Fare uno strappo alla regola con un dolce del genere, ne vale davvero la pena!
E’ soffice, delicato e sa …di buono…il suo profumo ricorda i dolci della nonna; un dolce così non dovrebbe mai mancare sulle nostre tavole.
E’ ricco e genuino, e l’accostamento tra le mandorle ed il cioccolato è davvero sublime.
Io l’ho servito ancora tiepido con un ciuffo di panna montata e l’ho accompagnato con un bicchierino di un liquore del Salento che mi avevano regalato degli amici, non a caso a base di mandorle: il Mandorlino.
Buona domenica a tutti! Oggi mi sono svegliato di buon umore e ho deciso di preparare un bel piatto per il pranzo. Trascorrere un giorno di riposo in casa, con i propri familiari è uno dei piccoli momenti di gioia che, a parer mio, bisogna gustarsi fino in fondo. Per celebrare questa giornata ho pensato di cucinare delle Braciole di maiale con pere.
Da qualche tempo, ho sperimentato l’accostamento tra frutta fresca e carne, e, devo dire la verità, i risultati sono quasi sempre sorprendenti! Dopo essermi dilettato nell’arrosto all’arancia e nelle scaloppine di vitello con mele e pistacchi ho pensato di provare questa nuova ricetta. E mi sono divertito nella preparazione delle Braciole di maiale con pere.
Già, come preparare una buona pasta con il tonno? Me lo chiedo spesso ed altrettanto spesso mi ritrovo a riversare una scatoletta di questo tipo di pesce sulla pasta appena scolata al massimo aggiungendo qualche cucchiaio di passata di pomodoro. Immagine alquanto triste, vero? Ed allora vediamo un pò come rimediare per trovare il modo di portare in tavola un piatto di pasta al tonno degno di questo nome. Innanzitutto la sceta del tonno. Recatevi dal vostro pescivendolo di fiducia e fatevi dare del pesce freschissimo. In realtà, lo ammetto e me ne vergogno un pò, mi capita di rimediare con il tonno in scatola, prima che storciate il naso, so bene che il piatto perde molto, ma quando rincaso tardi dal lavoro è molto più pratico per me ovviare alla mancanza di tempo così.
Sembra che l’origine del cheesecake non sia statunitense, bensì greca. Alcuni storici sostengono che questo dolce, ormai conosciuto, preparato e molto amato anche in Italia, sia stato servito addirittura agli atleti durante i primi Giochi Olimpici nel 776 a.c., anche se pare che il dolce abbia in verità origini che affondano ancora più in là nella storia, arrivando al 2.000 a.c. I Romani hanno poi diffuso il cheesecake, portandolo dalla Grecia al resto dell’Europa. Molti secoli dopo questo buonissimo dolce al formaggio è arrivato in America, grazie agli europei, italiani e non solo, che si sono spostati negli States… insomma, diciamolo, come per il cinema, per la letteratura, e per molti altri aspetti culturali, gli americani sono stati estremamente bravi a far loro e rielaborare qualcosa che arrivava dal vecchio continente! Il cheesecake è da tutti conosciuto come un dolce americano d.o.c. e invece? Questa storia ci racconta di un dolce antico, europeo, che è arrivato oltreoceano e ha fatto la sua fortuna!
Questa Tarte é strepitosa, davvero buonissima! sia i suoi colori sia il contrasto dolce-salato dato dai fichi e dalla feta la rendono una torta rustica speciale. Come ho già detto nel titolo si tratta di una ricetta vegetariana ma davvero golosa anche per i carnivori più ostinati. La potete preparare con anticipo ed infornare circa 1 ora prima di servirla. In questo modo quando i vostri ospiti l’addenteranno sarà appena tiepida e gli zuccheri dei fichi avranno appena cominciato a cristallizzarsi legandosi alla feta appena fusa. Un vero tripudio di sapori nella vostra bocca! Io spesso la preparo nello stampo rotondo ma devo ammettere che anche rettangolare é molto scenografica, inoltre é sicuramente più comoda: infatti potete ricavarne tanti quadratini. In questo modo i vostri amici riusciranno a prendersi e gustarsi comodamente la loro porzione.
Pollo immerso in un sugo ai champignon e peperoni, su di un letto di riso caldo, ecco cosa vi aspetta alla fine della preparazione di questo piatto e non spenderete nemmeno un capitale per realizzarlo!
E allora, che aspettate, correte a comprare questi pochissimi ingredienti e preparate una cenetta con i fiocchi che lascerà tutti senza fiato.
L’accostamento del pollo con funghi e peperoni è davvero delizioso e servito con i riso, lo renderà un piatto semplice e completo del quale potranno deliziare grandi e piccini.
Buon sabato a tutti, finalmente il tanto atteso fine settimana è arrivato. Non ho ancora deciso sul da farsi in termini di progetti per il week end, ma su cosa portare in tavola oggi non ho dubbi: il risotto alle capesante. Ieri sera uscita da lavoro sono passata al super e nel reparto pescheria mi sono lasciata tentare da questi simpatici molluschi che stavano in bella vista sul banco. Non ci ho pensato su due volte ricordandomi di aver preparato qualche tempo fa un risottino niente male. Le capesante per chi non lo sapesse sono dei molluschi simili alle ostriche, sia per quanto riguarda il sapore, che, ahimè, il costo. Ovviamente non si tratta di un tipo di pesce da acquistare abitualmente, se non altro per il prezzo, però una volta ogni tanto si può preparare un buon piatto a base di questo mollusco.
La pasta fresca fatta in casa. Ecco una ricetta semplice e veloce, sulla scia di questo San Valentino che è appena passato, visto che questi ravioli fatti in casa andanno poi ritagliati a forma di pesciolini… innamorati, come suggerisce il titolo della ricetta!
Preparare la pasta fatta in casa è sempre una piccola impresa, non tanto per la difficoltà, anche perchè quando si hanno delle buone ricette e si prende la mano, l’operazione diventa piuttosto semplice, ma la magia di questa preparazione riguarda proprio i rituali. Proprio come in questo caso il sugo da preparare è molto semplice, e la caratteristica sta proprio nel momento della lavorazione della pasta e nel ripieno, molto particolare, composto da nasello e mascarpone. La pasta fatta in casa è uno dei comfort food per eccellenza, ricorda le feste, le nonne, anche le mamme, ricette antiche tramandate di madre in figlia. Insomma, i ravioli, i tortellini, i tortelli, gli gnocchi, preparati con le nostre mani, inevitabilmente ci portano in un mondo un po’ antico, che non conosce la frenesia dei tempi moderni, che in una cucina soleggiata di una domenica mattina ci mostra, prima in dettaglio e poi allargando l’inquadratura, una giovane donna che impasta. Si, lo so, sono andata un po’ oltre con la fantasia e mi sono calata in un mondo cinematografico in bianco e nero, però non posso negarlo, questa ricetta così semplice e al tempo stesso ricercata, mi suscita emozioni d’altri tempi!
Dopo le abbuffate di Carnevale, disintossichiamo il nostro organismo con pietanze leggere e a base di fibre. Ciò non significa rinunciare al gusto ma essere solo un po’ più attenti nell’abbinamento dei cibi.
Regina del leggero, a mio avviso, è l’insalata che, oltre ad essere buona è anche estremamente versatile e si adatta benissimo a piatti freddi e gustosi permettendoci di tener sotto controllo la nostra linea.
In linea di massima prendete un contenitore, versatevi dentro tutto ciò che di verde e di crudo trovare, poi aggiungete circa 50 grammi di pasta a testa ed avrete un pranzetto con i fiocchi senza che vi siate appesantiti troppo!
Oggi io, vi do uno spunto sul come potreste preparare un’ottima insalata di pasta molto gustosa e sfiziosa, ma nessuno vi vieta di usare la fantasia e togliere o aggiungere qualche ingrediente personalizzando quindi la vostra pietanza.
Non so se capita anche a voi, ma certe volte nei mesi freddi a me viene una certa nostalgia dell’estate. Non potendo giocare con il clima e con il sole, mi diverto a farlo tra i fornelli e mi piace preparare qualche ricetta di pesce che abbia il sapore dell’estate. Ma, ahi me, non è sempre facile trovare del pesce fresco, perciò mi do da fare con il pesce surgelato.
L’altro giorno preso da uno di questi momenti di nostalgia, ho preparato un Sugo di pesce e olive. L’accoppiata è molto comune in cucina, soffermandomi un po’ sulle ricette mi vengono in mente quella delle penne con calamari olive e capperi, i dadini di tonno con salsa alle olive e quella del pesce spada alla ghiotta; tutti piatti in cui il pesce è condito dalle olive. Ispirato da questi pensieri, mi sono messo ai fornelli e ho cucinato il Sugo di pesce e olive.
Oggi parliamo di uno di quei piatti che ti rimettono al mondo, che ti fanno ritrovare la pace interiore. Il cibo delle coccole insomma. Tutto questo per definire la pasta con i ceci? Si, perchè chi l’ha detto che sono solo i dolci o comuque quei cibi troppo elaborati a risollevare il morale? A volte è molto più efficace lasciarsi trasportare nel mondo dei sapori semplici che solo la tradizione sa regalare. Bastano pochi semplici prodotti per creare un piatto eccezionale. Ceci, olio extravergine di oliva ed in questo caso 2 (contate) acciughe salate vi regaleranno un signor piatto di pasta e ceci da leccarsi i baffi. Ricordatevi di mettere a bagno i ceci la sera o il giorno prima, per una corretta cottura. La ricetta dela pasta e ceci di questo articolo rappresenta una variante a quella comune, questa con l’aggiunta di acciughe e rosmarino infatti è la versione romana.
Ammetto che fino a qualche settimana fa non sapevo cosa fosse: anzi, dopo averla sentita nominare avevo subito pensato ad un lievitato salato, una semplice focaccia insomma. Invece no: la schiacciata fiorentina è un dolce tipico carnevalesco toscano, precisamente di Firenze. Si tratta di una specie di torta anticamente preparata con lo strutto tanto che veniva chiamata focaccia unta, che via via negli anni è stato sostitutito dall’olio, molto più facile da reperire dato che in casa è difficile che manchi. Molti sono soliti farcire la schiacciata fiorentina, tagliandola in due dopo averla cotta con della panna montata o della crema chantilly. In entrambi i casi a me alletta parecchio anche se fin’ora l’ho assaggiata semplicemente al naturale. Devo anche dire che si tratta di un dolce carnevalesco un pò anomalo, dato il fatto che non sia fritto e proprio per la somiglianza della ricetta della schiacciata fiorentina ad una torta, può essere consumato durante tutto l’anno.
Ecco un modo per far mangiare almeno un po’ di verdure ai bambini, o almeno per farli abituare a quel retrogusto un po’ strano che di solito fa storcere il naso a grandi e piccini! Gli asparagi non è che siano proprio quel gran trionfo di gusto, diciamocelo tra noi, ci sono delle verdure molto più saporite e piacevoli, però devo ammettere che a me non dispiacciono, seppur non proprio di frequente, semplicemente lessati e poi conditi con sale e olio, serviti così, ancora intatti. In questa ricetta il sapore caratteristico degli asparagisarà accompagnato dalla consistenza del muffin che è da sempre uno dei dolcetti più affascinanti della cultura statunitense.
Io adoro i muffins, alla follia, ma i muffins quelli veri, non le imitazioni che si comprano al supermercato, quelli proprio enormi che solo all’estero sanno preparare. Li preferisco dolci, un muffin al cioccolato è impareggiabile, però credo che con la loro forma simpatica e la consistenza sempre perfetta e giusta, monoporzione adatta sia all’aperitivo che al dessert, che permette sempre di bissare, insomma, il mio elogio del muffin potrebbe non finire mai e mai come in questa occasione, in cui si sposa anche con le mie ambizioni culinarie che puntano sempre all’osare, al capovolgere gli schemi, all’andare oltre il senso comune: un muffin salato non è di certo una cosa mai vista o mai assaggiata, ma prepararlo con le proprie mani e servirlo agli amici renderà sicuramente originale il momento della cena.
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