Secondi sfiziosi: le Frittelle di prosciutto all’americana

L’altra sera, dopo tanto tempo, ho invitato a cena una coppia di amici diventati da qualche anno genitori di una fantastica bambina. Non essendo molto competente in materia bambini, ho avuto qualche, anche se sarebbe meglio dire molti, dubbi su cosa cucinare affinché anche la piccola potesse rimanere contenta e soddisfatta della cena. Non restava da fare che prendere qualche idea dalle ricette di Ginger&Tomato! Come base ho pesato di buttarmi sulla frittura … qualcosa tipo … frittelle. Si bene, proprio FRITTELLE!

Vediamo un po’: frittelle di patate alla calabrese? … no, oltre alla piccola ci sono anche i grandi e vorrei cercare di sorprenderli. Frittelle di peperoni e merluzzo? … no, non mi sembra proprio il caso! Frittelle soffici di zucchine alla menta? … forse la bimba con gradisce tanto le verdure ed il gusto della menta, meglio non rischiare. Ma … ora che ci penso, poco tempo fa ho letto una ricetta che sembrava molto interessante ed adatta alla cena. La ricetta delle Frittelle di prosciutto all’americana. Eccolo, è lui il secondo sfizioso ideale per questa cena: le Frittelle di prosciutto all’americana. Come è finita? La bimba è tornata a casa col pancino pieno e contentissima perché ha potuto mangiare con le mani.

I panzerotti pugliesi, un antipasto sfizioso per il Natale 2010

 

La Puglia è una terra davvero ricca di sapori, un territorio dove le tradizioni gastronomiche sono radicate ed essendo il Natale il periodo dell’anno in cui si concentrano le maggiori festività, è in questi giorni che in Puglia la gente si prepara a vivere in pieno le tradizioni che gli sono state tramandate e fra queste, occupano un posto di rilievo quelle culinarie. Esiste nella memoria di ognuno un “calendario della cucina”, uno scadenzario, quasi un’agenda, sulla quale sono idealmente segnati piatti tipici a seconda della ricorrenza. Si tratta di pietanze che, nella tradizione gastronomica delle comunità civiche di appartenenza, costituiscono il “distinguo”, l’identità, il codice genetico. La tradizione vuole che i panzerotti si preparino per le feste di Natale o la notte di capodanno. Però in Puglia si preparano in ogni occasione, si trovano in ogni buffet e si servono anche come componente di un ricco antipasto o mignon con l’aperitivo. I panzerotti vengono spesso confusi con i calzoni: ma a Brindisi la differenza è precisa. Il panzerotto, detto anche “fritta” è, appunto, fritto; mentre il calzone è l’equivalente del panzerotto, ma cotto al forno. In entrambi i casi si usa, comunque, la stessa pasta utilizzata per la pizza. Anche se la preparazione può risultare difficoltosa, vi assicuro che non è così. Il ripieno tradizionale è a base di mozzarella, pomodoro e olive bianche, ma ovviamente ne esistono diverse varianti e ognuno di voi li può personalizzare a seconda dei gusti. Provare per credere! Unico avvertimento: preparatene sempre tanti perché non sono mai abbastanza e, se avanzano, il giorno dopo sono ottimi a pranzo o merenda.

Ricette senza glutine, risotto ai funghi porcini e zucca gialla

Dopo la ricetta sfiziosa di ieri, le frittelline di patate alla calabrese, oggi prepareremo invece un primo piatto classico. Una ricetta senza glutine, così, trattadosi di un primo, ho preferito scegliere quella di un risotto. Oggi infatti cucineremo il risotto ai funghi porcini e zucca gialla. Sarete sicuramente soddifatti del risultato quindi preparate pure questo piatto per un’occasione speciale. Io l’ho fatto qualche giorno fa e devo dire che è stato molto apprezzato dai miei ospiti. Certo, se voi come me, avete la fortuna di avere dei funghi raccolti in montagna dal vostro papà, state sicuri che il risotto sarà a dir poco eccellente. Ma non scoraggiatevi anche se dovete comprarli al supermercato: basta infatti scegliere bene.

La Vellutata di Porri e Patate un perfetto comfort food per il freddo

La vellutata di porri e patate, nota anche come Vichyssoise, é un perfetto comfort food invernale. Anche se a onor del vero la ricetta originale francese vuole che la vera Vichyssoise sia servita fredda ghiacciata. Ma qui in Italia di certo non si può fare visto che i porri sono una verdura tipica dell’inverno. Comunque vi assicuro che calda é fantastica, io la preparo spessissimo in inverno per cena, magari seguita da un bel tagliere di formaggi e da una buona fetta di torta al cioccolato, giusto per non farci mancare niente. E anzi vi dirò anche una cosa in più: questa vellutata potete anche utilizzarla come base per preparare un ottimo risotto ai porri, mia figlia ne va pazza ed anche le sue amichette. Può essere un modo diverso per far mangiare le verdure anche ai bambini, infatti in questo caso é tutto perfettamente frullato e liscio, inoltre il sapore del porro é davvero molto delicato in questa preparazione. Ed allora cosa aspettate! provatela al più presto!

Dolci ricette colorate: le meringhe rosa alle fragole

La meringa. Non starò di certo qui a dirvi che sono facili da preparare, anzi, a dire la verità penso che più difficili delle meringhe ci siano davvero pochissime preparazioni dolci, diciamo un po’ le vie di mezzo, i semifreddi, o i famosissimi souffle, siano essi dolci o salati, ma insomma, se vogliamo essere brave e bravi in cucina, se tentiamo di non essere solo chef domestici ma anche un po’ pasticcieri tra le nostre quattro mura, un confronto con la meringa va fatto!

La mamma di una delle mie più care amiche ha da sempre preparato dei dolci fantastici, praticamente posso dire che solo sulle meringhe ha avuto dei piccolissimi cedimenti, nel senso che il sapore era perfetto, anche le forme, ma la consistenza non è mai stata come quella dei forni o delle pasticcerie. Il primo che sforna queste meringhe rosa perfette è tenuto necessariamente ad informarci!

Il Polpettone al radicchio, secondo tenero dal cuore amaro

Cosa fare se nel frigorifero trovate della carne macinata e non siete in vena di preparare delle polpette? Volete preparare un secondo piatto ma che non sia troppo laborioso, e mettersi lì a lavorare una polpetta dopo l’altra non è proprio quello che avevate in testa! Siete quasi sul punto di cedere e decidere di usare la carne macinata per preparare un ottimo ragù? Ma no! Non è possibile dovete preparare un secondo piatto, l’unica portata che manca al vostro menù. Eccovi servita la soluzione: il Polpettone al radicchio!

Il Polpettone al radicchio è un secondo piatto a base di carne rossa dal sapore intrigante, che mescola gusti “dolci” e amarostici racchiudendoli in un involucro di tenera e succulenta carne. Oltre al Polpettone al radicchio potrete provare il polpettone alle uova sode o il polpettone alla rucola, altre prelibate ricette di Ginger&Tomato. Ma per oggi … non mettiamo altra carne al fuoco … e via a preparare il Polpettone al radicchio.

Risotto alla certosina. Il primo della vigilia di Natale in Lombardia

Il risotto è uno dei piatti più tradizionali dell’Italia settentrionale, in particolare la Lombardia è la patria dei risotti. Dal risotto alla milanese al risotto al salto, tutti noi abbiamo sempre gustato questa specialità della cucina lombarda. E’ un piatto molto semplice da preparare e allo stesso tempo molto gustoso, ottimo soprattutto nelle fredde sere invernali. Le origini dei risotti lombardi sono sempre abbastanza povere e con ingredienti modesti, come la zucca rossa, un ortaggio che veniva coltivato e consumato prevalentemente dai contadini. Il risotto alla certosina fa parte della tradizione gastronomica lombarda che vuole che si prepari soprattutto la sera della vigilia di Natale. Le sue origini non sono per niente povere. Il suo nome si riferisce alla Certosa, naturalmente quella di Pavia, e la tradizione attribuisce l’elaborazione di questo piatto ai monaci, obbligati dalla Regola a mangiare sempre di magro. Leggende ed amenità a parte, è documentato che la “cottura a risotto” è una tecnica tutta italiana. Siamo stati quindi noi italiani, con la creatività che il mondo ci riconosce, ad inventare e a rendere famoso il risotto. Certo è che nel 1791 il risotto in Piemonte era già un piatto tradizionale, anche se soltanto del bel mondo: i Savoia erano soliti farlo servire a mezzanotte, durante i ricevimenti che davano nei loro bei palazzi torinesi.

Uno strudel salato per Natale, quello alle mele e prosciutto

Ancora una volta vado ad attingere dalla trasmissioneLa Prova del Cuoco per un’altra sfiziosissima quanto insolita ricetta: lo strudel salato alle mele e prosciutto. Già, un abbinamento un pò fuori dal comune quello tra le mele ed il prosciutto cotto, ma nella vita dico sempre di voler provare tutto ed allora mi sono lasciata tentare da questo strudel. Il risultato è una preparazione dall’accentuato gusto dolce dato dalle mele ma  mitigato e completato dalla presenza del prosciutto cotto, oltre che dalle carote e dal sedano.

Lo strudel alle mele e prosciutto è perfetto per essere servito durante il pranzo di natale, come accompagnamento e/o alternativa ad un secondo. Lo strudel è una di quelle prepazioni sfiziose che piacciono a grandi e bambini, l’involucro di pasta (sia che si tratti di pasta da strudel, di pasta sfoglia o pasta fillo) che racchiude un ripieno goloso fa gola a tutti, ed anche se siamo abituati a vederlo solitamente in versione dolce, questa salata ci sorprenderà di sicuro.

Ricette senza glutine, frittelle di patate alla calabrese

Volete preparare un  buonissimo piatto che appartiene alla tradizione della cucina calabrese? Allora leggete la ricetta che oggi ho scelto per voi. Prepareremo insieme le frittelle di patate. Un piatto senza glutine che prevede l’utilizzo della farina di riso o di mais ( insomma la farina per chi ha questo tipo di intollerenza). Vediamo come fare per preparare queste frittelline che possono essere servite sia come un buon contorno ma anche come un secondo perchè sono davvero molto nutrienti. La prima cosa da fare è quella di preparare una pastella  con la farina senza glutine, le patate tagliate a rondelle, l’acqua, un pò di prezzemolo e del parmigiano. Bisognerà stare attenti che il composto non sia nè troppo denso nè troppo liquido. Aiutandoci con un cucchiaio poi andremo a mettere poco per volta la pastella nell’olio già caldo. Basterà poi friggere le nostre frittelle e dopo averle tolte dalla padella e asciugate su uno scottex, gustarle in tutta la loro bontà.

Un primo piatto con le verdure di stagione: le tagliatelle ai broccoli

Anche in autunno ci sono moltissime verdure solo che sono meno colorate di quelle primaverili ed estive e quindi forse esercitano una minore attrattiva. Ma questo non significa certo che siano meno buone, infatti uno dei principali protagonisti delle verdure autunno-invernali é il broccolo in tutte le sue varianti, che oltre ad essere buonissimo fa anche molto bene. Ecco allora la ricetta di oggi é una pasta tutta vegetariana che può essere proposta anche con altre verdure e può essere un modo davvero semplice per far mangiare le verdure anche a quei bambini più ostinati. Noi utilizzeremo il broccolo verde, quello siciliano per intenderci, e ne destineremo una parte all’impasto della tagliatelle ed una parte al suo condimento che sarà anche arricchito da una crema al grana, insomma una vera leccornia! potete proporre questo primo piatto in qualunque occasione e soprattutto se ci sono vegetariani e bambini a cena da voi.

Dolce Natale in Sardegna. Le seadas.

Quello di oggi è un dolce davvero particolare, tradizionale del Natale in Sardegna. Si tratta delle seadas, una sfoglia dolce sottile, con un cuore di formaggio e ricoperta di zucchero o miele. Vengono prodotte ormai in tutta l’isola, ma quelle artigianali si continuano a fare solo nelle zone con economia pastorale. Esistono varie interpretazioni della ricetta base, e sul web ne potete trovare anche delle versioni molto semplificate, ma le tipologie sono sostanzialmente due: con formaggio cotto e con formaggio crudo (quest’ultima detta “a sa mandrona”, ossia “alla poltrona”). Essendo un prodotto a base di formaggio, la loro origine è da ricercare nelle zone della Sardegna tradizionalmente legate alla pastorizia, da Barbagia, Ogliastra, Logudoro e Gallura. La seada è attualmente considerata un dolce anche se in origine rientrava tra le pietanze principali tanto da poter sostituire un secondo. La preparazione di questo dolce è abbastanza complicata, richiede tempo, molta attenzione e gli ingredienti giusti. Gli ingredienti principali sono molto semplici: semola, formaggio fresco acido (in gallurese, “Pischedda”), scorza di limone grattugiata e miele. Nella ricetta originale il formaggio va fatto inacidire, lasciandolo a temperatura ambiente. E’ acido al punto giusto quando, riscaldato, fila. Per la variante con formaggio cotto, il formaggio va tagliato a scaglie e squagliato in un tegamino, con giusto un pochino di latte perché non si attacchi, e quindi quando è squagliato, gli si aggiunge la scorza di limone grattugiata. Il formaggio fuso va steso su una spianatoia e non appena si raffredda si taglia a cerchietti di circa 12-15 cm di diametro. Si lavora la sfoglia (semola sarda, acqua, sale e strutto) ben fine. Sulla sfoglia si pongono i dischi di formaggio, li si ricopre con un’altra sfoglia e si fanno dei “ravioloni” tondi, eliminando bene l’aria dall’interno della seada.

Un antipasto per il natale 2010, le olive ascolane

Sono sfiziosissime, una tira l’altra ed è praticamente impossibile fermarsi dal mangiarle tutte.  Hanno un aspetto invitante, un gusto unico e spariscono in un batter d’occhio, quindi è bene abbondare con le dosi. Di cosa sto parlando? Delle olive ascolane, dei bocconcini fritti a base di olive e carne macinata. Sono davvero uniche e costituiranno un antipasto speciale per il natale 2010. Dunque, per la loro preparazione procuratevi: delle olive verdi, carne di vitello e di maiale, prosciutto crudo, pecorino e parmigiano grattugiati, uova e vino.

Questi gli ingredienti necessari per ottenere le olive ascolane. Innanzitutto dovremo rosolare i due tipi di carne in una padella con dell’olio, sfumare con del vino e cuocere fino a completa cottura. Trasferire la carne cotta, e fatta accuratamente raffreddare a parte,  in una ciotola ed amalgamarla con le uova,  il prosciutto crudo, il pangrattato, il parmigiano ed il pecorino grattugiati, ed il resto degli ingredienti. A questo punto sarà la volta di ricoprire le olive snocciolate con questo impasto formando delle polpette, passarle nell’uovo, nel pangrattato e friggerle in abbondante olio bollente.

La torta di nocciole con crema allo zabaione, il dolce piemontese del Natale

Come ogni fine settimana oggi parliamo dei dolci del Natale. Durante le festività natalizie mangiare qualche dolce in più è normale e accanto al classico pandoro o al panettone, che anche se tipici,sono ormai un po’ scontati, a tavola si possono servire dei dolci più particolari, ripescati dalla tradizione, per stupire i commensali a fine pasto. Quella di oggi è la ricetta della torta di nocciole del Piemonte accompagnata da una bella cucchiaiata di zabaione, preferibilmente al Moscato d’Asti. La torta di nocciole che vediamo oggi è una ricetta che fa parte dell’antica tradizione della cucina piemontese, è molto semplice da preparare e non avrete alcuna difficoltà. Il punto cruciale di questa ricetta sta nel tostare le nocciole che non devon o assolutamente bruciarsi quindi dovete stare attenti e non dimenticarle in forno, appena sentite la casa inondarsi di un profumino delizioso andate subito nei pressi nel forno perchè le nocciole sono quasi pronte. Provate anche voi questa ricetta e mi raccomando, migliori sono le nocciole, migliore sarà la torta! La nocciola del Piemonte è un prodotto IGP di cui conosciamo bene le eccellenti caratteristiche. Se siete piemontesi per voi sarà più facile reperire le cosiddette “tonde delle Langhe”, altrimenti potete utilizzare le nocciole che vi sarà più semplice reperire. Io sono siciliana e le mie torte contengono sempre le nocciole dell’Etna. Questa torta si serve tradizionalmente accompagnata dallo zabaione, che è una delle creme più classiche e apprezzate e che viene preparato sbattendo a lungo tuorli d’uovo e zucchero,  e poi viene arricchito generalmente con Moscato d’Asti e cotto a bagnomaria fino a quando non diventa denso e spumoso. La ricetta dello zabaione la trovate in fondo.

Idee per il menù di natale, la crema di melanzane

Continuano ancora le nostre proposte per natale. Oggi ho pensato di proporvi una crema salata diversa dal solito, vegetariana, e adatta ad essere proposta nel menù di natale: la crema di melanzane. La crema di melanzane altro non è che una cremina a base di melanzane, aglio, olio, sale e pepe, da servire o in singole coppette, oppure spalmato sopra tartine o bruschette, o ancora può costituire il ripieno dei vol au vent.

Come vedete la crema di melanzane costituisce un prodotto alimentare dai molteplici utilizzi in cucina, vi tornerà utile anche accompagnato a diversi altri tipi di patè o creme salate. Ma vediamo come si prepara nel dettaglio la crema di melanzane: dopo averle lavate si tagliano in due e si praticano tante incisioni, a mo di griglia nella polpa di ognuna. All’interno dei tagli ottenuti si posizionano delle lamelle di aglio si salano e si cospargono di olio. A questo punto sarà la volta della cottura in forno, quindi si trasferiscono su una teglia ricoperta di carta da forno e si fanno cuocere a circa 200 C° per 40 minuti.