Orzotto agli asparagi: un’alternativa al solito risotto

Orzotto agli asparagi 

TEMPO: 60 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Da piccola odiavo gli asparagi, forse era quel loro sapore amarognolo a farmeli detestare, fatto sta che non sognavo minimamente di assaggiarli. Adesso invece ho imparato ad apprezzarli, come molti altri cibi per la verità, e come credo sia successo un po’ a tutti nella vita. Ed è stata una fortuna perchè gli asparagi sono tra gli ortaggi a più alto contenuto di fibre e sali minerali. Diverse sono le varietà, tra le più comuni ricordiamo quelli bianchi, quelli selvatici, ed infine quelli verdi utilizzati tra l’altro in questa ricetta. Dimenticavo, è consigliabile preferire la cottura a vapore .

Fermo restando il fatto che già mangiati da soli semplicemente cotti e conditi con un goccio d’olio siano molto appetitosi ed anche, perché no, leggeri, molti sono gli abbinamenti che li vedono protagonisti. Per citarne solo due trovo che quello con le uova e quello con lo speck ne esaltino il sapore in modo particolare. Oggi li vediamo accoppiati all’orzo, avevo voglia di un piattino semplice ma allo stesso tempo insolito, ed allora ho optato per un orzotto, mettendo da parte, per una volta il riso.

Piccolo dizionario della cucina

dizionario-in-cucina

Ecco la seconda parte di questo piccolissimo dizionario culinario, che per qualcuno potrà essere solo una semplice ripetizione, mentre per altri risulterà non solo molto interessante ma anche molto ma molto utile!

Come dicevo anche nella prima parte di questa specie di grammatica della cucina, a volte ci sono dei termini specifici dei quali dobbiamo conoscere al meglio il significato, in modo che durante la preparazione di una ricetta non rischiamo di sbagliare qualcosa, magari cuocendo troppo una pietanza che in relatà andava solo scottata, oppure pelando in un certo modo frutta o verdura, rischiano di eliminare la buccia o dei ciuffi che potrebbero poi servire nel corso della preparazione. Per questo ho deciso di pubblicare questo elenco di termini culinari con i loro significati.

Cucina egiziana: Tahina Salad ovvero crema salata

tahina-salad

TEMPO: 10 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI

La «Sella di vitello alla Principe Orloff» perde colpi davanti al pollo alle mandorle? No, non si può parlare né di «serie B», né di confronti improponi­bili: se l’Oriente è in parte uscito dalla propria emarginazione, la naturale conseguenza è che anche la sua tradizione gastronomica tende ad uscire dai suoi confini naturali, e che quanto meno il mondo occidentale è portato ad assuefarsi ad essa, per curiosità come per effettivo apprezzamento. D’altronde non illudiamoci: ogni palato è figlio del proprio habitat, e, per dirla con una frase fatta, i gusti sono gusti. Semmai, vale la pena di evidenziare il tentativo effettuato in questi post: quello di «rileggere» la cucina europea attraverso un suo «mondo» interdipendente ma autonomo al tempo stesso, cioè quella vasta «area» geografica che porta il nome di Bacino del Mediterraneo. La ricetta che vi presento oggi si chiama tahina salad ovvero la crema salata, è una ricetta egiziana che ho provato personalmente durante un soggiorno estivo; sono riuscita poi a rimediare la ricetta e quest’oggi ve la ripropongo! Chiamata anche la maionese orientale, è largamente utilizzata per condire verdure grigliate, carni e pesci arrostiti. La pasta tahina, untuosa di color crema, si ottiene macinando i semini di sesamo chiaro. 

Prodotti Dharma, subito a casa tua !

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Se non siete spassionati fan della serie Lost, probabilmente tutto questo non vi farà né caldo né freddo. Questi prodotti, con queste etichette non vi sembreranno altro che banali prove di stampa di chissà quale giovane grafico. Se invece fate parte della nutrita folla si super addicted della ormai celebre e celebrata serie televisiva Lost, continuate a leggere: tra poche righe potreste trovare la soluzione per realizzare un vostro recondito sogno.

Voi che vi vantate di non aver perso neanche una puntata, avete presente il progetto  Dharma, giusto? Ecco, allora vi sarete sicuramente fatti catturati dal fascino misterioso delle etichette  dei prodotti Dharma, oramai segno inconfondibile di Lost e della vita sull’isola.

E’ incredibile come le confezioni e la grafica di questi prodotti abbiano colpito la fantasia del pubblico, sono bastate due o tre puntate e mi sono rimaste stampate nel cervello.

Avere prodotti dharma in dispensa non è il sogno un po’ di tutti? O solo mio sogno segreto?
Per me, adesso è un bisogno impellente. Io, in questo momento devo averli assolutamente.

Come fare, calcolando che non sono in commercio?

Un fresco dessert d’estate: mousse al cioccolato bianco e caffè

 

mousse cioccolato bianco

 

TEMPO: 10 minuti + 1 ora di frigorifero | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: facile | VEGETARIANA: si | PICCANTE: no | GLUTINE: no | BAMBINI: no

Con i primi caldi si comincia ad avere voglia di cibi freschi e dissetanti. Questa mousse può essere la risposta giusta ai vostri desideri, infatti potrete proporla sia per concludere un pranzo tra amici sia per arricchire una ghiotta merenda in compagnia. Secondo me é molto carina servita nelle tazzine da caffè e decorata con delle gocce di cioccolata, ma voi potete sbizzarrirvi a presentarla nel modo che più vi diverte. Inoltre é un tipo di dolce che generalmente piace a tutti ed é una buona alternativa al gelato, se poi volete farla gustare anche ai bambini potrete sostituire il caffè con del cacao in polvere oppure con della purea di frutta.

Gli strumenti del mestiere: cosa serve ad un provetto pasticciere?

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Chi ha la passione per la cucina, soprattutto per i dolci, molto spesso cimentandosi nella preparazione di questo o quel dessert si trova a dover fare i conti con gli strumenti del mestiere.
Fino a che si tratti di utilizzare strumenti comuni che sono presenti pressochè in tutte le cucine ( eccezione fatta per quelle dei singles), non ci sono problemi, ma quando la ricetta richiede il termometro per misurare la temperatura del cioccolato durante il temperaggio, o il caramellatore (avete presente la crosticina della creme brulèe ?) allora le cose diventano più complicate.

Un semplice dizionario alimentare

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Mai dare per scontate le parole che utilizziamo, anche in cucina. Tutti i termini hanno dei loro significati specifici, che magari variano di poco tra una parola e l’altra, però il mondo del cucinare è proprio uno di quegli ambienti in cui una piccola variazione può dar vita a un’altra ricetta!

Già da prima di iniziare a vivere da sola mi sono trovata in difficoltà a volte, sfogliando un ricettario o volendo provare una ricetta che sentivo e vedevo nei tanti programmi tv, c’erano dei termini specifici, che adesso mi sono chiarissimi, ma che allora rappresentavano un gran mistero! Così l’altro giorno, mentre sfogliavo un vecchio libro di ricette, ho trovato tra le prime pagine un piccolo dizionario, con i termini fondamentali, e ho immediatamente pensato di proporlo. Alla fine serivrà alle cuoche esperte per dare una ripassatina e a quelle più giovani e che si stanno addentrando in questo fantastico mondo, per capirci qualcosa tra le mille sfumature di cottura, tagli, pulizia degli alimenti e altro ancora!

Come si serve in un pranzo in piedi?/3

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Anzitutto predisponete un menù abbastanza diversificato, con una vasta scelta di piccole cose (stuzzichini, vol-au-vents, tartine. ecc.) facilmente mangiabili in un sol boccone, magari un solo piatto caldo espresso e alcuni piatti freddi da prepararsi con buon anticipo e che non richiedano, possibilmente, l’uso del coltello. Naturalmente ci saranno moltissime cose da bere, due o tre buone qualità di vino, succhi di frutta, bibite gasate, liquori e ghiaccio a profusione.

Allestendo l’ambiente badate che il buffet sia accessibile a tutti, con il tavolo, debitamente allungato, contro una parete, o meglio ancora, se lo spazio lo consente, al centro della sala per permettere di girarci intorno. Se il tavolo è abbastanza grande potete disporvi ai lati piatti, bicchieri e posate: se viceversa è poco capiente, destinate un altro tavolo a bicchieri, bottiglie, shaker, mixer, secchiello per il ghiaccio, nascondendo sotto la tovaglia, che cadrà fino a terra, le bottiglie di riserva. Su un terzo tavolo più piccolo presso il buffet sarà impilato un gran numero di piatti, ci saranno tanti tovaglioli e le posate divise per uso. Su altri piccoli tavolinetti sparsi in giro mettete le ciotoline con patatine, salatini, crackers e olive.

A Cena con Delitto !

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Avete presente Invito a cena con delitto? Il film commedia anni ’70 dove cinque famosi investigatori venivano invitati a trascorre un weekend nella casa di uno strano e ricchissimo personaggio, con tanto di cena e delitto in pieno stile classico film giallo. Chi è cresciuto pranzando con Angela Lansbury alias Signora in Giallo, e cenando col Tenente Colombo, sa di cosa parlo. Signori e signore, siete tutti invitati ad una Cena con Delitto. Ce la farete a trovare l’assasino tra una portata e l’altra?

Una cena diversa dal solito, dove mettere alla prova le proprie doti d’investigatore, raccogliendo gli indizi, individuare movente ed arma del delitto, ricostruendo la scena del crimine e riuscire a scoprire ed arrestare il colpevole. Come la parte integrante di un film o di un libro, preparatevi ad interpretare il ruolo del perfetto detective: non ci sarà Sherlock Holmes che tenga, risolverete enigmi meglio di Hercule Poiret, interrogherete gli indiziati al pari del Commissario Maigret, vi districherete tra gli indizi con la classe di Ellery Queen.

Tutto questo durante la Cena con delitto, ogni tavolo sarà una squadra investigativa in competizione con tutte le altre, pronta a gareggiare e mangiare, tentando di risolvere il misfatto. Interrogatori ed analisi degli indizi fino ad arrivare a svelare il mistero.

Alla fine della cena ogni squadra investigativa indica colpevole, movente e arma del delitto. La squadra che indovina sarà la vincitrice.

Ma dove e quando vi chiedete?
Facile.. continuate a leggere.

Un’idea per la torta di Compleanno: il Moelleux alla Banana

moelleux banana


TEMPO: 55 minuti inclusa la cottura | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media | VEGETARIANA: si | PICCANTE: no | GLUTINE: si |BAMBINI: si

 Visto che ultimamente mi stanno arrivando molte richieste di consigli per le torte di compleanno ho pensato di proporre, oltre alle numerose che già trovate su GINGER, anche un classico della cucina francese il Moelleux alla Banana. Si tratta di una torta piuttosto semplice arricchita però dal gustoso sapore della banana e da una ghiotta crema al formaggio che farà da “glassa”. Questa ricetta poi va bene in ogni periodo dell’anno, dal momento che le banane si trovano praticamente sempre. Inoltre si tratta di una torta che si conserva anche 4 giorni se la avvolgete dentro la pellicola alimentare, ed infin ,se mai dovesse avanzare, potete affettarla e surgelarla per una merenda dell’ultimo minuto.

Sognando le vacanze con le tartellette delle Baleari

tartellette delle baleari

 

TEMPO: 60 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Di questi tempi è naturale cominciare a pensare alle vacanze. Personalmente la mia vacanza ideale la immagino al mare, magari distesa sulla spiaggia di una delle isole Baleari.

Le Baleari sono conosciute come le isole dell’eterna primavera. Il clima è mite e tipicamente mediterraneo con una media delle temperature estive intorno ai 27°. Temperature che permettono sia di godersi il mare e la spiaggia senza soffrire troppo il caldo ma anche di visitare le bellezze delle cittadine isolane. Ecco perchè potrebbero costituire una meta di viaggio ideale.

Oggi vi propongo queste tartellette soprannominate delle Baleari appunto perchè richiamano i sapori autentici di queste isole. Accompagnate da una spremuta di arancia fresca, non solo costituiscono un’ottima colazione, ma vi catapultano nell’atmosfera vacanziera. Provare per credere.

Insalata dal sapore sfaccettato ed esotico

insalata-dal-sapore-sfaccettato

TEMPO: 20 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Può essere divertente inventarsi sempre nuove ricette per le insalate, anche perchè quando fa molto caldo diventa quasi una necessità nutrirsi con qualcosa di fresco ma che sia allo stesso tempo sostanzioso per darci le energie di cui abbiamo bisogno per continuare una giornata torrida, ma comunque sia impegnata.

E’ molto interessante cucinare con la frutta. Le insalate, in verità, sono il passo più semplice per avvicinarsi a questo mondo che mescola sapori dolci e salati, consistenze diverse, e questa variante è anche piuttosto particolare.

Il pompelmo è un frutto voluminoso, tondo, che può avere la polpa rosa, chiara e anche rossa, e non ha alcun seme. Il suo sapore è acre, ma non come quello comune degli agrumi. Ha origini indiane e in Italia viene coltivato in Sicilia, Calabria e in minor misura anche in Liguria. E’ molto nutriente e ha un’azione positiva depurante, sul sangue e sull’apparato digerente. Contiene vitamina A, B, C, flavonodi, pectine ed è molto ricco di fibre.

Al contrario del pompelmo, che spesso viene inserito nelle diete proprio per le sue qualità purificanti, l’avocado è un frutto molto grasso. Va quindi consumato non molto spesso e non in dosi eccessive. La maggiore coltivazione e produzione di avocado è negli Stati Uniti, dove ne esistono circa 20 varietà. Il frutto contiene vitamina B e potassio, e in più ha buone caratteristiche antiossidanti, visto che possiede anche vitamina E e glutatione. In più contiene anche una sostanza, il beta-sitosterolo, che abbassa i livelli di colesterolo nel sangue, aiutando a prevenire le malattie cardiovascolari. Peccato che non sia adatto alla linea!

Un po’ di cucina internazionale: Insalata Turkolimanos

insalata-turkolimanos

TEMPO: 25 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: SI | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

La mappa della grande cucina internazionale, si sa, è disegnata da sempre sugli annosi, secolari profili della vecchia Europa: staccar­sene è arduo, vuoi per motivi di tradizione, di «memoria storica» saldamente radicata nella nostra cultura culinaria, vuoi per il gap oggettivo che ci divide  dagli echi della cucina terzomondista o, in genere, oltreoceanica. Si sa, del resto, che se oggi negli Stati Uniti proliferano pizzerie italiane e ristoranti francesi dove una volta i pellerossa consumavano carne di bisonte allo spiedo e cibi del tutto fuori delle nostre coordinate, ciò dipende dal processo di colonizzazione (solo di riflesso gastronomica) del nostro continente nei confronti degli altri, si potrà dire che, per converso, se pizza e spaghetti impazzano negli States qui da noi si fa largo l’hamburger e vanno forte i ristoranti cinesi: è forse in atto una sorta di rivolta da parte dei cucinieri «di serie B»? Ma non so, sta però il fatto che quest’oggi vi voglio far provare un piatto azzeccatissimo per il periodo, l’insalata turkolinamos, di origine greca!