Strano a dirsi ma vero, e non è per essere “ruffiana” come si dice dalle mie parti, ma, grazie a mia suocera ho imparato tante cosine graziose in cucina. Oggi, come vi ho anticipato ieri, nell’articolo sulle orecchiette ai carciofi, feta greca e arancia, vi illustrerò come, proprio “la suocera”, mi ha insegnato a fare i carciofi alla Trapanese. Tra tutte le ricette che vi ho postato, questa è davvero la più semplice e leggera; quindi andrà benissimo per tutti, grandi, piccini, golosi e per tutti coloro che sono perennemente a dieta o che semplicemente, vogliono depurare un po’ il loro corpo dopo le feste ed in attesa delle leccornie di Carnevale.
Ok, qualche giorno fa avevo detto che per qualche tempo avrei preparato solo piatti light, ma in realtà la mia forza di volontà diminuisce irrimediabilmente riducendosi pressochè a zero quando si tratta di dolci a base di ricotta. Io la ricotta la metterei ovunque, anzi mi capita molto spesso di improvvisare un dessert (che io personalmente trovo goduriosissimo) mescolandola semplicemente allo zucchero e alla cannella, o se proprio sono in vena di esagerare aggiungo delle gocce di cioccolato fondente e pezzi sbriciolati di biscotti secchi, non mi ci fate pensare … Ma in fondo la ricotta è uno, se non il più, leggero tra i formaggi o latticini, che possono essere utilizzati nella preparazione di un dolce, quindi i sensi di colpa diminuiscono, non siete daccordo con me? Scherzi a parte, e tornando al dolce di questo articolo io l’ho trovato assolutamente delizioso. Ricotta, cioccolata e caffè insieme per me rappresenta il massimo del gusto.
Riprendiamo il discorso da dove lo avevamo lasciato ieri: cibi integrali e cibi raffinati, la raffinazione (il procedimento che consente di trasformare un determinato alimento, concentrando le sostanze o la sostanza principale che lo caratterizza). Abbiamo visto che la raffinazione fa perdere qualcosa al cibo, vitamine e fibre per lo più, ma il risultato finale di quello che poi è il prodotto che verrà consumato contiene sostanze organolettiche superiori a quello integrale. Fin’ora non ci eravamo nemmeno mai soffermati sul significato di integrale, citando solo qualche giorno fa l’errore comune di legare integrale a dietetico, quando invece questo termine si riferisce all’integrità del prodotto, proprio perchè non viene scomposto in nessun modo, a differenza degli alimenti raffinati.
Visto che alcuni sostengono che bisognerebbe nutrirsi solo con cibi integrali, perchè più sani e naturali, ma che questo è per lo più considerato un pensiero troppo estremista ieri ci siamo lasciati con il quesito più importante quando si parla di cibo integrale e cibo raffinato, ovvero, vale la pena raffinare i prodotti anche se questo porta una perdita di sostanze nutrienti per il nostro organismo (fibre e vitamine)?
Le sostanze che vengono perse nei cereali, visto che è la parte esterna a perderle, possono essere recuperate con un’alimentazione sana, ricca di verdure e frutta, per quanto riguarda le fibre soprattutto, visto che le vitamine che vengono perse durante la raffinazione sono davvero in quantità minima. In più a molte persone la pasta o i biscotti integrali proprio non piacciono, e allora meglio consumare ogni tanto del farro, o degli altri cereali, ottimi nelle zuppe ad esempio, oppure seguire delle ricette particolari, come quelle proposte in questi giorni, e non fare una pasta integrale, semplice al sugo di pomodoro, altrimenti magari i vostri familiari sentiranno di più la differenza con la pasta “normale” e non gradiranno!
Il freddo bussa alla porta. Ed io, con molta tranquillità, gli rispondo andando in cucina e mettendomi al tepore dei fornelli a preparare qualcosa di caldo! Per non lasciare troppo spazio ai brividi causati dalla temperatura rigida, li combatto a modo mio! Chiuso in cucina, tra fuochi accesi e pentole che bollono, il freddo scompare e ci si lascia pioggia e mal tempo alle spalle. Ma cosa viene fuori dalla cucina in giornate di questo tipo? Questa volta è il turno dei Maltagliati con Fagiolata mista.
Entrando in cucina, tutto infreddolito, non posso far altro che pensare ad un bel piatto caldo di minestra di fagioli con spaghetti o ad una scodella fumante di zuppa di pomodori e fagioli. Quindi, con il cervello ancora rallentato dal clima, ne desumo che il piatto che preparerò sarà a base di fagioli. E poi … l’illuminazione: i Maltagliati con Fagiolata mista.
Più o meno questo, è il periodo dei carciofi, è, nella mia bella Sicilia, si usa farli davvero in tantissimi modi, tanto che, precisamente a Niscemi (CL) si tiene, oramai da diversi anni, più o meno verso Marzo,la sagra del carciofo, dove si possono degustare una enorme vastità di piatti a base ovviamente di carciofi, dai quali si evince la passione per la buona cucina e il desiderio di tramandare una cultura ricca di tradizione, folclore e amore per i frutti della terra.
E per i golosi di carciofi, che come me, che non possono aspettare solo la sagra di Niscemi? Tranquilli, esiste un ristorante a Cerda(PA), dove il menù è tutto, assolutamente a base di carciofi, e la cosa fantastica è, che, tale menù, lo si può gustare tutto l’anno! Una regola, non scritta, però vige, quando si vuole andare a Cerda a mangiare carciofi: essere una bella comitiva di persone, in quanto questo ristorante è famoso anche per le numerosissime tavolate di gente!
Ma visto che non tutti possono recarsi a Cerda o alla sagra del Carciofo di Niscemi, eccovi una ricettina molto fantasiosa e ricca di sapori creata apposta per i lettori di Ginger.
Leggero, light, con poche calorie, sono tutti termini che, credo, mi sentirete (anzi leggerete) dire spesso da quì alla porssima estate, o forse no, fino a Pasqua? No, no, non credo, facciamo fino a Carnevale. Già, perchè passate le feste l’obiettivo primario per la maggior parte della gente, soprattutto per noi donne, è dimagrire. Le miriadi di calorie ingurgitate durante le feste avranno lasciato i loro adorabili ricordini sui nosri fianchi, ma noi, imperterrite, li smaltiremo, ne sono sicura. L’unione fa la forza, no? Ed allora iniziamo a sconfiggerli dalla tavola.
Proprio ieri parlavamo del cibo integrale, ma qual è la differenza tra il cibo che siamo ormai abituati a consumare ogni giorno e la pasta, i biscotti, la farina e gli altri alimenti integrali? Per dare una spiegazione possiamo dividere il cibo in integrale e raffinato. La raffinazione consente di trasformare il prodotto finale, ovvero di concentrare la sostanza o le sostanze caratterizzanti di un certo alimento. Questo processo agisce principalmente sulla parte esterna del chicco (parliamo di cereali visto che sono il principale alimento da cui si ricavano tutti gli altri che consumiamo e che possiamo scegliere, tra raffinati e integrali: pane, pasta, biscotti etc.). Agendo sulla parte esterna del chicco vengono perse alcune sostanze, fibre e vitamine per lo più, ma il risultato finale è un prodotto che contiene sostanze organoletticamente superiori.
Alcuni credono che noi non dovremmo consumare nessun alimento raffinato, perchè il nostro organismo in questo modo viene solo avvelenato, viene riempito di sostanze che non è in grado di elaborare, considerando che prima della raffinazione i prodotti consumati erano esclusivamente integrali. E’ chiaro che questa posizione tende ad essere estrema, così come è normale porsi delle domande, visto che la raffinazione, come abbiamo detto, porta comunque alla perdita di alcuni nutrienti, ma allora, come comportarsi? Vedremo domani i pro e i contro della raffinazione rispetto ad alcuni alimenti, per adesso, buon appettito con queste ottime tagliatelle integrali!
Come già vi avevo annunciato ho inaugurato la serie di post che vedono come oggetto alcune ricette per la preparazione dei Cake. L’altra volta ci siamo dedicati ad un Cake salato e questa volta invece ci indirizziamo verso la preparazione di un cake dolce. Come vi ho già detto i cake sono davvero semplici e veloci da preparare, poi a seconda della frutta che utilizzerete saranno più o meno bagnati. Naturalmente la presenza deifrutti rossi quali mirtilli, lamponi o fragole lascerà il vostro Cake più bagnato, invece se utilizzerete frutta come mele, pere o banane allora il vostro dolce resterà un pochino più asciutto. Inoltre volendo potete utilizzare gli stampini da muffin piuttosto che quello da plum cake, in questo modo avrete dei dolcetti monodose e naturalmente il tempo di cottura sarà nettamente più breve. Per quanto riguarda poi la ricetta base da utilizzare ce ne sono ben due, come é chiaramente indicato nel libro della Chovancova,: la prima é un misto tra la ricetta del cake classico ed il muffin, la seconda é la ricetta classica del “quattro quarti” francese. Oggi utilizzeremo la prima ricetta base, davvero imbattibile come rapidità.
Metti un giorno freddo, freddo; metti tanta pioggia…ma tanta, tanta; metti la voglia di fare il pieno di energia; metti la voglia di portare in tavola un piatto ricco di tradizione, semplice, ma allo stesso tempo gustoso e ghiotto, ed ecco che ti viene in mente di fare la zuppa….piatto caldo ed invernale per antonomasia.
Quando si parla di zuppa non può venire in mente che la stagione fredda, le baite di montagna, le cene a base di pane casereccio, il profumo dell’olio buono, il calore fumante emanato dai piatti in terracotta….insomma, sarà che la mia infanzia è stata ricca di cose cucinate da saccenti mani di nonne affettuose e tradizionaliste, ma a me, preparare la zuppa, mette serenità e voglia di mangiare in famiglia, magari davanti un camino acceso e scoppiettante e ad un buon bicchiere di vino.
Questa zuppa di lenticchie e orzo perlato ha al suo interno moltissimi ingredienti fortemente ricchi, soprattutto di ferro e quindi è particolarmente indicata a grandi piccini (per questi ultimi magari senza i salumi e le spezie finali) che ne hanno carenza.
Ve l’ho mai detto qual è il mio piatto preferito in assoluto? Non ancora? Beh, rimedio subito: la pizza. Lo dico senza esitazione perchè io di pizza ci vivrei proprio. Sarà per la sua versatilità, sarà per la possibilità di condirla ogni volta come piace a me, sarà perchè partendo dall’impasto base si possono ottenere mille varianti e mille forme (ad esempio i calzoni, i muffins, i rotoli, etc, etc), sarà per tutto questo che io adoro letteralmente la pizza. Ecco perchè vado costantemente alla ricerca di ricette nuove ed originali, provo, sperimento, accosto ingredienti diversi per ottenere gli abbinamenti ideali. Difatti la ricetta di cui parliamo oggi non è quella della classica pizza, eh no, ma della pizza integrale alle zucchine e salsiccia. La ricetta in questione, come spesso accade, proviene dalla trasmissione “La prova del cuoco“, da una puntata di qualche anno fa.
La dietologia ci dice che a volte, in alcuni casi di obesità e di diabete, ma anche per regolarizzare la nostra alimentazione quotidiana, i nostri pasti possono essere arricchiti con fibre dietetiche presenti in quegli alimenti denominati, in modo generico, “integrali“.
Questi alimenti integrali sono rappresentati per lo più da cereali completi e derivati dei cereali preparati con farina non raffinata. Ormai in tutti i supermercati esistono dei settori specifici in cui è possibile trovare un vasto assortimento di prodotti integrali (dalla pasta ai biscotti, ai cereali e via discorrendo), così come anche i fornai più forniti sono in grado di offrire pasta fatta in casa non solo all’uovo o alle verdure, ma anche integrale.
La parola integrale fa troppo spesso pensare a dieta però, a calorie in meno, a prodotti dietetici, che invece sono ben diversi da una pasta integrale o dai cereali, come l’orzo di questa ricetta. Il valore calorico di una pasta integrale non è di certo pari a zero, purtroppo questa parola ha invece preso questa connotazione errata di “non calorico” che va riferita solo a quegli alimenti che sono specifici per il dimagrimento. I prodotti integrali sono solo una valida alternativa, che anche in un regime dietetico, che sia appunto anche per vere e proprie patologie come il diabete o l’obesità, può garantire un apporto diverso di sostanze nutrienti e in più una piccola variazione di gusto.
A domani per una ricetta di tagliatelle integrali da preparare con due sughi diversi, per ora godetevi questo semplicissimo piatto di orzo al pomodoro, facile da preparare e saporito.
Lo so che, finito il Natale, dovremmo metterci tutti un pò a dieta, vista la mole di dolci, dolciumi e panettoni, mangiata, ma smontare l’albero di Natale, il Presepe e tutti gli addobbi che mi hanno tenuto compagnia durante le feste, a me mette sempre un pò di tristezza ….quindi via alla terapia anti malinconia con una bel dolce.
Per Capodanno hanno regalato a mio marito una enorme cassa di arance biologiche….grandi, anzi no, grandissime, dal profumo meraviglioso e dolci come lo zucchero….ma erano davvero tante….idea! e se facessi la marmellata?
Mentre l’odore della marmellata di arancesi diffondeva dolcemente come un abbraccio, pensavo e ripensavo che dolce avrei potuto fare con quella profumatissima marmellata, fu a questo punto che mi venne in mente una cassata che mangiai qualche tempo fa da un’amica di mia sorella; in quell’occasione questa ragazza riempì la cassata di Nutella…è inutile stare a precisare che era straordinariamente buona! Ovviamente mi feci dare la ricetta ed è proprio con la ricetta di “Ivana” e con l’aiuto del mio inseparabile Bimby che ho realizzato questa Cassata con marmellata di arance!
In questo periodo mi è presa la fissa dei risotti, ne mangerei a quintali e di tutti i tipi. Nelle ultime tre settimane ne ho preparati molto spesso, ogni volta cercando di cambiare gli ingredienti base per non far pesare agli altri componenti della famiglia questa fissazione. Devo dire però che in casa hanno sempre apprezzato, con mia grande soddisfazione, ovviamente. Il risotto di cui vi parlo oggi è quello al pomodoro e curry, nel mio archivio personale di ricette da provare da diverso tempo, trovato in rete dopo una ricerca effettuata per scovare ricette a base di questa miscela di spezie. Non avevo mai provato questo abbinamento prima e devo dire di essere rimasta piacevolmente sorpresa. Il risotto al pomodoro e curry è un primo piatto leggero e vegetariano. Adatto anche a chi è a dieta o comunque dopo le feste sta cercando di controllare le calorie, non appesantisce per niente e contiene un ridotto contenuto di grassi.
L’insalata di arance è un piatto che di solito fa storcere a molti il naso. Anzi, qualcuno si rifiuta anche proprio di assaggiarla perchè non riesce proprio a contemplare l’idea di mangiare le arance, prelibato alimento ricco di qualità, buonissimo da mangiare così al naturale, nei dolci, ottimo il succo d’arance e la marmellata di arance, ma le arance condite con olio, sale e pepe proprio no!
Io da quando le ho provate invece le amo moltissimo, anche così, semplicemente un paio di arance sbucciate e condite proprio come indicato prima, sale, olio e pepe, senza aggiunta di altri ingredienti, anche se questa ricetta rende perfettamente giustizia a questa preparazione, tipicamente siciliana, visto che abbina alle arance semplicemente la lattuga, le mandorle e le noci.
Provare per credere, semplice, dietetica (senza olio e con soli due cucchiaini di panna liquida), fresca e nutriente, e sottolineo fresca anche se siamo in inverno perchè di questi tempi, dentro le felpe e i maglioni e con i riscaldamenti a mille, il palato gode di un attimo di sollievo e freschezza.
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