E’ facile ma richiede qualche accorgimento in più: la cottura del riso è un’operazione apparentemente semplice che però può riservare spiacevoli sorprese. Non tutte le varietà di riso sono uguali e mi è successo spesso di ottenere un riso scotto, troppo umido o un po’ appiccicoso. Anche se le varietà di riso sono molte, il metodo di cottura è più o meno lo stesso a meno che non abbiate in mente di fare un risotto, che richiede tutt’altra tecnica. I tempi di cottura e la quantità di liquido di cottura dipendono dalla quantità di amido e dalla qualità del riso, bianco o integrale come il riso Venere.
Cominciate lavando il riso. Questo processo vi permette di togliere l’amido in eccesso che può far diventare il riso gommoso e appiccicoso; un riso come l’originario, che contiene molto amido, richiede un lavaggio un po’ più accurato, specialmente se volete preparare una minestra. Misurate l’acqua di cottura: il rapporto giusto è quello compreso tra una tazza e mezza (al massimo due tazze) di acqua per ogni tazza di riso. Le qualità di riso a chicco corto diventano troppo morbide se si esagera con l’acqua, quindi conviene aggiungere un po’ meno acqua del dovuto e magari controllare la cottura per aggiungerla se serve.