Siamo alla frutta? Dolci al cucchiaio: zuppa inglese

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TEMPO: 40 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Tutto quello che vi serve è un dolce al cucchiaio, famoso quanto antico, dalle varianti infinite e praticamente impossibile da sbagliare. La zuppa inglese! Questa è speciale, ha un tocco in più per l’occasione: versione fruttata, più fresca per regalarvi l’illusione che non state commettendo un peccato di gola.

La zuppa inglese di norma non è molto adatta ai bambini, considerando l’ingegnte dose di liquore Alchermes in cui mi piace tuffare e rituffare i savoiardi prima foderare coppe e coppettine: come escamotage si può sostituire il liquore con del succo di frutta. Dopo anni di tentativi ed esperimenti, ho teorizzato che il succo perfetto per la sostituzione di liquore Alchermes, è il succo d’ananas: acidulo, dolce e non troppo corposo.

Di seguito la ricetta incriminata che sta scandendo le mie pause pomeriane di merenda coi colleghi. Per mio diletto aggiungo sempre frutti di bosco in questa versione alla frutta, ma  le varietà fruttifere potenzialmente usabili nella ricetta sono totalmente di libero arbitrio. De gustibus.

La cucina Rapida: formaggio fresco agli aromi

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TEMPO: 20 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: bassa | VEGETARIANA: si | PICCANTE: no | GLUTINE: no | BAMBINI: si

Spesso quando arriva il primo sole si diventa avidi di nuove ricette fresche e gustose. E naturalmente la primavera invita molto ad utilizzare i prodotti di stagione dal momento che gli orti sono pieni di verdure nuove e golose. Questa ricetta risponde perfettamente alle esigenze di chi ha poco tempo a disposizione ma comunque ha voglia di stupire i propri amici proponendo un piatto veloce, colorato, profumato ed anche light. In tutta sincerità credo proprio che questa ricetta sia tra le più rapide che esistano.

Cena romantica a base di Petti di pollo alla senape

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TEMPO: 1 ora e 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:SI | GLUTINE: SI | BAMBINI: NO


L’altra sera, ho chiamato una mia amica per invitarla a cena, una cenetta romantica! Io,lei una bottiglia di buon vino Italiano, le candele e dei piatti ricercati. Faccio il numero di telefono. Sento squillare. Lei risponde. Io saluto, e chiacchieriamo un po’ e poi … l’invito. All’invito segue la seguente risposta:

Si, va bene. Però – e già da qui capisco che c’era sotto qualcosa – volevo comunicarti che da oggi ho deciso di mettermi a dieta. Tra un po’ inizieranno le giornate ideali per andare a prendere il sole sulla spiaggia, e non voglio mettermi in mostra in questo stato! Devo assolutamente perdere qualche chilo!

Buon Appetito Miss Geschick !

buon appetito

“Buongiorno tesoro, facciamo colazione a letto oggi? E’ domenica mattina, pensi che potremmo coccolarci un po’ rimanendo ancora a sonnecchiare qualche ora in più nel lettone, magari improvvisando un minimal brunch casalingo?”

Voi riuscireste a dire di no a questi occhioni e frangetta che sembrano usciti dalla riedizione di Cappuccetto Rosso ma dieci anni dopo? Beh, mentre ci pensate e sognate un dolce risveglio, vi ricordo che la colazione a letto non è sempre come uno si aspetta, è un’arte e di difficile realizzazione. Ci vuole stile, passione ed esperienza. Potrebbe sembrare la cosa più facile e naturale del mondo, estemporanea e impulsiva, ma in realtà non è così.

Parlo di:

  • briciole ovunque
  • caffè rovesciati o schizzi
  • marmellata spalmata dove non dovrebbe
  • contenitori caldi e freddi che turbano i nostri arti ancora addormentati
  • equilibri precari di piatti e tazze

Avete ancora dubbi? Devo essere più specifica o basta solo la parola briciole ad evocare sgradite sensazioni? Rigirasi nel letto graffiandosi gambe e schiena con le briciole della colazione… Astio e fastidio. No, così non va bene, tutto questo può trasformare la meraviglia della colazione a letto in uno dei peggiori incubi, compromettendo il buon umore e il felice svolgersi di tutta la giornata.

Bene, come sempre il design ci viene in soccorso, i food designer le pensano proprio tutte per migliorare il nostro quotidiano, partendo dai piccoli gesti come il dramma della colazione a letto.

Signori e signore, un inchino a Miss Geschick e Lady Lapsus per la geniale trovata: ecco a voi il lenzuolo che cambierà la qualità deli vostri risvegli.

Aspettando l’estate con l’insalata di pasta con olive nere e pomodorini

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TEMPO: 50 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


L’aria diventa calda, il sole sembra che abbia recuperato il suo giusto spazio, e la voglia di piatti freschi e colorati comincia a prendere piede. Le vellutate, le zuppe, le creme di verdure che ci hanno tanto donato sollievo durante il periodo invernale, mai sofferto, almeno personalmente, come quest’anno, cominciano ad essere messe da parte per lasciare spazio ad insalate, frutta e verdura di stagione.

In particolare le insalate di pasta mi hanno sempre attirato  per la varietà degli ingredienti che è possibile utilizzare, ma non solo, anche per il vantaggio di poterle preparare in anticipo ed avere assicurato un pasto pronto da gustare anche quando magari rientriamo dalle nostre commissioni fuori o dal lavoro e non abbiamo molto tempo e voglia di metterci ai fornelli. Costituiscono anche una buona alternativa ai panini, quando si pranza fuori casa .

Tenendo conto che potete utilizzare gli ingredienti che più vi aggradano, o che avete in casa sul momento, vi mostro come l’ho preparata io. Per questa insalata ho utilizzato come formato le farfalle, e come ingredienti i pomodorini ciliegia, della scamorza affumicata,delle olive nere e della cipolla. Per finire tanto tanto basilico che adoro e metterei ovunque e che, a mio parere, fa tanto estate.

Il ragù della domenica

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TEMPO: 6-7 ore | COSTO: medio-alto | DIFFICOLTA’: difficile

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Il ragù della domenica. In ogni famiglia napoletana “verace” il profumo di questa salsa si diffonde, anzi, forse sarebbe meglio dire “si diffondeva”, per tutta la casa, celebrando tutte le domeniche e ogni altra festa familiare.  E’ una tradizione che un po’ si è persa, ma personalmente credo che nelle mani di ogni napoletano risieda nascosta la capacità di preparare un ottimo ragù.

L’etimologia della parola è francese, deriva da ragout, parola che a sua volta proviene da ragouter, che significa rinforzare il gusto, e questa parola poi a sua volta deriva dal latino gustus. Il senso etimologico è proprio perfetto, la cottura così prolungata della salsa di pomodoro, che viene unita solo alla fine a una combinazione di ingredienti molto ricchi di grasso, e che adesso non si utilizzano nemmeno più in modo così preponderande anche nella cucina napoletana, e mi riferisco alla sugna, insomma, tutto ciò rinforza il gusto del ragù fino a renderlo così ricco e sublime, un’esperienza nuova e antica allo stesso tempo, per il nostro palato.

La sua origine dovrebbe risalire alla metà del ‘700, e probabilmente deriva dalla trasformazione di qualche ragù all’italiana già esistente, il primo a parlarne è stato il Cavalcanti, oltretutto citando questo sugo senza nemmeno dargli l’importanza che poi ha preso nel corso del tempo.

Ma lasciamo parlare la ricetta, che è così ricca da avere molte cose da dire!

Crostata salata di verdure

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TEMPO: 1 ora e 15 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Idee fresche e saporite proprio quello che ci vuole per la stagione entrante! Dal caldo di questi giorni sembra quasi che siamo passati direttamente dall’inverno all’estate (e si, non ci sono più le mezze stagioni!). Per quanto mi riguarda, da amante del mare, è già iniziata la stagione balneare e proprio perché ogni minuto libero che ho, lo stascorro facendo delle capatine al mare mi serve preparare dei piatti che posso poi degustare freddi o, al massimo, appena scaldati in forno. Questa crostata salata è un piatto che preparo spesso tra aprile e maggio, la faccio utilizzando sia i carciofi (quando li trovo e sono piccoli e teneri) oppure va benissimo anche utilizzando altre verdure tipo i broccoletti!

Ricetta di Primavera: Zuppa di Piselli e Bacon

 

piselli

 

TEMPO: 30 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’:  bassa | VEGETARIANA: no | PICCANTE: no | GLUTINE: no | BAMBINI: si 

Finalmente è arrivata la Primavera, l’abbiamo tanto aspettata ed ecco che con i primi caldi finalmente anche nei nostri piatti sono arrivati i nuovi prodotti di stagione: piselli, asparagi, spinacini, fagiolini e quant’altro. Naturalmente poi con la bella stagione cresce anche la nostra voglia di decorare la casa con fiori, piante e di accogliere i nostri ospiti offrendogli dei piatti più freschi e leggeri. I piselli sono dei legumi tipici di questa stagione, si possono gustare in diversi modi sia crudi che cotti. Quella che vi propongo oggi é una versione della zuppa di piselli che preparava la mia bisnonna per dare il benvenuto alla nuova stagione che si insediava. Questa è una ricetta originaria della cucina francese che la mia famiglia ancora oggi é solita riproporre per i primi pranzi in giardino, io stessa la faccio a mia figlia che la adora. Ma il momento più bello di questo piatto é quello che ne precede la preparazione: ovvero stare seduti con la vostra famiglia intorno al tavolo a sgranare i piselli e a chiacchierare in intimità.

Tranci di pesce spada ai funghi

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TEMPO: 50 minuti | COSTO: alto | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI

E per la serie venerdì pesce ecco a voi i tranci di pesce spada ai funghi. Non so dalle vostre parti ma dalle mie il pesce spada è arrivato a prezzi esorbitanti. Lo cucino raramente e quasi sempre per occasioni importanti. Un modo per cucinarlo è quello che vi suggerisco quest’oggi, ai funghi. E’ una ricetta semplice e gustosa, facilissima da preparare e anche abbastanza rapida. Inoltre il pesce spada, dalla polpa compatta, è amato anche da chi non ama molto il sapore del pesce!

Il Finger food della cucina della nonna: il Cavolfiore fritto

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TEMPO: 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Qualche sera fa, dopo il lavoro, ho invitato dei mie colleghi a casa, per fare quattro chiacchiere e bere una birra fresca in compagnia, per stringere un po’ i rapporti oltre il normale orario d’ufficio. Per fare gruppo, insomma! Ma dopo le lunghe ore di lavoro e dopo qualche sorso di birra, lo stomaco iniziava a reclamare attenzioni! Allora via, di corsa in cucina a vedere che antipasto preparare!

Ovviamente per l’occasione serviva qualcosa in stile finger food ed in più qualcosa della cucina vegetariana, perché tra noi c’era chi ha abbracciato questo stile di vita. Il giorno prima avevo riempito il frigorifero con un bel cavolfiore, trovato al mercato. Decisi di usarlo! Ma cosa poter preparare? Poi, il ricordo della cucina della nonna e del suo impareggiabile Cavolfiore fritto. Ebbene, avevo trovato la ricetta! Risultato? Portato in tavola il Cavolfiore fritto è stato spazzolato in pochi minuti.

Gustiamo il sedano insieme alle cruditè in pinzimonio

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TEMPO: 20 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Ha un sapore deciso ed inconfondibile, si presta ad essere sgranocchiato da solo o intingendolo in salsine sfiziose, ottimo accompagnato a formaggi cremosi, eccellente se gratinato al forno o con il pinzimonio.
Sto parlando del sedano, la pianta erbacea molto diffusa anche allo stato selvatico, dal largo utilizzo in cucina, tra l’altro per insaporire varie pietanze come brodi, sughi e risotti.

Il sedano contiene pochissime calorie e quindi è indicato nelle diete ipocaloriche. Personalmente ne faccio certe scorpacciate immergendolo in un famoso formaggio spalmabile, può essere assunto senza limiti. Contiene grandi quantità di vitamina A e vitamina C.

Tra le varietà troviamo quello bianco, dolce, tenero e croccante, il sedano rapa, una radice gustosa nota anche come sedano di Verone e la varietà verde, saporito e molto aromatico. Oggi gustiamo il sedano insieme ai finocchi, alle carote, al cavolfiore ed ai peperoni in pinzimonio.

Frittura di merluzzo con salsa piccante

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TEMPO: 1 ora e 30 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: SI | GLUTINE: SI | BAMBINI: NO


Il pesce fritto fà venire subito in mente due cose: l’estate e i cibi preconfezionati. Per quanto riguarda l’estate forse è solo un collegamento personale. La frittura di pesce è comunque un piatto che anche quando si va a mangiare fuori si consuma prevalentemente durante la bella stagione, ma forse il richiamo alla mia mente è dato anche dal sapore dei ricordi: una casa al mare, tutta la famiglia riunita, le finestre spalancate e l’odore, buonissimo, del pesce che friggeva, una tavolata apparecchiata e poi la rumorosissima cena, ricca di risate e con il sapore della festa. Insomma, quei momenti che quando sei ancora bambina non sai che rimaranno per sempre unici, perchè si cambia, si cresce e certe cose vanno perdute, anche se ne arrivano sempre di nuove.

Per quanto riguarda i cibi preconfezionati invece ormai possiamo affermare che il pesce, soprattutto se impanato e poi fritto (o prefritto da scaldare al forno) lo mangiamo quasi sempre precotto. I bastoncini di pesce ne sono il principale esempio, ma esistono anche filetti di platessa, di merluzzo, calamari, crocchette varie, e anche delle vere e proprie fritture di pesce già pronte. Anche se a volte il motivo principale per cui ci serviamo di questi prodotti surgelati è la mancanza di tempo, provare a preparare qualcosa con le nostre mani può farci scoprire i veri sapori del cibo. In questo modo potremo sia approfittare delle innovazioni dei tempi moderni,  che riuscire anche a conoscere, ricordare e riproporre i momenti, e in questo caso anche i sapori, di una volta.

Una gita in Romagna tra le leccornie del Ristorante Belvedere

ristorante belvedere

RISTORANTE BELVEDERE

LUOGO: Bertinoro via Mazzini | DATA: tutti i giorni tranne di mercoledì | PRODOTTI TIPICI: cucina romagnola e interpretazione di quella regionale italiana

Lo scorso week end sono andata a visitare la meravigliosa mostra del Canova – il moderno Fidia – a Forlì presso il Complesso  monumentale del San Domenico. Già che andavo da quelle parti ho deciso di provare un ristorante che si trova ad appena 15 km da Forlì, a Bertinoro, che la Camilla Baresani segnalava nella sua rubrica “il diario di una golosa” pubblicato sull’inserto domenicale del Sole 24 ore. 

Appena sono entrata ho trovato immediatamente un servizio impeccabile: accompagnamento al tavolo, cortesia con i bambini, disponibilità nell’esposizione dei piatti e  nella spiegazione dell’origine delle materie prime utilizzate. Il nome del ristorante deriva dalla splendida veduta di cui si può godere dalla terrazza, l’orizzonte arriva fino al mare Adriatico. La filosofia poi dello chef Andrea Ravidà risulta chiara appena si legge il menù: sfoglia rigorosamente tirata a mano, insalatina di campo con vinaigrette al mirtillo, filetto di porcellino al lardo ma anche manzo alla doppia cottura con chips all’aglio. Insomma come dice lo chef stesso la “cucina é un luogo dell’anima”, un’anima che chiaramente guarda alla tradizione del territorio ma che trae  ispirazione da tutta Italia.

Torta rovesciata di pere salata

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TEMPO: 1 ora circa | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Amici lettori quest’oggi vi volevo suggerire una ricetta dolce/salata da fare in questo periodo! Sto parlando della torta rovesciata di pere salata. Incomincia la stagione delle pere e per i prossimi mesi è possibile fare questa torta. Va benissimo da portare per una bella scampagnata, una gita fuori porta, un pic nic o più semplicemente una giornata al mare sotto l’ombrellone. Ultimamente l’ho preparata anche per una coppia di amici e, a quanto pare, sembra che sia stata spazzolata via in pochi minuti. Buon appetito dunque!

Torta rovesciata di pere salata

Ingredienti per 4 persone:

40gr. di zucchero | 1kg. di pere Kaiser | 40gr. di burro | 300gr. di pasta sfoglia | 100gr. di parmigiano grattugiato | sale e pepe q.b.