorno dopo…. beh, si narrano leggende degne di LESSICO FAMILIARE su come e dove venissero nascosti i dolci e prelibatezze che potevano essere toccati e consumati solo il giorno dopo. Ma non sono questi i luoghi e tempi per cotante narrazioni.

Chili e chili di biscotti che hanno allietato giornate. I prediletti? In un certo senso, dipende dalla concezione  metafisica che attribuite al concetto di biscotto. Per me quelli buoni sono quelli perfetti per ogni occasione: leggeri ma saporiti, buoni per colazione, merenda e sfizio di fine pasto col caffé.

Dalla mia tradizione familiare porto dietro la ricetta antica di questi biscotti, che con gli anni e le generazioni hanno mutato aspetto e nome, fino a diventare i Cuor di Biscotto.

Insalate di frutta

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I dolci e la frutta, uniscono e dividono. C’è chi ama rinfrescarsi il palato dopo un pasto con la freschezza di un frutto, chi non può rinunciare a un piccolo dessert, fosse anche solo un cioccolatino, dopo pranzo o  dopo cena. C’è poi chi è appassionato di crostate di frutta o comunque di dolci che contemplino e sfruttino la dolcezza della frutta, e chi invece pensa che le creme la debbano fare da padrone, sempre e comunque, a fine pasto o a merenda che sia, e allora via alla crema pasticcera, alla crema al cacao, alla nutella, e a mille altri tipi di salse dolci … ma niente frutta!

Finire un pasto con un’insalata di frutta è certo un modo per provare ad accontentare tutti, come quando si servono le fragole, se sappiamo di avere dei golosi a tavola non ci limitiamo a condirle con limone e zucchero, ma ci prepariamo anche un pò di panna o di crema per accompagnare le coppette. A una bella macedonia di frutta possiamo sempre aggiungere non solo la panna, ma anche la frutta secca, e pechè no anche il cioccolato.

Certo, per gli amanti del tiramisù, della sacher e dei profiteroles non sarà lo stesso, ma proviamo a fargliele assaggiare, e secondo me scopriremo che la loro bramosia per il gusto dolce non farà che aumentare.

Un Pesto alternativo: il Pesto di spinaci

pesto spinaci

Questo pesto l’ho provato a fare la prima volta qualche anno fa quando ho cominciato ad apprezzare il gusto degli spinaci crudi. Ed é stata una vera sorpresa per me perché il sapore e soprattutto il colore che acquista il piatto é sensazionale. Per la buona riuscita della ricetta é importante che utilizziate degli spinacini freschi e teneri ,  é fondamentale  infatti che non siano filamentosi.

Allora vi assicuro che questa ricetta é semplicissima ed allo stesso tempo rapida, elegante e gustosa per cui ecco quello che vi occorre per preparare del pesto agli spinaci per 4 persone.

120 gr di spinaci novelli lavati e puliti | 30 gr di noci sgusciate | 3 pomodorini secchi sott’olio | 80 gr di caprino fresco | olio extravegine di oliva | sale | 20 gr di grana grattuggiato | una macinata di pepe bianco

Un’idea dell’ultimo momento, asparagi in salsa maltese

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TEMPO: 50 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI

Capita di tornare a casa magari in anticipo, una sera, con la spinta a qualcosa di nuovo. Ci vorrà una bella tavola, apparecchiata con intenzione: anche un fiore sulla tovaglia può dire molte cose; una candela rossa, se c’è; un look più curato del solito. È a questo lui, ma anche a questa lei — perché no? — che arriva una cenetta che può avere tanti significati: affettuosi, allusivi. La scorsa settimana vi ho suggerito un delizioso filetto con asparagi, quest’oggi invece una ricetta mediterranea sempre a base di asparagi: gli asparagi con salsa maltese. Per stupire anche il palato della vostra lei o lui!


Asparagi in salsa maltese

Ingredienti per 4 persone:

800gr di asparagi |1 tuorlo |1/2 cucchiaiata di farina | 1 cucchiaiata di burro|il succo di 1/2 arancia |1/2 litro di brodo vegetale |1 pezzetto di scorza d’arancia | pepe in grani|sale

Dolci lacrime di zucchero di Jung You

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Quante calde amare o dolci lacrime avete versato nella vostra vita? Piagnucolare, frignare, singhiozzare. Oppure sentire un nodo in gola, occhi lucidi e gonfi di pianto, sciogliersi in lacrime.  Versare lacrime amare? Chissà quante lacrime avrà versato questo povero designer Jung You .

Probabilmente rimasto a corto di lacrime o invaso da un momento di gioia del tutto immotivata, ha tratto lla giusta ispirazione per riempire la sua vita e il suo caffè di dolci lacrime.

Le guance rimangono asciutte finalmente. Niente più lacrime amare nelle vostre giornate. Dimenticando turbamenti emotivi che hanno accompagnato poeti, scrittori e cantanti, adesso le lacrime sono diventate dolci: non cadono più su pagine di diario scritte a mano ma direttamente nel té o nel caffé. Il designer Jung You ci propone una dolce e ironica alternativa a per addocire le nostre giornate e le nostre colazioni. Alla faccia dei dolori del giovane Werther, noi ci beviamo su.

Direttamente dal suo sito, descrive il suo progetto Sweet Tear di food design così:

Marmellata di Giuggiole

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TEMPO: 2 ore circa | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI:SI


Le giuggiole sono frutti ormai dimenticati. La pianta su cui crescono si chiama giuggiolo, può arrivare anche a 12 metri di altezza ed è rinoscibile per i suoi rami irregolari e spinosi. Non è facile trovare giuggioli in giro, sono sempre stati coltivati in ambito familiare, e adesso pare si possano trovare principalmente in due zone d’Italia, Arquà Petrarca, un piccolo borgo medievale in provincia di Padova, e sui Colli Euganei.

A vederle sembrano delle olive, dal colore rossastro, quando maturano hanno una polpa porosa e compatta, simile a quella della mela, e sono estremamente dolci, tanto che Erodoto le paragonò ai datteri, e citava già allora il famoso vino che si produce da esse, arrivato fino a noi e conosciuto come brodo di giuggiole. Questo succo è infatti talmente dolce da aver dato orgine al modo di dire che tutti conosciamo sciogliersi in brodo di giuggiole,  ovvero essere in una situazione di piacere e gioia, una specie di pace dei sensi!

E’ un peccato aver perso la conoscenza e l’utilizzo delle giuggiole, visto che nascondono molteplici utilizzi. In cucina, oltre al brodo, possono essere consumate fresche, e sono davvero buonissimi se mangiate al punto giusto di maturazione, sode e dolcissime, e poi danno vita a una buonissima marmellata. Contengono un’altissima dose di Vitamina C e sono anche molto famose per il loro utilizzo, in forma di infusi, decotti o sciroppi, per curare tosse, raffreddore e altre patologie dell’apparato respiratorio.