Il sale è da sempre stato usato in cucina per condire ed insaporire gli alimenti, ma sempre più spesso sentiamo raccomandazioni sul suo uso ed abuso e sugli scaffali dei supermercati i tipi di sale si moltiplicano. Cerchiamo di capire se e perchè il sale fa male e quali differenze ci sono tra i principali tipi di sale.
I pericoli principali legati all’assunzione eccessiva di sale sono quelli all’apparato cardio-vascolare. Il sale è già presente in molti dei cibi che consumiamo abitualmente, soprattutto in quelli in scatola, per cui, per ridurne l’assunzione sta a noi regolarci quando cuciniamo.
Una soluzione alternativa per chi proprio non sopporta il cibo “sciocco“, come diciamo in Toscana quando è un po’ insipido, è l’uso di spezie ed aromi, in grado di dare quel tocco in più e coprire la mancanza di sale.
Sono però sempre di più anche le varietà di sale in commercio, a partire dal sale iodato a quello rosa dell’Himalaya. Vediamo quali sono le loro caratteristiche.
Il sale “normale” è composto per il 98% da cloruro di sodio. Quest’ultimo è già presente nel nostro organismo e raramente ne siamo carenti. Il sodio trattiene i liquidi, rendendolo il responsabile principale della ritenzione idrica e di tutto quanto ne può derivare, dalla cellulite ad una grave ipertensione.
Il sale che consumiamo abitualmente viene raffinato ed è questo che gli dona quell’aspetto e colore che siamo abituati a vedere. In commercio si trova il sale integrale, non raffinato, e quindi ancora in possesso del fondamentale iodio, ma anche rame, bromo e zinco. Ha un prezzo maggiore del normale sale, ma è anche “più salato”, consentendo quindi di ridurne l’uso ed il consumo.
In commercio trovate anche il sale iodato ad un prezzo meno elevato di quello integrale, un sale “raffinato” chimicamente come quello normale, a cui però poi viene aggiunto lo iodio. Non è un sale particolarmente dietetico ma potrebbe abitualmente sostituire il comune sale.
Una delle ultime novità in commercio è invece il sale rosa dell’Himalaya che i ricercatori americani hanno individuato come addirittura “salutare”. Il cloruro di sodio dell’himalaya contiene ben 84 minerali avendo così un effetto benefico sull’apparato digestivo, scheletrico, muscolare e nervoso. In Oriente è conosciuto ed usato abitualmene da secoli, mentre da noi è arrivato solo recentemente. Ha un costo elevato ma anche un sapore migliore. Inoltre se vi dovesse avanzare potreste farci il bagno, sal momento si dice che faccia bene anche nella lotta alla cellulite!