Se, fino a pochi anni fa, il tutto integrato e la linearità erano le caratteristiche più apprezzate nell’arredo della cucina, oggi si assiste ad una inversione di tendenza. Si preferisce l’accostamento di moduli e blocchi realizzati con materiali diversi, spesso rispondenti a filosofie progettuali anche antitetiche, ma che riflettono specifiche esigenze di personalizzazione. In questa logica si deve leggere la proposta di molte aziende per soluzioni e tipologie volumetriche differenziate a seconda delle diverse aree funzionali.
Le zone di contenimento, per esempio, richiamano la cucina più tradizionale, con basi e pensili rivisitati attraverso l’utilizzo di materiali attuali come il noce, il ciliegio, il faggio, i laminali “post forming“, gli opachi goffrati e dogati. Il blocco elettrodomestici, invece, si rifà al linguaggio high-tech, mentre altri elementi, come i blocchi modulari portaoggetti, si qualificano come contenitori neutri. Nel modello “Brera” (Ernestomeda) molte le possibilità espressive: per esempio le maniglie possono essere scelte in una serie di opzioni che vanno dall’acciaio alla resina.
Sempre a proposito di materiali, “Brera” è una delle prime cucine ad introdurre il quarzo blu navy nei piani di lavoro. Sembrerà banale. ma questa scelta, che a livello cromatico risulta in contrasto con il noce delle ante, è molto importante. Il blu, infatti, è un colore gradito per la sua capacità di integrarsi con il legno naturale ma, purtroppo, è difficilmente reperibile in natura. Un’altra specifica caratteristica di “Brera” è il piano di lavoro alto 8 cm, che è possibile realizzare in diversi materiali. Il bordo, in alluminio finitura acciaio, è rialzato per evitare che i liquidi colino all’esterno e richiama il “blocco macchina“, rivestito in acciaio inox satinato.
Nella versione completa (frigo-congelatore da 330 litri, forno multifunzione e lavastoviglie), questo risolve il problema delle necessità funzionali. Si potrebbe osservare che una cucina a blocchi sfrutta meno razionalmente lo spazio rispetto al tuttoprogettuale del sistema che, almeno per “Brera”, è proprio quella del risparmio di spazio. Il vano sottolavello, per esempio, è suddiviso fra un cassetto con opportuno svaso per il sifone e una pattumiera per la raccolta differenziata.
Un elemento molto interessante è pure la gabbia modulare in alluminio, che può essere tenuta isolata, inserita fra pensili e base, appesa ai pensili. Può quindi diventare scaffale a parete, ripiano porta oggetti, colonna a giorno o vera e propria libreria quando la cucina è a vista o “invade” il soggiorno. In questo modo si ottiene quell’effetto di contaminazione fra diverse aree funzionali, spesso ricercata in un’ipotesi di casa più libera e fluida.