TEMPO:20 minuti ed una notte per la marinatura|COSTO:basso|DIFFICOLTA’:bassa
VEGETARIANA:SI|PICCANTE:SI|GLUTINE:NO| BAMBINI:NO
Volete uno spunto per cucinare un ottimo contorno fresco ed adatto alla stagione calda che sta arrivando? O più semplicemente siete alla ricerca di qualcosa per condire delle fettine di pane abbrustolito? Ho proprio la ricetta che fa per voi: i Peperoni marinati.
Semplici e freschi, con una leggera nota aromatica datagli dalle erbe aromatiche che si usano per condirli, i Peperoni marinati sono molto buoni e gustosi. A chi ha lo stomaco un po’ delicato, consiglio di mangiare i Peperoni marinatia pranzo, così avrete il tempo di digerirli nel corso della giornata!
Secondo round per i dolci al caffè. Prima di concentrarci sul dolce, che è chiaramente la parte interessante, volevo fare un po’ il punto della situazione su questa bevanda diffusa in tutto il mondo, e che pare abbia moltissimi effetti positivi.
Pur non essendo un alimento necessario il caffè possiede moltissime qualità benefiche per il nostro organismo, e agisce soprattutto sul sistema nervoso, provocando una sorta di risveglio energico e portando tutto il nostro corpo ad essere più vigile e attivo. Questo dipende dalla caffeina, un alcaloide che si trova non solo nella pianta del caffè, ma anche in quella del cacao o del tè. In una tazzina di caffè ci sono circa 5cg. di caffeina, e l’effetto stimolate dura per un paio d’ore. Gli effetti principali riguardano le facoltà mentali, la concentrazione e la memoria, risvegliate e incrementate, una maggiore padronanza degli stimoli e delle reazioni muscolari, e inoltre sembra che il caffè sia anche un ottimo antidepressivo e che aiuti ad alleviare il mal di testa.
Moltissimi studi dimostrano che il caffè faccia bene proprio a tutti gli apparati del nostro organismo. Al cuore e alle arterie, migliorando la circolazione; ai polmoni, favorendo la ventilazione polmonare; alla muscolatura scheletrica, perchè aiuta a combattere la stanchezza e migliora le prestazioni muscolari; ha poi un’azione estremamente benefica su tutto l’apparato digerente, favorisce la secrezione dei succhi gastrici e inoltre agisce anche sulla bile e nell’intestino. Ho scoperto che inoltre i risvolti positivi ci sono anche per i reni, e in più stimola tiroide e metabolismo.
Se vogliamo aggiungere anche che ha un apporto calorico pari a zero risulta praticamente un alimento eccellente! Chiaramente tutto questo vale se non se ne abusa, altrimenti la faccenda cambia, e nella mia terza e ultima puntata vi metterò in guardia anche su tutti i rischi che riguardano proprio l’eccesivo consumo di questa bevanda. Per ora, godetevi questa torta al caffè!
Il Guacamole é una delle salse più apprezzate dell’estate. A onor del vero sulla mia tavola comincia a comparire già con i primi soli primaverili, perché l’avocado é un frutto fresco dalle qualità organolettiche notevoli. Purtroppo é anche praticamente l’unico frutto fresco ricco di grassi oltre che di vitamine, per cui il suo consumo deve essere moderato. Comunque sorvolando sulle questioni strettamente nutrizionali ed abbracciando quelle di gusto vi propongo ora una ricetta “classica” del guacamole e una “variata”, potete proporle entrambe per un aperitivo o un brunch accompagnate dai soliti nachos oppure dal pane carasau.
Allora per preparare 2 tazze di Guacamole vi occorrono i seguenti ingredienti
2 avocado pelati e privati del seme | 2 cipollotti bianchi privati della pelle e tritati finemente | 1 lime spremuto | foglie di coriandolo tritate
Preparazione: schiacciate con la forchetta l’avocado e lavoratelo insieme al succo di lime spremuto e filtrato, poi aggiungeteci le cipolle tritate e le foglie di coriandolo. Trasferitelo nelle tazza in cui lo servirete coprite con la pellicola e riponete nel frigo per 2 ore prima di portare a tavola.
Per quanto riguarda la variante gli ingredienti sono
Chi non vorrebbe l’esclusiva per poter sbirciare dietro le quinte del miglior ristorante del mondo? Il privilegio di una giornata a elBulli, il ristorante di Ferran Adrià, il miglior cuoco del mondo.
Con oltre 2 milioni di richieste per il solo 8000 posti ogni anno, elBulli è famoso non solo per i suoi innovativi prodotti alimentari, ma anche per la leggendaria difficoltà di ottenere un tavolo. Per dirne una, nel marzo del 2007 il locale era già al completo fino alla fine del 2008, e non accettava al ulteriori prenotazioni. Merito di tale fama è di sicuro di Ferran Adria: numerosi riconoscimenti e tre stelle Michelin dal 1997.
Leggere in religioso rispetto le 600 pagine del libro qui a fianco è la soluzione più veloce ed indolore per scoprire i segreti culinari di Ferran Adrià: la tecnica, gli alimenti e la filosofia, un must per chiunque sia interessato al mangiar bene e alla cucina creativa.
Un libro di ricette? Macché, niente di più svalutativo. Questo libro è un’occasione unica per esplorare metodi e tecniche di Ferran Adrià, chef e food designer di acclamata fama. Colui che è stato inserito dal New York Times tra i 100 personaggi più influenti nel mondo e che nel 2006 è stato al vertice dei primi dieci migliori chef del pianeta.
Il caffè. Tutti lo conosciamo, tutti lo beviamo, alcuni ne abusano, altri lo utilizzano per convenzione. “Ti offrò un caffè” è una frase tipica della nostra società, a volte è il modo principale con cui ringraziamo un amico per averci fatto un piccolo favore, e comunque anche quando qualcuno viene a trovarci a casa, su invito o facendoci una sorpresa, dopo qualche minuto scatta “lo prendi un caffè?“.
Io non sono un’amante di questa bevanda, sono una gran golosa di cappuccino, caldo, freddo, con la schiuma, senza schiuma, in vetro, non ingrana la mia giornata senza una tazza di latte e caffè, però non sono una gran consumatrice di questa bevanda scura che ci tira su e ci unisce, in un certo senso, in rituali sociali. Forse è per questo che ho pensato di proporre alcune ricette di dolci al caffè, così da soddisfare gli amanti dell’aroma e anche chi, come me, ne può fare a meno ma ogni tanto ama provare quel sapore, ma non necessariamente in una tazzina!
Sappiamo tutti che ormai il caffè è anche uno stasus simbol, esistono manifestazioni a riguardo e ormai la sua preparazione è diventata una specie di gara creativa, ne esistono di mille varianti, dall’Irish Coffee, che ora è quasi un classico anche nel nostro paese, fino ad arrivare a mescolare aromi di ogni genere (fruttati, creme varie, nocciole, mandorle, peperoncino) per avere ogni volta un sapore sempre nuovo. Nella preparazione dei dolci invece è bene che il caffè sia classico, amaro, e magari anche ristretto! In questo mi saranno vicini sicuramente gli amanti del caffè originale, che credo non amino affatto tutti gli orpelli vari di cui parlavo prima!
La crema pasticciera potrebbe essere definita come la farcitura per eccellenza. Ma anche come elemento finale e decorativo ha tutti i suoi bei vantaggi. E infine non dimentichiamo che una bella coppa di crema pasticciera fatta in casa, accompagnata da frollini, savoiardi o qualsiasi altro biscotto, risulta sempre e comunque un ottimo dolce improvvisato e davvero buonissimo.
La crema pasticciera è considerata principalmente come uno degli elementi fondamentali dell’alta cucina, o semplicemente come una componente dei dessert che spesso mangiamo andando a cena fuori. Io per prima mi sono sempre limitata ad utilizzare marmellate e nutella come farcitura per le crostate o per i dolci base, fino a che un bel giorno ho deciso di sfornare tante crostate, per regalarne alcune agli amici, e allora ho provato a fare una crema pasticciera fatta in casa, per variare un po’ la farcitura e le decorazioni delle mie crostate. Il risultato è stato davvero ottimo!
Prima di iniziare con la ricetta è fondamentale aggiungere che gli ingredienti per prepararla devono essere freschissimi e di ottima qualità, visto che questa crema è molto delicata. Una volta pronta, se non la utilizzate tutta, potete conservarla in frigorifero per 3-4 giorni, mettendola in una ciotola e coprendola con la pellicola trasparente. Potete utilizzarla per farcire dolci soffici e crostate, per i bignè, come base per le torte alla frutta, come base o accompagnamento per le coppe di frutta o di gelato e anche per farcire brioche so per rimpire delle frittelle da friggere.
Stabilito il menù, allestita e abbellita la tavola a seconda delle varie occasioni con la più ampia facoltà di predisporre ogni cosa a proprio gusto e con estro personale, ecco dunque arrivato il momento di ricordare come presentare, servire (e mangiare) nelle occasioni impegnative le varie portate, secondo regole codificate da tempo nella tradizione della tavola e a cui è bene cercare di attenersi. Innanzi tutto occorre ricordare che gli antipasti, se sono molti e vari, si presentano in appositi vassoi suddivisi in scomparti o altrimenti in coppette o piccoli piatti di servizio oblunghi, corredati da forchettine o un cucchiaio da dessert. Si servono con il cucchiaio le olive e si mangiano con due dita, escluse quelle farcite che si mangiano con la forchetta. Sardine, acciughe, caviale, uova di pesce vanno serviti con una paletta. Il piatto dei salumi deve essere corredato da una piccola forchetta. I patés si servono con un coltello a spatola, ma si mangiano con la forchetta, senza spalmarli. Il melone si presenta tagliato a fette, privo di semi e completamente ricomposto in emisfero a forma di stella.
Presentate le ostriche (o altri molluschi) aperte, senza la parte superiore della conchiglia e coricate su un letto di ghiaccio tritato. Accompagnatele con piattini di pane dì segale, spicchi di limone, riccioli di burro e una bottiglia di aceto balsamico. E si mangiano con forchettine speciali munite di un lato tagliente per staccare il mollusco dalla valva. Tartine, crostini, vols-auvents vanno serviti su un grande piatto di portata corredato di tovagliolo o di centrino, vengono presi con le mani e posti sul piatto prima di essere mangiati. Il caviale può essere servito già steso sui crostini imburrati (per l’aperitivo) oppure in una coppa di cristallo con doppiofondo pieno di ghiaccio tritato, accompagnato da piattini di pane tostato e di riccioli di burro ed, eventualmente, da uova sode tritate.
Non so esattamente perché, ma da un po’ di giorni nel mio frigo non mancano mai asparagi bianchi e funghi. Entrambe queste verdure mi piacciono molto, ma di solito amo variare nella spesa e acquistare sempre cose diverse. Ma è un periodo in cui trovo gli asparagi in offerta e non posso fare a meno di approfittarne.
Dopo aver provato numerose ricette a base di asparagi, tra le quali i garganelli asparagi e zafferano ed i rotolini di frittata con asparagi, non sapevo più in che modo cucinarli! Usiamo la testa ed un po’ di fantasia – mi son detto – e vediamo di combinare gli asparagi con gli altri ingredienti che trovo in casa. Così è venuta fuori la ricetta dell’ Insalata di asparagi, patate, funghi e piselli.
Cioccolato dipendenti esultate: gaudio et giubilo! Tutto quello che abbiamo sempre sognato si è avverato, la risposta ad ogni nostra pulsione cioccolatosa è arrivata. Vi presento il Sublimato di Passione.
Magia del cioccolato e dei suoi poteri metafisici.
Ci ha pensato Lorenza Torri con le sue ANTICHE MEDICINE EMOTIVICHE, rimedi per gli affanni dell’anima. Una scatola con 20 cioccolatini in puro cioccolato fondente o bianco, per la serie di Dessert Pret a Manger . “Per assaporare le attese e dolcificare le assenze”.
Dolci emozionali, dolcetti da conforto, dolci leggeri in atmosfere piccanti. Potere del cioccolato unito alle ricette creative di Lorenza Torri. Perchè la particolarità di questi piccoli e carini cioccolatini è il ripieno: ad ogni morso si apre una nuova finestra sui sapori, accostamenti più o meno arditi di spezie e colori, pronti a stimolare le nostre papille e i nostri sensi.
Ci sono dei piatti che ti rimangono nella testa perchè non sono legati solo a un sapore piacevole, a una pura questione di gusto, ma perchè richiamano ricordi lontani, un misto di sensazioni che coinvolge tutti i sensi, e che colpisce il cuore.
Questo contorno è legato alla mia infanzia, se vado indietro con la mente sento ancora il profumo delle patate che cuociono e si insaporiscono nel brodo, il rumore dei piselli, prima un leggero soffritto e poi il ribollire nella pentola,vedo la luce della cappa che è l’unica illuminazione della cucina in quel momento, il tramonto è appena passato, tra non molto sarà pronta la cena.
La mia versione della ricetta si adatta ai tempi moderni, uso i piselli in scatola e il brodo granulare, ma volendo si possono preparare i piselli liberandoli dai baccelli e si può fare un buon brodo di quelli fatti in casa. Una volta, avendo un po’ più di tempo a disposizone, ho reso questa ricetta un vero e proprio rituale, preparando tutto con le mie mani … se altri condividono il ricordo di questo piatto antico so che sicuramente proveranno e capiranno!
Effettivamente il Crumble é un dolce autunnale, ma poiché si tratta di un dolce nato per non gettare via la frutta troppo matura di fine stagione ho pensato di proporvelo anche nella versione primaverile che lo vede arricchito del gusto e del colore dei mirtilli. Si tratta di un tipo di preparazione ultraveloce ed anche buonissima soprattutto se lo servite tiepido accompagnato da una palla di gelato alla vaniglia, così come la british tradition prevede.
Eccovi dunque gli ingredienti che vi occorrono per un delizioso Crumble da servire come fine pasto della domenica.
Burro a temperatura ambiente per ungere la teglia | 1 kg di mele abbondanza o granny smith | 220 gr di zucchero semolato | 60 ml di acqua | 1 stecca di cannella | 150 gr di mirtilli surgelati
Per il Crumble topping 55 gr di zucchero di canna | 50 gr di burro non salato a temperatura ambiente | 2 cucchiai di farina | 7 biscotti digestive | 3 cucchiai di cornflakes | 1 cucchiaio di cocco disidratato.
Può essere un momento magico cucinare per lui — ma anche per lei, certo — in qualche occasione improvvisata, come una serata a due: un incontro romantico che si rinnova anche se si tratta di una coppia abituata a vivere insieme o comunque legata da tempo. Oppure la scoperta di una mattinata di sole, o di neve, in cui ci risvegliamo senza la tortura della sveglia, dell’orario d’ufficio. Non devono essere ricorrenze precise; questo, in ogni caso, è il punto. Vi dev’essere anche, a volte, qualcosa che sboccia all’improvviso, da uno stato d’animo diverso. Ed ecco quindi un suggerimento davvero delizioso e soprattutto che può essere realizzato all’ultimo momento. Prepariamo i canapè di radicchio e groviera!
Canapè di radicchio e groviera
Ingredienti per 2 persone:
2 fette di pane casereccio | 80gr di radicchio rosso | 80gr di emmenthal | 1 spicchio di aglio | olio extravergine d’oliva | mostarda piccante | aceto | pepe in grani | sale
Non so per quale arcano motivo, l’impasto dei biscotti e pastafrolle varie non deve essere lavorato troppo. Almeno così mi hanno sempre detto. Non ho mai fatto domande. Ho seguito sempre le indicazioni materne. Soprattutto ho sempre MANGIATO e ZITTA. Quindi prendetelo come DOGMA DELLA FEDE.
Anche sul fatto che i dolci vadano mangiati il giorno dopo…. beh, si narrano leggende degne di LESSICO FAMILIARE su come e dove venissero nascosti i dolci e prelibatezze che potevano essere toccati e consumati solo il giorno dopo. Ma non sono questi i luoghi e tempi per cotante narrazioni.
Chili e chili di biscotti che hanno allietato giornate. I prediletti? In un certo senso, dipende dalla concezione metafisica che attribuite al concetto di biscotto. Per me quelli buoni sono quelli perfetti per ogni occasione: leggeri ma saporiti, buoni per colazione, merenda e sfizio di fine pasto col caffé.
Dalla mia tradizione familiare porto dietro la ricetta antica di questi biscotti, che con gli anni e le generazioni hanno mutato aspetto e nome, fino a diventare i Cuor di Biscotto.
Salone Nazionale del Vino e dei Prodotti della Terra LUOGO: Polo Fieristico Sud Malpensa di Castano Primo, Milano | DATA:
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