Rivisitando e adattando un po’ la forma degli ingredienti, possiamo utilizzare il sughetto che accompagna un piatto di cui abbiamo già parlato in passato, il pesce spada alla ghiotta, per condire in modo davvero eccezionale un bel piatto di pasta, che sia di spaghetti o di penne, la Ghiotta di pesce spada è un condimento che rende unico ogni tipo di pasta.
Sono tante le ricette di pesce che in cottura prevedono un sugo od una salsa di accompagnamento, ma non tutte, come la Ghiotta di pesce spada, sono adatte per unirsi ad una porzione di pasta e dar vita ad un piatto nuovo. Prendete ad esempio la ricetta dei tranci di pesce spada ai funghi, è ottima per ottenere anche un buon condimento per la pasta, ma se pensate di poter condire degli spaghetti con il sughetto che vien fuori dal tonno con patate e spinacila vedo un po’ difficile! Lasciamo spazio adesso alla Cucina Siciliana e prepariamo la cucina per cucinare la Ghiotta di pesce spada.
Questa è una ricetta scovata su uno di quei libriccini che sponsorizzano un noto addensante di marmellate, l’avrete capito subito. Bene, detto questo spero che siate molto più abili di me per quanto riguarda le marmellate perchè raramente, e sottolineo raramente, a me ne è riuscita una come si deve, con tutti i crismi insomma. Tutto questo prima di conoscere, acquistare e provare questo prodotto. Sono dell’idea di non ricorrere ad aiuti di questo tipo in cucina, ma ormai era una battaglia persa per me. Ottenevo solo o marmellate troppo liquide o troppo solide tanto che dopo essersi raffreddate sarebbe stato necessario utilizzare un martello pneumatico per poterne staccare un cucchiaino. Ma la settimana scorsa complice il fatto di avere a disposizione dei frutti di stagione, le castagne, mi sono ricimentata con tutte le preghiere e gli scongiuri del caso, in questa marmellata di castagne aromatizzata al brandy. Ovviamente se la marmellata deve essere consumata da bambini, cosa molto probabile, evitate di mettere il liquore aumentando della stessa quantità la dose dell’acqua prevista dalla ricetta.
Ci avviciniamo alla stagione caratteristica della frutta secca e un ottimo modo per utilizzare fichi, prugne, albicocche e datteri, oltre alle mandorle, alle nocciole e alle altre specialità del genere, è quello di preparare dei dolci! In commercio troviamo la frutta secca intera, a pezzi, sminuzzata, in polvere e questo ci permette di utilizzarla in moltissimi modi all’interno delle ricette, non solo dolci per giunta.
La frutta secca può essere divisa in due categorie: glucidica e lipidica. Praticamente tutta la frutta che abitualmente consumiamo fresca può essere essiccata e da essa si ottiene la frutta secca glucidica. Per quanto riguarda la frutta secca lipidica invece in Italia non troviamo con facilità tutte le varietà, è facilissimo reperire arachidi, noci, nocciole, mandorle, noci brasiliane e pinoli, ma gli stessi anacardi non sono facili da trovare e ancora meno frutti come macadamia e pecan. La frutta secca lipidica non comprende solo frutti veri e propri, ma anche semi di alcune piante o di legumi, come nel caso delle arachidi.
Tornando ai nostri fichi secchi una delle caratteristiche della frutta secca glucidica è quella che per conoscere le sue proprietà basta conoscere quelle della frutta fresca prima che venga essicata, visto che rimangono inalterate. Per quanto riguarda il fico esso viene fatto essicare al sole, dopo essere stato raccolto nel periodo di massima maturazione, utilizzando trattamenti di disinfestazione fisici o chimici. In Italia le regioni che producono i fichi secchi sono la Puglia, la Calabria e la Sicilia, ma è da segnalare anche la Toscana per il suo famoso fico secco di Carmignano, prodotto vicino Prato. Le varietà utilizzate in Italia per la produzione di fichi secchi sono principalmente Farà, Pissalutto, Brogiotto e Dottato, mentre in Turchia, paese che risulta il maggiore produttore di fichi secchi, viene utilizzata la varietà Fico di Smime.
L’altra sera, ho ospitato un po’ di gente a casa, e tra di loro c’era un caro amico di vecchia data che da un po’ di anni ha deciso di abbracciare la cucina vegetariana. Tra le varie discussioni della serata, al momento della cena, nasce un acceso dibattito. Perché? Semplice, io ho proposto di fare la polenta, i miei amici hanno subito appoggiato la mia idea ed hanno iniziato a fantasticare sul sughetto di carne che doveva accompagnare la polenta; una sola voce si è staccata dal coro, quella del mio amico vegetariano. Tutti sostenevano:
Per la polenta ci vuole un ricco sugo di carne o di pesce!
Ma una voce rispondeva:
Non è vero, se ne può fare benissimo a meno! E ve lo dimostrerò.
Ed ecco che sulla nostra tavola dopo un po’ di tempo si vede comparire la Polenta pasticciata con funghi e formaggio.
Non solo si può preparare la Polenta pasticciata con funghi e formaggio, ma senza utilizzare né carne né pesce, si può cucinare anche la pizza salata di polenta o la polenta e uvetta. Ebbene, a fine serata tutte le persone che si trovavano in tavola, hanno dovuto dare ragione al ragazzo vegetariano, e, ha dimostrazione di quello che sosteneva quest’ultimo, i piatti sono rimasti completamente vuoti e sul fondo neanche una traccia dellaPolenta pasticciata con funghi e formaggio.
Oggi un’altra ricettina di Anna Moroni direttamente dalla prova del cuoco: la tempura di verdure miste e funghi. Si tratta innanzitutto di un piatto di orgine giapponese e vegetariano. La tempura è un piatto a base di vedure miste (come in questo caso) o di pesce, passati singolarmente in una pastella a base di farina e acqua molto fredda e fritti. Il segreto per la buona riuscita della tempura è quella di mantenere gli ingredienti previsti a temperature fredde, ecco perchè tra gli ingredienti è previsto l’uso del ghiaccio. Ciò permette di ottenere una frittura molto ma molto leggera. Inoltre è consigliabile friggere i pezzi di verdure pochi per volta in modo da mantenere la temperatura dell’olio, che di norma dovrebbe essere sui 170 C°, sempre costante. Ovviamente la pastella, una volta fritta, diventa una crosticina croccantisima che rende le verdure sfiziosissime, della serie, una tira l’altra.
Decidere di preparare un tortino è sempre una buona idea quando si hanno degli ospiti a cena. Personalmente quando non ho tantissimo tempo e anche quando non posso permettermi di spendere tantissimo per la spesa che precede una serata tra amici il mio menù comprende sempre un tortino di verdure! Di solito mi organizzo in questo modo. Innanzi tutto un primo piatto un po’ ricco, che comprenda magari anche della carne o del pesce, delle verdure, o comunque qualcosa di un po’ particolare, radicchio e gorgonzola, peperoni e philadelphia, zucchine e gamberetti, ceci e zafferano e altre mille idee che possono anche venire sul momento!
Dopo questo primo piatto che comunque sazia e dà soddisfazione si può servire un tortino di verdure, o una pizza rustica, qualcosa che combini sempre non solo le verdure, ma anche i formaggi e volendo anche la carne. Può essere simpatico utilizzare uno degli ingredienti del primo piatto per la farcitura del tortino, però non fare esattamente la copia, ad esempio se preparate questa millefoglie ai funghi potrebbe essere ripetitivo mangiare anche una pasta o un risotto ai funghi, a meno che questi non siano particolarmente buoni e freschi e allora diamo proprio il via a un pasto completo a base di funghi!
Concludiamo poi con un bel dolce, visto che è una cena tra amici potrete optare per un dolce secco, da accompagnare con qualche coppetta di gelato, o con una crostata o una torta farcita, e poi è sempre bene che non manchino frutta, caffè e anche qualche liquore!
Autunno, stagione di castagne e di funghi! In questa stagione, la montagna offre alcuni dei suoi frutti, dagli alberi cadono le castagne avvolte nel loro involucro spinoso ed ai piedi degli alberi spuntano come per incanto i funghi. Ma mentre è semplice andare in giro per i monti la domenica a raccoglier castagne, per quanto riguarda i funghi vi raccomando di fare molta attenzione e di evitare di improvvisarvi esperti conoscitori, il pericolo può essere sempre in agguato! Ma se lungo il percorso per tornare verso casa, vi capita di incontrare qualcuno, esperto e con tanto di patentino, che vi vende dei funghi porcini, non tiratevi indietro! E una volta in possesso dell’ingrediente principale, provate la ricetta dei Funghi porcini alla greca.
I Funghi porcini alla greca, sono una pietanza ottima, un contornomolto saporito o un antipastoun po’ atipico. Da servire caldi, tiepidi o freddi, i Funghi porcini alla greca, possono accompagnare sia piatti di carne rossa che piatti di carne bianca, e perché no, anche piatti a base di pesce, purché la carne del pesce sia abbastanza grassa e dal sapore forte. Eccovi la ricetta dei Funghi porcini alla greca.
Questo dolce vi stupirà, perché tutti, quando parlano di plumcake, si apettano un dolce morbido…invece questo “plum-crok” è croccante, o meglio è un misto di croccantezza e morbidezza.
Lo zucchero di canna che metterete al fondo del vostro stampo, creerà sul vostro dolce una “pellicina” molto sottile e croccante quasi un velo.
Il “plum-crok” è una merenda graditissima e molto golosa per grandi e piccini.
Grafica molto carina e semplice, una divisione per categorie chiara e di facile intuizione, una serie di sezioni speciali davvero molto utili e in alcuni casi anche particolari. Questo è Giallo Zafferano, un sito molto conosciuto e visitato dagli utenti di internet che cercano ricette, curiosità, preparazioni originali e la possibilità di interagire con tutti gli altri amanti della buona cucina!
Nella home page troviamo innanzi tutto la categorizzazione delle ricette, per conoscere le preparazioni delle singole portate, e poi proprio come qui su Ginger tutta una serie di categorie ben definite, i piatti di mare, le ricette vegetariane, quelle per le festività, i sughi e le salse, le ricette con il cioccolato e quelle afrodisiache e poi anche una sezione molto interessante con le ricette base.
Se andiamo nella sezione Scuola di Cucina possiamo davvero trovare moltissimi consigli utili, infatti questa parte del sito è divisa in quattro sottocategorie: come pulire, come cuocere, come tagliare e come preparare. Si possono trovare tantissime dritte utilissime per sapere come spellare un peperone, come pulire il pesce, come tagliare un pollo intero e come cuocere le castagne!
Tra le ricette di carne, insaporite dal gusto lievemente pungente della senape, non potevo non annoverare la ricetta del Maiale alla senape. Uno splendido secondo da preparare in poco tempo, il Maiale alla senape, vi permetterà di portare in tavola un piatto prelibato e dall’aspetto ricercato e dai sapori decisi.
Con la carne di maiale si possono preparare tanti piatti appetitosi come l’arista di maiale all’aneto, e la senape può essere usata per insaporire molte pietanze, basti pensare al cous cous tabulè alle erbette e surimi. Unendo i due sapori, quello delicato ed un po’ anonimo della carne di maiale e quello deciso ed aromatico della senape nasce il Maiale alla senape.
Una sera di qualche settimana fa, sono venuti a trovarci….così, all’improvviso, due amici che non vedevamo da un pò di tempo. Ovviamente il mio caro maritino, si è subito lanciato in un fantastico invito…”restate a cena vero?”… Credo che in quell’istante, se avessi potuto lanciarlo sulla luna, lo avrei fatto…ma…ho preferito conservare le mie forze per inventarmi qualcosa di estemporaneo per cena, visto che comunque erano già le 19.00 e che, dettaglio non trascurabile, non aspettando nessuno per cena, non avevo un gran che in frigorifero!
Allorchè ho raccolto le mie idee ed un paio di ingredienti e guardate cosa mi sono inventata…
Odiato amato forno a microonde, qual è il vostro rapporto con questo piccolo grande elettrodomestico? Il mio è un pò indefinito nel senso che l’ho fortissimamente voluto, cercato e ricercato per trovare il modello perfetto (quale sarà poi, non lo so ancora) e finalmente comprato. All’inizio ci ho messo diverso tempo per studiarlo bene, verificarne le varie funzioni, poi per prendere la giusta dimestichezza ed utilizzato a lungo. Successivamente è caduto nel dimenticatoio ed è stato utilizzato solo per scongelare/riscaldare. Adesso lo sto rivalutando, perchè a mio avviso il forno a microonde, al di là del fatto che possa essere nocivo o meno, è una grande invenzione. Con alcuni piccoli accorgimenti si può cucinare qualsiasi piatto (o quasi) risparmiando in tempo.
Il successo della zucca non fu immediato. Arrivò in Europa nel XVI secolo, parliamo della variante perenne, originaria dell’America Meridionale, e la zucca attirò le persone che venivano a contatto con essa più che altro stimolandone la fantasia, vista la sua particolare forma. Gli impieghi alimentari all’inizio furono davvero scarsi, visto che la zucca è caratterizzata da una polpa poco saporita, che non attirrava nessuno. Poi arrivarono lunghe carestie e una volta finite queste qualcuno provò particolari abbinamenti con altri ingredienti, con condimenti e aromi particolari, metodi di cottura diversi e così la zucca è diventato l’ortaggio che noi tutti conosciamo e apprezziamo e che in questo periodo dell’anno acquista anche una fama particolare!
Come detto anche in precedenza negli altri articoli delle ricette che la riguardano, ribadiamo che la zucca è estremamente digeribile e anche che è una fonte eccellente di beta-carotene, un antiossidante che il nostro organismo trasforma in parte in Vitamina A e che si rivela utile per prevenire i danni dei radicali liberi, che possono provocare alcune forme tumorali. In realtà della zucca non andrebbe consumata solo la polpa, ma anche i semi, che sono ricchi di tutta una serie di minerali, quali il magnesio, lo zinco, il fosforo, il ferro e il potassio.
La zucca finisce col rivelarsi un alimento talmente tanto sano e completo che non possiamo davvero limitarci a mangiarla solo in autunno o in questo determinato periodo dell’anno. Può essere Halloween tutte le volte che vogliamo!
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