Ormai al termine prezzemolo associamo l’idea del “si trova ovunque” e non esiste ricetta (o quasi) dagli antipasti, ai primi fino ad arrivare ai contorni e ai secondi dove non ci sia il prezzemolo di mezzo! In realtà solamente nell’ultimo secolo questa pianta ha visto una diffusione in qualità di aroma. Nell’antichità i greci erano soliti utilizzare la pianta di prezzemolo come decorazione per tombe (pensa un po’!), aiuole e principalmente per i suoi poteri terapeutici: un vero toccasana, sembra, contro i disturbi dei reni, della vescica e contro il mal di denti.
I romani invece, lo utilizzavano essenzialmente in cucina e per confezionare ghirlande per gli ospiti dei banchetti. I vicini dei Romani, gli Etruschi, consideravano il prezzemolo una pianta dalle proprietà magiche e per questo ne facevano unguenti miracolosi. Il prezzemolo è comunque una pianta originaria della Sardegna, il suo fusto può arrivare a misurare fino ad 80cm di altezza, la forma delle foglie ne determina diverse varietà. Due sono le specie principali coltivate:
- Il Petroselinum hortense: Prezzemolo comune con foglie piccole e di colore verde scuro, particolarmente aromatico. Di questa specie esistono numerose varietà
- Il Petroselinum crispum: Prezzemolo a foglie ricce. Anche di questa specie esistono numerose varietà.
Le foglie di prezzemolo si raccolgono gradualmente, quando necessitano tagliandole con tutto il picciolo il più possibile vicino al terreno senza danneggiare il germoglio centrale. E’ una pianta a crescita molto rapida per cui una volta tagliato, getta subito dei nuovi steli. Le foglie possono essere utilizzate fresche o congelate. Non vanno essicate in quanto perderebbero il loro aroma. Vanno utilizzate a fine cottura in quanto diversamente perderebbero il loro aroma. Del prezzemolo si possono utilizzare anche le radici raccolte in autunno che possono essere essicate e conservate in barattoli di vetro.