Trippa milanese,

Ricette tradizionali per il Natale 2010: la trippa al sugo e formaggio.

Gli amanti del filetto e delle bistecchine oggi storceranno il naso alla sola lettura del titolo di questa ricetta. E in realtà per essere sincera, neanche io amo mangiare le frattaglie, ma non posso negare che conosco tantissime persone che le mangiano con gusto e che le definiscono squisite. Un motivo ci sarà! Basterebbe forse superare per un attimo l’ostacolo dei pregiudizi e lanciarsi all’assaggio di un piatto che in Italia è molto diffuso e apprezzato. La trippa è costituita da diverse parti dello stomaco del bovino e non dell’intestino come molti credono. Si mangia diffusamente in tutta l’Italia, dalla Toscana al Piemonte, dall’Abruzzo alla Lombardia in particolare durante i pranzi delle festività natalizie. A lungo considerata un cibo del popolo e poco raffinata, la trippa ha subito a lungo molte ingiustizie gastronomiche, che la hanno relegata nell’elenco dei cibi grassi, poco digeribili e poco sani. In realtà la trippa, così come tutte le interiora, è un patto molto nutriente e gustoso, ricco di ferro e vitamina C. E c’è chi è tanto convinto della prelibatezza di questo piatto da creare addirittura un’Accademia della trippa, un punto di riferimento per la valorizzazione, la salvaguardia e la promozione della trippa, della sua storia e delle sue ricette.

Questa ricetta è un gioco da ragazzi. Preparate un bel soffritto di cipolla, carote e sedano, aggiungete la trippa tagliata a listarelle e poi il pomodoro. Una volta cotto il tutto, servite con una bella spolverata di parmigiano reggiano. I vostri commensali apprezzeranno sicuramente questa prelibatezza.

Ricette senza glutine, insalata Nicoise un secondo sfizioso

Avete voglia di un piatto ricco di ingredienti facile da preparare? Allora leggete la nostra ricetta di oggi: un’insalata Nicoise in cui potrete mettere tutto quello che vi piace. Una ricetta senza glutine tipicamente estiva che però potrebbe andare bene per esaudire un desiderio di sfiziosità vostro o degli ospiti che invaderanno la vostra casa.  L’insalata andrà bene come secondo ma potrete anche prepararla come contorno magari in una cena del periodo natalizio. Come ho già detto sarà anche divertente scegliere gli ingredienti da utilizzare in base ai vostri gusti e a quello che il periodo stagionale offre. Sbizzarritevi e data sfogo alla vostra fantasia. Otterrete un piatto colorato e invitante che vi farà venire l’acquolina in bocca solo a guardarlo. Se vi piace potrete preparare a parte anche una salsina nella quale “immergere” gli ingredienti. Inoltre andrete sul sicuro: il piatto non conterrà glutine e anche i celiaci potranno mangiarlo con tranquillità.

Le lasagne al radicchio per il pranzo di natale

Oggi vorrei consigliarvi un primo piatto per natale dal sapore delicato e, il che non guasta nel caso abbiate degli invitati che non mangiano carne, vegetariano, le lasagne al radicchio. Si tratta di un primo piatto molto delicato ma allo stesso tempo di grande gusto a base di radicchio, stracchino e scamorza affumicata. Proprio la scamorza affumicata contribuisce a dare quel pizzico di gusto in più che va a contrastare la  delicatezza dello stracchino e del radicchio.

Per la preparazione delle lasagne al radicchio dovrete procedere così: preparare un soffritto con la cipolla e l’olio nel quale fare cuocere il radicchio tagliato a listarelle. Il radicchio cotto dovrà essere frullato con il mixer con lo stracchino in modo che si ottenga una crema morbida. Ricordatevi di lasciare qualche strisciolina di radicchio per la decorazione. A questo punto arriva il momento di comporre le nostre lasagne. Dovremo creare uno strato di pasta, uno di crema di radicchio ed infine una abbondante spolverata  di scamorza affumicata grattugiata con una grattugia a fori larghi.

Un dolce al cucchiaio di stagione, quello alle castagne

Per gli amanti delle castagne questa è senza dubbio una stagione golosa. Andando nei posti giusti, nei mercati soprattutto si possono trovare delle castagne davvero deliziose, che si prestano a preparazioni dolci e salate, che possono trasformarsi in marron glacé o essere scaldate in forno, arrostite alla maniera più semplice, e poi sgranocchiate sul divano davanti alla tv. La poesia la raggiungiamo però quando le castagne le compriamo per strada, una coppetta piena di bontà. Insomma, i cultori della castagna amano l’autunno anche solo per questo!

Poi c’è chi le castagne le va a cercare, mattinate, pomeriggi o giornate intere, e alla fine la castagnata, con qualche bicchiere di vino per scaldarsi, davvero delle buone tradizioni!

Il Roastbeef un secondo piatto classico che va sempre bene

Il Roastbeef é veramente il classico dei classici dei secondi piatti, ed é davvero un arrosto eccezionale: semplice, gustoso e che va bene in ogni occasione. Dal Natale al Ferragosto potete preparare un delizioso roastbeef in poche e semplici mosse e rendere così contenti tutti i vostri commensali. Si tratta infatti di un vero piatto jolly ovvero a seconda del contorno con cui lo accompagnerete si trasformerà da secondo di carne leggero e dietetico ( se lo servite con una semplice insalata verde) a secondo piatto corpulento e confortevole se lo accompagnate con un bel purè di patate e parmigiano. Insomma é veramente una di quelle ricette utili che va sempre ma proprio sempre bene, a meno che, naturalmente non siate vegetariani. Tra l’altro é anche un bel piatto da portare in tavola e da affettare in compagnia, io poi lo preferisco sempre tagliato un pochino alto ma de gustibus.

Come fare la Pasta al salmone

Pasta al salmone e pesto, rigatoni con salmone affumicato e zucchine, spaghetti salmone e fagiolini profumati al limone … ma come fare una semplice e tradizionale Pasta al salmone? Beh, per fare la tradizionale Pasta al salmone non occorre altro che del buon salmone affumicato e della Vodka. Ma se invece volete aggiungere un tocco particolare e magari prendere spunto per un primo piatto Natalizio, vi suggerisco questa mia versione della Pasta al salmone.

Cosa c’è di differente in questa ricetta? Nella Pasta al salmone, che sto per descrivervi, potrete trovare il sapore deciso dei capperi e l’aggiunta dell’erba cipollina. Per il resto il procedimento per la Pasta al salmone è quello tradizionale, si salta il salmone in padella con un po’ di burro e si sfuma con la Vodka. Buon appetito!

Faraona ripiena ai carciofi ligure. Il secondo tradizionale del Natale.

Abbiamo parlato spesso dei piatti di carne tipici del Natale. Mentre per la sera della vigilia di Natale tradizionalmente si mangia il pesce, il pranzo di Natale è un trionfo di carni, prime fra tutte il cappone, che è presente nelle ricette tradizionali di tante regioni italiane. Ma ci sono anche ricette tradizionali a base di tacchino e faraona. La faraona è la protagonista della ricetta di oggi. E’ una carne molto proteica e quindi nutriente, in più è un piatto succulento e raffinato, un secondo perfetto per le feste natalizie. Il ripieno della faraona può essere fatto in molti modi, ma quello di oggi è abbastanza leggero, a base di carciofi con un po’ di pancetta che conferisce un gusto più deciso a tutta la preparazione. Per il Pranzo di Natale la faraona è una buona scelta, molto gustosa, versatile in cucina e soprattutto di dimensioni limitate, sarà sicuramente consumata tutta durante il pranzo. La ricetta della faraona con ripieno ai carciofi non è difficilissima. L’unica noia potrebbere essere quella di dover fiammeggiare la faraona prima di cucinarla, per rimuovere penne e piume eventualmente rimaste attaccate alla pelle. E poi dovrete preparare un brodo vegetale, che servirà per bagnare la faraona mentre cuocerà in forno. Potete preparare il brodo il giorno prima per risparmiare tempo. Come accompagnamento alla faraona ripiena, servite delle fettine di polenta gratinate con un po’ di burro oppure un formaggio erborinato. Al fondo di cottura della faraona ripiena, potete anche aggiungere una cipolla tagliata a spicchi che diventerà bruna e caramellata.

Un antipasto per la vigilia di natale, le capesante gratinate al forno

Ecco pronto per voi un altro antipasto natalizio, adatto per la cena della vigilia a base di pesce: le capesante al forno. Le capesante sono delicate e vanno cotte per poco tempo, pena il fatto che diventino dure e gommose. Solitamente si puliscono staccandole dal guscio, ed è questo il caso, vanno servite nel guscio di appartenenza, quindi abbiate cura nel lavarlo bene, se necessario passate sopra una retina metallica per eliminare tutte le impurità.

La preparazione delle capesante al forno è molto semplice e veloce. Per 4 persone vi serviranno 8 capesante, ma anche 3 a testa non andrebbero male, del pane grattugiato, uno spicchio di aglio, olio, prezzemolo, sale e pepe. Insomma i classici ingredienti solitamente utilizzati nell’impaninatura tipica degli alimenti al gratin. Dopo aver pulito bene le capesante ed anche i gusci, dovrete rimettere i molluschi dentro la conchiglia e ricoprirli con un intruglio ottenuto mescolando il pangrattato con tutti gli altri ingredienti a cucchiaiate. A questo punto sarà la volta della cottura in forno a 180C° per circa 20 minuti o comunque fino a quando il pane non si sarà dorato.

Un dolce semplice e squisito: il segreto di dama

Lo dico io prima che leggendo la ricetta ci pensiate voi, questo dolce è davvero molto simile al ben noto salame di cioccolato! A questo punto devo anche confessarvi che io non ho mai preparato il salame di cioccolato, è un dolce buonissimo che ho sempre un po’ snobbato, sicuramente sbagliando, ma quando mi sono avventurata nel mondo dei dolci ho lasciato perdere quelli senza cottura, così, per principio! A parte gli scherzi, non amo moltissimo questo genere di dolci, quindi non li preparo, ad esempio non sono una fan del tiramisù, non lo mangio mai e non lo preparo mai, preferisco una bella crostata o una buonissima torta, e anche lo stesso cheesecake, fresco e sodo, insomma, tutta una questione di gusti!

Detto questo, se invece la pensate diversamente da me ecco il dolce che fa per voi, solido e friabile, provatelo e ditemi se vi è piaciuto, prima o poi potrò ricredermi!

Vincisgrassi marchigiani, un primo tradizionale del Natale.

Questa è la ricetta più marchigiana di tutte, e nel contempo, secondo me, la più multietnica e la più tradizionale del Natale marchigiano. Di questo piatto si è molto scritto e parlato, nell’intento di scoprirne l’origine autentica. Fino a poco tempo fa, l’ipotesi più accreditata faceva derivare la parola “Vincisgrassi” dal nome di un generale austriaco, tale Windisch Graetz che nel 1799 durante le guerre napoleoniche era di stanza ad Ancona con le sue truppe, cui, secondo la legge, il cuoco personale aveva dedicato la ricetta. Questa ipotesi ha perso però autorevolezza con il ritrovamento de “Il Cuoco Maceratese”, libro scritto nel diciottesimo secolo da Antonio Nebbia, grande cuoco di corte dell’epoca. In questo libretto Antonio Nebbia riporta una ricetta definendola “Salsa per il Princisgras” (grasso da principi). “Il cuoco maceratese”, da cui è tratta l’originale ricetta dei vincisgrassi, è un manuale di cucina del 1779. E’ il ricettario che fissa, per la prima volta, le regole dell’alimentazione nazionale moderna e offre, ancora oggi, molte opportunità di mettere in tavola le più originali e tipiche ricette dell’epoca. Questa specialità, tanto appetitosa, si allargò negli usi del popolo, e con l’uso la preparazione venne modificata a seconda dei costumi e delle mode delle varie epoche. Una ricetta originale è impossibile da definire, perché ogni marchigiano ha introdotto personalissime variazioni, che però non hanno alterato l’armonia dei sapori di questa pasta al forno.
Nella ricetta originale, ad esempio, non si parla affatto di pomodoro e besciamella
, cosa che oggi sorprenderebbe le stesse famiglie marchigiane di più lontana tradizione.

Ricette senza glutine, zucchine alla menta per contorno

Quella di oggi è una ricetta facile e veloce che vi sarà utile se andate di fretta o se all’improvviso avete ospiti a cena e dovete preparare qualcosa di sfizioso. Ecco quindi la ricetta per preparare un contorno delizioso: zucchine alla menta. Pochi minuti e soprattutto anche pochi ingredienti per un contorno che potrà accompagnare sia un secondo di carne che di pesce. Inoltre le zucchine vi garantiscono un’alta qualità a un prezzo medio. Una ricetta senza glutine che vi permetterà di andare sul sicuro: non ci saranno problemi infatti se tra i vostri ospiti ci sarà un celiaco. Le zucchine si sa si prestano a essere preparate in migliaia di modi: ad esempio sono buonissime quelle ripiene di tonno, oppure potrebbero essere utilizzate per preparare un buonissimo tortino; o ancora che ne dite di un polpettone freddo alle zucchine? Tante buone ricette…Ma non perdiamo di vista la nostra!

Cotto e mangiato: la pasta ai fagioli con funghi

La pasta e fagioli, chi non l’ha mai preparata o mangiata? Un piatto povero, se vogliamo, facente parte della tradizione, un piatto che non ha grandi pretese ma che viene sempre molto apprezzato in tavola. Benedetta Parodi nella sua mini rubrica Cotto e Mangiato ce l’ha proposto in maniera rivisitata e decisamente più ricca: la pasta fagioli con i funghi. Sicuramente più saporito grazie alla presenza dei funghi secchi e della pancetta a cubetti in aggiunta al condimento.

La pasta ai fagioli con i funghi è uno di quei piatti rustici perfetto da portare in tavola in questo freddo inverno. Volete mettere la felicità nel ritrovarsi un piatto come questo al rientro a casa dopo una lunga giornata lavorativa? Secondo me non ha prezzo. Dunque, la preparazione della pasta e fagioli con funghi si compone di due fasi: la prima, ovvero la preparazione della zuppa di fagioli si prepara facendo prima un soffritto al quale aggiungere i fagioli, i funghi secchi e la pancetta.  A questo soffritto si andrà ad aggiungere il brodo preparato con il dado granulare e si farà cuocere fino a che i fagioli non saranno morbidi. A parte invece andremo a preparare i funghi trifolati procedendo così: in una padella soffriggere l’aglio nell’olio, aggiungere i funghi, il sale ed il prezzemolo.

Più semplice non si può: il plumcake allo yogurt

Davvero più semplice di così non si può. Questo è il dolce per eccellenza che si prepara per fare in fretta, gli ingredienti sono sempre in casa, piace a tutti, e le amiche, le zie, le cugine e anche gli amici e i cugini poi ci chiedono la ricetta, perché questo dolce, come molti altri della sua specie, è semplicissimo, velocissimo, ma buonissimo!

Il tocco in più può essere quello di farcirlo o ricoprirlo con creme e glasse, io ad esempio vado sul classico, quando ho poco tempo, plumcake semplice ricoperto al cioccolato, così so di non potermi sbagliare, sarà buonissimo e piacerà praticamente non solo a casa ma a tutti quelli che passeranno e lo assaggeranno!

timballo anelletti forno primo palermo natale

Timballo di anelletti al forno. Il primo palermitano del Natale.

timballo anelletti forno primo palermo natale

In Sicilia la pasta non è un cibo qualsiasi. I siciliani, e tra questi ci sono anche io, amano la pasta di ogni formato e con qualunque condimento e soprattutto durante le festività natalizie o le principali ricorrenze, non rinunciano assolutamente ad una bella porzione di pasta al forno. Quella che vi propongo oggi è una ricetta tipica del palermitano ma diffusa un po’ in tutta l’isola, cioè il timballo di anelletti al forno. Gli anelletti sono dei piccoli cerchietti da cuocere prevalentemente per preparare la pasta al forno, infatti la loro forma e la capacità di trattenere i condimenti li rende perfetti per gli sformati. A vederli sembrerebbero più adatti per la pastina, invece danno il loro meglio solo con il ragù di carne. Questa  pasta al forno, conosciuta anche come “timballo di anelletti fa parte della tradizione gastronomica palermitana infatti i primi timballi nati a Palermo, furono elaborati durante la dominazione araba nel IX secolo, per poi diffondersi in tutta l’isola. Si tratta non solo di un primo, ma anche di un piatto unico perchè contiene la pasta, la carne e le verdure. Gli ingredienti principali sono il ragù di carne ed i piselli, però in Sicilia ognuno li fa a modo suo. Mia madre, per esempio, è solita mettere le uova sode affettate, le melanzane fritte e la provola ragusana. Condimento, profumo, ma soprattutto un gusto deciso e squisito: sono queste le caratteristiche dei piatti siciliani delle feste. E il timballo di anelletti al forno non si sottrae alla regola.