Io adoro fare le cose in casa, ma soprattutto, per quanto riguarda i dolci, amo sperimentare torte il meno grasse possibili, ed effettivamente ne ho sperimentate due in particolar modo senza né burro, né uova, ed addirittura una senza nemmeno lo yogurt, e vi garantisco che entrambe sono ottime soprattutto come merende per i bambini, magari con un velo di Nutella al centro o appena spolverate di zucchero a velo.
Qualche giorno fa, ho voluto provare ad adattare la ricetta del plumcake dolce allo yogurt ad un plumcake salato e vi devo dire che la riuscita è stata ottima.
Ho utilizzato lo yogurt greco perché ha un caratteristico sapore “formaggioso” e, non avendo il lievito per pizze salate in casa, ho utilizzato addirittura il lievito istantaneo pane angeli vanigliato per dolci!!
Ho servito poi il plumcake a fettine con roselline di mortadella su di un letto di songino come antipasto….risultato? Un successone!!
E’ incredibile come il tempo voli, sembra ieri che tornavamo dalle vacanze estive e siamo già quì, a meno 17 giorni da Natale. Ci ritroviamo già a festeggiare l’Immacolata. I più fortunati (me compresa) avranno approfittato per godersi un lungo ponte, un pre-assaggio delle più lunghe ferie che ci aspettano tra un paio di settimane. C’è invece chi ha lavorato lunedi, magari lavora anche oggi, ed anche a voi ho pensato scegliendo la ricetta di oggi: una voluttuosa mousse al caffè, una deliziosa crema che rimette al mondo. La base di questa mousse al caffè è costituita da cioccolato bianco e panna montata, un connubio perfetto arricchito dalla polvere di caffè. Un tripudio di gusto. La mousse al caffè purtroppo non è indicata per i bambini per via del caffè, ma se decideste di usare il caffè decaffeinato ( molto buono è quello di una nota marca) sono certa che anche i vostri figli potranno gustare questa deliziosa mousse.
Ragazzi e ragazze, questa ricetta che vi propongo è davvero speciale, e se avete degli ospiti altrettanto speciali o a cui tenete particolarmente, durante queste feste di Natale e di Capodanno che arriveranno davvero tra pochissimo, bè, non potete fare a meno di pensare di preparare questa mousse al salmone.
Nella foto diciamo che manca il tocco finale, quello dato dalla gelatina. Ho cercato un po’ ma non ho trovato nessuna immagine che rendesse la vera idea di quello che esteticamente, oltre che a livello di gusto, questa ricetta può offire. Procuratevi delle coppette trasparenti, e volendo rendere la cosa ancora più elegante e raffinata sarebbero molto più graziose se non fossero le classiche coppette tonde, ma magari quadrate o anche con dei motivi e dei disegni simpatici, ma la cosa davvero fondamentale è che siano trasparenti.
In questo modo si vedrà benissimo il contrasto dato dalla mousse, sul fondo, con la gelatina, adagiata sopra di essa. A completare il tutto potrete sia guarnire come consigliato alla fine della ricetta, con del salmone affumicato, ma anche con delle palline di uova di salmone e con dell’aneto, che si sposa benissimo con il salmone.
E’ chiaro che poi questa ricetta può essere adattata in molti modi. Potete pensare di non preparare la gelatina e utilizzare la mousse per spalmarla su dei crostini e guarnirla sempre allo stesso modo. La mousse di salmone può anche essere spalmata all’interno di tramezzini, oppure potrete utilizzarla per guarnire delle uova o portarla come salsa di accompagnamento per le cruditè. Insomma questa preparazione, che in questa ricetta diventa una portata da gran sera, può chiaramente essere utilizzata anche in molti modi diversi.
Ritorniamo a parlare di verdure, e del progetto di creare un menù natalizio tutto vegetale; a tal proposito ecco a voi una ricettina davvero invitante che potrete prendere come spunto per fare un primo con i profumi dell’orto. Sto parlando delle lasagne vegetariane, un primo ideale per chi non ama la carne e non la mangia per scelta o per esigenze alimentari.
Le verdure in queste lasagne si fonderanno perfettamente con la besciamella e le sottilette creando un ripieno morbido e filante come potete vedere dalla foto 19.
Di altra presentazione poi, le lasagne non hanno proprio bisogno, credo che siano per antonomasia uno dei piatti per eccellenza delle feste, quindi anche se siete vegetariani o soltanto amanti di menù diversi, provate queste lasagne e sbizzarritevi a creare con le verdure, i vostri piatti per le feste.
Continua la saga delle idee natalizie. Oggi vi propongo altri quattro tipi di glassa. Anche queste vi torneranno utili durante il periodo festivo. Sono ideali, come vi spiegherò più sotto, per ricoprire torte, bignè e profitterol, per le coperture dei tronchetti, dei pandori e dei panettoni. Meno indicate per i biscotti perchè non solidificano, però se li accoppiate a due a due, i biscotti intendo, possono costituire un collante goloso. Si tratta della glassa morbida al cioccolato, alle nocciole, al caffè e al burro. Bene, iniziamo!
Glassa morbida al cioccolato
Questo tipo di glassa che differisce da quella classica al cioccolato per il fatto che non si solidifica, è una glassa che rimane morbida ed è ideale per la copertura di torte e profitterols. Per preparare la glassa morbida al cioccolato vi serviranno: 500 gr latte, 30 gr farina 00, 50 gr cacao amaro, 50 gr cioccolato fondente, 125 gr zucchero. Setacciare la farina, aggiungere il cacao e lo zucchero. Aggiungere poco alla volta il latte caldo e mescolare in modo che non si formino grumi. Rimettere sul fuoco dolce e continuare a mescolare fino a quando non si addensa. Unire infine il cioccolato a pezzi che si scioglierà immediatamente.
L’insalata di rinforzo è un piatto tipico della cucina napoletana che si prepara durante le feste natalizie e si mangia la sera del 24 dicembre durante il cenone di Natale. Si può chiaramente consumare anche il 25 e il 26 dicembre, nella mia famiglia ad esempio l’insalata di rinforzo e l’insalata russa venivano preparate in abbondanza e consumate per tutte e tre i giorni di festa. Questa insalata affonda le sue radici nella storia antica napoletana, infatti veniva preparata proprio per il cenone della Vigilia, serata in cui di solito il pasto era molto magro, proprio per rinforzare le portate di pesce. La tradizione chiaramente è rimasta e anche adesso che il cenone è diventato più abbondante questa particolare insalata all’aceto non manca mai sulle tavole napoletane.
L’ingrediente principale è il cavolo, che viene accompagnato da olive, acciughe e sott’aceti. Nella preparazione tradizionale viene utilizzata molto spesso la giardiniera, una preparazione sott’olio caratteristica della campania, e poi i peperoni dolci e piccanti, sempre sott’olio, noti come papaccelle. La giardiniera è chiamata così perchè le verdure che la compongono sono tutte quelle che offrono gli orti in un certo periodo dell’anno: zucchine, carote, fagiolini, cavolfiore, peperoni, sedano, cipolla, porri e anche qualcos’altro mi sembra! Le papaccelle invece sono quei piccoli peperoni, corti, tondi e polposi, in genere piccanti, anche se non eccessivamente, che vengono messi sott’olio anche ripieni.
Nella ricetta io ho indicato solo i sott’aceti, ma se disponete di altri ingredienti come questi aggiungeteli pure, per un’insalata ancora più di rinforzo!
Avete già scelto il dolce di oggi? Se non l’avete ancora fatto, se non avete ancora scelto di aprire il pandoro o il panettone che avete in casa (ammesso che l’abbiate già comprato o che ve l’abbiano già regalato) vi suggerisco una torta molto buona da portare in tavola oggi. Si tratta della torta soffice con crema di limone, un dessert di fine pasto che non appesantisce perchè risulta delicato e leggero (ovviamente per leggero non intendo poco calorico, magari fosse così!). Una torta molto fresca per via della crema al limone adatta anche ad essere servita a conclusione di quello che può essere un pasto importante come quello della domenica. Se non doveste essere amanti delle creme vi dico subito che la sola torta è già buona di suo, potete preparare solo la base e spolverarla con dello zucchero a velo.
Continuiamo con la nostra esaltazione delle arance, iniziata proprio ieri con la ricetta del dolce alle carote e all’arancia. Abbiamo già sottolineato quanto sia importante consumare questo frutto, e approfittare proprio della stagione autunalle e invernale per farne una bella scorpacciata. In fondo la spremuta d’arance è davvero sempre deliziosa, fresca e piacevole anche quando è un po’ aspra!
Ieri ci siamo soffermati sulle Vitamine e sui sali minerali, oggi aggiungiamo le altre proprietà benefiche delle arance. Proprio come tutti gli agrumi (limoni, mandarini e lime ad esempio), le arance sono molto utili per rinforzare il sistema immunitario. In più contengono polifenoli, che sono delle molecole antiossidanti. L’arancia è utile in caso di disturbi gastrici e intestinali, e non ha una grossa quantità di zuccheri, e questo permette alle persone affette da diabete di consumarla senza grossi problemi.
Come per tutte le cose, anche per quelle piacevoli e che fanno bene, non bisogna mai esagerare però. E’ un bene consumare del succo d’arancia appena spremuto, la mattina per colazione o a merenda, per avere una carica di energia, però non se ne può fare un uso prolungato e costante, come per tutti gli alimenti. E’ consigliata una specie di cura a base di arancia e del suo succo, ma sempre con 4 o 5 giorni di pausa, ogni 15-20 giorni, così’ come per ogni tipo di alimento, anche il più sano, un consumo eccessivamente costante e sistematico può diventare fastidioso.
Non dimentichiamo comunque anche la presenza di un altro frutto importantissimo e davvero saporito, la pera, che spesso, ormai anche nella nostra cucina, viene utilizzata non solo come semplice frutto o nei dessert, ma anche nelle preparazioni salate e in quasi tutte le pizzerie troviamo quella “gorgonzola e pere”, ad esempio. Ma per questa volta ecco una dolce preparazione!
Il modo più «giusto» è quello all’inglese: si scalda prima la teiera versandovi acqua bollente; poi si svuota e vi si mette sul fondo un cucchiaino di foglie di té per persona, più uno per la teiera; quindi si versano sul tédue dita di acqua bollente e si copre la teiera, lasciando in infusione per cinque minuti. Poi si finisce di riempire con altra acqua bollente e si lascia in infusione per altri due minuti. A questo punto il té è pronto da servire, usando ovviamente un passino per trattenere le foglioline.
Latte o limone per accompagnare il té?Gli inglesi prediligono il latte e ne versano una «nuvola» nella loro tazza, prima di mettervi il té.
Chi preferisce il limone, ne immergerà una fettina nel té, che si «rischiarerà» leggermente. Chi non ama il té troppo scuro, lo potrà alleggerire con l’aggiunta di un po’ di acqua calda. Lo zucchero è questione di gusti!
I Lecca Lecca si sa fanno impazzire tutti i bambini. Ed allora perché non tenerli impegnati un pomeriggio a preparare dei biscotti da gustare come fossero dei Lollipop? Questa idea mi é venuta sfogliando Notebook (una rivista di cucina australiana) dove preparavano dei deliziosi biscotti alla ciliegia e cioccolato e poi li infilzavano negli stecchi per servirli appunto come lecca lecca ai piccoli ospiti natalizi. L’idea mi ha davvero stuzzicata ed allora l’altro pomeriggio, complice una giornata piovosa, ho invitato alcune amichette di mia figlia e le ho messe ad impastare. Si sono divertite da matte e poi si sono gustate una grande merenda. La ricetta é abbastanza semplice, poi come bastoncini ho acquistato quelli di legno dei ghiaccioli che possono andare anche in forno, ma se preferite potete usare anche degli stecchini basta che i bimbi siano poi piuttosto grandi da non farcisi male. Vi devo dire che l’abbinata ciliegie – cioccolato é notevole ma se non le trovate potete anche fare solo cioccolata, oppure mescolare cioccolata nera con quella bianca, giusto per dare più colore!
Le signore che invitavano le amiche al ricevimento pomeridiano allestivano una vera e propria tavola imbandita, intorno alla quale ci si sedeva per bere il té accompagnato da tartine, pasticcini, torte.
Oggi questa usanza è in gran parte tramontata.
E anche le signore più tradizionaliste (e che possono permetterselo perché non lavorano, non hanno figli da seguire, né problemi di altro genere) pur non rinunciando al loro té (magari con canasta o bridge pomeridiano) hanno semplificato il rituale, accontentandosi di un carrello sul quale dispongono le tazze, la teiera, la zuccheriera, i cucchiaini, il bricchetto con il latte o il piattino per il limone e il vassoio con i dolcetti; esse stesse, poi, provvedono a servire il té alle amiche sedute sui divani del soggiorno o intorno ai tavolini da gioco.
Mentre la scelta del vasellame dipende ovviamente dai gusti e dalle possibilità, sulla scelta della teiera si può fare invece una piccola divagazione che riguarda il materiale.
Ogni Natale che si rispetti vede la presenza dei gingerbread man, i famosi biscottini di pan di zenzero a forma di omino, che abbiamo imparato anche a conoscere tramite i cartoni in tv. Io li trovo simpaticissimi anche perchè mi viene naturale associarli al cartone animato Shrek, anzi, vi dirò che mi fanno pure una certa tenerezza. Di sicuro durante questo periodo ne vedremo a bizzeffe sia nelle pasticcerie che come addobbi degli alberi di Natale, anche se non fanno propriamente parte della nostra tradizione. Ma in questa sede non vorrei parlarvi di questi teneri omini, bensì vorrei porre l’attenzione sul fatto che la pasta frolla base per prepararli può servire anche per costruire la loro casetta. Tranquilli, ginger rimane sempre un blog di cucina, non vi sto invitando ad andare alla ricerca di cemento e mattoni, per la costruzione della gingerbread house vi serviranno farina, spezie e tante caramelle. Se avete dei bambini, questo sarà un invito a nozze per loro ed una buona occasione per passare un pò di tempo insieme in cucina e per poterli spronare e stuzzicare la loro fantasia oltre che la loro creatività.
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