Tartufo, quattro dritte per gustarlo al meglio

Il prezzo è arrivato alle stelle, viste le alte temperature fuori stagione, ma si è finalmente aperta la stagione del tartufo bianco, prelibatissimo e costosissimo fungo noto fin dall’antichità: ottimo per insaporire primi e secondi piatti viene classificato come tartufo bianco e nero anche se in realtà si conoscono ben nove specie diverse.

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Nonostante i prezzi pare che i tartufi siano sempre più apprezzati e venduti soprattutto in Lombardia,  Lazio e Toscana.

Ma come preparare i tartufi? Ecco i quattro rigorosi no per poter consumare al meglio i consumi seguendo le dritte di Savini Tartufi per gustarli al meglio.

  1. Mai lavarlo o toccarlo troppo: Il tartufo soffre molto l’umidità, mai metterli a bagno. Per pulirli è sufficiente utilizzare uno spazzolino morbido: insomma deve essere toccato il meno possibile anche per far sì che non perda per sue caratteristiche nel momento in cui sia stressato troppo.

2. Non lasciatelo in frigorifero

Il tartufo bianco si conserva fino a 5 giorni, quello nero si conserva fino a due settimane. Ma come conservarlo? Il consiglio è di optare per il frigorifero, avvolgendolo nella carta traspirante e in un contenitore in vetro in modo tale che il profumo contamini troppo gli altri alimenti in frigorifero. Il consiglio è di cambiare la carta tutti i giorni per togliere l’umidità in eccesso che potrebbe farlo ammuffire. Meglio consumarlo il primo possibile per gustarlo al meglio delle sue qualità.

3. Non utilizzarlo freddo: il tartufo riesce a dare il meglio grazie al calore delle pietanze che va a condire. Meglio allora toglierlo dal frigorifero un’oretta prima di consumarlo.

4. Non cuocerlo

Il tartufo bianco è molto delicato e non deve essere mai cotto perché perderebbe tutte le caratteristiche: deve essere guastato tagliandolo a crudo tagliandolo a lamelle sottilissime.

Il tartufo nero sprigiona il suo aroma grazie all’esposizione più prolungata al calore. Meglio allora tagliarlo con una grattugia multi-lama e passarlo direttamente in padella a fine cottura, scottandolo per soli 30

secondi, ma senza mai soffriggerlo o rosolarlo.

 

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