Non si può parlare di cucina portoghese e non parlare del baccalà . I portoghesi hanno un vero e proprio culto per questo pesce e non appena giunti nel paese lo troviamo in ogni negozio e ristorante, di diverse dimensioni e salature. Si dice che esistano 366 ricette per cucinarlo, una al giorno, ed una in più per gli anni bisestili. Ovviamente la cucina portoghese non è solo “bacalhau”, ma quest’ultimo può senza dubbio essere definito il primo attore sulle tavole di ogni ristorante.
Il forte legame tra il Portogallo e il baccalà ha inizio al tempo delle prime traversate transoceaniche verso le neo scoperte Americhe. I tempi di navigazione imponevano il commercio di trasporti che resistessero a lungo ed il baccalà si conquistò da subito uno spazio decisamente ampio, il 10% del pesce totale. Il freddo inoltre non permetteva la pesca nei mesi invernali ed il Portogallo fece di necessità virtù. Nel 1958 il paese è il primo produttore mondiale di baccalà essiccato. A facilitarne la diffusione ha contribuito anche la grande disponibilità di sale, proveniente dalle enormi saline sulle coste.
Il baccalà viene consumato anche fresco, ma nella maggior parte delle ricette è precedentemente salato ed essicato. Le ricette che lo riguardano lo vedono cucinato bollito, arrosto, alla brace, con le patate o sotto forma di zuppa. Nonostante in molti lo disdegnino per il suo forte sapore, se cucinato nel modo giusto è un piatto delizioso. Il pasteis de bacalhau ad esempio è tradizionale del Portogallo settentrionale: sono tartine di baccalà servite a freddo e possono essere utilizzate anche snack o per accompagnare l’aperitivo. Tipico della zona di Porto è invece il Bacalhau a Gomez de Sa servito con patate, cipolla e decorazione di uovo. Molto diffusi sono anche il Bacalhau a Braz, filetti con le uova, ed il Brandade di baccalà, prima ammollato per due giorni e poi cotto con latte e panna.