Aspettando l’estate con l’insalata di pasta con olive nere e pomodorini

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TEMPO: 50 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


L’aria diventa calda, il sole sembra che abbia recuperato il suo giusto spazio, e la voglia di piatti freschi e colorati comincia a prendere piede. Le vellutate, le zuppe, le creme di verdure che ci hanno tanto donato sollievo durante il periodo invernale, mai sofferto, almeno personalmente, come quest’anno, cominciano ad essere messe da parte per lasciare spazio ad insalate, frutta e verdura di stagione.

In particolare le insalate di pasta mi hanno sempre attirato  per la varietà degli ingredienti che è possibile utilizzare, ma non solo, anche per il vantaggio di poterle preparare in anticipo ed avere assicurato un pasto pronto da gustare anche quando magari rientriamo dalle nostre commissioni fuori o dal lavoro e non abbiamo molto tempo e voglia di metterci ai fornelli. Costituiscono anche una buona alternativa ai panini, quando si pranza fuori casa .

Tenendo conto che potete utilizzare gli ingredienti che più vi aggradano, o che avete in casa sul momento, vi mostro come l’ho preparata io. Per questa insalata ho utilizzato come formato le farfalle, e come ingredienti i pomodorini ciliegia, della scamorza affumicata,delle olive nere e della cipolla. Per finire tanto tanto basilico che adoro e metterei ovunque e che, a mio parere, fa tanto estate.

Il ragù della domenica

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TEMPO: 6-7 ore | COSTO: medio-alto | DIFFICOLTA’: difficile

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Il ragù della domenica. In ogni famiglia napoletana “verace” il profumo di questa salsa si diffonde, anzi, forse sarebbe meglio dire “si diffondeva”, per tutta la casa, celebrando tutte le domeniche e ogni altra festa familiare.  E’ una tradizione che un po’ si è persa, ma personalmente credo che nelle mani di ogni napoletano risieda nascosta la capacità di preparare un ottimo ragù.

L’etimologia della parola è francese, deriva da ragout, parola che a sua volta proviene da ragouter, che significa rinforzare il gusto, e questa parola poi a sua volta deriva dal latino gustus. Il senso etimologico è proprio perfetto, la cottura così prolungata della salsa di pomodoro, che viene unita solo alla fine a una combinazione di ingredienti molto ricchi di grasso, e che adesso non si utilizzano nemmeno più in modo così preponderande anche nella cucina napoletana, e mi riferisco alla sugna, insomma, tutto ciò rinforza il gusto del ragù fino a renderlo così ricco e sublime, un’esperienza nuova e antica allo stesso tempo, per il nostro palato.

La sua origine dovrebbe risalire alla metà del ‘700, e probabilmente deriva dalla trasformazione di qualche ragù all’italiana già esistente, il primo a parlarne è stato il Cavalcanti, oltretutto citando questo sugo senza nemmeno dargli l’importanza che poi ha preso nel corso del tempo.

Ma lasciamo parlare la ricetta, che è così ricca da avere molte cose da dire!

Crostata salata di verdure

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TEMPO: 1 ora e 15 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Idee fresche e saporite proprio quello che ci vuole per la stagione entrante! Dal caldo di questi giorni sembra quasi che siamo passati direttamente dall’inverno all’estate (e si, non ci sono più le mezze stagioni!). Per quanto mi riguarda, da amante del mare, è già iniziata la stagione balneare e proprio perché ogni minuto libero che ho, lo stascorro facendo delle capatine al mare mi serve preparare dei piatti che posso poi degustare freddi o, al massimo, appena scaldati in forno. Questa crostata salata è un piatto che preparo spesso tra aprile e maggio, la faccio utilizzando sia i carciofi (quando li trovo e sono piccoli e teneri) oppure va benissimo anche utilizzando altre verdure tipo i broccoletti!

Ricetta di Primavera: Zuppa di Piselli e Bacon

 

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TEMPO: 30 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’:  bassa | VEGETARIANA: no | PICCANTE: no | GLUTINE: no | BAMBINI: si 

Finalmente è arrivata la Primavera, l’abbiamo tanto aspettata ed ecco che con i primi caldi finalmente anche nei nostri piatti sono arrivati i nuovi prodotti di stagione: piselli, asparagi, spinacini, fagiolini e quant’altro. Naturalmente poi con la bella stagione cresce anche la nostra voglia di decorare la casa con fiori, piante e di accogliere i nostri ospiti offrendogli dei piatti più freschi e leggeri. I piselli sono dei legumi tipici di questa stagione, si possono gustare in diversi modi sia crudi che cotti. Quella che vi propongo oggi é una versione della zuppa di piselli che preparava la mia bisnonna per dare il benvenuto alla nuova stagione che si insediava. Questa è una ricetta originaria della cucina francese che la mia famiglia ancora oggi é solita riproporre per i primi pranzi in giardino, io stessa la faccio a mia figlia che la adora. Ma il momento più bello di questo piatto é quello che ne precede la preparazione: ovvero stare seduti con la vostra famiglia intorno al tavolo a sgranare i piselli e a chiacchierare in intimità.

Tranci di pesce spada ai funghi

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TEMPO: 50 minuti | COSTO: alto | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI

E per la serie venerdì pesce ecco a voi i tranci di pesce spada ai funghi. Non so dalle vostre parti ma dalle mie il pesce spada è arrivato a prezzi esorbitanti. Lo cucino raramente e quasi sempre per occasioni importanti. Un modo per cucinarlo è quello che vi suggerisco quest’oggi, ai funghi. E’ una ricetta semplice e gustosa, facilissima da preparare e anche abbastanza rapida. Inoltre il pesce spada, dalla polpa compatta, è amato anche da chi non ama molto il sapore del pesce!

Il Finger food della cucina della nonna: il Cavolfiore fritto

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TEMPO: 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Qualche sera fa, dopo il lavoro, ho invitato dei mie colleghi a casa, per fare quattro chiacchiere e bere una birra fresca in compagnia, per stringere un po’ i rapporti oltre il normale orario d’ufficio. Per fare gruppo, insomma! Ma dopo le lunghe ore di lavoro e dopo qualche sorso di birra, lo stomaco iniziava a reclamare attenzioni! Allora via, di corsa in cucina a vedere che antipasto preparare!

Ovviamente per l’occasione serviva qualcosa in stile finger food ed in più qualcosa della cucina vegetariana, perché tra noi c’era chi ha abbracciato questo stile di vita. Il giorno prima avevo riempito il frigorifero con un bel cavolfiore, trovato al mercato. Decisi di usarlo! Ma cosa poter preparare? Poi, il ricordo della cucina della nonna e del suo impareggiabile Cavolfiore fritto. Ebbene, avevo trovato la ricetta! Risultato? Portato in tavola il Cavolfiore fritto è stato spazzolato in pochi minuti.

Gustiamo il sedano insieme alle cruditè in pinzimonio

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TEMPO: 20 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Ha un sapore deciso ed inconfondibile, si presta ad essere sgranocchiato da solo o intingendolo in salsine sfiziose, ottimo accompagnato a formaggi cremosi, eccellente se gratinato al forno o con il pinzimonio.
Sto parlando del sedano, la pianta erbacea molto diffusa anche allo stato selvatico, dal largo utilizzo in cucina, tra l’altro per insaporire varie pietanze come brodi, sughi e risotti.

Il sedano contiene pochissime calorie e quindi è indicato nelle diete ipocaloriche. Personalmente ne faccio certe scorpacciate immergendolo in un famoso formaggio spalmabile, può essere assunto senza limiti. Contiene grandi quantità di vitamina A e vitamina C.

Tra le varietà troviamo quello bianco, dolce, tenero e croccante, il sedano rapa, una radice gustosa nota anche come sedano di Verone e la varietà verde, saporito e molto aromatico. Oggi gustiamo il sedano insieme ai finocchi, alle carote, al cavolfiore ed ai peperoni in pinzimonio.

Frittura di merluzzo con salsa piccante

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TEMPO: 1 ora e 30 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: SI | GLUTINE: SI | BAMBINI: NO


Il pesce fritto fà venire subito in mente due cose: l’estate e i cibi preconfezionati. Per quanto riguarda l’estate forse è solo un collegamento personale. La frittura di pesce è comunque un piatto che anche quando si va a mangiare fuori si consuma prevalentemente durante la bella stagione, ma forse il richiamo alla mia mente è dato anche dal sapore dei ricordi: una casa al mare, tutta la famiglia riunita, le finestre spalancate e l’odore, buonissimo, del pesce che friggeva, una tavolata apparecchiata e poi la rumorosissima cena, ricca di risate e con il sapore della festa. Insomma, quei momenti che quando sei ancora bambina non sai che rimaranno per sempre unici, perchè si cambia, si cresce e certe cose vanno perdute, anche se ne arrivano sempre di nuove.

Per quanto riguarda i cibi preconfezionati invece ormai possiamo affermare che il pesce, soprattutto se impanato e poi fritto (o prefritto da scaldare al forno) lo mangiamo quasi sempre precotto. I bastoncini di pesce ne sono il principale esempio, ma esistono anche filetti di platessa, di merluzzo, calamari, crocchette varie, e anche delle vere e proprie fritture di pesce già pronte. Anche se a volte il motivo principale per cui ci serviamo di questi prodotti surgelati è la mancanza di tempo, provare a preparare qualcosa con le nostre mani può farci scoprire i veri sapori del cibo. In questo modo potremo sia approfittare delle innovazioni dei tempi moderni,  che riuscire anche a conoscere, ricordare e riproporre i momenti, e in questo caso anche i sapori, di una volta.

Una gita in Romagna tra le leccornie del Ristorante Belvedere

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RISTORANTE BELVEDERE

LUOGO: Bertinoro via Mazzini | DATA: tutti i giorni tranne di mercoledì | PRODOTTI TIPICI: cucina romagnola e interpretazione di quella regionale italiana

Lo scorso week end sono andata a visitare la meravigliosa mostra del Canova – il moderno Fidia – a Forlì presso il Complesso  monumentale del San Domenico. Già che andavo da quelle parti ho deciso di provare un ristorante che si trova ad appena 15 km da Forlì, a Bertinoro, che la Camilla Baresani segnalava nella sua rubrica “il diario di una golosa” pubblicato sull’inserto domenicale del Sole 24 ore. 

Appena sono entrata ho trovato immediatamente un servizio impeccabile: accompagnamento al tavolo, cortesia con i bambini, disponibilità nell’esposizione dei piatti e  nella spiegazione dell’origine delle materie prime utilizzate. Il nome del ristorante deriva dalla splendida veduta di cui si può godere dalla terrazza, l’orizzonte arriva fino al mare Adriatico. La filosofia poi dello chef Andrea Ravidà risulta chiara appena si legge il menù: sfoglia rigorosamente tirata a mano, insalatina di campo con vinaigrette al mirtillo, filetto di porcellino al lardo ma anche manzo alla doppia cottura con chips all’aglio. Insomma come dice lo chef stesso la “cucina é un luogo dell’anima”, un’anima che chiaramente guarda alla tradizione del territorio ma che trae  ispirazione da tutta Italia.

Torta rovesciata di pere salata

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TEMPO: 1 ora circa | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Amici lettori quest’oggi vi volevo suggerire una ricetta dolce/salata da fare in questo periodo! Sto parlando della torta rovesciata di pere salata. Incomincia la stagione delle pere e per i prossimi mesi è possibile fare questa torta. Va benissimo da portare per una bella scampagnata, una gita fuori porta, un pic nic o più semplicemente una giornata al mare sotto l’ombrellone. Ultimamente l’ho preparata anche per una coppia di amici e, a quanto pare, sembra che sia stata spazzolata via in pochi minuti. Buon appetito dunque!

Torta rovesciata di pere salata

Ingredienti per 4 persone:

40gr. di zucchero | 1kg. di pere Kaiser | 40gr. di burro | 300gr. di pasta sfoglia | 100gr. di parmigiano grattugiato | sale e pepe q.b.

Matite e trucioli di cioccolato

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Vi ricordate quando da piccoli giocavate con matite e temperamatite? Anni di banchi e pavimenti delle scuole elementari tappezzati, ricoperti di trucioli di matite... i più intraprendenti si lanciavano anche in gare vediamo-chi-tempera-senza-spezzarle, ottenenedo infiniti e lunghissimi trucioli decorativi, da incollare sul quadernone e da regalare a sorridenti e irreprensibili maestre, che prontamente buttavano tutto via.

Anni e anni a temperare matite: colorare, disegnare, sognare, scrivere….. e buttare via i trucioli ! Cestini ricolmi a fine giornata.

Ecco, non avete sempre avuto una sensazione di spreco e potenziale artistico nascosto del suddetto truciolo?
La parola d’ordine queste volta è salvare i trucioli. Basta agli sprechi. Focalizzimoci sulla nostra creatività. Abbiamo trovato un modo per riappropriarsi dell’antica arte del temperamento-matite, ma con una nuova funzione. Superato il puro piacere fisico-dimanico, unendo arte del decoro e delizia di cioccolato. Tirate fuori tutta la vostra vecchia abilità in campo di sfida al temperino, ed avrete tra le mani dei perfetti trucioli al cioccolato.

Queste belle matite colorate nelle varie sfumature del marrone, non sono altro che matite al cioccolato. Si, avete letto bene. Ho detto matite al cioccolato. Mi incanta solo la parola. Sembra parte di una fiaba, degna del continuo di Hansel e Gretel.
E invece no, è realtà!
L’idea è venuta a  Nendo, studio di design giapponese,  in una fruttuosa collaborazione con Tsujiguchi Hironobu, famoso cioccolatiere a Tokyo. Hanno pensato e realizzato un vero e proprio kit di matite al cioccolato, delizioso e molto funzionale.
Ogni matita ha una diversa colorazione, gradazione e intesità di marrone. Tutto è determinato dal tipo di cacao e dalla diversa miscela di cioccolato: dal più delicato al più amaro, cioccolato al latte, bianco e nero fondente.
  • Matite al cioccolato
  • Lussuoso imballaggio
  • Idea originale e pratica

La frittata di zucchine diventa soufflè

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TEMPO: 40 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

 


 

A volte qualche piccolo accorgimento rende le ricette classiche molto più originali del solito. Basta adottare qualche piccolo trucchetto e vedrete la solita frittata gonfiarsi particolarmente assumendo una notevole sofficità.

E’ il caso di questa fritta soufflè di zucchine, la cui ricetta proviene da un numero della rivista Sale & Pepe di qualche anno fa, opportunamente modificata secondo le mie esigenze, tanto per cambiare. Raramente, infatti, seguo una ricetta alla lettera, devo sempre metterci del mio: o per ragioni tecniche, mancanza di questo o quell’ingrediente, o per ragioni di preferenze. Trovo comunque che personalizzare una ricetta sia naturale.

Tornando alla ricetta, l’accorgimento di cui parlavo consiste nel montare a neve gli albumi e nell’utilizzo della ricotta all’impasto. Oltre alla cottura in forno. L’insieme di queste operazioni trasforma una “normale” frittata di zucchine, in un appetitoso quasi-soufflè.

Vi consiglio vivamente di provarla in questo periodo, infatti  nonostante siano reperibili sul mercato tutto l’anno, le zucchine sono un prodotto dell’orto tipico della tarda primavera e dell’estate.

 

 

Sformato di fagiolini e patate con mozzarella

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TEMPO: 1 ora e 30 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Gli sformati di patate sono sempre una buona soluzione quando vogliamo preparare un piatto unico. A casa mia c’è sempre stata, almeno una volta alla settimana, la cena con il gateau di patate, ad esempio. Mia mamma lo preparava sempre allo stesso modo chiaramente, ma variando sulla farcitura, anche a seconda di quello che c’era in casa, visto che gli sformati di patate permettono anche di non buttare via magari degli affettati o dei formaggi che potrebbero presto andare a male. Comunque sia nel gateau di casa mia la mozzarella non mancava mai, e forse proprio per questo mi ha incuriosito questa ricetta.

E’ molto simpatica l’idea di utilizzare un’intera treccia, da sistemare proprio al centro dello sformato, e che quindi nel momento in cui si taglieranno le fette risulterà come un morbidissimo cuore del pasticcio! Io non ci ho ancora provato, ma i fagiolini credo possano essere sostituiti con tante altre verdure, carote, zucchine, e anche con i funghi, e poi perchè non provare a fare una variante del gateau di patate? Classica ricetta, soliti ingredienti, ma, nel momento in cui si versa il composto di patate nella teglia inserire una treccia al centro. Prima o poi ci proverò!

Risotto al nero di seppia: impariamolo a cucinare

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TEMPO: 30 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: SI | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Preparare un risotto al nero di seppia credevo fosse una di quelle cose difficili e soprattutto molto sporcanti. Una domenica primaverile ho voluto cimentarmi in questa avventura e devo dire che non è stata poi così traumatica. Il riso nero o come lo vogliate chiamare, al nero di seppia, è un primo piatto decisamente per questa stagione, fresco, buono e con un profumo di mare che ci avvicina sempre di più agli scogli e al sole.

Risotto al nero di seppia

Ingredienti per 4 persone:

60gr. di margarina | una cipolla | prezzemolo | uno spicchio d’aglio | 400gr. di seppioline | 350gr. di riso | 1 litro e 1/4 di brodo (possibilmente di pesce) | formaggio parmigiano grattugiato | sale e pepe