Odiato amato forno a microonde, qual è il vostro rapporto con questo piccolo grande elettrodomestico? Il mio è un pò indefinito nel senso che l’ho fortissimamente voluto, cercato e ricercato per trovare il modello perfetto (quale sarà poi, non lo so ancora) e finalmente comprato. All’inizio ci ho messo diverso tempo per studiarlo bene, verificarne le varie funzioni, poi per prendere la giusta dimestichezza ed utilizzato a lungo. Successivamente è caduto nel dimenticatoio ed è stato utilizzato solo per scongelare/riscaldare. Adesso lo sto rivalutando, perchè a mio avviso il forno a microonde, al di là del fatto che possa essere nocivo o meno, è una grande invenzione. Con alcuni piccoli accorgimenti si può cucinare qualsiasi piatto (o quasi) risparmiando in tempo.
Il successo della zucca non fu immediato. Arrivò in Europa nel XVI secolo, parliamo della variante perenne, originaria dell’America Meridionale, e la zucca attirò le persone che venivano a contatto con essa più che altro stimolandone la fantasia, vista la sua particolare forma. Gli impieghi alimentari all’inizio furono davvero scarsi, visto che la zucca è caratterizzata da una polpa poco saporita, che non attirrava nessuno. Poi arrivarono lunghe carestie e una volta finite queste qualcuno provò particolari abbinamenti con altri ingredienti, con condimenti e aromi particolari, metodi di cottura diversi e così la zucca è diventato l’ortaggio che noi tutti conosciamo e apprezziamo e che in questo periodo dell’anno acquista anche una fama particolare!
Come detto anche in precedenza negli altri articoli delle ricette che la riguardano, ribadiamo che la zucca è estremamente digeribile e anche che è una fonte eccellente di beta-carotene, un antiossidante che il nostro organismo trasforma in parte in Vitamina A e che si rivela utile per prevenire i danni dei radicali liberi, che possono provocare alcune forme tumorali. In realtà della zucca non andrebbe consumata solo la polpa, ma anche i semi, che sono ricchi di tutta una serie di minerali, quali il magnesio, lo zinco, il fosforo, il ferro e il potassio.
La zucca finisce col rivelarsi un alimento talmente tanto sano e completo che non possiamo davvero limitarci a mangiarla solo in autunno o in questo determinato periodo dell’anno. Può essere Halloween tutte le volte che vogliamo!
Oggi vi propongo una ricetta davvero molto semplice e versatile, ma soprattutto economica e dato il periodo credo non sia poco…!
Prima di illustrarvela però vi do due suggerimenti:
Un’idea alternativa per utilizzare questa frittata al forno? Un aperitivo improvviso con gli amici…tagliatela a quadrucci e servitela anche fredda come stuzzichino rustico …. il successo è assicurato!
Volete provare a far mangiare le verdure e le uova a chi magari non ne va matto? Vi garantisco che questo è uno dei metodi migliori, se poi fate intingere nel Ketchup i pezzetti di frittata, sarà impossibile resistevi!
Si avvicina la notte del 31 ottobre, corrispondente in Italia al giorno di Ognissanti, mentre in America e Canada, alla celebre (grazie sicuramente ai numerosi telefilm americani per cui andiamo tanto pazzi) festa di Halloween. Alzi la mano chi non ha mai sentito la frase “dolcetto o scherzetto?” Oltre ad avere un certo fascino legato al mistero ed alla paura che la circonda, io personalmente la amo più che altro perchè la considero un’ottima scusa per tentare di riprodurre in cucina mostri, zucche intagliate, dita mozze, mele stregate e quant’altro possa servire ad incutere un certo timore, salvo poi avere la possibilità di gustarlo allegramente in compagnia. Sapete che la parola Halloween deriverebbe dalla contrazione della frase “all hallows eve” che contraddistingue appunto la notte di Ognissanti ? Le origini di questa festa sarebbero da individuarsi nella credenza popolare che durante la notte del 31 ottobre, coincidente tra l’altro con la fine del periodo caldo, le anime dei morti, tornassero tra i vivi per scegliere i nuovi corpi di cui impossessarsi nell’anno seguente. Ovviamente i vivi, non volendo che ciò accadesse, rendevano le loro dimore impraticabili, facendo in modo che fossero buie e inospitali. Inoltre, e quì sarebbe l’origine dei travestimenti, sceglievano dei vestiti vecchi e creavano abbigliamenti spaventosi con lo scopo di tenerli lontani.
Bisogna sempre inventare nuovericette. A volte diventa necessario anche modificare quelle che abbiamo già inventato o quelle che ci hanno passato, quelle che abbiamo deciso di copiare, quelle che abbiamo provato in un ristorante, quelle a cui abbiamo modificato degli ingredienti perchè nella loro composizione base proprio non ci convincevano. Questa specie di regola, che io cerco di applicare costantemente alla mia cucina, secondo me sta proprio alla base di una dieta equilibrata, anche ipocalorica se vogliamo, un modo di mangiare sano, costante, che poi ci può permettere di esagerare a volte, di mangiare delle belle fritture, dei dolci farciti, senza stare a pensare alla salute, alla linea, alla pelle, ai capelli e a tutto il resto del corpo, costantemente coinvolto nelle nostra alimentazione, da bambini, da giovani, da adulti e da anziani!
Perchè questo discorso proprio qui, di fronte a questa ricetta così semplice, quasi dietetica se non fosse per la piccola quantità di panna da aggiungere, vegetariana e anche sana direi, ma proprio perchè questa ricetta è così semplice. Innanzi tutto è facile da cambiare, scombinare, riaccoppiare e modificare. Gli ingredienti in più da aggiungere sono tantissimi, si può togliere la panna, si può pensare a qualche altra salsa, insomma, sono proprio le preparazioni semplici quelle che ci fanno vivere bene la tavola, che ci permettono di avere un’alimentazione varia e anche di poter fare una dieta dimagrante, senza perdere il gusto delle cibi e la possibilità di variare e sperimentare, di questo sono convinta e vi invito a rifletterci su!
Trovo che il Pollo sia una fonte pressoché inesauribile di ricette, si può cucinare in bianco o anche al pomodoro, alla griglia o in intingolo, al vino o all’aceto sarà comunque eccellente, sempre che la materia prima sia più che buona. Ecco io sono una sostenitrice del fatto che il Pollo non si può acquistare al supermercato, é troppo bianco e tira sempre fuori troppa acqua in cottura. Spesso i polli della grande distribuzione sono davvero pieni di antibiotici e fanno più male che bene, il pollo bisogna comprarlo ruspante oppure biologico. Per cucinare bene é necessario sempre partire da materie prime di grande qualità.
In questa stagione poi possiamo tranquillamente farci coccolare da piatti un pochino più sostanziosi ed confortevoli. Ecco secondo me questa ricetta rientra nel novero del “comfort food” tanto declamato dalla cucina inglese. Si tratta di una pietanza infatti piuttosto semplice ed anche veloce da preparare, ma dal gusto e profumo capaci di avvolgerti in una coccola senza confini, soprattutto se servita in una tipica serata autunnale, di quelle un pochino umide e piovose. Per completare il tutto potete godervi questo piatto con un buon bicchiere di Cabernet Sauvignon, asciutto ed odoroso.
La polenta non è soltanto un ottimo accompagnamento per sughi di ricette di carne o, come si usava un tempo, una degna sostituta del pane, ma la farina che si utilizza per preparare la polenta, può essere usata in tanti modi differenti. Proviamo ad usarla oggi per preparare la Pizza salata di polenta. La farina gialla, quella appunto che si usa in cucina per fare la polenta, può essere molto pratica!
Oltre ad essere usata per preparare la Pizza salata di polenta, la farina gialla, può essere usata per impanare pesce o carne, sostituendo il pangrattato, e a seguito della cottura formerà una crosticina più croccante, rispetto alla solita impanatura, che avvolge la tenera carne al suo interno. Ma adesso non perdiamoci in chiacchiere e prepariamo la Pizza salata di polenta.
Oggi a pranzo, non avevo assolutamente idea di cosa preparare, tra le altre cose non avevo neppure tanta voglia di mettermi ai fornelli e per dirla tutta avevo il frigo quasi vuoto!
Cercando dentro il mio vuotissimo frigo, ho trovato solo due buste di erbette mezze vuote e una confezione di surimi..!e che ci si fa con questi pochi e scarni ingredienti? Pensa…pensa…pensa…..
Ricordavo di avere in dispensa del cous cous (ovviamente precotto!)….
Quindi, avevo davanti a me del cous cous precotto, delle verdurine (rucola, sedano e songino) e la famosa confezione di bastoncini di surimi…
Fossi in voi continuerei a leggere …. resterete sorpresi di cosa si può preparare con pochissimi ingredienti e con moltissima fantasia ….
Sono anni che non guardo più laProva del Cuoco, il famoso programma televisivo lanciato dalla simpaticcisima conduttrice Antonella Clerici, non perchè non voglia ma semplicemente perchè da quando lavoro non mi è più possibile essere in casa durante l’orario di programmazione. Solo il sabato, a volte, posso godermi la visione, che tra l’altro è il giorno che coincide ( o coincideva?) con la presenza del grande pasticcere Salvatore de Riso, per il quale ho una profonda ammirazione. Trovo che da quando Antonella abbia lasciato la conduzione il programma abbia un pò perso, nulla togliere alla nuova conduttrice Elisa Isoardi, solare e simpatica, se la cava abbastanza bene ormai destreggiandosi tra i fornelli ed avendo perso quell’aria un pò intimorita ed impacciata dei primi tempi, ma la Prova del Cuoco per me era sinonimo di Antonella Clerici, c’è poco da fare, è stata lei ad averci creduto e ad aver portato il programma al successo. Proprio in una delle puntate di quest’anno Anna Moroni ha preparato questa sofficissima e profumatissima ciambella all’arancia.
Facciamo una serie dibrevi considerazioni su alcuni ingredienti di questa ricetta. La zucca è un ortaggio molto digeribile, che viene consigliato proprio a chi soffre di disturbi intestinali. Ha anche proprietà che vanno aldilà della cucina, infatti la sua polpa, cruda e schiacciata, è ottima da applicare sulle bruciature. E’ reperibile durante tutto l’anno, e si conserva benissimo anche per parecchi mesi, bisogna però avere l’accortezza di riporla in un luogo buio e asciutto.
Anche per i peperoncini piccanti ci vuole un occhio di riguardo per la loro conservazione. Se vengono conservati male possono perdere il loro sapore così caratteristico. Conviene metterli in barattoli di vetro e tenerli lontani da fonti di calore e di umidità. In estate però, soprattutto se sono freschi, vanno messi in barattoli scuri e riposti in frigo.
Aggiungiamo qualche altra notizia, sui semi di finocchio stavolta. Il loro utilizzo nella medicina popolare è arrivato molto molto prima che se ne scoprisse l’uso alimentare. In molti sanno che la loro azione digestiva è ottima, questo perchè favoriscono le contrazioni dello stomaco e stimolano la produzione di succhi gastrici. Inoltre combattono anche la ritenzione idrica.
L’autunno è la stagione delle castagne, come poterle trascurare allora in uno spazio come il nostro di Ginger and Tomato, che si dedica alla cucina ed ai prodotti di stagione? Impossibile! Ecco, infatti, oggi parliamo di castagne e soprattutto di una ricetta molto gustosa per utilizzare questo particolare frutto in modo differente in cucina preparando una deliziosa ricetta per una zuppa: la Minestra di castagne e mele.
Le castagne possono essere usate in molti modi in cucina, o per preparare dolci dall’aspetto trionfale come il Montebianco, o per primi piatti come i ravioli di castagne con ricotta e pere. Ma per combattere il freddo delle sere autunnali vi suggerisco di provare la calda Minestra di castagne e mele.
Avete presente quelle sere di freddo, quando non vorreste altro che essere coccolati, viziati, avvolti da qualcosa di caldo che ricorda le coccole che ci facevano i nostri nonni quando eravamo bambini?
Eccovi quindi un piatto ricco di tradizione tramite il quale potrete rivivere i sapori di un tempo, quando la cucina era soprattutto semplicità e genuinità.
E’ un piatto che può essere servito in una ciotola di terracotta, così da mantenerne il calore ed esaltarne il gusto. La sua consistenza cremosa, dolce, vellutata, stupirà anche i palati più esigenti!
Un candido monte innevato, ecco come appare questo famoso dolce a base di castagne, ed ecco quindi a cosa deve il suo nome: mont blanc o monte bianco, un trionfo di castagne ispirato senza dubbio al forse più famoso monte. Sorvolando ampiamente (ve lo consiglio spassionatamente)sulla quantità di calorie contenute in ogni singolo morso (daltronde mica ci troviamo in un blog di linea e benessere quì), passiamo alla descrizione di questo dolce, che necessita giusto un pò di pazienza per il fatto di dover sbucciare singolarmente le castagne, ma nulla più. Io l’avevo assaggiato diversi anni fa ormai e non l’avevo più dimenticato, del resto ha un sapore inconfondibile, quello del purè di castagne zuccherato appunto, che va a fondersi piacevolmente con la panna montata. Il mont blanc, a giudicare anche dal nome, oltre ad essere un dolce tipicamente autunnale, avrebbe origini francesi, anche se è comunque preparato in diverse zone d’Italia. Un’idea carina potrebbe essere quella di preparare il mont blanc in mono porzioni come quella che vedete in foto.
La polenta è una preparazione a base di farina, che viene bollita in acqua salata fino al completo assorbimento dell’acqua stessa. Una delle ricette più antiche è quella lombarda, lì da tre secoli viene preparata con granoturco, che a volte viene miscelato con grano saraceno, anche se questa usanza si ha di più in Valtellina. In Veneto invece la polenta si prepara con la farina bianca.
La polenta può essere davvero preparata in molti modi, e poi ormai se ne trovano di già pronte in tutte le versioni, quelle istantanee, quelle a cui va aggiunta l’acqua, quelle in pezzi che vanno solo scaldate e così a ognuna di queste preparazioni si può abbinare il condimento che si preferisce, che sia esso un sugo, dei formaggi o delle verdure, e poi c’è un altro classico, la polenta fritta, che può essere preparata con gli avanzi della polenta del giorno prima. Queste frittelle sono solo una delle tante varianti dolci, presto ne vedremo anche altre per deliziarci con questo piatto che con il freddo è sempre un’ottima soluzione!
Per quanto riguarda l’olio utilizzate quello di semi di arachidi. Questo olio è tra quelli meno ricchi di acidi grassi polinsaturi e quindi più adatto per la frittura. Gli oli di semi infatti sono meno resistenti al calore e se vengono riscaldati oltre una certa temperatura rilasciano quelle sostanze tossiche che tutti i tipi di oli rilasciano quando iniziano a fumare. Fate attenzione!
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