La minestra maritata di cicoria. Un comfort food tradizionale del Natale.

Io amo le minestre e trovo che specialmente a Natale, quando fuori dalle finestre il freddo è pungente, siano un piatto perfetto da gustare. La minestra maritata è un piatto tipico della Calabria e si cucina specialmente durante le feste, a Natale ma anche a Pasqua. Questa minestra si chiama “maritata” perchè si fa riferimento al connubio perfetto tra gli ingredienti che la compongono, che crea un perfetto matrimonio di sapori e di gusto. La ricetta nel corso degli anni è stata modificata molto rispetto all’originale della tradizione, anche perchè risulta sempre più difficile trovarein commercio gli ingredienti. In occasione delle festività natalizie però, nei mercatini rionali calabresi è un pochino più facile trovare tutto quello che serve per cucinare questa minestra, cioè la cicoria, le fave secche, la scarola, il finocchio selvatico. Come avviene per gran parte delle minestre anche la minestra maritata si serve con un fondo di dadini di pane tostato. E come tutte le ricette tradizionali anche questa ha numerose varianti che vengono rivendicate come originali ed è un piatto della tradizione non solo calabra ma anche campana. Nella Ciociaria infatti, la minestra maritata si cucina con l’aggiunta della carne e si mangia il giorno di Santo Stefano per “ripulire lo stomaco” dopo i giorni di esagerazioni culinarie.  Dopo ore di paziente cottura a fuoco lento, il risultato è un piatto leggero ma davvero gustosissimo. Nel nostro blog trovate anche la versione napoletana della minestra maritata.

Ancora primi piatti “fumanti”: la Vellutata di cavolfiore

Tra le portate che preferisco, in assoluto, gustare nei mesi freddi vi sono le vellutate. Confortevoli, calde e “casalinghe”. Si, casalinghe. Perché? Ma … perché le vellutate mi fanno respirare a pieno l’aria di casa. Vellutata di zucchine e provola dolce, vellutata di asparagi bianchi, vellutata di patate, vellutata di zucca e l’elenco potrebbe continuare a lungo! Tanti tipi di verdure ed ortaggi con cui divertirsi a fare mille ed una vellutata.

Oggi vi vorrei proporre una vellutata particolare, la Vellutata di cavolfiore. Un piatto caldo, che, indubbiamente, fa piacere ritrovarsi a tavola rientrando dopo aver affrontato freddo e pioggia. La Vellutata di cavolfiore e piacevolmente accarezzata da un poco di panna che ho messo nella ricetta per rendere più gentile il sapore del cavolfiore e dal gusto, poi mascherato, delle acciughe sott’olio. A voi il giudizio! La Vellutata di cavolfiore.

Ricette senza glutine, una variante dell’insalata russa

L’insalata russa è un piatto che molto spesso viene presentato sulla tavola durante la cena di Natale o per il pranzo. E’ una ricetta molto buona e non troppo complicata da preparare. Un piatto senza glutine di cui oggi prepareremo una variante.  La storia dell’insalata russa è un piccolo mistero: le origini infatti vengono attribuite a diversi cuochi. Tradizione vuole che sia stata preparata per la prima volta da un cuoco russo, Olivier ma per altri potrebbe essere stato un cuoco italiano alla corte dei Savoia a realizzare questo piatto. Con molta probabilità stiamo comunque parlando di una ricetta vecchia di 200 anni ma sempre molto attuale e raffinata. Se all’inizio tra gli ingredienti base c’era anche la carne, almeno in quella originale, con il passare del tempo le verdure bollite sono la base del piatto. Piselli, carote, patate, fagiolini e molto altro…Ognuno può scegliere in base ai suoi gusti le verdure da utilizzare. Una cosa però non può mancare: la maionaise.

Un antipasto sfizioso per natale, i datteri ripieni

Non si tratterà di una vera e propria ricetta, niente cottura nè in forno nè sui fornelli, niente attese varie ma solo cinque minuti per poter servire in tavola queste mini delizie. Si tratta dei datteri ripieni, che a differenza di quanto si potrebbe pensare non sono dei dolci ma semplicemente degli sfiziosi antipasti che vedo molto bene da servire insieme ad altre preparazioni il giorno di natale.

Per la preparazione dei datteri ripieni dovrete procedere così: tagliare in due i datteri e toglierne il nocciolo. Al posto di questo farcire con una crema ottenuta mescolando gorgonzola e mascarpone in parti uguali più un cucchiaio di panna. L’idea dei datteri ripieni serviti come antipasto natalizio mi sembra molto azzeccata. Possono essere decorati con chicchi di melagrana, per dare quel tocco natalizio in più e possono essere accompagnati da salumi e formaggi tagliati a dadini, da tartine farcite con mousse e creme varie o ancora da crostini. I datteri ripieni sono come le ciliegie, uno tira l’altro, ma attenzione a non esagerare, hanno molte, troppe calorie ed anche se a natale tutto è concesso in tavola, io vi ho avvertito!

Comacchio e le sue anguille

Quando si viaggia alla scoperta di un territorio arriva sempre il momento in cui ci si abbandona ai suoi sapori. Chi ama la cucina del territorio non può che rimanere soddisfatto della cucina comacchiese, che dà la massima espressione di sè nei piatti di pesce di acqua salata o di valle.

A Comacchio, spendida città d’arte edificata intorno al 1638, l’aria profuma di mare. Le sue genti, infatti, si sono sempre dedicate alla pesca.  Ancor oggi la cittadina ha saputo conservare nell’aspetto e nelle tradizioni l’originale e forte legame con il mare. Nel vicino porto Garibaldi, al quale Comacchio è collegata da un lungo canale navigabile, l’attività di pesca ogni giorno è piuttosto vivace, con l’andirivieni di pescherecci che rientrano in porto il pomeriggio con preziosi carichi di pesce fresco da assaporare nei numerosi ristoranti della zona o nell’intimità della propria casa seguendo le ricette della tradizione. E parlando di tradizione, non possiamo non far riferimento all’anguilla, che trionfa sulle tavole locali cucinata in mille modi: in graticola, a brodetto, con le verze, marinata.

Le chiacchiere, dolcezze per grandi e piccini

Le chiacchiere sono dei dolci che non abbiniamo mai a questo periodo dell’anno. Tipiche del Carnevale sono dolcetti che vengono preparati praticamente in tutte le regioni italiane, con moltissimi nomi diversi. In realtà questi dolci possono essere delle merende, magari non troppo frequenti se le prepariamo fritte, per i bambini, soprattutto in inverno, sono sostanziose e possono accompagnare alla meraviglia un latte al cioccolato o una cioccolata calda.

La Frittata Vegetariana con Zucchine e Porri, secondo piatto sfizioso o antipasto per le feste?

La Frittata come ho già scritto é sempre un buonissimo piatto che potete davvero utilizzare come preferite. Potete proporlo come secondo piatto ad una cena informale tra amici, oppure prepararci un ghiotto antipasto per un pranzo domenicale, o ancora vi può fare come piatto unico dopo una lunga ed estenuante giornata in ufficio a lavorare. Infatti anche se avrete poco tempo la frittata sarà sempre e comunque un piatto veloce,pratico e gustosissimo, basterà applicare qualche semplice accorgimento in modo che venga ben soffice. Potete preparare la vostra frittata sia al forno che in padella, in entrambi i casi sarà necessario che utilizziate del latte o della panna fresca nel battuto di uova. Inoltre per avere un buon risultato finale é necessario anche che le vostre verdure non siano perfettamente cotte ma appena scottate o rosolate. L’ultimo consiglio é di non cuocere mai troppo la vostra frittata ma di lasciarla sempre un pochino “lenta”, soprattutto se la preparate in anticipo.

Timballo di scrippelle. Un primo immancabile del Natale in Abruzzo.

Le scrippelle sono un piatto tipico della cucina teramana, davvero immancabile durante i pranzi dei giorni di festa e particolarmente a Natale. Si tratta di sottilissime frittatine a base di uova e farina che si cuociono versando l’impasto  in una padella caldissima. Sono molto simili alle crepes francesi che, secondo alcuni, da Teramo furono portate oltralpe al seguito degli eserciti francesi, mentre altri le considerano derivate proprio da queste.
Le scrippelle però differiscono dalle crepes non solo per gli ingredienti ma anche per l’uso che se ne fa. In Abruzzo infatti le scrippelle sono la base di molti piatti salati, che sostituiscono la pasta. E addirittura una ricetta tipica abbruzzese, le scrippelle ‘mbusse, prevede che queste frittatine siano riempite di formaggio e poi servite su un letto di brodo di gallina ruspante. Quella di cui parliamo oggi però, è una ricetta golosissima anche se un pochino più complessa da preparare, che richiede calma per chi lo gusta e pazienza per chi lo deve preparare. Si tratta di un timballo di scrippelle, con ragù di carne, carciofi, besciamella e formaggio. Una vera golosità che piacerà a tutti, grandi e piccini. Le scrippelle vanno cucinate in modo che il risultato sia una sfoglia sottilissima e leggera che poi andrà condita come se fosse una teglia di lasagne. Basterà tenere la fiamma bassa e poi rigirare le scrippelle in modo da cuocerle da entrambi i lati. Riguardo al condimento, potete scegliere di mettere i cuori di carciofo sbollentati oppure, come prevede la ricetta originale, soffriggerli con olio e rosmarino e poi cuocerli in tegame con un po’ d’acqua finchè non saranno diventati tenerissimi.

Un contorno per natale 2010? L’insalata natalizia di cotto e mangiato

 

Come ho già detto più volte adoro la rubrica Cotto e Mangiato, e dato il successo non solo del programma, ma anche del libro tratto dalla trasmissione ed anche della conduttrice, so di non essere la sola. Questa volta Benedetta Parodi ci suggerisce una insalata assolutamente natalizia (e questo considerata soprattutto la presenza di un frutto di stagione che è la melagrana).

L‘insalata natalizia di cotto e mangiato che, neanche a dirlo, sarà perfetta sulle nostre tavole il giorno di natale, si prepara con il radicchio, la mozzarella di bufala, la melagrana appunto, ed una deliziosa colata di glassa all’aceto balsamico, il tutto condito con olio extra vergine di oliva e sale. Per la preparazione dell‘insalata natalizia di cotto e mangiato dovrete innanzitutto pulire ed affettare il radicchio, tagliare a fette la mozzarella di bufala, sgranare la melagrana e condire il tutto, servito su un piatto da portata, con olio e sale. L’insalata natalizia è fresca, leggera e perfetta come contorno durante un pasto importante come quello del giorno di natale.

Vino & Giovani, Art de Vivre

Il 21 dicembre, alla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, torna “Vino e Giovani”, la campagna di educazione alimentare e comunicazione ad hoc per le nuove generazioni di Enoteca italiana e Ministero delle Politiche Agricole, in partnership con il progetto europeo “WinelnModeration. Art de Vivre“, con la partecipazione dell’attore Beppe Fiorello , in veste di testimonial della giornata (info: www.vinoegiovani.it).  Nelle edizioni 2003-2005 e 2008-2009 sono stati 18000 i giovani under 30 coinvolti in tredici università d’Italia e 55000 i contatti sul web, all’insegna dello slogan “Bevi poco per bere bene“, “Per Bacco Ragazzi” e l’attuale “Art de Vivre“.

“Confrontarsi con i giovani ed incontrarli in sedi come le Università- spiega Fabio Carlesi, segretario generale di Enoteca Italiana- in cui avviene la formazione delle nuove generazioni, vuol dire raccontare loro cosa c’è dietro un bicchiere di vino: il lavoro e la passione dei tanti protagonisti del mondo dell’enologia , ma soprattutto una cultura che in Italia ha radici profonde e lontane , e la testimonianza più recente è il riconoscimento da parte dell’Unesco alla Dieta mediterranea, che prevede un bicchiere di vino”.

Un’intera giornata sarà quindi dedeciata all’incontro-confronto con i giovani, per i quali “Vino” vuol dire identità culturale. Recenti studi rivelano che la maggior parte dei giovani italiani bevono per socializzare e non per sballarsi, ed ha ben presente il concetto di moderazione perchè, a differenza dei loro colleghi, in particolare quelli del Nord Europa, che consumano i superalcoolici per trasgredire, sono “figli” della secolare cultura enologica italiana”.

Coq Au Vin, ovvero il Pollo cotto nel Vino rosso direttamente dalla Francia

Il Coq au vin ovvero il pollo cotto nel vino rosso é uno dei piatti principali della cucina tradizionale francese, ed ultimamente é tornato di moda anche in Italia grazie al film “Julie&Julia” dove una blogger decide di eseguire tutte le ricette contenute nel libro di cucina di Julia Child. Tra le varie ricette naturalmente non può mancare il coq au vin, che vi assicuro é una vera delizia. La ricetta che però vi scrivo oggi non é quella di Julia Child, giusto per non incorrere in fraintendimenti, bensì é quella che preparava la mia prozia che si vantava di averla imparata durante i suoi anni a Parigi. Ora io mi permetto di girarvela perché trovo che davvero il coq au vin sia un piatto di straordinaria bontà e credo anche che questa ricetta sia molto ma molto buona. Tra l’altro il pollo lo mangiano davvero tutti, a parte i vegetariani naturalmente.

Ricette bimby, la peperonata

In questi giorni il freddo ha travolto le nostre città e come al solito all’improvviso così oltre a coprirci il più possibile con sciarpe, guanti e cappelli, cerchiamo anche di cucinare piatti caldi e piacevoli che cerchino di scaldarci un pò. Allora quale migliore occasione per preparare una peperonata calda, saporita e gustosa? In più se avete il bimby sarà ancora più facile e veloce e potrete tranquillamente pensare ad altro mentre il vostro robot cuoce per voi.

Mi ricordo che mia madre cucinava peperonata mettendo anche patate e zucchine ed era buonissima, ma quella che vi voglio dare oggi è la ricetta classica fatta solo di peperoni, pomodoro e cipolla e l’aiuto del bimby, ma naturalmente potete prepararla anche senza sarà solo un pochino più lungo. Procuratevi dei peperoni rossi, gialli e verdi, io di solito abbondo con i rossi, e poi della cipolla bianca e per prima cosa fate soffriggere quest’ultima; una volta fatto unite i peperoni tagliati a pezzi e alla fine i pomodori. Il consiglio che vi do è di aggiungere un pizzico di zucchero per togliere l’acidità del pomodoro…ma senza esagerare o vi verrà una peperonata dolce!