Uno strudel salato per Natale, quello alle mele e prosciutto

Ancora una volta vado ad attingere dalla trasmissioneLa Prova del Cuoco per un’altra sfiziosissima quanto insolita ricetta: lo strudel salato alle mele e prosciutto. Già, un abbinamento un pò fuori dal comune quello tra le mele ed il prosciutto cotto, ma nella vita dico sempre di voler provare tutto ed allora mi sono lasciata tentare da questo strudel. Il risultato è una preparazione dall’accentuato gusto dolce dato dalle mele ma  mitigato e completato dalla presenza del prosciutto cotto, oltre che dalle carote e dal sedano.

Lo strudel alle mele e prosciutto è perfetto per essere servito durante il pranzo di natale, come accompagnamento e/o alternativa ad un secondo. Lo strudel è una di quelle prepazioni sfiziose che piacciono a grandi e bambini, l’involucro di pasta (sia che si tratti di pasta da strudel, di pasta sfoglia o pasta fillo) che racchiude un ripieno goloso fa gola a tutti, ed anche se siamo abituati a vederlo solitamente in versione dolce, questa salata ci sorprenderà di sicuro.

Ricette senza glutine, frittelle di patate alla calabrese

Volete preparare un  buonissimo piatto che appartiene alla tradizione della cucina calabrese? Allora leggete la ricetta che oggi ho scelto per voi. Prepareremo insieme le frittelle di patate. Un piatto senza glutine che prevede l’utilizzo della farina di riso o di mais ( insomma la farina per chi ha questo tipo di intollerenza). Vediamo come fare per preparare queste frittelline che possono essere servite sia come un buon contorno ma anche come un secondo perchè sono davvero molto nutrienti. La prima cosa da fare è quella di preparare una pastella  con la farina senza glutine, le patate tagliate a rondelle, l’acqua, un pò di prezzemolo e del parmigiano. Bisognerà stare attenti che il composto non sia nè troppo denso nè troppo liquido. Aiutandoci con un cucchiaio poi andremo a mettere poco per volta la pastella nell’olio già caldo. Basterà poi friggere le nostre frittelle e dopo averle tolte dalla padella e asciugate su uno scottex, gustarle in tutta la loro bontà.

Un primo piatto con le verdure di stagione: le tagliatelle ai broccoli

Anche in autunno ci sono moltissime verdure solo che sono meno colorate di quelle primaverili ed estive e quindi forse esercitano una minore attrattiva. Ma questo non significa certo che siano meno buone, infatti uno dei principali protagonisti delle verdure autunno-invernali é il broccolo in tutte le sue varianti, che oltre ad essere buonissimo fa anche molto bene. Ecco allora la ricetta di oggi é una pasta tutta vegetariana che può essere proposta anche con altre verdure e può essere un modo davvero semplice per far mangiare le verdure anche a quei bambini più ostinati. Noi utilizzeremo il broccolo verde, quello siciliano per intenderci, e ne destineremo una parte all’impasto della tagliatelle ed una parte al suo condimento che sarà anche arricchito da una crema al grana, insomma una vera leccornia! potete proporre questo primo piatto in qualunque occasione e soprattutto se ci sono vegetariani e bambini a cena da voi.

Dolce Natale in Sardegna. Le seadas.

Quello di oggi è un dolce davvero particolare, tradizionale del Natale in Sardegna. Si tratta delle seadas, una sfoglia dolce sottile, con un cuore di formaggio e ricoperta di zucchero o miele. Vengono prodotte ormai in tutta l’isola, ma quelle artigianali si continuano a fare solo nelle zone con economia pastorale. Esistono varie interpretazioni della ricetta base, e sul web ne potete trovare anche delle versioni molto semplificate, ma le tipologie sono sostanzialmente due: con formaggio cotto e con formaggio crudo (quest’ultima detta “a sa mandrona”, ossia “alla poltrona”). Essendo un prodotto a base di formaggio, la loro origine è da ricercare nelle zone della Sardegna tradizionalmente legate alla pastorizia, da Barbagia, Ogliastra, Logudoro e Gallura. La seada è attualmente considerata un dolce anche se in origine rientrava tra le pietanze principali tanto da poter sostituire un secondo. La preparazione di questo dolce è abbastanza complicata, richiede tempo, molta attenzione e gli ingredienti giusti. Gli ingredienti principali sono molto semplici: semola, formaggio fresco acido (in gallurese, “Pischedda”), scorza di limone grattugiata e miele. Nella ricetta originale il formaggio va fatto inacidire, lasciandolo a temperatura ambiente. E’ acido al punto giusto quando, riscaldato, fila. Per la variante con formaggio cotto, il formaggio va tagliato a scaglie e squagliato in un tegamino, con giusto un pochino di latte perché non si attacchi, e quindi quando è squagliato, gli si aggiunge la scorza di limone grattugiata. Il formaggio fuso va steso su una spianatoia e non appena si raffredda si taglia a cerchietti di circa 12-15 cm di diametro. Si lavora la sfoglia (semola sarda, acqua, sale e strutto) ben fine. Sulla sfoglia si pongono i dischi di formaggio, li si ricopre con un’altra sfoglia e si fanno dei “ravioloni” tondi, eliminando bene l’aria dall’interno della seada.

Un antipasto per il natale 2010, le olive ascolane

Sono sfiziosissime, una tira l’altra ed è praticamente impossibile fermarsi dal mangiarle tutte.  Hanno un aspetto invitante, un gusto unico e spariscono in un batter d’occhio, quindi è bene abbondare con le dosi. Di cosa sto parlando? Delle olive ascolane, dei bocconcini fritti a base di olive e carne macinata. Sono davvero uniche e costituiranno un antipasto speciale per il natale 2010. Dunque, per la loro preparazione procuratevi: delle olive verdi, carne di vitello e di maiale, prosciutto crudo, pecorino e parmigiano grattugiati, uova e vino.

Questi gli ingredienti necessari per ottenere le olive ascolane. Innanzitutto dovremo rosolare i due tipi di carne in una padella con dell’olio, sfumare con del vino e cuocere fino a completa cottura. Trasferire la carne cotta, e fatta accuratamente raffreddare a parte,  in una ciotola ed amalgamarla con le uova,  il prosciutto crudo, il pangrattato, il parmigiano ed il pecorino grattugiati, ed il resto degli ingredienti. A questo punto sarà la volta di ricoprire le olive snocciolate con questo impasto formando delle polpette, passarle nell’uovo, nel pangrattato e friggerle in abbondante olio bollente.

La torta di nocciole con crema allo zabaione, il dolce piemontese del Natale

Come ogni fine settimana oggi parliamo dei dolci del Natale. Durante le festività natalizie mangiare qualche dolce in più è normale e accanto al classico pandoro o al panettone, che anche se tipici,sono ormai un po’ scontati, a tavola si possono servire dei dolci più particolari, ripescati dalla tradizione, per stupire i commensali a fine pasto. Quella di oggi è la ricetta della torta di nocciole del Piemonte accompagnata da una bella cucchiaiata di zabaione, preferibilmente al Moscato d’Asti. La torta di nocciole che vediamo oggi è una ricetta che fa parte dell’antica tradizione della cucina piemontese, è molto semplice da preparare e non avrete alcuna difficoltà. Il punto cruciale di questa ricetta sta nel tostare le nocciole che non devon o assolutamente bruciarsi quindi dovete stare attenti e non dimenticarle in forno, appena sentite la casa inondarsi di un profumino delizioso andate subito nei pressi nel forno perchè le nocciole sono quasi pronte. Provate anche voi questa ricetta e mi raccomando, migliori sono le nocciole, migliore sarà la torta! La nocciola del Piemonte è un prodotto IGP di cui conosciamo bene le eccellenti caratteristiche. Se siete piemontesi per voi sarà più facile reperire le cosiddette “tonde delle Langhe”, altrimenti potete utilizzare le nocciole che vi sarà più semplice reperire. Io sono siciliana e le mie torte contengono sempre le nocciole dell’Etna. Questa torta si serve tradizionalmente accompagnata dallo zabaione, che è una delle creme più classiche e apprezzate e che viene preparato sbattendo a lungo tuorli d’uovo e zucchero,  e poi viene arricchito generalmente con Moscato d’Asti e cotto a bagnomaria fino a quando non diventa denso e spumoso. La ricetta dello zabaione la trovate in fondo.

Idee per il menù di natale, la crema di melanzane

Continuano ancora le nostre proposte per natale. Oggi ho pensato di proporvi una crema salata diversa dal solito, vegetariana, e adatta ad essere proposta nel menù di natale: la crema di melanzane. La crema di melanzane altro non è che una cremina a base di melanzane, aglio, olio, sale e pepe, da servire o in singole coppette, oppure spalmato sopra tartine o bruschette, o ancora può costituire il ripieno dei vol au vent.

Come vedete la crema di melanzane costituisce un prodotto alimentare dai molteplici utilizzi in cucina, vi tornerà utile anche accompagnato a diversi altri tipi di patè o creme salate. Ma vediamo come si prepara nel dettaglio la crema di melanzane: dopo averle lavate si tagliano in due e si praticano tante incisioni, a mo di griglia nella polpa di ognuna. All’interno dei tagli ottenuti si posizionano delle lamelle di aglio si salano e si cospargono di olio. A questo punto sarà la volta della cottura in forno, quindi si trasferiscono su una teglia ricoperta di carta da forno e si fanno cuocere a circa 200 C° per 40 minuti.

Challa, la migliore ricetta per preparare il pane del sabato

La scorsa settimana la mia amica Micol si è dilettata nella preparazione del pane del Sabato, la challa. Voleva preparare qualcosa di diverso per la cena e non aveva voglia di comprare quelle confezionate e così si è messa all’opera, pensava che non le riuscissero bene ma come potete solo vedere dalle foto il risultato è stato ottimo!

La challa è il pane tradizionale ebraico preparato in occasione dello Shabbat (Sabato), è generalmente a forma di treccia e sulla tavola ne vengono presentati due a rappresentare la doppia porzione di manna che il Signore elargiva agli ebrei nel deserto alla vigilia del sabato e delle feste più importanti. La preparazione della challa avviene senza burro o derivati del latte ma solo con olio, questo per rispettare le regole della kasherut secondo le quali non è possibile associare, e quindi mangiare nello stesso pasto, alimenti a base di carne con alimenti a base di latte.

Baccalà con i peperoni cruschi, la specialità lucana del Natale

Il baccalà con i peperoni cruschi è una ricetta tradizionale della Basilicata, perfetta per essere preparata al tempo della vigilia o del pranzo di Natale. Si tratta di una preparazione molto saporita caratterizzata dal il contrasto tra il croccante dei peperoni cruschi (si tratta di peperoni dolci seccati al sole, prodotto tipico lucano) ed il morbido e sapido del baccala’, ed è anche cromaticamente molto invitante, con il forte contrasto tra il rosso ed il bianco. Il baccalà è il protagonista indiscusso delle pietanze di pesce della cucina lucana. Costoso ma di facile conservazione, il baccalà rappresentava il piatto speciale per le feste o le particolari ricorrenze. I peperoni secchi invece, detti “cruschi”, sono una delle specialità della Basilicata, e sono normali peperoni rossi essiccati. I migliori si trovano nella zona di Senise dove vengono raccolti, infilati a collana con un filo di cotone doppio chiamato ’nzerta e lasciati asciugare al sole. I peperoni “cruschi” conferiscono ai piatti un sapore molto particolare, dal retrogusto amarognolo, che sorprende chi li gusta per la prima volta. Oltre che secchi questi peperoni si possono consumare freschi. Mentre, ridotti in polvere, sono utilizzati per insaporire alcuni tipi di formaggi e salumi di produzione locale. Questa ricetta è molto conosciuta, anche il Cucchiaio d’Argento la cita tra le ricette regionali. E’ semplicissima e veloce, ma gustosissima. L’unica piccola difficoltà sta nella frittura dei peperoni cruschi che devono diventare colorati e croccanti ma non devono assolutamente bruciarsi. Purtroppo però per ottenere questo risultato c’è bisogno di un pizzico di attenzione in più.

Ricette senza glutine, besciamella fatta in casa

La besciamella che troviamo al supermercato molto spesso contiene del glutine. Come si può fare per preparare la besciamella in casa? Leggendo la nostra ricetta scoprirete dei consigli utile per preparare questa gustosissima salsa da soli. Potrete così utilizzarla per condire le lasagne, le crepes e qualsiasi altro piatto che vorrete preparare. Ad esempio potrete utilizzarla anche per granitare carne e verdura. Con un po’ di pazienza riuscirete a preparare una buonissima besciamella fatta in casa senza glutine. Per questo motivo sarà necessario essere muniti di una farina che non contenga il glutine: può andare bene quella di mais o quella di riso.

Un secondo per la vigilia, i gamberi in guazzetto

Ogni volta che penso a questa ricetta me la rido di brutto. Infatti i gamberi in guazzetto sono legati ad un episodio familiare molto divertente. Si da il caso che abbia un cugino toscano che si diletti ogni tanto, e solo con alcune ricette, in cucina. Ebbene lui è famoso in famiglia per i suoi gamberi in guazzetto.

Una volta però avendoli preparati in occasione di una cena di natale in famiglia, deve avere abbondato con il pepe, e tutti, e dico tutti gli invitati (me compresa) sono diventati rossi e non la smettevano di tossire, il bello è che non volendo farlo rimanere male ci sforzavamo facendo buon viso a cattivo gioco. I gamberi in guazzetto preparati come si deve, e cioè con una dose adeguata di pepe, sono buonissimi e costituiscono un secondo perfetto per la cena della vigilia di natale. Si mangiano indiscutibilmente con le mani ed è impossibile non leccarsi le dita.

Un’idea per i compleanni: le minitorte!

Per quanto mi riguarda, non avendo ancora bambini, le torte che mi sono ritrovata a preparare per i compleanni sono sempre molto semplici, alla fine basta conoscere i gusti del fidanzato o dell’amica del cuore ed ecco che tra torte al cioccolato, crostate di frutta, panna, nutella e quant’altro possiamo dar vita a delle preparazioni che comunque risulteranno perfette! Questo però non vuol dire che un’idea sfiziosa non possa venir fuori anche per i compleanni dei grandi, infatti le feste di compleanno più carine sono e meglio è per tutti!

Se avete dei bambini chiaramente potete sbizzarrirvi in ogni modo con le decorazioni, ma provate anche ad immaginare una bella festa con queste minitorte al centro della tavola, e perchè no, anche per il vostro compleanno, così oltre agli auguri vi arriveranno anche i complimenti per i dolcetti, per l’idea originale e per la bontà della preparazione!

Il Risotto alla ricotta e finocchi, un primo piatto autunnale tutto vegetariano

A casa nostra i risotti sono molto apprezzati, li mangiamo tutti sia mia figlia che mio marito ed anche i nostri ospiti li gradiscono enormemente. Quindi sono sempre alla ricerca di nuovi abbinamenti su come proporli e di recente ho provato questa combinazione di ricotta e finocchio che mi é piaciuta moltissimo. Infatti in autunno i finocchi abbondano, tra l’altro proprio perché sono di stagione si trovano anche a buon mercato, inoltre fanno anche bene e per di più sono buoni pertanto conviene davvero utilizzarli in diverse preparazioni! e così eccoci alla nostra ricetta semplice e gustosa, forse anche veloce ma il risotto ha l’enorme inconveniente che va preparato espresso e pertanto non potete godervi l’aperitivo insieme ai vostri ospiti ma dovrete stare in cucina a rimestare appunto. Ma vedrete che ne varrà la pena perché il sapore di questo piatto é fenomenale: infatti la morbidezza della ricotta si sposa alla perfezione con l’aroma pungente del finocchio.

Il friccò all’eugubina, un piatto tradizionale del Natale in Umbria

Sarà perchè in Umbria nacque San Francesco (che ricordiamo è l’inventore del Presepe nella forma che noi tutti conosciamo), sarà perchè qui da sempre si vive una spiritualità diffusa, sarà per l’aria che si respira, ad ogni modo è difficile trovare un’altra regione in cui sia tanto sentita la tradizione del Natale. Il Pranzo di Natale in particolare, per i veri tradizionalisti è uno dei momenti più attesi dell’anno. Infatti in questa occasione si riuniscono le famiglie e si cucina a volte anche per giorni, per presentare in tavola i piatti della tradizione, che a volte si mescolano dando vita in ogni casa a un menu particolare, straordinario, composto da varie portate. Molte delle portate che si cucinano a Natale sono piatti tradizionali delle regioni italiane, che in occasione del Natale arrivano sulle tavole a testimoniare che le buone abitudini a tavola non sono state dimenticate. La ricetta di oggi proviene da Gubbio ed è un piatto tipico della tradizione culinaria di questa città, che spesso viene proposto come secondo piatto durante il pranzo di Natale. Si tratta di una preparazone di carne o misto di carni cotte in tegame di coccio, tipica di Gubbio, che somiglia molto ad un misto di carni alla cacciatora. Si possono usare il pollo, il coniglio, l’anatra, l’agnello, il tacchino, la faraona, il manzo. Si serve con la crescia cotta sul panaro o con la torta al Testo.