Fava (Vicia faba)
Francese: fève; Inglese: broad bean, Spagnolo: haba; Tedesco: gartenbohne.
Caratteristiche generali
La fava è il seme dell’omonima pianta, appartenente alla famiglia delle leguminose.
La pianta è annuale, ha portamento eretto e radice fittonante. Può raggiungere il metro e mezzo d’altezza, ha foglie alterne e paripennate e sviluppa fiori dai petali bianchi e molto vistosi. I baccelli allungati che si sviluppano sulla pianta contengono fino a 10 semi di colore spesso verde chiaro, le cui dimensioni possono variare.
Varietà esistenti
Si riconoscono tre varietà botaniche di fava:
- La fava grossa (Vicia faba maior) dai semi particolarmente grossi, usata in ambito alimentare;
- La fava piccola (Vicia faba minor), i cui semi sono invece prevalentemente dati in pasto al bestiame;
- La fava cavallina (Vicia faba equina).
Stagione e diffusione
Consumata da secoli dall’uomo, la fava è coltivata anche in Italia prevalentemente nel meridione o nelle isole.
Proprietà
100 g di fave (71 Kcal) contengono:
- 5,47 g di proteine;
- 0,22 g di grassi;
- 12,41 g di carboidrati;
Le fave sono inoltre ricche di fibre, sali minerali e vitamine (A e C). Per alcuni soggetti predisposti è consigliabile evitare il consumo di quest’alimento, per la presenza di una patologia ereditaria nota come “favismo”.
Conservazione
All’acquisto è bene verificare che i baccelli siano croccanti, puliti e contengano grossi semi. E’ possibile congelare le fave, dopo averle lasciate sbollentare per qualche minuto.
Le fave fresche si conservano in frigorifero per non più di tre giorni, quelle secche si tengono a temperatura ambiente in un luogo asciutto.
Principali impieghi in cucina
Ottime consumate crude, le fave entrano in numerosi primi piatti, spesso in compagnia di formaggi come il pecorino.
Possono essere utilizzate anche per la creazione di originali salse e puree, e si rivelano particolarmente gustose anche in padella con olio e cipolle.
Si consumano anche secche, dopo opportuna bollitura.
Note e curiosità
Soprattutto durante il Medioevo le fave secche erano tra i principali alimenti di numerose popolazioni, specialmente tra i poveri.
Tra i pitagorici era diffusa la consuetudine di considerare le fave un alimento da evitare, poichè si riteneva celassero le anime dei morti o per la forma stessa del seme.
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