Cucinare con gli avanzi di pane, i canederli ai porcini

E dopo gli avanzi di pasta è la volta del pane. Sia dopo il periodo festivo che anche no, ci si può ritrovare in casa grandi quantità di pane raffermo che non sapremmo come utilizzare considerato il fatto che non sia più “mangiabile” in quanto non fresco. Ed allora ho pensato di riciclarlo, utilizzandone gli avanzi, nella preparazione dei canederli ai funghi porcini, un piatto tipico non solo del Trentino Alto Adige, ma anche della cucina tedesca, austriaca e ceca, a base di un impasto di pane raffermo (appunto), latte e uova ai quali vanno aggiunti ingredienti a scelta tra i quali di solito non manca mai lo speck, mentre in questo caso, invece, è sostituito dai funghi.

I canederli  ai funghi porcini potrebbero essere paragonati a dei grossi gnocchi di pane. Vediamo nel dettaglio come si preparano. Innanzitutto in una ciotola va versato il pane raffermo tagliato a piccoli dadini, a questo vanno aggiunte le uova sbattute con del pepe, del sale ed il latte, e, dopo aver mescolato bene si lascia riposare il tutto per due ore. Una volta trascorso il tempo necessario si prepara un soffritto con i funghi tagliati a pezzettini, la cipolla l’olio ed il burro. Il soffritto raffreddato va incorporato al pane insieme al prezzemolo tritato, la noce moscata e la farina.

Ricette senza glutine, torta rustica di patate e spinaci

Anno nuovo, ricette nuove! E questa volta con un occhio di riguardo ai celiachi e a chi in generale soffre di intolleranze alimentari, al glutine in particolare. Io amo le torte rustiche. Mi ricordano l’estate e i picnic all’aperto. Sono versatili perchè si possono preparare con svariati ingredienti e si possono trasportare con facilità. E poi si possono servire come secondo oppure, tagliate a quadrettini, diventano un antipasto sfizioso e gustoso da servire agli amici. Per preparare questa ricetta vi basterà procurarvi delle patate, gli spinaci e la ricotta fresca. Riguardo alle patate sarebbe utile fare una precisazione: di per sè le patate non contengono glutine, quindi sono perfettamente adatte a chi soffre di questa intolleranza. L’avvertenza però è quella di stare attenti alle patate confezionate, che invece possono avere qualche traccia di farinacei dovuta alla loro lavorazione o al luogo in cui vengono confezionate. Questa ricetta la trovo molto adatta anche ai bambini, che in genere non sono contentissimi di mangiare le verdure. In questa veste sicuramente le troveranno più appetitose e mangeranno senza accorgersene una bella porzione di spinaci.

Preparare questa torta rustica è semplice. Lessate gli spinaci in poca acqua e poi saltateli in padella con poco olio. Mescolate la ricotta con il parmigiano e un pizzico di noce moscata e tagliate le patate lesse a fettine abbastanza spesse. Poi foderate una teglia di carta forno e ricopritela con uno strato di patate, poi uno di ricotta e uno di spinaci. L’ultimo strato fatelo con le patate rimaste e gli spinaci cercando se potete, di decorare. 30 minuti circa in forno e… buon appetito!

L’arte del riciclo, la frittata di pasta

Leggendo un articolo sul web giusto un paio di giorni fa, mi sono resa conto che gli avanzi risultanti dalla cena della vigilia e dal pranzo di natale sono molti di più di quelli che si potrebbero immaginare, sarebbe rimasto in tavola addirittura un terzo delle portate. Sono sicura che, come me, e soprattutto di questi tempi, non abbiate voglia di farli finire nella pattumiera, ed allora da quì ai prossimi giorni vorrei proporvi una serie di idee e di spunti per utilizzarli nel migliore dei modi, daltronde quella del riciclo, a mio parere, è una vera e propria arte.

Iniziamo allora dagli avanzi di pasta, che, sono certa, avrete preparato in grandi quantità in vista di un probabile bis che magari non c’è stato di fronte ad una lunga serie di portate. E per smaltire gli avanzi di pasta proporrei una deliziosa frittata, che mette d’accordo tutti e che non richiede troppo tempo. Per la preparazione della frittata di pasta potrete utilizzare il formato che più vi piace (o meglio, quello che vi è avanzato), le immancabili uova, ed infine salumi e/o formaggi a vostro piacimento. Potrete optare per prosciutto crudo, pancetta, prosciutto cotto, o ancora mozzarella, formaggio filante, etc …

Il Mandorlato di Cologna Veneta. Un dolce veneto squisito per Capodanno.

Il Mandorlato di Cologna Veneta è davvero una specialità italiana conosciuta un po’ dovunque. Un dolce che somiglia molto al torrone ma è decisamente più morbido e profumato, con una sottilissima sfoglia di ostia nella parte inferiore. Anche se il suo nome viene spesso riferito, in modo generico, a vari tipi di torrone, il mandorlato o mandolato è una specialità preparata in Veneto che caratterizza tutte le fiere e le sagre del periodo di Natale, a partire dal 21 novembre (festa della Madonna della Salute) per arrivare a fine anno.
La ricetta originale di questo dolce sembra risalire al XIII sec. ai tempi della signoria degli Scaligeri a Verona. Più precisamente alcune fonti sostengono che sia nato solo nel 1852 a Cologna Veneta, dove lo speziale Antonio Finco, volendo offrire agli amici un dolce genuino avrebbe inventato il mandolato. Successivamente un altro speziale colognese, Italo Marani, perfezionò la ricetta ottenendo il prodotto di colore bianco e consistenza croccante tanto amato oggi.
Il mandorlato si prepara con mandorle, miele, zucchero, albume d’uovo e una sottilissima cialda sulla faccia inferiore. È caratterizzato dalla superficie irregolare non coperta dall’ostia, che lascia vedere il mosaico di mandorle immerso in un lucido strato bianco. Il Mandorlato richiede una preparazione particolare, soprattutto per quanto riguarda il dosaggio degli ingredienti e in particolare la loro cottura, che ne determina la qualità e la differenza tra mandorlato e mandorlato. Miele, zucchero, albume d’uovo e mandorle tostate, il tutto fuso in caldaie di rame dove viene continuamente mescolato a temperatura costante, per essere poi versato in stampi dalla tradizionale forma rotonda.

Ricette senza glutine, frutta cotta

Quella di oggi è una ricetta che ha il sapore del passato. Prepareremo per voi e insieme a voi della frutta cotta. Un piatto che potrà essere servito alla fine del vostro pranzo: in sostituzione della frutta fresca ma magari anche di dolci troppo pesanti che in questo periodo mangiamo spesso. La ricette non contiene il glutine basandosi essenzialmente sull’utilizzo di frutta. Siamo in inverno e non è difficile immaginare quale sia la frutta che può essere maggiormente reperibile: noi utilizzeremo pere, mele e prugne secche. Ovviamente poi gli ingredienti possono variare in base ai vostri gusti personali. Scegliete quello che maggiormente vi piace. Vi posso consigliare però di badare al fatto che abbiano raggiunto una buona maturazione perché altrimenti durante la cottura potrebbero facilmente disfarsi.

Un secondo per capodanno, il clafoutis di verdure e brie


Il clafoutis, un piatto di origine francese che nasce come dolce ed in questa veste siamo abituati a conoscerlo. Ma forse non tutti sanno che può costituire un gustoso ed originale secondo a base di verdure e formaggi. Il clafoutis alle verdure e brie infatti, che ho conosciuto in occasione di una cena a casa di amici giusto nel periodo natalizio, è stato servito come secondo insieme ad un piatto di carne ed è stato talmente apprezzato da me, e dagli altri commensali, che ho deciso di proporlo durante il cenone di capodanno.

Le verdure previste per la preparazione del clafoutis di verdure e brie sono le zucchine, gli asparagi e le fave, sicuramente non proprio di stagione, io ho utilizzato delle verdure surgelate, ma se non vi piacesse l’idea potete sostituirle con altri ortaggi. La ricetta del clafoutis alle verdure e brie è una ricetta che proviene dalla prova del cuoco. Si prepara facendo appassire in una padella lo scalogno tritato con un filo d’olio ed aggiungendo a questo soffritto le zucchine, gli asparagi e le fave per qualche istante.

Gubbio, una città dalle mille attrattive

Fino al 10 gennaio se volete immergervi nel fascino tipicamente medievale di una città di straordinaria bellezza non dovete far altro che visitare Gubbio. La cittadina già di per sé ricca di testimonianze storiche e archeologiche, che la rendono meta privilegiata del turismo di massa, in queste settimane si presenta ancora più affascinante grazie alla presenza dell’Albero di Natale più grande del mondo che, dalle pendici raggiunge la sommità del Monte Ingino sovrastando l’intera vallata e, al Presepe a dimensione naturale, allestito per le vie del paese.

Capesante Fritte per un’originale buffet di fine anno


Se per la sera dell’ultimo dell’anno anziché del solito cenone vi dedicate invece ad una cena a buffet tra molti amici allora le capesante fritte potranno risultare un’ottima idea. Potrete metterle in comodi ed informali cartoccetti e lasciarli al centro del tavolo in modo che ognuno possa servirsi da solo. C’é solo un inconveniente in questo piatto che poi é anche l’inconveniente del fritto, ovvero che dovrete stare in cucina appunto a friggere. Perché davvero le cose fritte vanno gustate calde e “al momento”. Pertanto l’unica cosa che potrete fare prima é la panatura. E per le capesante non é sufficiente solo la farina ma vi occorrerà anche l’uovo ed il pangrattato. Un consiglio: potete tranquillamente panare le capesante anche 2 ore prima e poi metterle a riposare in frigorifero, in questo modo infatti il contrasto tra il freddo del frigo e l’olio bollente formerà una bella crosta dorata e croccante, davvero succulenta!

Fichi a crocetta. Un fine pasto sfizioso per Capodanno.

Quanta frutta secca abbiamo mangiato in questi giorni? Quantità industriali, direi. Non c’è tavola italiana delle feste che non preveda a fine pasto, quando la tavola è già sparecchiata e  si sorgeggia l’amaro di fine pasto, una bella cesta piena di frutta secca di tutti i tipi, pistacchi, mandorle e fichi secchi. Oggi vi propongo una ricetta facilissima e sfiziosa, tipica della cucina calabrese delle feste. I fichi a crocetta sono i classici fichi secchi, ripieni di frutta secca (mandorle , noci) e poi cotti per poco tempo in forno finchè non diventano ben dorati. Si chiamano fichi a crocetta per il modo in cui generalmente si servono, accostati gli uni agli altri in modo da formare una specie di piccola croce. I fichi a crocetta però, si possono servire anche singolarmente, ripeni e richiusi ad uno ad uno. Nati nella Roma antica furono poi riproposti nel Medioevo e vengono tutt’oggi tramandati di generazione in generazione e vengono consumati solo nelle feste, soprattutto in quelle del Natale e non mancano nel menù di Natale della Calabria. La procedura originale per prepararli prevede che si facciano seccare i fichi bianchi e maturi per qualche giorno al sole. Una volta secchi si riempiono del ripieno e poi si cuociono in forno. Non appena cotti basterà tuffarli in un misto di zucchero a velo e cannella. Una variante ancora più golosa prevede che i fichi si inzuppino ad uno ad uno nel cioccolato fondente fuso, così servirete ai vostri ospiti una vera specialità alla fine del pasto di Capodanno.

Ricette senza glutine, manzo brasato con funghi e carote

Un secondo piatto davvero buono e facile da preparare: il manzo brasato con funghi e le carote. Una ricetta senza glutine che potrete preparare per il cenone di Capodanno se non gradite molto il tradizionale cotechino. Potrete accompagnarlo comunque con le lenticchie se volete rispettare la tradizione: si dice che portino fortuna quindi se vi piacciono fatele! Se invece tra i vostri ospiti c’è qualcuno che non le gradisce potrete preparare un qualsiasi contorno di verdure. E’ un secondo piatto di carne non troppo pesante che potrà essere mangiato da tutti anche da chi è intollerante al glutine.

Un contorno per Capodanno, i carciofi con salsa agli agrumi

E non poteva di certo mancare il contorno perfetto per capodanno: i carciofi. Ma questa volta non si tratta nè di carciofi ripieni,  nè di carciofi fritti, bensì vorrei farvi conoscere (se non li conoscete già) i carciofi con salsa agli agrumi. Si tratta di un contorno strepitoso che chi ama i carciofi apprezzerà di sicuro. I carciofi agli agrumi non sono altro che carciofi lessi accompagnati da una salsina deliziosa di arance e limoni, il tutto arricchito con erba cipollina e prezzemolo tritato.

La ricetta in se e per se è abbastanza veloce, l’operazione che richiederà più tempo è sicuramente quella della pulizia degli carciofi. Non so voi ma io odio pulirli, ogni volta mi pungo con le loro spine e, se non faccio attenzione utilizzando abbondante limone, le mani rimangono nere per ore. A parte questo piccolo sfogo, vale sicuramente la pena prepararli. Dopo aver pulito i carciofi ed averli messi a riposare in acqua e limone, sarà la volta di preparare l’emulsione di agrumi. In una ciotola quindi andremo a versare il succo di un’arancia, di un limone, l’erba cipollina, una manciata di prezzemolo tritato ed un pizzico di sale ed infine, se piace, del peperoncino.

Capodanno con gusto ad Anversa degli Abruzzi

Chi volesse trascorrere un Capodanno diverso dal solito e lasciarsi guidare alla scoperta dei sapori abruzzesi non dovrà far altro che organizzarsi e partecipare all’iniziativa “Capodanno con gusto“, iniziativa che ha come sottotitolo “Camminare con gusto- scoprire a piedi saperi e sapori”.

Dal 30 dicembre 2010 al 3 gennaio 2011 ad Anversa degli Abruzzi (L’Aquila) saranno organizzate diverse occasioni di facile trekking enogastronomico alla scoperta dell’incontaminato territorio abruzzese attraverso le tipicità gastronomiche che esprime.

Stufato di lenticchie con salsiccia, un secondo piatto per le feste

Non so voi ma io é da quando sono piccola che vengo tormentata dal fatto che assolutamente durante le feste di Natale e a Capodanno in particolare si debbano mangiare delle grandi quantità di lenticchie. Eccovi allora una ricetta semplice ed alla portata di tutti per preparare in poco tempo un buon stufato a base di lenticchie da “leccarsi i baffi”. Tra l’altro le lenticchie, a differenza degli altri legumi, hanno dei tempi di cottura davvero brevi. Vi do un solo consiglio ovvero di fare una prima veloce bollitura dei legumi in questione e di buttare poi l’acqua. In questo modo infatti le lenticchie perderanno quella loro eccessiva quantità di ferro e risulteranno davvero digeribilissime. Per il resto vi serviranno solo delle buone salsicce e odori in gran quantità: voilà il gioco é fatto. Se poi non avete voglia di mettervi a cucinare un primo piatto allora potete anche servire questo gustoso stufato con della polenta!

Ricette riso: Riso al pomodoro crudo

Squilla il telefono. Rispondo:

Ciao Roby. Come va? Senti, visto che fino ad ora non ci siamo potuti incontrare per scambiarci gli auguri che ne diresti di vederci una di queste sere per cena?

Ottimo! Siete miei ospiti … facciamo per domani sera?

Uhm … si, va bene, ci saremo! Però ricordati che, la mia ragazza ed io, siamo due ospiti un po’ complicati. Come ben sai, io sono un sostenitore della cucina vegetariana, e lei, ahi me, è intollerante al glutine.

Non ti preoccupare, troverò qualche ricetta che vada bene per tutti!

Ok, ho preso un impegno ed adesso devo mantenerlo. Se non vado errato nella cucina senza glutine è previsto il riso. A seguito di una breve ricerca, trovo conferma, il riso va bene. Per il condimento niente carne e niente pesce … posso usare del formaggio … potrei cucinare il risotto al gorgonzola. Uhm … forse il sapore un po’ forte del gorgonzola non piace a tutti. Pensiamo a qualcosa di più leggero! Ma si, mi sembra una buona occasione per provare il Riso al pomodoro crudo.