Mandorlo (Prunus Dulcis)
Inglese: almond; Francese: amande; Spagnolo: almendro; Tedesco: mandel.
Caratteristiche generali
La mandorla è il seme del mandorlo (prunus dulcis), piccolo albero appartenente alla famiglia delle Rosaceae, la stessa del pesco. La pianta può raggiungere i 10m d’altezza, ha foglie lanceolate caduche e produce in primavera caratteristiche infiorescenze bianche o rosate.
La mandorla è una drupa composta da un esocarpo verde carnoso, sovente ricoperto di peli, al cui interno è la mandorla, ovvero il seme. Il seme è a sua volta rivestito da un episperma (nocciolo) di colore marroncino, rugoso o liscio.
Esistono mandorle dolci ed amare, e le seconde sono leggermente tossiche per via del contenuto di acido prussico. Per tali ragioni vengono utilizzate soltanto in profumeria e medicina.
Origini e diffusione
La pianta è originaria dell’Asia Occidentale, ma nel corso dei secoli ha lentamente occupato l’area del bacino del Mediterraneo, come testimoniano anche i numerosi ritrovamenti di semi di mandorla in Egitto. In Italia il mandorlo è coltivato particolarmente al Centro e al Sud, dal mare alle aree submontane.
Varietà
La varietà più diffusa di mandorlo, la prunus dulcis, ha tre sottospecie principali: la sativa, che include gran parte dei mandorli coltivati ed ha seme dolce, la fragilis, sempre a seme dolce, e l’amara, che ha, appunto, seme amaro.
Proprietà
Le mandorle han proprietà emollienti, antiinfiammatorie, rinfrescanti e regolatrici intestinali. Ottimo l’olio di mandorle per “rinfrescare” l’intestino, o la polpa utilizzata per farne maschere idratanti.
Sono frutti particolarmente nutrienti, per via dell’elevato contenuto di trigliceridi, sali minerali e proteine. Per tali ragioni sono particolarmente energetiche, e vanno dunque consumate con una certa prudenza, in particolare se stiamo intraprendendo una dieta.
Raccolta e Conservazione
I frutti del mandorlo si raccolgono in estate, periodo in cui, maturi, si lasciano cadere dall’albero.
Per conservare le mandorle sgusciate è consigliabile riporle in un recipiente ermetico o scatole in legno. In caso di raccolta, i semi si lasciano asciugare in un luogo riparato e ombreggiato senza privarli del guscio.
Principali impieghi in cucina
Le mandorle possono essere consumate in più modi: secche, dolci, salate, tritate o in combinazione con altri cibi. Si fa abbondante uso della mandorla in pasticceria, non soltanto per la preparazione della nota pasta di mandorle, ma anche per guarnire torte, torroni, dolcetti, budini, confetti, e via di seguito.
Sono inoltre utilizzate per la produzione del latte di mandorla, bevanda tipica di alcune regioni italiane (Sicilia, Calabria, Puglia).
Alcuni the, prevalentemente nell’area mediorientale, ricorrono alle mandorle come aromatizzante.
I più fantasiosi potranno utilizzare le mandorle anche nella preparazione di primi piatti, insalate di pollo (molto frequente l’abbinamento pollo-mandorle) e creme.
Note e curiosità
La mandorla e il mandorlo ricorrono frequentemente, in numerose religioni, soprattutto nella mistica. Simbolicamente, il mandorlo è associato in diverse culture alla purezza e tra i Padri della Chiesa incluso tra i simboli del sacerdozio.
La bibbia lo cita ben 10 volte, con l’appellativo di shaqed, il vigilante, che rimanda a Dio ma anche alla primavera dell’uomo, alla rinascita.
Un mandorlo è anche l’albero sotto cui il Buddha ha raggiunto l’illuminazione, mentre molti miti cosmogonici sempre di matrice orientale vogliono il mondo scaturito da un guscio a forma di mandorla.
Renè Guenon riferisce che presso un mandorlo sarebbe situato l’accesso della mitica Agarthi, la città sotterranea governata dal Re del Mondo.
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