Aspic di scorfano alle verdure

aspic scorfano

L’aspic. Io per prima quando ho trovato questa ricetta ho fatto una piccola ricerca per capire bene cosa era questo aspic, quali erano le sue utilizzazioni e se c’era una ricetta base per prepararlo, ed ecco tutte le informazioni trovate. L’aspic è un piatto gelatinoso, che si prepara utilizzando principalmente brodo, gelatina, colla di pesce o altri addensanti e questi ingredient,i che servono a costituirne la base e a donargli la consistenza gelatinosa, vengono poi abbinati a verdure, carne, pesce o anche alla frutta, nella sua versione dolce.

In questo caso utilizziamo un brodo di pesce, o un brodo vegetale, visto che gli ingredienti sono proprio lo scorfano, abbinato a tantissime verdure, il tutto per ottenere un piatto davvero particolare e diverso, da proporre per il cenone del 24 dicembre e poi conservare anche per il giorno di Natale e per Santo Stefano, proprio come si fa per l’insalata russa e l’insalata di rinforzo. Il tutto va sistemato in un contenitore adatto, perfetti gli stampi da plumcake che danno la forma rettangolare abbastanza tipica di questi sformati gelatinosi, ma ottimi anche degli stampi rotondeggianti, e perchè no, potete anche provare a fare tanti piccoli aspic, delle monoporzioni, sistemando gli ingredienti in degli stampini piccoli, singoli. Questo può portarvi via un po’ più di tempo, visto che il brodo va fatto addensare in frigo prima di aggiungere pesce e verdure, quindi farlo non singolarmente ma tante volte richiede un po’ più di tempo e più spazio, ma ne varrà la pena, per questa preparazione così originale e simpatica, adatta alle feste, anche per i colori e la base di pesce.

Torta di cioccolato e mirtilli, tre strati di dolcezza

bluebery

Buon lunedì, è iniziato ufficialmente  il conto alla rovescia per Natale, mancano solamente 4 giorni, e chi l’avrebbe mai detto che sarebbe arrivato così presto? Da non credere! Oggi però, non vi suggerisco una torta tipicamente natalizia: non ci sono spezie, non ci sono glasse zuccherate, nè alberi e nè stelle ma solo tre strati golosi: un pan di spagna, una bavarese di mirtilli e marmellata a volontà: questa è la torta di cioccolato e mirtilli di cui vi voglio parlare oggi. Si tratta di una ricetta vista alla trasmissione la Prova del Cuoco e preparata dalla mitica Anna Moroni, che mi ha colpita subito: non si tratta della solita torta, questo è proprio un tripudio di mirtilli, se vi piacciono non potete perderverla. Anche se ho scritto sopra che non si tratta di una torta tipicamente natalizia, nulla vieta di portarla in tavola durante queste feste, sarà un motivo in più per stupire parenti ed amici.

Un primo piatto per il Natale, garganelli al salmone

garganelli salmone

Come detto più volte ogni anno, a Natale, bisogna inventarsi sempre qualcosa di nuovo e creativo, per non rendere la tradizione, e quindi anche le ricette tipiche e caratteristiche, una semplice sequenza monotona di preparazioni che una volta preparavano le nonne, che poi hanno cucinato le mamme e che adesso passano alle figlie. Una soluzione può anche essere semplicemente quella di mescolare gli ingredienti in un certo modo, ad esempio, abbiamo parlato tanto del salmone come antipasto, e invece, perchè non utilizzarlo in un primo piatto? In questa ricetta è oltretutto anche abbinato a un tipo di pasta particolare, diversa dai classici spaghetti o anche dalle penne o dai maccheroni, pasta che solitamente troviamo abbinata con i frutti di mare, o, nel caso dei maccheroni, nella pasta al forno, durante le feste.

I garganelli sono una pasta rigata, all’uovo, prodotto tipico dell’Emilia Romagna. I garganelli sono molto simili alle penne, però nel punto di sovrapposizione dei lembi di pasta la consistenza è decisamente diversa. Spesso vengono cucinati con panna e prosciutto o con un sugo semplice o con un ragù di carne. Anche utilizzare un tipo di pasta diverso e particolare può essere un’idea per le preparazioni delle feste, che ormai sono davvero alle porte.

I savoiardi: ottimi da soli, ideali come base di molti dolci

savoiardi

I savoiardi, se fatti bene, li adoro. Di fronte a quelli confezionati storco sempre il naso, li utilizzo solo per preparare il tiramisù quando ho fretta, ma non mi soddisfano più di tanto. Per me il vero biscotto savoiardo ha una consistenza consistenza  friabile e molto spugnosa. Quando sono freschi adoro intingerli nel latte fino a quando non si inzuppano del tutto, pura goduria. Ma oltre ad essere consumati da soli costituiscono la base di molti dolci, primo fra tutti, il tiramisù, ma anche le charlotte o la zuppa inglese. O ancora possono essere serviti con le coppe di creme varie. L’accorgimento fondamentale nella preparazione dei savoiardi è senza dubbio l’operazione di “montatura” delle uova, si deve ottenere un composto molto gonfio, chiaro e spumoso, e inoltre si deve fare in modo, quando si aggiunge la farina, di versarla gradatamente e di mescolare il tutto dall’alto verso il basso. Per quanto riguarda la cottura, invece, state molto attenti a non farli bruciare ma solo colorire leggeremente. Inoltre la pasta base per i savoiardi, chiamata anche pasta savoiarda, è ideale per la preparazione delle delizie al limone.

Un classico napoletano per il pranzo di Natale: la minestra maritata

minestra maritata

La foto non rende molto onore a ciò che la minestra maritata è davvero, un piatto classico, saporito, caldo e antico, un piatto povero e al tempo stesso ricco, ma di tradizioni e storia. Il modo in cui viene chiamata questa minestra, maritata, deriva proprio dal fatto che le verdure e la carne si “maritano”, si sposano, in un connubio perfetto, per dar vita a un piatto davvero saporito, proprio nel senso di ricco di sapori, ricchezza di gusto.

La ricetta è mutata nel tempo, e infatti il mascariello, ovvero la guancia del bue, che trovate in ricetta, così come l’orecchio di maiale sono ormai stati sostituiti da parti di carne, soprattutto di maiale, come la cotica, che servono ad insaporire le verdure. Ci sono dei tagli di carne che si sono persi nel tempo, ma secondo me esiste ancora qualche nonna che prepara la minestra maritata con l’orecchio di maiale e il mascariello. Anche per le verdure il discorso è particolare, infatti, nel napoletano, sono i fruttivendoli (o ortolani) che si preoccupano di selezionare le verdure e dividerle in mazzetti, in modo da dare la giusta quantità (e qualità) di verdure a seconda delle persone per cui si prepara la minestra, considerando che queste verdure vanno poi anche pulite. I classici sono la scarola, la verza, la cicoria, la borraggine e l’ortica. In ricetta è citata anche la torzella, un particolare tipo di cavolo, riccio, detto anche cavolo greco.

Arrosto di Maiale Ripieno con le mele: ecco il pranzo di Natale

Arrosto di Maiale
Finalmente é quasi giunta l’ora del Natale, probabilmente abbiamo già pianificato tutto e scelto l’intero menù da proporre ai nostri ospiti. Ma se invece state ancora cercando qualche ispirazione o qualche idea per il cenone di Capodanno eccovi allora un altro suggerimento: l’arrosto di Maiale ripieno di Mele. Un piatto insolito forse ma molto originale e gustoso, soprattutto se tra i vostri commensali ci sono persone a cui piace sperimentare qualche accostamento particolare. Infatti dentro questo stupendo arrosto ci sono non solo le mele ma anche le nocciole ed una spruzzata di noce moscata. Si tratta di un piatto molto profumato e soprattutto molto accogliente, contiene un grande potere evocativo: ha le mele tipiche della stagione invernale, le spezie che ricordano il Natale e le nocciole che ci rammentano quando eravamo bambini. Inoltre la fusione tra questi sapori leggermente aciduli e la nota grassa del maiale é davvero esaltante. Per cui vi consiglio caldamente di provarlo durante queste giorni di festa, chiunque entrerà in cucina avrà la sensazione di sentirsi già a casa.

Le torte decorate e la crema ganache

gingerbread house
Sono sicura che anche voi, come me, siete alla ricerca di idee visive, e non, per decorare le vostre torte. Ecco allora che sono andata alla ricerca (non in maniera disinteressata in realtà, perchè servivano anche a me) di immagini di torte da cui prendere spunto, soprattutto in vista delle prossime feste. Sapete com’è vorrei fare una bella figura portando in tavola un dolce spettacolare da far restare a bocca aperta tutti, grandi e bambini. E devo dire che cercando in rete ci sono una miriade di decorazioni dalle quali prendere spunto. E per di più sono assolutamente fattibili in casa, certo, ci vuole un pò di manualità, e dopo qualche prova disastrosa, ci sono riuscita anch’io.

Antipasto per Natale e Capodanno: baccalà mantecato

baccalà mantecato

Questa ricetta, che affonda le sue origini nella cucina veneta, in realtà, anche se il suo nome è baccalà mantecato viene preparata con lo stoccafisso. In questo caso però  noi utilizziamo il baccalà. A questo punto bisogna fare un pò di chiarezza, per analizzare le differenze che ci sono in questi due tipi di “pesce”, per rendere giustizia alla ricetta “originale” e per conoscere i nostri ingredienti prima di iniziare con la preparazione del piatto.

In realtà il pesce è sempre lo stesso, il merluzzo bianco, e il baccalà è per l’appunto merluzzo bianco conservato sotto sale. Lo stoccafisso invece è sempre merluzzo, ma conservato tramite essicazione. L’usanza di conservare il baccalà sotto sale sembra derivi dai pescatori baschi, che cacciavano le balene nei Mari del Nord e poi ne conservavano la carne sotto sale. Quando trovarono dei banchi di merluzzo, nei pressi dell’isola di Terranova, iniziarono a conservare anche questo pesce sotto sale, tipo di conservazione che poi prese il nome di baccalà.

Prima di poter cucinare entrambi c’è bisogno di immergerli in acqua fredda per molto tempo, questo per eliminare il sale dal baccalà e per riportare la morbidezza della carne invece allo stoccafisso, per ammorbidirlo rispetto alla sua consistenza quando è essiccato.

Io ho scoperto solo facendo una ricerca on line che l’originale baccalà mantecato, che viene chiamato anche baccalà alla vicentina, in realtà è preparato con lo stoccafisso, quando avevo già trovato questa ricetta che invece utilizza proprio il baccalà! Potete provare a cucinare entrambe le preparazioni, risulteranno comunque molto buone, ad effetto e molto eleganti, per un antipasto ad alti livelli.

Idee natalizie: dolci o salati, i taralli da regalare

taralli

Continua la mia produzione natalizia, ormai siamo agli sgoccioli, ancora qualche giorno e le ceste prenderanno forma. Dopo i biscotti e le marmellate, ora è la volta dei taralli. Devo dire che i prodotti tipici, in questo caso della Puglia, sono sempre molto gettonati e molto apprezzati come regali. Ed allora ho pensato di proporvi tre ricette. La ricetta classica dei taralli pugliesi, una aromatizzata al finocchietto, ed una dedicata ai golosi, quelli dolci. Ed ora sbizzarritevi! Dimenticavo, al solito, racchiudeteli in sacchetti trasparenti di carta per alimenti e sigillateli con dei fili di rafia rossa, le confezioni fatte così sono molto carine.

Taralli pugliesi

1 kg di farina 00
200 gr di olio di oliva extra vergine
10 gr di sale fino
10 gr di semi di finocchio
vino bianco q.b.

La pizza di scarole

pizza di scarole

La pizza di scarole, che avevo precedentemente citato parlando della pizza di bietole, come piatto di mezzo natalizio, è un rustico, tipico della cucina napoletana (praticamente un po’ alla volta vi sto proponendo tutti i classici!), preparato per l’appunto con le scarole, e con altri ingredienti, come i pinoli e l’uva passa, o le deliziose olive nere di Gaeta, e tutte queste bontà vengono racchiuse da un impasto di farina e patate a cui si aggiunge il lievito. Ottima, e soprattutto un altro piatto indimenticabile della cucina napoletana tipica e tradizionale che dà il meglio di sè durante le feste natalizie!

Solitamente la pizza di scarole viene consumata durante i pasti natalizi ma la storia racconta che questo rustico veniva preparato per il pranzo del 24 dicembre, proprio perchè è un pasto sbrigativo e veloce, non troppo pesante se mangiato proprio come piatto unico e serviva a riempirsi lo stomaco senza appensantirsi, nell’attesa del cenone e del successivo pranzo del giorno di Natale, e anche per mangiare qualcosa di veloce mentre si finivano i preparativi per la cena.

Indipendentemente dalle feste natalizie questo è un rustico da provare, perchè è davvero ottimo ed è uno di quei piatti da portare con sè anche nelle cene “in cui ognuno porta qualcosa” oppure da gustare anche come antipasto durante una cena in piedi.

Tonno aromatico con verdure, un piatto unico per il pranzo

Tonno aromatico con verdure 2

Oggi prepariamo un completo piatto unico a base di tonno e verdure, una specie di insalata, il Tonno aromatico con verdure. Ho definito questo piatto “una specie d’insalata” in quanto l’aspetto ricorda in tutto e per tutto quello di una ricca insalata, ma in realtà è più un piatto in cui contorno e pesce sono mescolati insieme e non disposti separatamente nel piatto.

Il Tonno aromatico con verdure può essere una pietanza completa da portare comodamente in ufficio, come pasto d’asporto, per una pausa piena di gusto e per mangiare del cibo genuino, leggero e nutriente. Adesso: tra i fornelli! Andiamo a preparare il Tonno aromatico con verdure.

Il baccalà alla pizzaiola con tortino di patate, un secondo completo

baccalà

Il baccalà alla pizzaiola è un secondo leggero e non pretenzioso. Semplice sia negli ingredienti, che nella preparazione che anche nei sapori. Avete presente quando non avete molta voglia di mettervi ai fornelli, ma allo stesso tempo vorreste gustare un piatto sfizioso? Beh, il baccalà alla pizzaiola è proprio ciò che fa al caso vostro. Non è il solito secondo di pesce e, se vi piace, potreste arricchirlo con fettine di formaggio filante da adagiare sopra le fette di pesce dopo averlo cotto. Il formaggio si fonderà creando una crema che andrà ad insaporire il sugo sprigionato dai pomodori cotti, io così preparo spesso la carne trasformando la solita fettina in un secondo allettante.

L’Antipasto di Natale: Paté di Fegato

patè

Questa volta si tratta di un piatto degno di tutta la tradizione natalizia a tavola, stiamo infatti parlando del paté. Uno dei più classici antipasti del giorno di Natale, in questa ricetta però vi proponiamo non il Paté di Fegatini toscano bensì una rivisitazione dello stesso in chiave francese. Quindi un paté ben più cremoso come consistenza e meno granuloso e questo naturalmente grazie anche alla presenza del burro. L’utilizzo del burro rende questa preparazione particolarmente adatta ad essere servita con dei crostini di pane e con dell’insalata e magari anche con della gelatina di melagrana, così come ci suggerisce la rivista Sale e Pepe di dicembre. Infatti il sapore asprigno della melagrana si sposa particolarmente bene con il grasso del fegato e trasforma questo piatto in un tripudio di profumi e sapori. L’unica accortezza da utilizzare in questa ricetta sta nella modalità di servirla: é necessario infatti tirare fuori il patè dal frigorifero almeno 20 minuti prima di portarlo in tavola, in modo che la parte del burro possa ammorbidirsi.