La cicoria selvatica (Cichorium inthybus) è una pianta appartenente alla famiglia delle Compositae che si comporta come perenne. Le sue proprietà depurative e diuretiche erano conosciute anche dai Romani e la cicoria è molto diffusa nelle campagne del nostro paese dove cresce sui bordi delle strade e nei campi incolti. Riconoscere la cicoria selvatica non è difficile ma richiede un po’ di esperienza, perchè quando si tratta di erbe spontanee, come anche il tarassaco o la borragine, c’è sempre il rischio di confonderle con altre erbe tossiche o velenose.
Cicoria selvatica: come riconoscerla
Le cicorie di campagna si riconoscono perchè hanno foglie seghettate che terminano a forma di punta di freccia. La rosetta basale è ampia e ricca di foglie robuste e ruvide, leggermente pelose e dentate, con una nervatura centrale evidente. Il gambo delle piante è in genere rossiccio, ma il particolare più evidente per riconoscere la cicoria selvatica da campo è il fiore di colore violetto chiaro o azzurro, che somiglia al fiore di camomilla ma ha i petali più grandi e allungati.
Cicoria selvatica, periodo di raccolta
La cicoria selvatica si può raccogliere tutto l’anno. Il periodo consigliato però è certamente la primavera, momento in cui le foglie sono più tenere e cominciano a spuntare i fiori azzurri che aiutano molto a riconoscerla e distinguerla sia dalle erbe velenose che dalle altre erbe selvatiche commestibili. Per fare un decotto di cicoria è necessario raccogliere anche i bulbi, altrimenti è preferibile lasciarli nella terra in modo che possano crescere l’anno dopo.
Proprietà della cicoria selvatica
Galeno, uno dei più antichi e grandi maestri della medicina, definiva la cicoria amica del fegato, ed effettivamente la cicoria selvatica ha la proprietà di aiutare l’eliminazione della bile. Alcuni studi hanno anche messo in evidenza le sue proprietà ipoglicemizzanti. Sembrerebbe che la cicoria sia in grado di abbassare i valori dello zucchero nel sangue e potrebbe essere utilizzata come coadiuvante degli ipoglicemizzanti orali o dell’insulina, anche se non può esserne considerata il sostituto. Infine l’applicazione locale delle foglie bollite aiuta a risolvere ulcere cutanee e a contrastare l’insorgenza dei foruncoli.
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