Pasta con i broccoli alla palermitana, per imbandire le tavole delle nostre feste natalizie

pasta con i broccoli alla palermitana

Questo piatto, in siciliano, viene chiamato “pasta chi vruoccoli arriminati”, dove “vruoccoli” ovviamente sta per broccoli, e “arriminati” sta per mescolati.

Viene servita espressa, vale a dire fatta e servita o, “arripusata” cioè riposata, nel senso che, molte persone, soprattutto nei periodi di festa, tendono a cucinarla la mattina, ad infornarla, e, a servirla, riscaldata, sotto forma di timballo, a pranzo o a cena.

Oggi, io ve la propongo espressa, ma, qualora voleste farla a timballo (arripusata) basterà, ungere una teglia, cospargerne il fondo con il pan grattato abbrustolito, versargli sopra la pasta mischiata con il condimento (arriminata), coprire il tutto con il restante pan grattato (che in siciliano viene chiamato: “muddica atturrata” ) e parmigiano, ed infornare a 180° per 15/20 minuti. Se poi volete davvero osare, prima di portarla in tavola, fatela dorare appena (in questo caso dovrete prima di infornarla, mettere dei fiocchetti di burro sparsi sulla superficie) accendendo il grill.

Cherry and vanilla Cake: idee per le merende di Natale

cherry cake

Visto che abbiamo inaugurato il filone delle ricette Natalizie direi di continuare con una semplicissima idea da poter servire per una merenda insieme ai vostri amici. Io ho utilizzato delle ciliegie secche, volendo potete sostituirle con dei cranberries oppure con dei mirtilli o con dei lamponi oppure ancora con dell’uvetta, ma visto che è Natale se trovate della frutta rossa é più in tema. Tra l’altro i bambini, anche solo per ricordo dell’estate, generalmente tendono a mangiare la frutta rossa ed a scartare quella marrone. Comunque questo profumatissimo Cake potete prepararlo nello stampo a cassetta classico oppure, se preferite, potete anche cuocerlo in piccoli stampini monoporzione. Tenete ben presente che si tratta di un impasto senza uova per cui va bene anche per i soggetti allergici. Tra l’altro chiuso in buon contenitore per torte si conserva anche una settimana. Vi consiglio di servirlo accompagnato da una bella e ghiotta cioccolata calda, i vostro ospiti ve ne saranno grati, vedrete! oppure se c’è qualcuno a dieta potete accompagnarlo con una tisana aromatizzata alla ciliegia, giusto per rimanere in tema.

Il torrone alle mandorle e nocciole, ed è subito Natale

torrone

Qual è l’alimento che associate immediatamente al Natale? Io, a parte panettoni e pandori, senza dubbio il torrone, è uno sfizio a cui non so resistere. Quella croccantezza e dolcezza unita al gusto intenso dello zucchero caramellato mi manda in tilt. Devo dire che non vado proprio matta per quello classico, anche se non mi tiro certo indietro di fronte ad un morso, però magari preferisco associazioni di diversi tipi di frutta secca, per esempio mandorle e nocciole insieme, oppure ancardi, se poi c’è anche la cioccolata, è perfetto. Oggi vorrei condividere con voi la ricetta del torrone con mandorle e nocciole, come dicevo prima, aromatizzato all’arancia e limone, una vera chicca.  Intile dirvi che potrete prepararne in grande quantità, si conserva per diverso tempo, anche fino a Natale, ammesso che ci arrivi, accuratamente riposto in credenza. Inoltre preparato in mini porzioni, o tagliato successivamente alla preparazione, sperando che non si frantumi troppo, può essere trasferito nei sacchettini di plastica per alimenti e con un bel fiocco colorato, magari sul rosso, costituisce un gradito regalo di Natale per amici, parenti, capi (magari ve li ingraziate una volta per tutte), colleghi, etc…etc…

Prepariamo la trippa!

trippa

La trippa fa parte della famiglia delle “frattaglie“, ed è costituita da parti diverse dello stomaco del bovino. La trippa è un alimento tradizionale in molte regioni italiane, e costituisce un piatto tipico. Ricordiamo la busecca, come viene denominata a Milano, e la Trippa di Moncalieri, preparata per l’appunto a Moncalieri, in provincia di Torino. Quest’ultima è in pratica un salume cotto, che si consuma a fette, come  antipasto, e si condisce con olio, aglio, prezzemolo e pepe.

Il foiolo, di cui si parla in queste ricette, è un sinonimo di trippa, indica anch’esso una parte dello stomaco dei ruminanti ed è caratterizzato da sottili sfogliature trasversali. In alcune regioni o città, ad esempio a Parma, la trippa viene indicata direttamente con il nome foiolo.

Io non amo questo piatto, ma essendo caratteristico delle stagioni fredde, un po’ c0me la polenta in tutte le sue sfaccettature, ho trovato giusto indicare alcune ricette secondo me buone, anche se non gradisco la trippa, trovate su uno dei miei ricettari migliori. Per voi amanti della trippa allora… buon appetito!

Pasta con cime di rapa e pesto aromatico

Pasta con cime di rapa e pesto aromatico

Oggi portiamo sulla nostra tavola un piatto di pasta tutto verde, il colore della speranza, e tutto a base di ingredienti adatti alla cucina vegetariana: la Pasta con cime di rapa e pesto aromatico. Questo piatto, in realtà, sembra un misto tra Cucina Pugliese e Cucina Ligure, ma si tratta di una ricetta del tutto unica e, almeno da quanto ne so io, priva di origini, anche se … parla con marcato accento pugliese!

La Pasta con cime di rapa e pesto aromatico è una ricetta dal sapore veramente singolare, che va bene per ogni tipo di palato, dal più delicato al più rustico. La Pasta con cime di rapa e pesto aromatico è infatti un misto di cucina contadina e cucina da ristorante, le cime di rapa si incontrano con il pesto aromatico ed l’uno va a completare l’altro. E adesso buona preparazione della Pasta con cime di rapa e pesto aromatico.

Salsa di funghi, un condimento autunnale per la pasta

Salsa di funghi

Cercate qualche buon condimento per insaporire i vostri piatti di pasta? Vorreste sperimentare la ricetta di qualche nuovo tipo di salsa in cui tuffare spaghetti o tagliatelle? Bene, bene, non so se riuscirò ad esaudire a pieno le vostre aspettative, ma ho una nuova ricetta che potrebbe essere quella giusta per voi: la Salsa di funghi.

Siamo ancora in pieno periodo di funghi, quindi perché non approfittarne per sfruttarli a pieno per preparare tutte le ricette possibili con questo ingrediente? I funghi alla greca, li abbiamo già fatti, l’insalata di funghi e sedano pure, la vellutata funghi ed acciughe è stato uno tra gli ultimi piatti che abbiamo proposto … adesso non ci resta altro che preparare la Salsa di funghi.

Il pane al formaggio e pere delle sorelle Simili ed il loro terzo libro

pane formaggio e pere

Quando si parla di panificazione, non ho mai fatto mistero della mia profonda ammirazione per le Sorelle Simili. Seguirei ogni loro ricetta ad occhi chiusi perchè immagino che sia il risultato di varie sperimentazioni fatte nel tempo con  amore e dedizione, oltre che con una grandissima passione, per giungere al risultato finale. La ricetta del pane formaggio e pere infatti è proprio loro. Per me che amo le sperimentazioni ed i sapori nuovi è stata una rivelazione. L’accoppiata formaggio e pere non mi era nuova, ma assaggiarla dentro il pane … beh, non mi era mai capitato. Il risultato è ottimo grazie anche alla preparazione della biga addirittura 20 ore prima. Il profumo che si sprigionerà dal forno ne è la testimonianza.

Timballo di melanzane

timballo di melanzane

La melanzana, è un ortaggio molto utilizzato, in particolar modo in Sicilia (dove approdò intorno al 1300 ad opera degli Arabi), per timballi e fritture in genere.

Oltre ad essere particolarmente ricca d’acqua, la melanzana ha anche proprietà depurative ed è consigliata nelle diete mirate all’abbassamento del colesterolo, in quanto non contiene assolutamente grassi, ha pochi zuccheri, molte vitamine e sali minerali e poche calorie.

Ovviamente proprio, proprio leggera, la melanzana, cucinata in questo modo non è, ma…è troppo buona.

Questo timballo ha un cuore tenero, che si scioglie in bocca, e nell’insieme è morbido e gustoso, ovviamente da provare con il vino che troverete alla fine!

La Linzer torte e le spezie che profumano di Natale

linzer torte

Da qualche giorno comincio a vedere esposte nelle vetrine dei vari negozi le prime decorazioni natalizie. In alcuni addirittura hanno cominciato a far timidamente capolino i primi alberi di natale. Da quì il passo è breve: poco più di un mese e ci ritroveremo a festeggiare ancora una volta la più amata tra le festività. E già la mente vola: iniziano i pensieri relativi all’organizzazione delle cena della vigilia, al pranzo del 25 dicembre e ad ogni buona occasione legata al Natale. Dal canto mio preferisco concentrarmi sui dolci: biscottini e cookies  decorati con glasse colorate, a forma di alberelli, di stelle cadenti e Co. E le spezie:  zenzero, chiodi di garaofano, la mia amata cannella, il loro profumo evoca sensazioni natalizie, almeno per me. La torta di oggi, la famosa Linzer torte, ne contiene a volontà, al primo assaggio ti catapulta nel magico mondo del Natale, dell’attesa per i regali da ricevere,  e di tutti quei riti e gesti tipici di quel periodo.

Risotto alle carote, cucinato con il metodo IMCO

risotto alle carote

Da quando sono nata, anzi, credo già da prima, in casa mia, per cucinare, si sono sempre utilizzate le pentole della IMCO, ritenute allora da me “magiche”, in quanto vedevo che cucinavano senza la fiamma accesa!

Si, avete capito bene, ricordo che mia madre i cucinava l’uovo fritto in un padellino, messo su di un porta pentole termico …. sul tavolo!

Ovviamente, di magico queste pentole, non hanno proprio nulla!

La IMCO si serve di pentole d’acciaio inox 18/10, dal fondo fuso alto un centimetro, che mantiene la temperatura costante dei cibi durante la cottura ed anche a fuoco spento.

In parole povere con queste pentole si può cucinare, seguendo un certo procedimento prima, con il fuoco spento, di tutto, dalla pasta giornaliera, alle torte, alla pasta al forno ecc.

Mi auguro di potervi fare in seguito altri esempi di cibi cotti con il metodo IMCO, ma, oggi, vi voglio far conoscere il risotto con le carote, cotto a fuoco spento.

Questo risotto ha un sapore gradevolissimo e piace tantissimo anche ai bambini, proprio per via del suo sapore molto dolce. Io, in questa versione, l’ho mantecato in maniera classica, con burro e parmigiano, ma in altre occasioni ho utilizzato al posto del parmigiano il gorgonzola e, vi garantisco che il risultato è stato estremamente particolare, anche se un po’ meno adatto, ovviamente ai più piccoli.

Occhio al vino in fondo, in fondo, dopo la gallery!