Le origini di Halloween e i dolci mostruosi

 

cake tronco

Si avvicina la notte del 31 ottobre, corrispondente in Italia al giorno di Ognissanti, mentre in America e Canada, alla celebre (grazie sicuramente ai numerosi telefilm americani per cui andiamo tanto pazzi) festa di Halloween. Alzi la mano chi non ha mai sentito la frase “dolcetto o scherzetto?” Oltre ad avere un certo fascino legato al mistero ed alla paura che la circonda, io personalmente la amo più che altro perchè la considero un’ottima scusa per tentare di riprodurre in cucina mostri, zucche intagliate, dita mozze, mele stregate e quant’altro possa servire ad incutere un certo timore, salvo poi avere la possibilità di gustarlo allegramente in compagnia. Sapete che la parola Halloween deriverebbe dalla contrazione della frase “all hallows eve” che contraddistingue appunto la notte di Ognissanti ? Le origini di questa festa sarebbero da individuarsi nella credenza popolare che durante la notte del 31 ottobre, coincidente tra l’altro con la fine del periodo caldo, le anime dei morti, tornassero tra i vivi  per scegliere i nuovi corpi di cui impossessarsi nell’anno seguente. Ovviamente i vivi, non volendo che ciò accadesse, rendevano le loro dimore impraticabili, facendo in modo che fossero buie e inospitali. Inoltre, e quì sarebbe l’origine dei travestimenti, sceglievano dei vestiti vecchi e creavano abbigliamenti spaventosi con lo scopo di tenerli lontani.

Insalata di funghi porcini e sedano

funghi e sedano

Bisogna sempre inventare nuove ricette. A volte diventa necessario anche modificare quelle che abbiamo già inventato o quelle che ci hanno passato, quelle che abbiamo deciso di copiare, quelle che abbiamo provato in un ristorante, quelle a cui abbiamo modificato degli ingredienti perchè nella loro composizione base proprio non ci convincevano. Questa specie di regola, che io cerco di applicare costantemente alla mia cucina, secondo me sta proprio alla base di una dieta equilibrata, anche ipocalorica se vogliamo, un modo di mangiare sano, costante, che poi ci può permettere di esagerare a volte, di mangiare delle belle fritture, dei dolci farciti, senza stare a pensare alla salute, alla linea, alla pelle, ai capelli e a tutto il resto del corpo, costantemente coinvolto nelle nostra alimentazione, da bambini, da giovani, da adulti e da anziani!

Perchè questo discorso proprio qui, di fronte a questa ricetta così semplice, quasi dietetica se non fosse per la piccola quantità di panna da aggiungere, vegetariana e anche sana direi, ma proprio perchè questa ricetta è così semplice. Innanzi tutto è facile da cambiare, scombinare, riaccoppiare e modificare. Gli ingredienti in più da aggiungere sono tantissimi, si può togliere la panna, si può pensare a qualche altra salsa, insomma, sono proprio le preparazioni semplici quelle che ci fanno vivere bene la tavola, che ci permettono di avere un’alimentazione varia e anche di poter fare una dieta dimagrante, senza perdere il gusto delle cibi e la possibilità di variare e sperimentare, di questo sono convinta e vi invito a rifletterci su!

Il Pollo alla Provenzale: una ricetta d’Autunno

pollo al pomodoro

Trovo che il Pollo sia una fonte pressoché inesauribile di ricette, si può cucinare in bianco o anche al pomodoro, alla griglia o in intingolo, al vino o all’aceto sarà comunque eccellente, sempre che la materia prima sia più che buona. Ecco io sono una sostenitrice del fatto che il Pollo non si può acquistare al supermercato, é troppo bianco e tira sempre fuori troppa acqua in cottura. Spesso i polli della grande distribuzione sono davvero pieni di antibiotici e fanno più male che bene, il pollo bisogna comprarlo ruspante oppure biologico. Per cucinare bene é necessario sempre partire da materie prime di grande qualità.

In questa stagione poi possiamo tranquillamente farci coccolare da piatti un pochino più sostanziosi ed confortevoli. Ecco secondo me questa ricetta rientra nel novero del “comfort food” tanto declamato dalla cucina inglese. Si tratta di una pietanza infatti piuttosto semplice  ed anche veloce da preparare, ma dal gusto e profumo capaci di avvolgerti in una coccola senza confini, soprattutto se servita in una tipica serata autunnale, di quelle un pochino umide e piovose. Per completare il tutto potete godervi questo piatto con un buon bicchiere di Cabernet Sauvignon, asciutto ed odoroso.

Ricette con la polenta: la Pizza salata di polenta

Pizza salata di polenta

La polenta non è soltanto un ottimo accompagnamento per sughi di ricette di carne o, come si usava un tempo, una degna sostituta del pane, ma la farina che si utilizza per preparare la polenta, può essere usata in tanti modi differenti. Proviamo ad usarla oggi per preparare la Pizza salata di polenta. La farina gialla, quella appunto che si usa in cucina per fare la polenta, può essere molto pratica!

Oltre ad essere usata per preparare la Pizza salata di polenta, la farina gialla, può essere usata per impanare pesce o carne, sostituendo il pangrattato, e a seguito della cottura formerà una crosticina più croccante, rispetto alla solita impanatura, che avvolge la tenera carne al suo interno. Ma adesso non perdiamoci in chiacchiere e prepariamo la Pizza salata di polenta.

Cous cous tabulè alle erbette e surimi con retrogusto di senape

cous cous

Oggi a pranzo, non avevo assolutamente idea di cosa preparare, tra le altre cose non avevo neppure tanta voglia di mettermi ai fornelli e per dirla tutta avevo il frigo quasi vuoto!

Cercando dentro il mio vuotissimo frigo, ho trovato solo due buste di erbette mezze vuote e una confezione di surimi..!e  che ci si fa con questi pochi e scarni ingredienti? Pensa…pensa…pensa…..

Ricordavo di avere in dispensa del cous cous (ovviamente precotto!)….

Quindi, avevo davanti a me del cous cous precotto, delle verdurine (rucola, sedano e songino) e la famosa confezione di bastoncini di surimi…

Fossi in voi continuerei a leggere …. resterete sorpresi di cosa si può preparare con pochissimi ingredienti e con moltissima fantasia ….

La ciambella all’arancia di Anna Moroni dalla Prova del Cuoco

ciambella all'arancia

Sono anni che non guardo più la Prova del Cuoco, il famoso programma televisivo lanciato dalla simpaticcisima conduttrice Antonella Clerici, non perchè non voglia ma semplicemente perchè da quando lavoro non mi è più possibile essere in casa durante l’orario di programmazione. Solo il sabato, a volte,  posso godermi la visione, che tra l’altro è il giorno che coincide ( o coincideva?) con la presenza del grande pasticcere Salvatore de Riso, per il quale ho una profonda ammirazione. Trovo che da quando Antonella abbia lasciato la conduzione il programma abbia un pò perso, nulla togliere alla nuova conduttrice Elisa Isoardi, solare e simpatica, se la cava abbastanza bene ormai destreggiandosi tra i fornelli ed avendo perso quell’aria un pò intimorita ed impacciata dei primi tempi, ma la Prova del Cuoco per me era sinonimo di Antonella Clerici, c’è poco da fare, è stata lei ad averci creduto e ad aver portato il programma al successo. Proprio in una delle puntate di quest’anno Anna Moroni ha preparato questa sofficissima e profumatissima ciambella all’arancia.

Ricette con la zucca: purea di zucca e fagioli

fagioli e zucca

Facciamo una serie di brevi considerazioni su alcuni ingredienti di questa ricetta. La zucca è un ortaggio molto digeribile, che viene consigliato proprio a chi soffre di disturbi intestinali. Ha anche proprietà che vanno aldilà della cucina, infatti la sua polpa, cruda e schiacciata, è ottima da applicare sulle bruciature. E’ reperibile durante tutto l’anno, e si conserva benissimo anche per parecchi mesi, bisogna però avere l’accortezza di riporla in un luogo buio e asciutto.

Anche per i peperoncini piccanti ci vuole un occhio di riguardo per la loro conservazione. Se vengono conservati male possono perdere il loro sapore così caratteristico. Conviene metterli in barattoli di vetro e tenerli lontani da fonti di calore e di umidità. In estate però, soprattutto se sono freschi, vanno messi in barattoli scuri e riposti in frigo.

Aggiungiamo qualche altra notizia, sui semi di finocchio stavolta. Il loro utilizzo nella medicina popolare è arrivato molto molto prima che se ne scoprisse l’uso alimentare. In molti sanno che la loro azione digestiva è ottima, questo perchè favoriscono le contrazioni dello stomaco e stimolano la produzione di succhi gastrici. Inoltre combattono anche la ritenzione idrica.

Ricette d’autunno: la Minestra di castagne e mele

Minestra di castagne e mele

L’autunno è la stagione delle castagne, come poterle trascurare allora in uno spazio come il nostro di Ginger and Tomato, che si dedica alla cucina ed ai prodotti di stagione? Impossibile! Ecco, infatti, oggi parliamo di castagne e soprattutto di una ricetta molto gustosa per utilizzare questo particolare frutto in modo differente in cucina preparando una deliziosa ricetta per una zuppa: la Minestra di castagne e mele.

Le castagne possono essere usate in molti modi in cucina, o per preparare dolci dall’aspetto trionfale come il Montebianco, o per primi piatti come i ravioli di castagne con ricotta e pere. Ma per combattere il freddo delle sere autunnali vi suggerisco di provare la calda Minestra di castagne e mele.

Vellutata di zucca rossa

vellutata di zucca rossa

Avete presente quelle sere di freddo, quando non vorreste altro che essere coccolati, viziati, avvolti da qualcosa di caldo che ricorda le coccole che ci facevano i nostri nonni quando eravamo bambini?

Eccovi quindi un piatto ricco di tradizione tramite il quale potrete rivivere i sapori di un tempo, quando la cucina era soprattutto semplicità e genuinità.

E’ un piatto che può essere servito in una ciotola di terracotta, così da mantenerne il calore ed esaltarne il gusto. La sua consistenza cremosa, dolce, vellutata, stupirà anche i palati più esigenti!

Montebianco, un coreografico trionfo di castagne

mont blancUn candido monte innevato, ecco come appare questo famoso dolce a base di castagne, ed ecco quindi a cosa deve il suo nome: mont blanc o monte bianco, un trionfo di castagne ispirato senza dubbio al forse più famoso monte. Sorvolando ampiamente (ve lo consiglio spassionatamente) sulla quantità di calorie contenute in ogni singolo morso (daltronde mica ci troviamo in un blog di linea e benessere quì), passiamo alla descrizione di questo dolce, che necessita giusto un pò di pazienza per il fatto di dover sbucciare singolarmente le castagne, ma nulla più. Io l’avevo assaggiato diversi anni fa ormai e non l’avevo più dimenticato, del resto ha un sapore inconfondibile, quello del purè di castagne zuccherato appunto, che va a fondersi piacevolmente con la panna montata. Il mont blanc, a giudicare anche dal nome, oltre ad essere un dolce tipicamente autunnale,  avrebbe origini francesi, anche se è comunque preparato in diverse zone d’Italia. Un’idea carina potrebbe essere quella di preparare il mont blanc in mono porzioni come quella che vedete in foto.

Polenta dolce? Ecco le frittelle!

frittelle polenta

La polenta è una preparazione a base di farina, che viene bollita in acqua salata fino al completo assorbimento dell’acqua stessa. Una delle ricette più antiche è quella lombarda, lì da tre secoli viene preparata con granoturco, che a volte viene miscelato con grano saraceno, anche se questa usanza si ha di più in Valtellina. In Veneto invece la polenta si prepara con la farina bianca.

La polenta può essere davvero preparata in molti modi, e poi ormai se ne trovano di già pronte in tutte le versioni, quelle istantanee, quelle a cui va aggiunta l’acqua, quelle in pezzi che vanno solo scaldate e così a ognuna di queste preparazioni si può abbinare il condimento che si preferisce, che sia esso un sugo, dei formaggi o delle verdure, e poi c’è un altro classico, la polenta fritta, che può essere preparata con gli avanzi della polenta del giorno prima. Queste frittelle sono solo una delle tante varianti dolci, presto ne vedremo anche altre per deliziarci con questo piatto che con il freddo è sempre un’ottima soluzione!

Per quanto riguarda l’olio utilizzate quello di semi di arachidi. Questo olio è tra quelli meno ricchi di acidi grassi polinsaturi e quindi più adatto per la frittura. Gli oli di semi infatti sono meno resistenti al calore e se vengono riscaldati oltre una certa temperatura rilasciano quelle sostanze tossiche che tutti i tipi di oli rilasciano quando iniziano a fumare. Fate attenzione!

Come fare le Tartine miste al sapore di mare

Tartine miste al sapore di mare

L’altra sera mi trovavo, per caso, seduto ad un tavolino in di un bar. L’orario, non era proprio quello dell’aperitivo, ma per la precisione quello del tè, le 17.00. Il locale, proponeva, a qualsiasi ora, un menù-aperitivo comprensivo di calice di prosecco e tartine. Io, non ero ancora nello spirito dell’aperitivo, ma una coppia seduta al tavolino di fianco al mio ha ordinato il menù-aperitivo. Osservando lo scarso piattino delle tartine, mi è venuta l’idea di preparare una ricetta di pesce, le Tartine miste al sapore di mare.

Per le Tartine miste al sapore di mare, non bisogna esagerare nella quantità e nella varietà degli ingredienti, ricordiamoci che in ogni caso, si tratta sempre di un’entrée, che deve aprire l’appetito, non toglierlo! Su questa base ho elaborato 3 tipi di Tartine miste al sapore di mare. Come tipo di pesce da utilizzare ho scelto i più comuni per uno stuzzichino: gamberetti, salmone e pesce spada affumicato. Ma quello che rende le Tartine miste al sapore di mare veramente appetitose è l’abbinamento con gli altri ingredienti. Assaggiare per credere!

La torta amor polenta e gli ingredienti impossibili

farina di mais

Credetemi se vi dico che erano anni, ma davvero anni, che volevo provare la torta amor polenta. La corteggiavo da tanto, e pur non avendo il classico stampo scanalato, avevo deciso che l’avrei provata comunque, se non fosse stato per un piccolo particolare: la farina di mais. Embè? Direte voi? Non l’hai trovata? Si, in giro la vedevo eccome, è solo che di quella finissima prevista per questa ricetta nemmeno l’ombra. Sorvoliamo sul fatto che una volta dopo averla cercata per mari e monti e averla trovata, ne avrei sicuramente consumato giusto la quantità prevista per la torta, e avrei dimenticato la confezione mezza aperta in dispensa salvo poi ricordarmi della sua presenza in casa, in occasione del periodico inventario del contenuto della dispensa (chi di voi non lo fa?). Si perchè a me succede spesso, ho un’attrazione incontrollata per gli ingredienti impossibili: mi fisso su questo o quell’ingrediente, introvabile nella maggior parte delle occasioni, che io ritengo essere indispensabile alla mia esistenza in quel preciso istante. Cercarlo disperatamente, trovarlo, utilizzarlo una sola volta e ignorarlo per mesi e mesi: questo il quadro della situazione.

Minestra di fagioli con spaghetti

spaghetti fagioli

Le minestre. Ormai nell’utilizzo comune di questa parola intendiamo una preparazione brodosa, quasi una zuppa, la minestra di fagioli o di lenticchie è quella con molta acqua di cottura o quella che si mangia con il pane abbrustolito, mentre pasta e fagioli o pasta e piselli sono le preparazione più secche. In realtà non è così. La parola minestra deriva dal latino minastrae, ovvero servire e questo termine indica il piatto che apre il pasto, che solitamente è un primo piatto, una minestra!

Questa combinazione con gli spaghetti è sicuramente originale, visto che di solito per le minestre con i legumi si utilizzano tubetti e pasta piccola. In questo caso poi si deve anche tornare indietro con il tempo, infatti gli spaghetti si mangiano solo con la forchetta da quando all’inizio dell’800 arrivò finalmente la sua versione a quattro rebbi, più comoda per infilzare ma soprattutto per avvolgere! Solo noi però mangiamo gli spaghetti adoperando la forchetta, senza cucchiaio, anche se alcuni italiani utilizzano entrambe le posate, ma sono in netta minoranza , mentre nel resto del mondo gli spaghetti abitualmente vengono mangiati con forchetta e cucchiaio! Ciò diventa indispensabile per gustare questo piatto oltretutto, altrimenti si lascerebbe sul fondo la zuppa di fagioli!